Chiudi
numeri

Come si scrivono i numeri?

In cifre, in lettere o numeri romani… come scegliere?

Di solito, quando andiamo a scuola associamo i numeri solo alla matematica… e invece ce li ritroviamo a sorpresa anche “nell’italiano”: dobbiamo pur scriverli in qualche modo, e in qualunque tipo di testo scritto sono molto frequenti.

 

Piccolo intermezzo a proposito della matematica: se non hai riconosciuto il cartone animato da dove è tratta l’immagine di copertina di questo articolo, sappi che si tratta di “Paperino nel mondo della matemagica”, un meraviglioso cortometraggio del 1959 che oggi trova facilmente su YouTube.

 

I numeri che utilizziamo ogni giorno sono i cosiddetti numeri arabi (anche se, a essere pignoli, la loro origine è indiana) e nel mondo di oggi sono i più diffusi. Arrivarono in Europa nel X secolo, attraverso le opere di matematici e filosofi arabi, cosa che spiega il modo in cui ancora oggi li chiamiamo.

Prima, vennero usati simboli e metodi di notazione diversi: i numeri romani, che nacquero appunto nell’antica Roma e arrivano fino ai giorni nostri; i greci usavano lettere dell’alfabeto per indicare i numeri; gli antichi egizi avevano dei geroglifici appositi e anche un diverso sistema di numerazione.

 

Oggi, nel mondo occidentale, sono rimasti sostanzialmente tre modi per scrivere un numero: in cifre, in lettere o in numeri romani (anche se quest’ultimo metodo sta venendo usato sempre meno frequentemente).

 

Ovviamente…

… non si può scegliere a caso: ci sono delle regole ben precise!

 

Fintanto che stiamo semplicemente scrivendo operazioni matematiche o tabelle di dati, il dubbio non si pone… ma i casi in cui serve indicare un numero sono tantissimi: date, orari, rimandi, valori, età, misurazioni, quantità, distanze e così via!

 

Come fare a scegliere il modo giusto?

 

Perlopiù, dipende dal contesto e dal tipo di testo che si sta scrivendo; anche qui, come sempre sono fondamentali la consapevolezza di cosa si sta scrivendo e la coerenza del testo e delle convenzioni adottate.

 

Lo so, lo so: messa così sembra un groviglio… da cui però è per te importantissimo capire come uscirne indenne!

 

I testi della comunicazione online della tua azienda sono un biglietto da visita potentissimo, uno strumento importantissimo con cui ti approcci ai tuoi clienti: prima di conoscerti, leggeranno quello che scrivi online. Da quello si faranno un’idea di te… e far cambiare idea a qualcuno su una prima impressione è un’impresa epica, a volte impossibile!

 

Ecco perché la Penna Rossa è qui per te: ogni lunedì, un argomento alla volta, insieme scopriamo “come scrivere bene”… e quali errori NON devi assolutamente commettere nei testi che pubblichi online sulle pagine social e sul sito della tua azienda. Vuoi che la prima impressione che i tuoi futuri clienti abbiano di te sia quella di avere a che fare con una persona competente, esperta e degna di fiducia? Allora cura i tuoi testi nei minimi dettagli e fai in modo che siano il più corretti e interessanti possibile… ti aiuto io!

CLICCA QUI per iscriverti alla newsletter e non perderti nemmeno un articolo della Penna Rossa!

 

E ora, andiamo a scoprire come scrivere i numeri in un testo!

bindhiya bindhu VUJldY3zw1U unsplash

Bindhiya Bindhu on Unsplash

 

 

IN LETTERE

Prima di decidere che tipo di convenzione adottare con la scrittura dei numeri, è buona prassi mettere a fuoco il tipo di testo che stiamo scrivendo: se è un testo narrativo, in generale avremo più numeri scritti in lettere; se si tratta di un testo tecnico o specialistico, costellato di dati, le cifre saranno più frequenti.

 

Andiamo ora a vedere nel dettaglio caso per caso, per capire quando è consigliabile scrivere un numero in lettere.

 

  • Piccole quantità numeriche 

Nello specifico, piccole quantità numeriche all’interno di un testo discorsivo, non particolarmente tecnico o specialistico.

Attenzione: numeri che possono sembrare “composti”, come trentaquattro o cinquantasei, vanno sempre scritti attaccati, senza alcuno spazio in mezzo (*trenta quattro è sbagliato).

Esempi
– Ci sono tre persone in fila prima di me.
– Mi mancano due pagine da leggere.
– Questo modello di smartphone è disponibile in quattro diversi colori.
– In classe alle elementari eravamo in otto.
– Quarantaquattro gatti in fila per tre col resto di due.

 

  • Le grandi cifre approssimative 

Anche in questo caso, sempre quando si tratta di un testo discorsivo.

Attenzione: il suffisso -mila non va mai staccato dalla parola che lo precede; milione e miliardo invece vanno sempre scritti staccati dal numero che li precede.

Esempi
– Te l’ho detto tre miliardi di volte.
– Nella mia libreria avrò almeno tremila libri.
– Quel video è stato visto più di due milioni di volte
– All’ultimo Lucca Comics&Games ci sono state più di duecentomila persone.

 

  • Le misurazioni approssimative 

Attenzione: in questo caso, se scrivi una misurazione in lettere, la sua unità di misura va scritta per esteso e non abbreviata.

Esempi
– L’albero era alto più di tre metri.
– Devo spostare un quintale di scatole.
– Il ristorante dista circa duecento metri dalla spiaggia (NB: NON *duecento m).
– Butta pure due etti di pasta.

 

  • Decenni e secoli

Attenzione: vanno sempre scritti con l’iniziale maiuscola.

Esempi
– I ruggenti anni Venti.
– J.R.R. Tolkien visse nel Novecento.

 

  • Le date storiche importanti

Attenzione: anche queste vanno sempre scritte con l’iniziale maiuscola. 

Esempi
– Il Primo Maggio è la festa dei lavoratori
– Il Sessantotto fu un periodo culturalmente molto vivace.

 

  • Gli orari non troppo lunghi

Vale anche per gli orari approssimativi, per i quali non è necessario essere precisissimi; inoltre, anche qui si applica all’interno di un testo discorsivo (e non, ad esempio, quando si deve indicare l’orario di apertura di un negozio)

Esempi
– Stasera lavoro fino alle otto e mezza.
– La sveglia suona alle sette.
– Andiamo allo spettacolo delle dieci?

 

susan holt simpson H7SCRwU1aiM unsplash

Susan Holt Simpson on Unsplash

 

 

IN CIFRE

Come abbiamo anticipato, le cifre saranno molto più frequenti in un testo tecnico o specialistico, perché in questo caso i dati numerici hanno molta rilevanza e vanno quindi messi in risalto per facilitare la lettura.

 

  • Le grandi quantità numeriche

In questo caso, parliamo di grandi quantità o comunque di numeri per i quali è necessario essere precisi.

Esempi
– Il post è diventato virale, ha ricevuto 4127 commenti.
– I vaccinati all’open day di oggi sono stati 5321.
– Finora ho pubblicato 312 video.

 

  • Le date precise 

Sia il giorno, che l’anno; fa eccezione il primo giorno del mese, che di solito si indica con il numero ordinale. 

Esempi
– Sono nato il 10 agosto 1984.
– Il contratto scade il primo gennaio.
– Il 2 giugno è festa nazionale.
– Quella legge venne abolita nel 1956.

 

  • Le misurazioni esatte 

Attenzione: l’unità di misura in questo caso si può scrivere sia estesa che abbreviata; in entrambi i casi ci vuole uno spazio tra questa e il numero a cui si riferisce.

Esempi
– Il menu fisso costa 25 €.
– Il biglietto del tram è aumentato, ora costa 1,50 euro.
– La tappa di oggi è lunga 27 km.
– La biblioteca dista 3,5 chilometri dall’università.
– Il lato lungo misura 8,4 metri.

 

  • Gli orari eccessivamente lunghi o quelli per cui è necessario essere precisi

Come ad esempio orari di trasporti, spettacoli, apertura dei locali, lezioni e via dicendo.

Esempi
– Il treno parte alle 12:06.
– Oggi siamo aperti dalle 9 alle 20.
– L’appuntamento è fissato per domani alle 11:20.

 

  • Le percentuali 

Esempi
– Il 10% di sconto
– Le schede nulle sono state il 2% del totale.

 

  • I numeri con carattere distintivo

Possono essere indirizzi, numeri di pagina, numeri di matricola o qualsiasi dato numerico che è importante mettere in evidenza.

Esempi
– La risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto è 42. (cit.)
– Abito al 221b di Baker Street.
– Per imparare a scattare foto per i social, vai al capitolo 9.
– A pagina 212 c’è un refuso nella prima riga.

 

Due annotazioni generali: ricorda sempre che il punto come separatore delle migliaia si mette solo ai numeri dal 10.000 in poi (esempi: 4567; 9999; 123.567; 1.239.767), e che in italiano usiamo il punto e non la virgola in questi casi; la virgola ci serve invece per indicare i numeri decimali (esempi: 1,2%; 0,25; 123,21).

Inoltre, ricorda che in fin di riga i numeri non vanno mai divisi dall’abbreviazione dell’unità di misura a cui si riferiscono, ed è preferibile non iniziare mai una frase con un numero scritto in cifre.

 

james orr IDBtLbhZl9Y unsplash

James Horr on Unsplash

 

NUMERI ROMANI

Siamo giunti all’ultimo caso, che è anche il meno usato.

Come prima cosa, ricorda che vanno sempre scritti sempre SENZA la A o la O in apice (o subito a fianco): puoi scrivere ad esempio 2a edizione, ma non IIa edizione.

 

 

  • Secoli 

Esempi
– La stampa a caratteri mobili è stata inventata nel XV secolo.
– Quel reperto risale al II sec. a.C.

 

  • Numeri precisi di tomi o volumi di un’edizione; cantiche o poesie in un’opera

Esempi
– Sto cercando il volume IV dell’Opera Omnia di Alfieri.
– Paolo e Francesca si trovano nel V Canto dell’Inferno.
– Kill Bill vol.II

 

  • I numeri che seguono re, imperatori e papi

Esempi
– Luigi XIV fu soprannominato il Re Sole.
– L’ultimo re d’Italia è stato Umberto II di Savoia.
– Non è mai esistito un papa Giovanni XX.

 

alexander schimmeck io2zWCVE8CI unsplash

Alexander Schimmeck on Unsplash

 

QUINDI…

Ormai i numeri non hanno più segreti per te: sei pronto a scrivere pagine e pagine per il tuo sito e per i post social, scrivendo nel modo più corretto dati, misure e quantità.

In fondo, puoi scegliere solo tra tre metodi, di cui uno con un uso molto ristretto… ma sono sempre i dettagli a fare la differenza!

 

Ora sta a te!

 

Abituati a curare sempre non solo il contenuto, ma anche la forma di ogni testo per la comunicazione della tua azienda: risulterai subito una spanna sopra moltissimi dei tuoi concorrenti! Un testo pulito e corretto dà l’impressione di preparazione, cura ed esperienza… e scommetto che è proprio questa che vuoi dare ai tuoi clienti!

 

Sei impaziente di metterti alla prova?

 

Allora non aspettare: acquista ora la tua copia del primo libro del Sarto, VESTITI BENE E PRENDI IL WEB A MAZZATE, un manuale pratico per imparare come impostare la tua Comunicazione Online e per trasformare la tua pagina social in un magnete attira clienti!

 

Clicca qui per acquistarlo ora a solo 27 euro!

 

E per scoprire altri errori da NON fare…

…ci vediamo lunedì prossimo!

 

La Penna Rossa

 

BIBLIOGRAFIA

BARATTER P., Il punto e virgola. Storia e usi di un segno, Carocci, Roma 2018.

BECCARIA G.L., Dizionario di linguistica e di filologia, metrica, retorica, Einaudi, Torino 2004.

BERRUTO G., Corso elementare di linguistica generale, UTET, Torino 2012.

CANNAVACCIUOLO A., Manuale di copywriting e scrittura per il web, Hoepli, Milano 2019.

CERRUTI M., CINI M., Introduzione elementare alla scrittura accademica, Laterza, Roma-Bari 2010.

D’ACHILLE P., L’italiano contemporaneo, Il Mulino, Bologna 2006.

DEL BONO G., La bibliografia, Carocci, Roma 2000.

DELLA VALLE V., PATOTA G., Piuttosto che: cose da non dire, cose da non fare, Sperling&Kupfer, Milano 2013.

FANCIULLO F., Introduzione alla linguistica storica, Il Mulino, Bologna 2007.

EDIGEO (a cura di), Manuale di redazione, Editrice Bibliografica, Milano 2013.

GHENO, V., Guida pratica all’italiano scritto (senza diventare grammarnazi), Franco Cesati Editore, Firenze 2016.

GIUNTA, C., Come non scrivere, Utet, Milano 2018.

MARTINUCCI A., Guida alla bibliografia internazionale, Editrice Bibliografica, Milano 1994.

MIDDENDORP J., TWOPOINTS.NET, Type Navigator. The Independent Foundries Handbook, Gestalten, Berlin 2011.

MORTARA GARAVELLI B., Prontuario di punteggiatura, Laterza, Bari-Roma 2020.

PENSATO R., Manuale di bibliografia, Editrice Bibliografica, Milano 2007.

SCALA F., Piccolo manuale del correttore di bozze, Modern Publishing House, Milano 2011.

SCALA F., SCHIANNINI D. (a cura di), Piccolo manuale di editing, Modern Publishing House, Milano 2009.

SERIANNI L., Italiano, Garzanti, Torino 2000.

 

SITOGRAFIA

Accademia della Crusca – accademiadellacrusca.it

Campagna a sostegno dell’uso corretto di Piuttosto che – piuttostoche.com

Treccani online – treccani.it

Zanichelli online – dizionaripiu.zanichelli.it

 

 

4 pensieri su “Come si scrivono i numeri?

  1. Due annotazioni generali: ricorda sempre che il punto decimale si mette solo ai numeri dal 10.000 in poi (esempi: 4567; 9999; 123.567; 1.239.767), e che in italiano usiamo il punto e non la virgola in questi casi; la virgola ci serve invece per indicare i numeri decimali (esempi: 1,2%; 0,25; 123,21). Mi sembra che qui ci sia un po’ di confusione/imprecisione: il numero 10.000 non è un numero decimale, ma 10,00 lo è.

    1. Grazie per la segnalazione; il refuso è stato corretto (c’era un “decimale” di troppo, e ne ho approfittato per specificare meglio). 🙂

Rispondi a Sara Gianotto Annulla risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato.I campi richiesti sono marcati *

© 2024 I Sarti del Web | Tema WordPress: Annina Free di CrestaProject.
Apri la chat
Hai bisogno di aiuto?
Ciao 👋
Hai bisogno di aiuto?