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Il labirinto della bibliografia

Le strade sono tante… ti serve una mappa!

Bibliografia: un nome che potrebbe sembrarti un inutile vezzo da accademici o farti tornare alla mente con terrore i tempi dell’università, quando i professori incombevano con richieste ai limiti dell’incomprensibile e sembrava che nulla andasse mai bene… oppure entrambe le cose!

Quello che sai di sicuro è che paiono esserci mille regole, che l’errore è sempre dietro l’angolo…
… e magari sei tentato di lasciar perdere e ignorarne del tutto l’esistenza.

 

E invece, indovina un po’…
… le BACCHETTATE sono dietro l’angolo!

 

In moltissimi casi, la bibliografia è fortemente consigliata perché è in grado di dare un valore aggiunto molto alto al tuo articolo, in altri è semplicemente OBBLIGATORIA.

Quindi, mettiti l’anima in pace: quando ci vuole, ci vuole.

 

Certo, parliamo per lo più di testi strutturati come articoli di blog o addirittura libri o testi informativi di un certo spessore o ancora testi scientifici o accademici; è raro che un post su Facebook richieda una bibliografia: ma non si sa mai, quindi nel dubbio ora andiamo a vedere insieme a cosa serve e come si struttura.

So che non è un argomento semplicissimo, ma ti porterà vantaggi non da poco: i tuoi testi (e quindi, di riflesso, tu e la tua azienda) guadagneranno valore e autorità.

 

E questo è esattamente lo scopo di questa rubrica: aiutarti a prendere i tuoi testi, a lucidarli a puntino e a farli brillare rispetto a tutti quelli dei tuoi concorrenti… facendo sì che i tuoi clienti non solo li leggano da cima a fondo, ma te ne chiedano altri! 

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E ora…
rimbocchiamoci le maniche e partiamo alla scoperta della bibliografia!

 

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COS’È UNA BIBLIOGRAFIA

Partiamo dall’inizio, andando a vedere cosa dice la nostra amata Treccani:

 

bibliografìa s. f. [comp. di biblio- e -grafia; cfr. gr. βιβλιογραϕία «trascrizione di libri»]. – 1. Disciplina che studia i vari sistemi di descrizione e classificazione di testi (a stampa o su altro supporto), allo scopo di fornire repertori di opere di scrittori, scienziati, ecc. 2. […] Elenco, che si fa precedere o seguire a una monografia, a un articolo e sim., di opere relative all’argomento trattato.

 

Come vedi, la bibliografia, in generale, è una disciplina vera e propria, che si occupa di descrivere e classificare testi. Ma niente paura! 

Noi ci occuperemo solo della parte specifica che serve al tuo lavoro di redattore di testi, ovvero alla bibliografia intesa come elenco di opere di diverso tipo che si trova in fondo a un libro o a un articolo.

 

E quali sono queste opere elencate in fondo al tuo testo?

Come avrai intuito, non è un elenco casuale, ma una selezione ben precisa e ragionata: si inseriscono in bibliografia, infatti, tutti quei documenti che hai letto, consultato, studiato o citato per scrivere quel determinato testo.

 

Attenzione: non devono essere per forza solo libri, ma puoi e devi inserire qualsiasi tipo di risorsa ti sia stata utile. I libri sono certamente i più comuni, ma si trovano anche articoli di giornale o di blog, recensioni, interviste, siti internet, tesi di laurea, ricerche accademiche, documentari e via dicendo.

Perciò, il tuo compito è soltanto quello di fare mente locale ed elencare in ordine tutte le fonti e le opere che hai consultato durante la redazione del tuo articolo; se poi hai citato qualcuno in particolare (CLICCA QUI per scoprire come si fanno e a cosa servono le citazioni), sicuramente andrà riportato in bibliografia.

 

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Sento odore di obiezione…

“Ma io non ho letto nessun libro/articolo prima di scrivere!”

E qui arrivano le BACCHETTATE pesanti: MOLTO MALE!

La regola “pensa prima di parlare” (che si potrebbe benissimo riformulare in “documentati prima di scrivere”) è SACRA.

Tu ti fideresti di un chirurgo che deve operarti… se questo non avesse mai studiato un libro di medicina?

Non credo proprio.

E allora perché mai i tuoi clienti dovrebbero prenderti sul serio o fidarsi di te al punto da darti dei soldi (magari tanti soldi) se tu parli a vanvera?

Precisamente.

 

Ed eccola qua, la seconda obiezione in arrivo:

“Io NON HO AVUTO BISOGNO di leggere niente prima di scrivere perché ho anni di esperienza e sono esperto del mio settore.”

Indovina…
BACCHETTATE anche stavolta!

Nessuno nasce con la scienza infusa. Il sapere costa fatica e studio costanti, e per definirti davvero un esperto, devi continuare ad aggiornarti ogni giorno, perché qualsiasi settore si evolve di continuo.

Qualsiasi.

 

Quindi, se DAVVERO sei un esperto… in tutti questi anni per forza avrai letto dei libri sull’argomento, o delle interviste, o visto dei documentari, e saprai per forza chi sono gli altri esperti nel settore: perciò non ti sarà difficile fare mente locale e stilare un elenco di risorse utili che un lettore meno esperto di te possa andare a leggere per iniziare ad approfondire.

Se non ci riesci, ho cattive notizie per te: sicuramente esiste qualcuno di più competente di te che sta continuando a formarsi… e se non inizi a farlo anche tu, i tuoi clienti andranno da lui!

Perciò… al lavoro!

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A COSA SERVE UNA BIBLIOGRAFIA

Piccolo appunto: ricordati che ora ci stiamo concentrando solo su un tipo di bibliografia molto specifico, ovvero quello che serve a te per i testi più complessi della tua comunicazione.

 

A questo punto, ti sarai già fatto una vaga idea sull’utilità di questa bibliografia: ti serve innanzitutto per mostrare da quali fonti hai attinto per scrivere il tuo testo. 

Questo, oltre a essere corretto dal punto di vista dell’etica professionale ti permette anche di dimostrare che non stai parlando a caso, ma che dietro alle tue parole c’è uno studio attento e approfondito.

 

Una bibliografia ben fatta quindi contribuirà ad aumentare l’autorevolezza e la credibilità del tuo testo: sarà la prova tangibile del tuo impegno e quindi della tua esperienza nel campo e mostrerà che sei sicuro di ciò che affermi e pronto a sostenere ciò che dici grazie a valide e fondate argomentazioni.

 

Non solo: può essere anche un utile strumento che tu fornisci ai tuoi lettori desiderosi di impararne di più, dando loro una panoramica più ampia sull’argomento (qualificandoti quindi come esperto) per la quale ti saranno grati.

Aristotele chiude il capitolo della Scuola di Atene

 

 

COME SI FA UNA BIBLIOGRAFIA

Fin qui, tutto molto bello… ma andiamo nel pratico: ovviamente, questo elenco NON si può fare a caso, ci sono delle regole ben precise che vanno rispettate, pena lo squalificare la tua bibliografia.

Preparati a prendere appunti!

 

 

1. STRUTTURA

Per redigere una bibliografia, è buona norma innanzitutto dividerla in sezioni.

Queste sezioni possono essere di diverso tipo:

  • Tematiche: se vuoi/ti è utile suddividere i documenti per argomento.
    Ad esempio, se hai scritto un libro sulla comunicazione online, potresti suddividere le fonti che hai consultato tra opere di linguistica e grammatica, di copywriting, di design, di marketing e via dicendo.
  • Tipologia di documenti: per distinguere i diversi tipi di opere risorse consultate.
    Ad esempio, potresti avere: libri, articoli di giornale, siti internet, ricerche accademiche, documentari e via dicendo.

Sta a te scegliere quale sia il sistema più adatto e funzionale per il tuo testo!

 

 

2. INFORMAZIONI FONDAMENTALI DELLA CITAZIONE BIBLIOGRAFICA

Ogni citazione bibliografica (ovvero ogni elemento che inserirai nella tua bibliografia) deve contenere SEMPRE degli elementi ben precisi.

 

Partiamo dai LIBRI, che sono i più comuni: avremo autore (cognome per esteso; il nome può essere per esteso oppure comparire come iniziale puntata), titolo dell’opera, editore, luogo di pubblicazione, anno di pubblicazione.

Es. PENSATO R., Manuale di bibliografia, Editrice Bibliografica, Milano 2007.
PENSATO RINO, Manuale di bibliografia, Editrice Bibliografica, Milano 2007.

 

Attenzione: è anche possibile che un libro sia stato scritto da molti autori, come nel caso di una raccolta di saggi: in quel caso in copertina troveremo il nome del curatore accompagnato dalla dicitura “a cura di”.
In questo caso si indica così:

CAVALLO G., CHARTIER R. (a cura di), Storia della lettura, Laterza, Roma-Bari 2009.

 

Ma potremmo anche avere un ARTICOLO DI GIORNALE, per il quale è necessario inserire il nome del giornale, ma si tralasciano editore e luogo di pubblicazione:

Es. TIZIO C., Come si scrive un articolo, in «La Stampa», 29 febbraio 2021.

 

O un ARTICOLO DI BLOG, per il quale indicheremo il sito di pubblicazione, il link e anche la data nella quale lo abbiamo consultato l’ultima volta:

Es. GIANOTTO S., L’importanza della citazione, su www.isartidelweb.it, 25 gennaio 2021 (consultabile al link: https://isartidelweb.it/2021/01/25/limportanza-della-citazione/ – ult. cons. 03/02/2021).

 

L’elenco potrebbe continuare a lungo, ma limitiamoci a ciò che ti può essere utile: come vedi, nonostante le diverse tipologie di documenti, il concetto è sempre lo stesso: chi è l’autore, quale è il titolo, dove,  quando e da chi è stata pubblicata l’opera.

 

 

3. ORDINE DELLE INFORMAZIONI

Qui le scuole di pensiero sono diverse. I modi in cui puoi ordinare le informazioni in una citazione bibliografia sono diversi, come puoi vedere da questi esempi:

  • Autore, titolo, editore, luogo, data
    BITRATTARI M., Grammatica per cani e porci, Ponte alle Grazie, Milano 2020.
  • Autore, data, titolo, editore, luogo
    BITRATTARI M. (2020), Grammatica per cani e porci, Ponte alle Grazie, Milano.
  • Autore, anno, titolo, luogo, editore
    BITRATTARI M. (2020), Grammatica per cani e porci, Milano: Ponte alle Grazie.

 

Sono tutti ugualmente corretti: scegli quello con cui ti trovi meglio. 

Però attento! È FONDAMENTALE che tu sia COERENTE: scelto un ordine, mantienilo sempre!

E ricordati che, alla fine, l’elenco delle citazioni andrà ordinato in ordine alfabetico, secondo i cognomi degli autori.

 

 

4. FORMATTAZIONE

Anche qui, le possibilità sono tante… quello che non cambia è la necessità di essere coerenti: scelta una modalità, mantienila e fai sì che le tue citazioni bibliografiche abbiano tutte le stesso formato!

Come regole generali abbiamo:

  • Il cognome e il nome dell’autore vanno scritti tutti in maiuscolo
  • Il titolo va sempre in corsivo
  • I diversi elementi vengono separati da una virgola
  • Ci vuole il punto fermo alla fine della citazione
  • I nomi di giornali e periodici si indicano tra virgolette. Di solito si preferiscono quelle basse (anche dette caporali): «»; se stai scrivendo sul web puoi anche scegliere quelle alte che trovi sulla tastiera, se ti sono più comode.

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RICAPITOLANDO: I 6 STEP PRINCIPALI

Abbiamo visto moltissime informazioni, è vero… ma non ti preoccupare: una volta che ci prenderai la mano, ti sembrerà tutto molto più semplice!

Per aiutarti, ecco gli step che devi seguire per redigere la tua bibliografia:

1. Raccogli i documenti che hai consultato o dai quali hai tratto ispirazione per scrivere il tuo articolo
2. Se necessario, dividili in sezioni (es. Libri, siti web)
3. Scegli in che ordine mettere le informazioni della citazione bibliografica
4. Cura la formattazione
5. Metti tutto in ordine alfabetico
6. Ricorda le regole d’oro e controlla che siano rispettate: COERENZA e UNIFORMITÀ

 

Ed ecco fatto: la tua bibliografia è pronta!

 

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QUINDI…

Sei pronto per domare le tue bibliografie: ora sta a te!

 

Continua a studiare e ad aggiornarti, per poter essere sempre competitivo… e far sì che i tuoi clienti ti vedano come un’autorità del tuo campo!

I tuoi testi (e le tue bibliografie!) sono fondamentali in questo processo: scoprirai che più li curi, rendendoli interessanti e ben scritti, più i tuoi clienti vorranno continuare a leggere… chiedendoti di continuare a scrivere!

 

Sei impaziente di metterti alla prova?

 

Allora non aspettare: acquista ora la tua copia del primo libro del Sarto – VESTITI BENE E PRENDI IL WEB A MAZZATE –  un manuale pratico per imparare come impostare la tua comunicazione online e per trasformare la tua pagina social in un magnete attira clienti!

 

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E per scoprire altri errori da NON fare…

…ci vediamo lunedì prossimo!

 

La Penna Rossa

 

 

BIBLIOGRAFIA

BECCARIA G.L., Dizionario di linguistica e di filologia, metrica, retorica, Einaudi, Torino 2004.

BERRUTO G., Corso elementare di linguistica generale, UTET, Torino 2012.

CANNAVACCIUOLO A., Manuale di copywriting e scrittura per il web, Hoepli, Milano 2019.

CERRUTI M., CINI M., Introduzione elementare alla scrittura accademica, Laterza, Roma-Bari 2010.

D’ACHILLE P., L’italiano contemporaneo, Il Mulino, Bologna 2006.

DEL BONO G., La bibliografia, Carocci, Roma 2000.

FANCIULLO F., Introduzione alla linguistica storica, Il Mulino, Bologna 2007.

EDIGEO (a cura di), Manuale di redazione, Editrice Bibliografica, Milano 2013.

MARTINUCCI A., Guida alla bibliografia internazionale, Editrice Bibliografica, Milano 1994.

MORTARA GARAVELLI B., Prontuario di punteggiatura, Laterza, Bari-Roma 2020.

MIDDENDORP J., TWOPOINTS.NET, Type Navigator. The Indipendent Foundries Handbook, Gestalten, Berlin 2011.

PENSATO R., Manuale di bibliografia, Editrice Bibliografica, Milano 2007.

SCALA F., Piccolo manuale del correttore di bozze, Modern Publishing House, Milano 2011.

SCALA F., SCHIANNINI D. (a cura di), Piccolo manuale di editing, Modern Publishing House, Milano 2009.

SERIANNI L., Italiano, Garzanti, Torino 2000.

 

SITOGRAFIA

Treccani Online – treccani.it

Accademia della Crusca – accademiadellacrusca.it

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