La storia del Sarto

Le mie origini

Non potevo non dedicare una parte del sito alla mia storia.

Non voglio di certo fare il sentimentalone:
la mia non è una storia facile, e i momenti duri non sono mancati.

Ma raccontarti da dove vengo ti aiuterà a capire perché oggi sono qui, con i Sarti del Web, a offrire soluzioni di marketing digitale per imprenditori come te.

Sono nato e cresciuto in Riviera Romagnola, quel posto fantastico dove il lavoro è un dovere e l’imperativo categorico è "non fermarti mai". I miei nonni hanno costruito il loro primo albergo mattone su mattone, partendo da zero.

E io? Non saprei dirti esattamente QUANDO ho cominciato a lavorare. Ho sempre lavorato, sin da bambino. L’albergo di famiglia era il nostro mondo: si viveva lì, si respirava lavoro, si pensava solo a quello.

Non sto dicendo che questo sia il modo giusto per crescere un bambino, ma una cosa è certa:

in questo modo ho imparato a non mollare mai e ad affrontare la fatica senza paura.

Anche se a volte è stata dura: per la mia famiglia, era scontato che diventassi albergatore. Tutto era pronto, già scritto, deciso da altri.

Ma c'era una voce dentro di me che mi diceva che non era quella la mia strada. Non sapevo cosa volessi fare, ma sapevo di non voler fare l’albergatore. Quindi ho fatto l’impensabile: ho annunciato a mio padre che sarei andato a studiare fuori casa, filosofia per giunta.

Puoi immaginare lo sgomento
"Studiare? E l’albergo? E la famiglia?"

Ho schivato le obiezioni e sono partito per Bologna.
Per mesi ho lavorato come cameriere per mantenermi e studiavo di notte. Era dura, ma mi faceva sentire libero.

Poi ho capito che nemmeno la filosofia era la mia strada. Sentivo quella voce che continuava a spingermi, che mi diceva che c'era qualcos'altro per me.

Così, un bel giorno, ho mollato l’università e mi sono buttato nel mondo della vendita.

Non è stata una passeggiata. Mi sono trovato in serie difficoltà economiche, con pochi soldi per l’affitto e nemmeno abbastanza per fare la spesa ogni settimana. Ma c’era una cosa che mi teneva in piedi: la volontà di non mollare mai.

Alla fine, i miei sforzi sono stati ripagati. Ho capito che mi piaceva vendere, lavorare con le persone, capire i loro bisogni e trovare soluzioni. Ero bravo. Mi piaceva raggiungere obiettivi concreti, misurabili, e fare la differenza.

E così, nel 2011, sono stato premiato come miglior venditore di una multinazionale. Un traguardo che mi ha dato un'enorme soddisfazione, non te lo nascondo!