Guida alla grafica social 5: intelligenza artificiale, sì o no?

Eccoci arrivati all’ultimo articolo dell’anno, che coincide anche con la chiusura di questo ciclo di articoli dedicati alla grafica social. Nell’articolo precedente abbiamo visto assieme come rendere accattivanti i tuoi post, oggi invece vediamo come usare e come non usare l’intelligenza artificiale. L’intelligenza artificiale si sta velocemente facendo spazio nelle nostre vite, rivoluzionando il modo in cui ci approcciamo a diversi aspetti della nostra quotidianità. In questo articolo non voglio assolutamente demonizzare l’IA, come fanno tanti colleghi spaventati dall’idea che possa “rubargli il lavoro”, anzi, voglio darti dei suggerimenti per usarla al meglio, per sfruttarla come un’ottima alleata. Ma voglio anche metterti in guardia… perché, come dice un vecchio detto: non è tutt’oro quello che luccica! L’intelligenza artificiale può essere un aiuto, ma devi trattarla come tale, non puoi pensare che sia in grado di fare tutto il lavoro al posto tuo. Immaginala come quell’ingrediente che trovi in fondo a tutte le ricette, accompagnato dalla dicitura “quanto basta”: ecco, l’IA va dosata esattamente come il sale, senza esagerare. Intelligenza artificiale: sì L’intelligenza artificiale può essere usata in vari settori, specialmente per accelerare alcuni processi che altrimenti sarebbero lunghi e noiosi, come ad esempio l’analisi dei dati. Noi Sarti ad esempio la utilizziamo quotidianamente nelle nostre call, ci aiuta a registrare tutto e a tener traccia di ogni parola detta, senza il rischio di perderci informazioni importanti. Un altro utilizzo può essere quello delle risposte automatiche nelle chatbot. Risale a poco tempo fa il lancio di “Rufus” l’assistente virtuale di Amazon, che è in grado di rispondere in modo efficiente alle domande degli utenti. L’IA trova terreno fertile anche nell’ambito creativo, diventando una risorsa preziosa. Può generare spunti creativi per i copy, o può creare delle immagini a partire da semplici descrizioni, velocizzare le tempistiche di editing e tanto altro. Siamo alla vigilia del 2025, l’intelligenza artificiale diventerà sempre più presente nelle nostre vite, sarebbe uno sbaglio mettersi completamente contro questo strumento. Significherebbe chiudersi delle possibilità, non aprire le porte al progresso. Ma come ti ho già accennato, va usata con molta prudenza, se usata in modo eccessivo può passare da grande alleata a pericolosa avversaria in un istante. Intelligenza artificiale: no Quando hai per le mani uno strumento così potente il rischio è quello di esagerare, ed è proprio questo quello che dobbiamo evitare. Il problema più grande dell’intelligenza artificiale è che viene vista ancora con molta diffidenza, come sinonimo di truffa, il Sarto ne ha parlato in un video. Dobbiamo partire da un dato: il cliente quando si avvicina per la prima volta alla tua azienda è diffidente, non si fida, questo perché non ti conosce, non sa come lavori. Ora immagina questo potenziale cliente che, in questa prima fase, atterra sui tuoi social o il tuo sito, e trova in prevalenza post generati dall’IA. Cosa penserebbe secondo te? Questa cosa lo porterebbe a fidarsi di te? Assolutamente no, anzi. È proprio questo il rischio dell’uso dell’intelligenza artificiale, si perde autenticità, si passa per “finti” e in questo modo il tuo potenziale cliente scappa. Ti riporto un esempio recente. La Coca-Cola, che ogni anno sforna uno spot natalizio memorabile, quest’anno ha deciso di riprodurre l’iconico spot con i camioncini rossi del 1995 con l’IA. Hai visto come ha reagito il pubblico? Pioggia di critiche. “Imbarazzante”, “Manca l’umanità”, “È tutto finto”. Il pubblico si è sentito “tradito” dal marchio. Sicuramente questa scelta non andrà ad ammazzare le vendite di Coca-Cola, ma solo perché è Coca-Cola! Un brand che ha alle spalle una storia, che negli anni ha costruito un forte legame con la sua clientela, una fiducia consolidata, che regge anche qualche piccolo errore. Ma lo scenario cambia se l’errore lo fa un’azienda più piccola, con una storia meno importante alle spalle, perde di credibilità e perde l’occasione di trasformare un potenziale cliente in un cliente pagante. Mi capita di stare sui social e vedere sempre più spesso sponsorizzate di aziende che si pubblicizzano con grafiche fatte totalmente dall’AI. Scritte aliene, dita oblunghe, sfocatura generale… Il problema non è neanche la grafica in sé, ma il fatto che queste aziende non hanno idea di quanto funzionerebbe meglio una foto reale. Sì, perché in termini di efficacia funziona milioni di volte meglio una tua foto reale mentre lavori, piuttosto che una grafica generata male dall’IA. Vedendo una foto reale di te, del tuo lavoro, le difese dell’utente si abbassano e ti concedono fiducia, in fondo ci stai mettendo la faccia… Inoltre, l’IA ancora fatica a generare immagini ottimali, specialmente per quanto riguarda volti e mani. Rischi di pubblicare contenuti di bassa qualità, con errori visibili e poco professionali. Pensa che anche nello spot Coca-Cola c’è una mano con 6 dita. Conclusioni Quindi, arrivati alla fine di questo articolo, intelligenza artificiale sì o no? La risposta giusta è una via di mezzo. È uno strumento in continua evoluzione quindi è importante sperimentare, provare a capire come integrarlo alla vita di tutti i giorni, ma con moderazione. Per distinguerti e far crescere la tua azienda hai bisogno di essere unico, di far vedere la tua autenticità, il lato umano della tua azienda. L’IA, se dosata bene e combinata con la tua unicità, può essere un’ottima alleata per il successo della tua azienda. Spero che questo articolo ti sia stato d’aiuto per capire le potenzialità e i rischi dell’intelligenza artificiale. Si chiude il ciclo della grafica social, ma ricordati che per rimanere sempre aggiornato ti basta cliccare qui ed iscriverti alla newsletter. A presto, l’Alchimista del Web
[CASO STUDIO] Tecniche di Comunicazione Online – Storie dei Sarti del Web: Stop Peli – Capitolo 2
![[CASO STUDIO] Tecniche di Comunicazione Online – Storie dei Sarti del Web: Stop Peli – Capitolo 2 7 2](https://isartidelweb.it/blog/wp-content/uploads/2024/12/2-1024x484.png)
Nello scorso articolo ti ho parlato delle tecniche di Comunicazione che usiamo per Stop Peli. Una cliente dei Sarti che ha ottenuto i risultati che sognava per la sua attività, rientrando in pochissimo tempo nel suo investimento con i Sarti e andando quindi a guadagno velocemente e con soddisfazione! Ti confesso che per il Laboratorio non c’è soddisfazione più grande: vedere un cliente che ha successo con l’aiuto della Comunicazione su M.I.S.U.R.A è uno dei motivi per cui amiamo il nostro lavoro. Per sentire la testimonianza di Sara, non devi fare altro che guardare il video qui sotto: Se invece vuoi scoprire subito quale elemento di Comunicazione Online ha fatto la differenza per la sua Azienda, ti consiglio di continuare a leggere l’articolo di oggi! Come dicevo nello scorso articolo (che puoi recuperare CLICCANDO QUI), l’1% di Sara è tanto semplice quanto efficace: mai più lametta, né prima, né durante, né dopo il trattamento. Per comunicare questo concetto, abbiamo scelto di raccontare il suo Protocollo Stop Peli in un videospot di 4 minuti! Ecco le 4 fasi di lavoro per Creare un Video su Misura. Uno spot progettato su misura per le esigenze di una piccola o media impresa, che può trasformare radicalmente il tuo modo di fare Azienda. Fase 1: cattura l’attenzione dei primi secondi. Il nostro span di attenzione come esseri umani cala ogni giorno un po’ di più. Le persone sono costantemente bombardate da stimoli, e specialmente online basta un secondo per sparire dalla mente di chi ti ha appena visto. Per questo motivo, un video spot efficace deve catturare immediatamente l’attenzione del tuo Cliente su Misura. Come un pesce attirato dalla giusta esca, i primi secondi del video devono fermare la corsa selvaggia nei social del cliente, e creare una connessione emotiva che lo spinga a restare con te. Nel video creato per Sara abbiamo fatto questo con 2 elementi: Un’attrice in grado di rappresentare il cliente ideale di Sara: una persona che sa cosa significa combattere con lamette, dolore, e soluzioni inefficaci. Un mix perfetto di ironia e realismo, una combinazione che spinge chi guarda a dire: “Anch’io sono come lei, sentiamo cosa ha da dire!” Fase 2: tutti amano le storie! Tutti amiamo una storia ben raccontata: dalla favola della buonanotte raccontata dalla mamma quando sei piccolo, all’ultimo film di supereroi che ti sei goduto al cinema con gli amici. Non possiamo farne a meno: è qualcosa che fa parte della nostra natura come esseri umani. Per questo il Video su Misura creato per Sara non poteva limitarsi a raccontare i benefici del suo trattamento laser. Abbiamo creato una narrazione avvincente, per spingere le clienti a non perdersi un istante del video e guardarlo fino alla fine. Abbiamo enfatizzato i temi centrali: la lotta alla lametta, il dolore ridotto, la durata dei risultati. Il tutto condito da un tono un po’ ironico, in grado di spezzare la narrazione. Fondamentale inoltre è stata la presenza di Sara per tutta la durata del video: con il suo tono professionale, ma allo stesso tempo confidenziale, la sua voce è la vera e propria guida che accompagna chi guarda il video. E in questo modo le sue potenziali clienti passano da vedere una sconosciuta a riconoscere in lei una figura di riferimento e di fiducia: una specialista in cui credere e da cui prenotare il prima possibile un appuntamento! Fase 3: preparazione meticolosa. Se pensi che per fare un buon video su misura bastino qualche ora e un ragazzino con una telecamera, sappi che ti sbagli di grosso! Questo è quello che potrebbe proporti un’agenzia di marketing fuffa qualsiasi… ma noi Sarti sappiamo bene che un progetto di qualità richiede settimane di preparazione e cura dei dettagli. Per lo spot di Sara, abbiamo passato due mesi a pianificare ogni secondo. Dallo storyboard alle luci, posizioni di camera, grafiche, e molto altro. In questo modo siamo arrivati al giorno delle riprese pronti, e in appena una giornata abbiamo portato a casa il risultato. In questo modo abbiamo ridotto al minimo: – Costi di produzione; – Impatto sul lavoro di Sara; – Tempistiche di consegna del lavoro finale! Insomma: un video ben fatto può sembrare una cosa semplice, ma in realtà è il frutto di una serie di Tecniche di Comunicazione precise e ben mescolate tra loro. Fase 4: mai perdere l’attenzione. Come ho già detto, catturare l’attenzione dei clienti è diventato difficile. Mantenerla costante per tutta la durata di un video lo è ancora di più! Con l’avvento di tiktok e dei reels instagram, i video brevi sembrano essere diventati l’unica scelta per un’azienda che vuole parlare del suo prodotto o servizio. La verità tuttavia è che esistono una serie di strategie che utilizzate nel modo giusto possono tenere incollato il cliente anche al più lungo dei video! Il più semplice e sottovalutato di questi elementi sono i sottotitoli. Nel nostro caso non li abbiamo usati come semplice supporto testuale, ma come elemento grafico perfettamente integrato nel video. Ogni parola e colore dei sottotitoli è stato progettato per creare ritmo e rendere il video accattivante anche senza audio. Questa è una delle tecniche di Comunicazione Online che trasforma un semplice video in una vera e propria calamita per attirare i clienti nella tua azienda! Per oggi mi fermo qui, ma non preoccuparti: il primo articolo dell’anno sarà dedicato agli ultimi tasselli che noi Sarti abbiamo usato per completare la strategia di Comunicazione Online di Sara! Per non perdere il prossimo articolo dedicato a questo caso di successo, ti consiglio di iscriverti immediatamente alla newsletter dei Sarti cliccando qui: è gratis e ci vogliono pochi minuti! Se invece ti chiedendo: “Posso ottenere anche io un risultato simile per la mia attività?” Sappi che la risposta è sì, a patto che tu abbia un team che sappia identificare e valorizzare quell’1% differenziante con le giuste tecniche di Comunicazione Online. Tutto quello che devi fare è cliccare qui e prenotare una consulenza su Misura con noi dei nostri
Come migliorare le performance del tuo sito

Bentornato alla Rubrica del Fabbro, dove troverai un mare di consigli utili per creare un sito attira-clienti solido e affidabile, senza lanciare il pc dalla finestra! Prima di cominciare, ricordati che se hai dei dubbi puoi scrivermi un commento qui sotto oppure nel gruppo dei Sarti del Web 🙂 Immagina di entrare in un negozio con la porta bloccata o gli scaffali disordinati: ti verrebbe voglia di restare? Probabilmente no. Lo stesso vale per i siti web. Se il tuo sito è lento, confuso o poco reattivo, i visitatori lo abbandoneranno in pochi secondi, spesso senza tornare mai più. Ecco perché è fondamentale sapere se il tuo sito funziona bene e, se necessario, migliorarlo. In questo articolo ti spiegherò come farlo usando strumenti semplici e gratuiti, come Google PageSpeed Insights, e ti fornirò alcuni consigli pratici per rendere il tuo sito più veloce e accogliente per i tuoi visitatori. Perché le performance del sito sono importanti? Le persone che navigano online non hanno pazienza. Se una pagina impiega troppo tempo a caricarsi, chi la visita si stanca e passa oltre. Ma non è solo una questione di utenti: anche Google premia i siti veloci e penalizza quelli lenti, facendoli comparire più in basso nei risultati di ricerca. Questo significa meno visibilità, meno visite e, in definitiva, meno clienti. In altre parole, avere un sito veloce è fondamentale per migliorare: Esperienza dell’utente: più il sito è veloce, più sarà apprezzato da chi lo visita. Posizionamento su Google: un sito veloce ha maggiori probabilità di essere trovato dai tuoi potenziali clienti. Per questo motivo ti parlerà degli strumenti per avere un sito perfettamente posizionato nei motori di ricerca, fornendoti le migliori alternative disponibili per riuscire nell’impresa! Google PageSpeed Insights: il tuo alleato gratuito per migliorare le performance del tuo sito Tra i tanti strumenti disponibili per capire quanto è veloce il tuo sito, uno dei più semplici e affidabili è Google PageSpeed Insights. Non serve essere un esperto per usarlo: basta inserire il link del tuo sito, e lui ti dirà cosa funziona bene e cosa invece va migliorato. Come funziona? Vai sul sito di Google PageSpeed Insights. Scrivi l’indirizzo del tuo sito o della pagina che vuoi controllare. Premi “Analizza”. Dopo pochi secondi, otterrai: Un punteggio (da 0 a 100) che indica quanto il tuo sito è veloce. Un elenco di suggerimenti su cosa migliorare, con priorità alta, media o bassa. Cosa controlla PageSpeed Insights? Google valuta alcuni aspetti chiave della tua pagina, ad esempio: Quanto tempo impiega per apparire qualcosa sullo schermo; Se gli elementi si spostano mentre la pagina si carica; Se il sito risponde subito quando un utente clicca o tocca qualcosa. In pratica, PageSpeed Insights ti dice se il tuo sito è una macchina ben oliata o un motore che arranca. Come migliorare i risultati del tuo sito Dopo aver analizzato il tuo sito, potresti scoprire che ci sono delle aree da migliorare. Non preoccuparti: spesso bastano interventi semplici per ottenere grandi risultati! Ecco alcune soluzioni facili da mettere in pratica: 1. Riduci le dimensioni delle immagini: Per migliorare la velocità del tuo sito web, è fondamentale ridurre il “peso” delle immagini, cioè la quantità di dati che contengono. Immagini troppo pesanti possono far caricare il sito lentamente. Convertire le immagini nei formati .jpg o .png in .Webp aiuta a ottenere file più leggeri senza perdere qualità. Puoi utilizzare il sito Bulk Resize Photos per diminuire il peso facilmente alle tue immagini in modo gratuito e veloce. 2. Usa un hosting con ottime prestazioni: innanzitutto ti spiego cos’è un hosting. è lo spazio nel web dove sono presenti tutti i file che compongono il tuo sito. In pratica è come un cassetto, dove all’interno inserisci tutti i tuoi documenti più importanti. Solo che anziché essere nella tua stanza, il cassetto si trova online, quindi visibile a tutti. Ogni hosting ha delle sue performance, proprio come le auto, ci sono alcuni più lenti, altri più veloci. Ti consiglio vivamente di sceglierne uno con prestazioni migliori per aumentare il tuo punteggio su PageSpeed Insights. Se non sai quale scegliere, in questo articolo ti consiglio un paio di hosting con ottime prestazioni. 3. Attiva la “cache”: La cache è un sistema automatico che salva una copia del sito sul computer dell’utente, rendendo i caricamenti del sito più veloci. Come fare per attivarla sul tuo sito? Se stai utilizzando WordPress, puoi installare il plugin LiteSpeed Cache. Strumenti alternativi per monitorare il tuo sito Oltre a Google PageSpeed Insights, ci sono altri siti utili per analizzare il tuo sito, basta inserire il link e ti saranno indicate le migliorie che devi apportare. Analizziamoli insieme: GTmetrix: Ti permette di vedere in dettaglio dove il tuo sito perde tempo. È utile anche per chi ha un pubblico internazionale, perché puoi simulare caricamenti da diverse parti del mondo. Pingdom Website Speed Test: Facile da usare, ti dice quanto tempo impiega la tua pagina a caricarsi e cosa fare per velocizzarla. WebPageTest: Più tecnico, ma offre molte informazioni preziose sul caricamento delle pagine. Lighthouse: È uno strumento di Google che puoi usare direttamente dal browser Chrome, in quanto si tratta di un’estensione di Chrome. Ti aiuta non solo con la velocità, ma anche con l’accessibilità del sito. Mi raccomando, non sottovalutare l’importanza di questa guida: controllare la velocità e le performance del tuo sito non è solo un esercizio tecnico, ma un investimento per il successo del tuo business. Con strumenti come Google PageSpeed Insights e qualche intervento mirato, puoi migliorare l’esperienza dei tuoi visitatori, posizionarti meglio su Google e ottenere più clienti. Non serve essere un tecnico per cominciare: basta prendere il primo passo. Analizza il tuo sito oggi stesso e scopri come renderlo più veloce, accogliente e pronto a lasciare il segno! E per non perdere neanche uno dei miei aggiornamenti su come riuscire nell’impresa, ti consiglio di cliccare qui e iscriverti subito alla newsletter dei Sarti del Web. A presto, Il Fabbro del Web
Guida alla grafica social 4: Come trasformare i tuoi post in un magnete di attrazione di massa!

Oggi voglio iniziare questo articolo facendoti una domanda: Qual è la cosa più preziosa che puoi ottenere dalle tue campagne social? Se stai pensando alle vendite, ai soldi o ai nuovi contatti, ti dico subito che sei fuori strada. Sì, perché tutti questi risultati, per quanto fondamentali, vengono dopo. Dopo che hai catturato l’elemento più importante, l’ATTENZIONE. Siamo quasi alla fine di questo percorso, insieme abbiamo visto cosa pubblicare, come ottimizzare il profilo, ma ora viene la parte più difficile: FARSI NOTARE. Si, perché possiamo aver ottimizzato bene il profilo, curato alla perfezione immagine di copertina e immagine del profilo. Ma se poi non riusciamo a catturare l’attenzione in mezzo al mare di stimoli dei social, rimaniamo fermi al punto di partenza. In questo articolo ti spiegherò come trasformare i tuoi post in un magnete di attrazione di massa, del perché è importante catturare l’attenzione e ti darò alcuni esempi pratici per poterlo. Perché è così difficile attirare l’attenzione del tuo Cliente su Misura? Devi sapere che quando siamo sui social non stiamo cercando nulla in particolare. Semplicemente siamo lì per svagarci, per passare il tempo. Tutto quello che ci colpisce lo fa in modo inconsapevole. Ti spiego meglio: la nostra attenzione non è sempre uguale, a volte è consapevole e altre volte invece è inconsapevole. L’attenzione consapevole è quando noi cerchiamo attivamente qualcosa, ad esempio quando cerchiamo un profilo specifico sui social, o quando facciamo delle ricerche mirate su Google. L’attenzione inconsapevole invece è quella che abbiamo quando passiamo il tempo sui social, scrolliamo la home di Facebook o il feed di Instagram solo per svago, senza cercare nulla nello specifico, però di tanto in tanto qualcosa ci cattura nel bel mezzo dello scroll. In questo caso, è semplicemente il nostro cervello che capta qualcosa che potrebbe interessarci. Magari ci colpisce la foto in primo piano o i colori accesi. Insomma è un meccanismo che avviene in modo del tutto automatico. Proprio per questo motivo è difficile catturare l’attenzione del tuo Cliente Su Misura! Perché nella gara dell’attenzione abbiamo innumerevoli rivali che cercano di tagliare il traguardo prima di noi. Quindi cosa bisogna fare per vincere? Cattura l’attenzione del tuo Cliente Su Misura Se ti chiedessi quanti post al giorno vedi, tra Instagram e Facebook, sapresti darmi una stima? Immagino di no. Io personalmente non saprei neanche indicare un numero ipotetico. 100? 500? 1000? Sinceramente non ne ho idea, e sono certa che anche tu non lo sappia. Questo perché siamo costantemente presi dallo scrolling compulsivo, scorriamo post su post magari senza trovare nulla che ci colpisce. Solo in rarissime occasioni qualcosa ci cattura e ci fa fermare. Ci interrompe in quella folle corsa allo scrolling selvaggio, finalmente il nostro dito si ferma, rimane su un post, una frase, una foto che per qualche strana ragione ci ha risvegliati dall’ipnosi dei social. Ti faccio un esempio di come questo avviene quotidianamente. Sei in pausa pranzo: apri la home di Facebook e inizi a scrollare post su post, senza soffermarti su nulla, fino a che un post ti fa fermare. Un post che pubblicizza una nuova apertura di una pasticceria, ha una bella foto in primo piano, dei colori accesi, un copy breve che ti invita all’inaugurazione. Boom! Missione riuscita! Hanno catturato la tua attenzione! Hai scrollato centinaia di post e ti sei fermato proprio su quello, e lo hai fatto in modo inconsapevole, non stavi mica cercando una pasticceria. Ti sei fermato solo perché qualcosa all’interno di quella grafica ha stimolato la tua attenzione. Ecco. Questo è l’effetto Ferma-Scroll ed è quello che dobbiamo fare per farci notare sui social. Secondo gli ultimi dati di WeAreSocial gli italiani passano circa 2 ore al giorno sui social, un dato che cresce di anno in anno. In 2 ore si possono scorrere centinaia di post, e la tua azienda può essere tra questi: il tuo obiettivo è non essere uguale a tutti gli altri, ma dare all’utente che ti segue quel qualcosa in più per fermarsi a leggerti. Tu devi essere il post che fa fermare l’utente. Come ti dicevo all’inizio dell’articolo l’attenzione è un bene prezioso. Se riusciamo a far fermare l’utente anche solo per pochi secondi abbiamo più probabilità che interagisca con il post, che visiti il nostro profilo o il nostro sito, che inizi a seguirci per arrivare poi all’acquisto. Come trasformare i tuoi post in un magnete di attrazione di massa! Innanzitutto, devi mettere in conto che ogni persona ha gusti differenti: una cosa che riesce a colpire me, non ha lo stesso effetto su di te o sul tuo Cliente Su Misura. Per questo prima è importantissimo definire il target del tuo brand, per capire in che modo approcciarti a lui. Ovviamente questa è una cosa che va fatta molto prima di iniziare a fare le campagne sui social. Prima di spiegarti nel dettaglio “i trucchetti” per interrompere lo scroll ci tengo a ricapitolarti due cose fondamentali per i tuoi social: – Rispetta sempre la tua identità visiva: ti aiuterà a farti riconoscere post dopo post dai tuoi potenziali clienti. Leggi l’articolo qui. – Utilizza le dimensioni corrette: assicurati di creare un post ottimizzato in base alle esigenze del social su cui stai per pubblicare, altrimenti rischi che venga tagliato male, ammazzando completamente la sua efficacia. Leggi l’articolo qui. Ok, finite le premesse ecco qui alcune delle tecniche per interrompere lo scroll. Utilizza immagini di persone in primo piano Utilizzare immagini di persone in primo piano crea una connessione con l’utente. Se la persona guarda dritta in camera avrai molte probabilità di riuscire a fermare lo scroll, questo perché crea un contatto visivo, anche se solo virtuale, con l’utente. Questa tecnica funziona perché siamo predisposti in maniera naturale a “rispondere agli sguardi”. Ma ATTENZIONE: c’è una piccola specifica da fare. Il fatto che fermi lo scroll non significa che poi l’utente continuerà a guardare il resto della grafica. Esatto, potrebbe capitare che lo sguardo si fissi solo