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si

Si discute? Sì!

L’accento su si: quando ci vuole e quando no?

Si fa o non si fa? Accento sì o accento no? Sì, ma solo se ci vuole!

 

L’idea per l’articolo di oggi mi è venuta qualche giorno fa: stavo facendo una pausa curiosando un po’ sul web, e subito dopo un interessante articolo che mi ha fatto scoprire l’esistenza dei ragni dall’aspetto di formiche, che si infiltrano indisturbati nel formicai per cacciare a volontà (la natura è un mondo meraviglioso!), mi sono imbattuta in una vicenda particolare, accaduta davvero a un cliente di una nota compagnia telefonica.

In sostanza, a causa di un superficiale errore di ortografia (non da parte del cliente, ma da parte dell’azienda), quella compagnia ha perso un cliente… e chissà quanti altri.

 

Ma andiamo con ordine.

 

Il protagonista di questa storia, che chiameremo Vittorio, è cliente dell’azienda telefonica ChiamateSpaziali da molti anni. Un po’ per mancanza di tempo, un po’ per pigrizia, approfitta ancora di una vecchia tariffa.

 

Un giorno, gli arriva un SMS da ChiamateSpaziali, che con entusiasmo annuncia: “Nuovissima offerta pensata per te che sei nostro cliente da anni: passa al nuovo piano tariffario, avrai internet più veloce e ti regaliamo due mesi gratis. Per aderire, ti basta rispondere Si a questo SMS. Offerta valida per 7 giorni.”

 

Vittorio ci pensa un po’, poi tutto contento decide che l’offerta gli piace molto, perché stava giusto pensando di cambiare telefono per avere una connessione più veloce e riuscire a sfruttare di più il suo abbonamento a internet.

 

Dopo un paio di giorni quindi risponde “Sì” all’offerta, cambia telefono e inizia a usufruire di tutti i giga gratis promessi, tutto contento per l’offerta della ChiamateSpaziali: “Sono proprio contento di essere loro cliente in fondo, non ho bisogno di cercare altrove”, anche se, si sa, a cercare un pochino è pieno il mondo di offerte convenienti in telefonia.

 

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Charles Deluvio on Unsplash

 

 

Tuttavia…

… il mese dopo si ritrova un addebito enorme sulla carta di credito, proprio a favore della ChiamateSpaziali.

 

Preoccupato e contrariato, chiama subito il call center per l’assistenza: dopo lunghi venti minuti di attesa e una sequenza di digitazione che manco per parlare con gli uffici FBI, finalmente riesce a parlare con un operatore.

 

“Buongiorno gentile signor Vittorio, come posso aiutarla?”

“Guardi, vorrei per favore capire il perché di questo addebito spropositato sulla mia carta di credito. Giusto il mese scorso ho aderito alla vostra promozione, quella che mi avete mandato per SMS, e i primi due mesi avrebbero dovuto essere gratis… invece così sto pagando il doppio!”

“Un attimo che controllo”

“Lei non ha mai aderito alla promozione, non ci risulta dai sistemi.”

“Come no, le posso mandare per email lo screenshot della schermata del telefono, ho scritto ‘sì’ e ho inviato entro sette giorni, come richiesto.”

“Ma dai sistemi non risulta proprio, mi sembra molto strano. Io purtroppo non posso fare niente, il sistema non me lo permette. Provi a mandare la mail all’indirizzo problemi@chiamatespaziali.com. Buona giornata!”

 

Perciò, dopo questa infruttuosa telefonata, Vittorio manda la mail con lo screenshot allegato, sempre più irritato.

Dopo qualche giorno, gli arriva una risposta dall’ufficio clienti che gli comunica che sono molto spiacenti, ma l’SMS di risposta mandato da Vittorio conteneva “Sì” e non “Si”, pertanto il sistema non l’ha ritenuto valido.

 

Io, arrivata a questo punto della vicenda, non ci volevo credere: questa è un’assurdità come poche! 

Il sistema automatico riconosce solo la forma errata, ovvero il senza accento, e non quella corretta che il buon Vittorio aveva inoltrato, assolutamente certo di essere nel giusto!

 

Allucinante.

 

Un disservizio e disagi per il cliente solo perché chi ha programmato quella particolare automazione ha commesso un errore di ortografia davvero elementare.

 

Morale della favola? 

 

Vittorio giustamente ha perso le staffe, e nel giro di poche ore ha cambiato operatore telefonico… non solo per sé, ma anche per tutta la sua famiglia.

 

E così, a causa della superficialità e della poca cura dei testi, l’azienda ha perso per sempre dei clienti affezionati.

 

Vedi perché non scherzo, quando dico che l’ortografia e la forma dei testi per la comunicazione online della tua azienda possono fare DAVVERO la differenza? Per non rischiare di perderti clienti a causa di errori così grossolani, CLICCA QUI per iscriverti alla newsletter e non perderti neanche un articolo della Penna Rossa!

 

Ora, dopo aver visto perché è importante distinguere si e , andiamo a vedere come si fa!

 

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Emiliano Vittoriosi on Unsplash

 

 

Partiamo dal caso più semplice: il con l’accento.

 

Qui non ci sono da fare giri di parole, la questione è molto semplice:

Sì, con l’accento grave (dal latino sic), è l’avverbio di affermazione.
(Treccani)

 

Il che usiamo tutti i giorni, sia scrivendo che parlando, è un’affermazione: spessissimo si usa in risposta a una domanda, in contrapposizione a no. 

  • Hai fatto quel che ti avevo chiesto? Sì.
  • Andiamo a berci una birra stasera? Sì, volentieri!

 

Può essere raddoppiato per dargli più enfasi: Sì, sì, ora lo faccio.

 

E a volte persino usato per rispondere al telefono o al posto del più tradizionale avanti! per accordare il permesso di entrare in una stanza.

 

Senza ombra di dubbio, il suo significato è inequivocabile: se si tratta di un’affermazione, ci vuole l’accento.

E che sia grave, MAI acuto, altrimenti BACCHETTATE!

 

Piccola nota della Penna Rossa: te lo scrivo giusto in nota perché difficilmente ti capiterà di usarlo, ma non si sa mai. Il con l’accento ha anche un significato aulico letterario, equivalente a così:

  • Sì cominciò lo mio duca a parlarmi (Dante)
  • Chiaro nome, che sona nel mio cor sì dolcemente (Petrarca)

In questo caso, riconoscerlo è semplice perché puoi sostituirlo con così senza alterare il significato della frase; ma si usa appunto solo in contesti letterari alti.

 

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Jon Tyson on Unsplash

 

 

SI

Se invece l’accento non c’è, con cosa abbiamo a che fare?

 

Ecco le parole della Treccani:

Si, senza accento (dal latino se), è il pronome riflessivo atono di 3a persona.

 

Si usa sia per il maschile che per il femminile; precede sempre il verbo e nella maggior parte dei casi si usa con funzione riflessiva, ossia per esprimere che il soggetto compie un’azione che lo riguarda su sé stesso.

 

  • Sancho si è macchiato la camicia di sugo al pomodoro.
    -> Sancho ha macchiato la propria camicia
  • Dulcinea si è pettinata i capelli.
    -> Dulcinea ha pettinato i propri capelli
  • Sancho Panza e Don Chisciotte si avviano all’avventura
    -> Sancho Panza e Don Chisciotte avviano loro stessi all’avventura

 

Il si può anche essere usato all’impersonale: 

  • Si dice che il castello sia maledetto.
  • Spesso, non si presta abbastanza attenzione all’ortografia.

 

Infine, si può venire impiegato in costrutti dal valore passivo:

  • In questa regione si producono ottimi vini.
  • Le mele si mangeranno a maturazione completa.

 

Esiste in realtà un secondo significato di si, ovvero quello di nome proprio di una nota musicale: anche in questo caso, va sempre scritto senza accento.

  • Gli ultimi tre accordi sono si, la, sol.

 

Ad ogni modo, se osservi ognuno di questi casi con attenzione, nessuno di essi assomiglia a un’affermazione: non c’è possibilità di errore, una volta che comprendi questa fondamentale differenza.

 

Piccolo trucco: in genere, se devi scrivere solo, senza altre parole intorno, sarà per forza la forma accentata. 

Potrà essere una risposta a una domanda (come quella del nostro Vittorio all’inizio dell’articolo), o comunque un’affermazione di qualche tipo; la particella si invece non è mai autonoma, non può essere lasciata da sola… non avrebbe senso.

 

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Dayne Topkin on Unsplash

 

 

QUINDI…

Come distinguere SI da ?

 

Sì: se è in qualche modo un’affermazione, ci vuole l’accento

Si: se è un particella riflessiva scritta di fianco a un verbo o la nota musicale, non vuole l’accento

 

Vedi? 

In realtà è molto semplice, non appena ci soffermiamo un attimo a riflettere… e se i tuoi clienti vedono che lavori talmente bene da curare con attenzione anche questi dettagli, non potranno che pensare che tu metta la stessa cura in tutto il tuo lavoro, che non potrà che essere migliore di quello dei tuoi concorrenti!

 

Ora tocca a te!

 

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E per scoprire altri errori da NON fare…

… ci vediamo lunedì prossimo!

 

La Penna Rossa

 

BIBLIOGRAFIA

BARATTER P., Il punto e virgola. Storia e usi di un segno, Carocci, Roma 2018.

BECCARIA G.L., Dizionario di linguistica e di filologia, metrica, retorica, Einaudi, Torino 2004.

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D’ACHILLE P., L’italiano contemporaneo, Il Mulino, Bologna 2006.

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SITOGRAFIA

Accademia della Crusca – accademiadellacrusca.it

Campagna a sostegno dell’uso corretto di Piuttosto che – piuttostoche.com

Treccani online – treccani.it

Zanichelli online – dizionaripiu.zanichelli.it

 

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