Stringi i denti e raggiungi la vetta!
![Stringi i denti e raggiungi la vetta! 1 stringi i denti e raggiungi la vetta](https://isartidelweb.it/blog/wp-content/uploads/2021/07/Blog-del-Mastino-1024x484.png)
Come superare i periodi più duri, anche quando niente intorno a te sembra cambiare Prima o poi succede a tutti. A volte con un nuovo progetto lavorativo, in altri casi con un investimento appena fatto o semplicemente quando cominci una nuova dieta. Lavori con impegno, progetti con cura ogni passaggio, metti tutto te stesso in quello che devi fare e… nada, niet, nisba. Non cambia nulla! Come è possibile? A questo punto la maggior parte delle persone lascia perdere… e non sa quanto è vicina al raggiungere il suo obiettivo! Non parlo solo di imprenditori, ma anche di ragazzi pronti a iniziare nuovi progetti e stanchi della loro situazione. Si impegnano con tutte le loro forze per un paio di mesi e poi davanti alla mancanza di risultati immediati mollano la presa, precipitando di nuovo al punto di partenza. Non hai idea di quanto la cosa mi faccia arrabbiare! Esistono tantissimi individui pieni di potenziale che si arrendono poco dopo aver investito energie tempo e denaro in un progetto o un’attività, buttando al vento ogni loro possibilità di successo! Perché non riescono a generare valore? Perché non ottengono subito i risultati che meritano? Queste domande sono state le protagoniste della mia ultima conversazione con il Sarto. Davanti alle mie perplessità lui si è limitato a prendere un foglio di carta e a disegnare un semplice grafico. Per un momento ho pensato di dover fare un’equazione e ho iniziato a sudare freddo, ma poi mi ha detto: “Questo è il motivo per cui solo pochissimi raggiungono davvero il successo” Con il grafico in una mano e una pila di libri nella borsa ho iniziato a studiare il motivo per cui la maggior parte delle persone si arrende prima di vedere i risultati dei suoi sforzi. Nell’articolo di oggi voglio parlarti di successo, del perché pochi lo ottengono e perché le favole che ci raccontavano da bambini sono delle grandi bugie. E il colpevole… è LUI. L’immagine che vedi qui sopra è un plateau di latenza. È un principio che possiamo applicare a tutte le attività degli esseri umani. Il plateau di latenza segue l’andamento di un normale percorso di crescita economica e personale. Quando inizi un nuovo progetto sei pronto a spaccare il mondo. I tuoi propositi sono ottimi: lavorerai 13 ore al giorno, sarai sempre sorridente, non ti farai mai scoraggiare! Ma poi… non arrivano subito i risultati che ti aspettavi. Vedi la parte iniziale del grafico? All’inizio tutto sembra immobile: i clienti tardano ad aumentare, i guadagni non cambiano, e nonostante le buone intenzioni e l’energia che hai investito tutto sembra uguale a prima. È qui che la maggior parte delle persone, frustrata, getta la spugna. In realtà tutto sta cambiando, ma non se ne rendono conto. Ogni volta che inizi una nuova attività il tuo business e la tua mente si adattano lentamente ai cambiamenti. E solo una volta che sono perfettamente assestati inizia il vero percorso di crescita. Per questo bisogna continuare a lavorare con costanza, anche quando le cose non sembrano migliorare! Lo so, è un concetto difficile da digerire. Dopotutto ci hanno sempre insegnato che le cose non vanno così! Le favole che ci hanno raccontato da bambini parlano chiaro: se lavori con impegno le cose andranno SUBITO meglio, e vedrai nuovi risultati arrivare velocemente. A questa bugia detta in buona fede si aggiunge anche un difetto della mente umana. Siamo convinti che la crescita segua l’ordine naturale dei numeri. Da 1 a 2, da 2 a 3 e così via. Per questo ci aspettiamo sempre risultati immediati davanti a qualsiasi cambiamento! Ma il segreto per raggiungere il successo è ricordare che la crescita segue un percorso che non è mai lineare, e soprattutto che i grandi risultati non arrivano subito! Per spiegartelo ho deciso di raccontarti una piccola avventura di un giovane Mastino in palestra. Qualche anno fa avevo preso una solenne decisione: avrei aggiunto alla mia normale routine di allenamento 100 salti consecutivi con la corda. Mi sono detta che sarebbe stato uno scherzetto per un’ex rugbista come me! La dura realtà è stata un’altra. Il primo giorno sono arrivata a fare 10 salti consecutivi prima di dovermi fermare. Ma il giorno dopo hai fatto 11 salti, poi 12… vero Mastino? No. Solo all’alba della terza settimana di allenamento sono passata dal maledetto 10 a un tenero 15. Per fare 100 salti senza consecutivi ho impiegato circa 2 mesi, con 3 allenamenti a settimana e tanti, troppi periodi in cui il numero sembrava non cambiare e la voglia di lasciar perdere aumentava. Perché ti racconto questo? Perché il tuo dovere come imprenditore è ricordarti che tutte le attività aziendali, dalla comunicazione agli investimenti, seguono questo semplice principio. Non bisogna cedere, perché alla fase di latenza segue sempre quella di crescita. Quello che sembra un periodo in cui non succede nulla in realtà è solo una fase di adattamento, dopo la quale salirai sempre più in alto per raggiungere i tuoi obiettivi! Questa settimana ti invito a riflettere sui tuoi “salti della corda”. Quali sono i cambiamenti che hai fatto per la tua azienda e che all’inizio sembravano non portare risultati? E quali sono le prove che stai fronteggiando in questo momento? Prenditi del tempo per scegliere quale sarà la prossima sfida che affronterai con la tua attività. Se giocherai con attenzione le tue carte pianterai le basi per raggiungere il successo e cambiare per sempre la tua azienda. Quando avrai deciso il nuovo progetto da iniziare fatti una semplice domanda. Sei disposto a piantare i semi e attendere senza smettere di lavorare prima di assaggiarne i frutti? O preferisci lasciare perdere alla prima difficoltà, per poi dare la colpa a qualcun altro perché non hai raggiunto il successo che meriti? Lascio a te la scelta. Nel frattempo io ti aspetto per l’articolo di mercoledì prossimo. Per non perdertelo ISCRIVITI alla nostra newsletter! Sarò qui per soddisfare la tua fame di successo, di saperne di più e di crescita costante! Il Mastino
Attira clienti con una Homepage di successo
![Attira clienti con una Homepage di successo 4 homepage attira clienti](https://isartidelweb.it/blog/wp-content/uploads/2021/07/homepage-attira-clienti-1024x484.png)
Bentornato/a sulla rubrica del Fabbro, Ti sei mai posto la domanda “come si crea una homepage efficace”? Sono convinto questa sia la domanda più comune di chi ha deciso di mettersi in gioco e di realizzare il proprio sito web in autonomia. È fondamentale avere una homepage fatta bene, intuitiva… ovvero in grado di svolgere il proprio lavoro efficacemente. Di frequente il traffico degli utenti arriva da altre pagine interne al sito, da post sui social o landing page, tuttavia la sezione principale del tuo sito merita tutta la tua attenzione. Perciò raccogline più che puoi e afferra una tazza del tuo caffè preferito, si comincia! Che cos’è la homepage di un sito? Col termine homepage ci si riferisce alla pagina principale di un sito web. La navigazione degli utenti sul tuo sito dovrebbe prendere piede da lì, ma ciò non sempre accade. Nonostante ciò, devi comunque strutturare l’homepage come il punto di riferimento per iniziare l’esplorazione del tuo sito. Essendo la sezione più importante del sito dovrebbe sempre racchiudere al suo interno dei contenuti che facciano capire in modo chiaro e rapido chi sei e cosa fai. Questi contenuti devono anche essere in grado di far venire voglia agli utenti di continuare ad esplorare il tuo sito. Mi spiego meglio. Vuoi invitare delle persone a cena a casa tua ma… il portico sta cadendo a pezzi; gli infissi sono vecchi e fa un freddo porco; il giardino è pieno di erbacce e foglie secche. Insomma: casa tua fa schifo e vuoi invitare gente a cena. Lo stesso discorso possiamo applicarlo al tuo sito web: vuoi far fare ai visitatori del sito quello che tu vuoi che facciano ma la homepage cade a pezzi? In bocca al lupo! Ma di preciso cosa dovremmo mettere nella nostra homepage? E cosa dovremmo escludere? Il trucco è strutturare l’homepage seguendo criteri specifici per raggiungere il tuo obiettivo. Come si realizza una homepage ben strutturata? L’approccio più comune alla realizzazione di una homepage è buttarci dentro chi sei, cosa fai, che servizi offri, prezzi, offerte, gallery con foto dei locali e dello staff, articoli di giornale che parlano di te, premi che hai raccolto negli anni, foto di diplomi, lauree e corsi, iscriviti alla newsletter, scarica sto catalogo, fammi una recensione, we wuagliò, magnat stu panzerotto! E così via… In pratica ci si butta dentro tutto quello che si ha a casaccio. Niente di più sbagliato. “Ok Fabbro, ma allora cosa devo fare?” Inizia dalle basi! Mettiti nei panni del tuo pubblico. Ora immagina: non conosci per niente la tua attività e arrivi dritto sulla homepage del tuo sito. Pensa a quali contenuti e informazioni ti aiuterebbero a fare una buona impressione su te stesso e la tua attività. Cos’è che fa la differenza tra te e i tuoi concorrenti? Quali sono i tuoi valori e il tuo obiettivo principale? Come valuti l’esperienza da utente sulla tua homepage? Quest’ultima domanda è importante e richiede particolare attenzione. Tieni a mente questo: le persone che arrivano sul tuo sito hanno sempre uno scopo ben preciso. Molto spesso (direi quasi la totalità delle volte) hanno un problema. “Eh Fabbro, chi non ne ha?” Sì, ma non è questo il punto! Spesso il problema dei visitatori del tuo sito è sciogliere un dubbio, imparare qualcosa di nuovo, acquistare un prodotto o servizio specifico. Ma la cosa bella è che sperano di risolvere questo problema navigando il tuo sito. Sperano che tu possa offrirgli la soluzione migliore. E per dargli l’esperienza migliore possibile, la homepage del tuo sito deve avere una navigabilità semplice e intuitiva e una suddivisione dei contenuti chiara. Ciò è indispensabile per aiutare l’utente a seguire il flusso naturale delle cose. A questo punto ti faccio una domanda: cosa fai quando ti presenti a uno sconosciuto? Gli dici “we wuagliò, mi chiamo il Fabbro, sono questo, faccio quest’altro, tengo ‘stu sito, ti faccio un’offerta, guarda cosa ho vinto, magnat a pizza”. Non credo proprio. Di solito utilizzi uno schema per permettere allo sconosciuto di capire chi sei, cosa fai e perché in pochi secondi, senza bisogno di bombardarlo di cose inutili o di illustrare il tuo intero vissuto personale e il tuo percorso accademico/professionale. Ecco, tienilo sempre a mente quando progetti la homepage del tuo sito. Una homepage deve sempre essere strutturata in modo da mostrare gli elementi essenziali e tracciare la strada giusta per iniziare la navigazione. Elementi essenziali, non qualsiasi cosa che hai da buttarci dentro a caso. E quali sono questi elementi essenziali? Gli elementi essenziali di una homepage di successo Il logo della tua attività Tutti i siti web devono sempre avere un logo. Dove va situato questo logo? Sempre in alto a sinistra oppure al centro della barra di navigazione. L’importante è che sia ben visibile. Per rendere il logo del tuo sito ben visibile esiste una regola precisa: se il logo è scuro mettilo su sfondo chiaro; se il logo è chiaro mettilo su sfondo scuro. Non ti puoi sbagliare. Aggiungo che i colori del tuo sito devono essere in linea col tuo logo e non devono cozzare. Banner con breve testo introduttivo/video/slogan Inserisci un banner subito sotto la barra di navigazione del sito. Sullo sfondo del banner puoi inserire una foto, ma non per una questione estetica (ovviamente non ci mettere una foto sgranata), bensì per offrire agli utenti un’idea di quello che possono trovare sul sito. Se sul banner metti una foto di gattini bellissima, le persone che navigano il tuo sito si aspettano che tu parli di gatti. Se ci metti la foto di un gruppo di lavoro, certo non mi farà pensare che sto navigando un sito di gattini. Se puoi evita le foto di stock e punta sulle immagini del tuo ambiente di lavoro o di te col tuo staff, rende tutto più realistico. Scrivi sul banner un testo per far comprendere cosa fai. Questo testo deve convincere il lettore che deve scegliere te per il risolvere il suo problema. Ancora più potente è
Non trovi personale per il tuo locale in riviera? ALLORA CHIUDI! (oppure usa la Comunicazione)
![Non trovi personale per il tuo locale in riviera? ALLORA CHIUDI! (oppure usa la Comunicazione) 15 Blog del Modellista](https://isartidelweb.it/blog/wp-content/uploads/2021/07/Blog-del-Modellista-1024x484.png)
Ti sembra un titolo cattivo? Boh, può essere. Oggi sono veramente incazzato. Sarà l’influenza del Sarto e del suo video di domenica scorsa? Oppure è colpa di quella signora che si lamentava seduta vicino a me e che mi ha “costretto” a dirle che è bene che chiuda il suo ristorante e lo lasci in mano a gente che sa lavorare? Beh, qualunque sia il motivo, oggi ho una storia da raccontarti. Mi è successa qualche giorno fa e mi ha fatto pensare a quanto l’economia italiana sia continuamento sotto attacco e messa in pericolo… …non dalle multinazionali americane, dalle tasse o dal Covid (o almeno non solo), ma dagli imprenditori italiani stessi! Oh, che nervoso che mi ha fatto venire! Immagina la scena: sono seduto nella zona all’aperto di un ristorante. Sto leggendo un libro, per una volta non è nemmeno studio. Sto proprio leggendo un libro vero! Mi sto rilassando, e non capita molto spesso. Quindi sono lì, beato, dopo aver gustato i calamari con la pancetta e chiuso tutto col caffè, e sento questa signora sulla sessantina abbondante parlare con una sua amica. Sta parlando del suo ristorante a Riccione, una mezz’ora scarsa di autostrada da casa mia. E sta dicendo che… (rullo funebre di tamburi) “quest’anno va male perché nessuno ha voglia di lavorare” E non le basta, aggiunge: “ai miei tempi era tutto diverso, è colpa delle nuove generazioni dei loro genitori” E infine il colpo di grazia: “i ragazzi sono distratti e non vogliono imparare” La stai immaginando la mia faccia vero? Lo vedi anche tu l’occhio che balla, il fumo bianco che esce dalle orecchie, la bava alla bocca? Immagina circa 20 minuti così. E non ce l’ho fatta. Ho fatto il contrario di quello che dico ai miei collaboratori di fare. Ho parlato! Perché sai, quando inizi a capire come funzionano le cose, scopri che mediamente le attività ignorano i meccanismi basilari della vendita, della comunicazione e della gestione del cliente. E viene facilmente voglia di dire qualcosa… ma io sono il primo ad intimare tutti: “fatti i cazzi tuoi!” Perché? Perché le cose vanno così male perché le persone, imprenditori e imprenditrici compresi… non hanno alcuna voglia di cambiare nulla, men che meno di sapere cosa dovrebbero cambiare. Zitto. Muto. Non ti curar di loro ma guarda e passa. E invece… ci sono cascato! E allora ho fatto delle domande a quella signora lamentosa. Te le riporto qui, più o meno come è andata nella realtà: “scusi se mi intrometto, ma come mai lei quest’anno non ha gli stessi dipendenti dell’anno scorso?” “perché l’anno scorso mi sono capitati solo degli scansafatiche, e anche quest’anno è uguale… anzi peggio! I giovani non vogliono lavorare! Ai miei tempi le cose erano diverse!” “eh signora, lo so. Ma quei tempi non ci sono più. Ora è tutto diverso. Lei come la fa la selezione del personale?” “selezione? Io metto l’annuncio e quando vengono gli faccio fare la prova. È un ristorante, mica è difficile!” “beh, signora, magari per lei è facile, ma per uno nuovo può essere difficile, specialmente se non lo ha mai fatto. Non le converrebbe fare una selezione più accurata, dare un mansionario e prevedere un periodo di affiancamento?” “ma a che serve! Devono fare i camerieri, mica è difficile” “ok, signora… ma se mi dice che NESSUNO è capace, magari provando ad insegnare il lavoro in maniera diversa… le basterebbe forse selezionare meglio il personale e dedicare qualcuno per un paio di settimane a fare una formazione sul campo!” “eh ma lo sai quanto mi costerebbe?” “immagino molto. Ma quanto le costa dover lavorare con ragazzi che non sanno fare il loro lavoro e si licenziano in mezzo alla stagione?” “ah, è una perdita enorme. Ma non sono io che devo insegnare il lavoro, sono loro che devono impararlo! È che sono tutti distratti dai telefonini…” “certo signora, sono distratti eccome. Ma mica solo loro. Tutti! Il mondo è cambiato, lei vuole lavorare come trent’anni fa e si aspetta che i suoi dipendenti, giovani così li paga poco, lavorino come trent’anni fa. Ma non è più così… e non sono i ragazzi che si devono adeguare. È lei che non è al passo con i tempi. Lei si deve adeguare alla modernità, non ha alcuna scelta” “io non mi devo adeguare a niente, sono i ragazzi che sono svogliati!” “ok, signora. Le do un consiglio: chiuda il suo ristorante, che è meglio” Difficile descrivere la sua faccia. Era sbigottita, arrabbiata. E aveva ragione eh: chi sono io per andarle a dire cosa fare? Non ho resistito. Ho sbagliato. E sono pentito. Mea culpa. Tuttavia, sfrutto questo mio errore gravissimo per parlare con te di un fatto che non puoi più ignorare. Altrimenti non puoi fare che come la signora: chiudere, magari prima che sia troppo tardi. Il mondo è cambiato. E con esso il mondo del lavoro. Anche in Riviera! E sarebbe facilissimo qui parlare di paghe da schiavi, turni massacranti, lavoro nero, assenza di giorni di riposo… questo tanto lo conosci bene ed è su tutti i giornali. In verità non è solo questo che sta creando tutti questi problemi nella ricerca di personale per i lavori stagionali. E te lo racconto da uno che in riviera ci vive. La signora ha perfettamente ragione: i giovani non sono più quelli di una volta. Non lavorano più a testa bassa. Non hanno una gran voglia di imparare. Sono distratti. E che si fa? Ci lamentiamo a morte e poi chiudiamo… oppure ci adeguiamo e troviamo un rimedio? Non possiamo intervenire sui principali luoghi di educazione e crescita, che sono la scuola e la famiglia. Che, mi sembra più che chiaro, non sono più in grado di preparare le nuove generazioni al mondo del lavoro. Però possiamo intervenire… nelle nostre aziende! Cioè: prendiamo atto della situazione e creiamo un sistema