Io volevo andare in palestra!

Copertina Ma io volevo andare in palestra!

Ecco come prepararsi alla ripartenza della tua Azienda per mostrare i muscoli mentre tutti gli altri hanno messo la pancetta. Oggi per parlare di Comunicazione e Impresa ti parlerò di me. Sono un abitudinario. Da anni ho scelto di costruirmi uno stile di vita che mi permetta di dare il massimo nel mio lavoro e per poterlo fare ho strutturato una ROUTINE precisa. La mia routine è composta di diverse procedure, ma tranquillo: non te le sto ad elencare, se no facciamo notte! Ora, come per tutti, la mia routine quotidiana è COMPLETAMENTE cambiata. Ora, in quarantena, scopro che ci sono piccoli gesti che mi mancano: il caffè al mio bar preferito mentre sorge il sole, il saluto al giornalaio, la passeggiata dopo pranzo sotto i portici di Bologna… …e la PALESTRA. Le mie 4 sessioni mattutine settimanali ora sono un ricordo del passato. Ho provato in tutti i modi a sostituirle con esercizi casalinghi, ma non è la stessa cosa. Lo spazio fisico della palestra è per me anche uno spazio mentale, dove concentrarmi e svolgere gli esercizi al massimo. A casa io non ci riesco. Ora sono due settimane che la palestra è chiusa. E in due settimane ho scoperto una cosa fondamentale: non ho alternative. Non esiste un modo diverso per allenarmi. Non posso farlo da solo. Fino alla riapertura della palestra sono TOTALMENTE ROVINATO. Non c’è impegno o forza di volontà che tenga. Posso solo RIMANERE FERMO fino a che non sarà PASSATA L’EMERGENZA e poi tutto tornerà come prima, ricomincerò i miei allenamenti e sarò in forma smagliante in un attimo. Come nulla fosse successo. Daranno il via alla libertà e tutto sarà ok. Devo SOLO ASPETTARE. Giusto? Andrà davvero così? So cosa stai pensando. Alla fine della quarantena, quando andrò in palestra, rischio di farmi male. Il mio corpo non sarà più abituato a sopportare certi carichi. La mia alimentazione, calibrata su un certo allenamento, in mancanza di palestra avrà perso il suo equilibrio. La mia massa muscolare sarà ridotta, la mia forza anche. A crescere, al massimo, sarà stato il mio giro vita. E se arrivo in palestra senza questa consapevolezza, al primo bilanciere mi becco uno strappo da record e addio allenamento per qualche altro mese. Ovvero: 30 giorni di fermo mi fa tornare indietro di mesi o anni. Passata l’emergenza non sarà tutto come prima. Sarà tutto MOLTO PEGGIO DI PRIMA. Tuttavia… Se invece di starmene appollaiato sul divano a sognare bilancieri e stacchi mentre guardo una signorina in tv che fa un plank… Se invece mi dessi da fare, le cose sarebbero diverse. Certo, non è la palestra, non posso pensare in questi 30 giorni di fermo di raggiungere dei risultati pari agli stessi che avrei allenandomi come si deve. Ma, se mi tengo in allenamento, allora si che posso riprendere con la grinta di prima. O, chissà, pure meglio! Ti svelo un fatto molto personale. Siamo tra amici no? Non mi sono fermato. I primi giorni si, preso dallo sconforto. Poi però mi sono detto: “Sarto, prima di tutto dai il buon esempio alla tua squadra ed ai tuoi clienti!” ed ho recuperato qualche attrezzo casalingo. Ora, sette giorni su sette, faccio 60 minuti di allenamento appena sveglio. Non mi piace molto, non mi diverto come in palestra. Non raggiungo gli stessi risultati. Ma ho una certezza: quando la palestra riaprirà, quando l’emergenza sarà rientrata, non sarò un flaccido pappamolle a rischio infortunio: sarò carico come una molla, pronto a dare nuovamente il massimo. E, probabilmente, avrò intorno a me tanti che, per pigrizia o perché si sono fatti schiacciare dallo sconforto, saranno indietro di un anno sui loro progetti. Ecco, questo vale anche per te. Per la tua attività. È ESATTAMENTE la stessa identica cosa. Qualche settimana fa una buona parte dell’Italia si è fermata. Negli ultimi giorni una nuova fetta considerevole di aziende ha chiuso la saracinesca. Per tutti è una chiusura temporanea, in attesa del decreto che permetterà di riaprire. E sai cosa sta facendo la maggior parte degli imprenditori? Sta sul divano a farsi crescere la pancia, aspettando che arrivi il governo a sistemare il disastro economico contro cui stiamo andando. Ti svelo un dato: il governo darà degli aiuti, certo. Ma non salverà nessuno (forse Alitalia, ma questa è un’altra storia). Lo stravolgimento economico che sta per arrivare sarà mondiale, colpirà tutti e durerà anni. E tu sei ad un bivio. Lo siamo tutti. Possiamo scegliere di attendere, come sta facendo gran parte del tessuto imprenditoriale, magari lagnandoci o, ancor peggio, godendoci l’attrazione fatale del divano e la pizza a domicilio. Oppure possiamo fare TUTTO IL POSSIBILE per non farci trovare, alla riapertura, flaccidi e incapaci di fare quello che facevamo prima. E anzi: possiamo fare in modo di essere carichi, sulla linea di partenza, pronti ad uno sprint proprio mentre gli altri partono lenti, come pachidermi nel fango. Nessuno può negare le difficoltà del momento. Nemmeno nascondere sconforto e paura: qui siamo tutti sulla stessa barca. Una situazione internazionale mai verificatasi prima, dove anche fare previsioni è un azzardo. Ma sappiamo che finirà. Facciamo un passo avanti, però. – Che devi continuare a Comunicare te l’ho già detto più volte. – Che devi stare con i tuoi clienti, accompagnarli tramite i social nella loro quarantena forzata l’ho evidenziato più volte. Qui voglio dirti qualcosa di più. Come gestisci la tua Comunicazione è esattamente come gestisci la tua Azienda. Se la tua azienda è ferma, la tua comunicazione non può nulla. Se la tua azienda agisce, allora la tua Comunicazione è lo strumento fondamentale per trasformare le tue azioni in clienti. Vediamo come. Seguimi perché qui trovi tutto quello che ti serve per continuare a fare in modo che questo periodo di stasi non ti renda totalmente incapace di ricominciare al massimo. #1 RENDITI INDISPENSABILE Quando riaprirai, sarà tutto un po’ strano. Da una parte i tuoi clienti si aspetteranno di ritrovare quello che hanno sempre visto (ed è importante che ci sia).

Perché proprio FACEBOOK? Ma non era morto nel 2018?

copertina perchè proprio facebook?

Scopri perché i Sarti hanno scelto questa piattaforma, sia mai che sono gli stessi motivi per cui dovresti starci pure tu… Ci chiamiamo i Sarti del Web, ma abbiamo l’anima degli STRATEGHI del Web. La verità è che per una piccola/media impresa NON È SANO sprecare soldi in azioni avventate. Tutto deve avere un senso, uno scopo, una promessa di ritorno dell’investimento. Hai soldi da buttare tu? Ecco, manco io. E se si fa un errore, almeno è misurato, calcolato, c’è modo di imparare da esso per non farlo più in futuro. Ecco, STRATEGIA è la maledettissima parola d’ordine! Come una partita di scacchi, tutti noi dobbiamo stare attenti alle nostre mosse, progettare un piano preciso, scegliere con accuratezza dove spostare fatiche e risorse, quali pedine sacrificare per poi vincere la partita. Quindi, dicevamo. Magari ti sei chiesto perché siamo su Facebook, dato che il cugino del cognato dell’idraulico con cui hai preso il caffè al bar ti ha detto che Facebook sta morendo, anzi è già morto, non lo usa nessuno, ed ora vanno di moda cose più innovative, giovani, virali. Tipo Instagram è il futuro.Tik Tok poi è una figata. Le voci sono una cosa fantastica, vivono di vita propria, totalmente avulse dal reale: si basano sull’umore, sulle impressioni, su esperienza assolutamente personali, su come ci siamo svegliati quella mattina, su desideri e pulsioni, a volte anche maligne. L’idea di Davide contro Golia ad esempio è potentissima. Quando c’è un colosso, quasi tutti godono all’idea che il grosso perda malamente contro un piccolo sfidante appena arrivato. Non ci possiamo fare nulla, le nostre simpatie vanno al piccolo, al nuovo combattente in campo. Tifiamo per lui e facciamo di tutto per convincerci che sia migliore. Ma prima delle voci ci sono i dati, che raccontano tutto e molto di più! E i dati sono chiari, chiarissimi, per chi sa trovarli e leggerli. Possiamo dirti con sicurezza che nel corso del 2019: ✔ C’è stata una media di 1,66 MILIARDI di persone attive su Facebook al giorno; ✔ Mediamente ci sono state 2,55 MILIARDI di persone attive al mese su Facebook; ✔ Il Gruppo di Zuckerberg (Facebook, Instagram, Whatshapp e compagnia bella) ha avuto un ammontare medio di 2,9 MILIARDI di persone al mese Sono tutti numeri IN AUMENTO rispetto all’anno precedente di circa più dell’8%! Ma il numero più STRABILIANTE, quello in crescita massima, riguarda le entrate pubblicitarie. La spesa per Sponsorizzate sulla piattaforma: ✔ 69,6 MILIARDI di dollari! +27% rispetto al 2018! Per spesa pubblicitaria di terze parti sulla piattaforma, quindi di aziende che investono soldi per farsi conoscere, Facebook è secondo solo ed esclusivamente a Google che per ora detiene il podio. Questi sono i dati certi riguardanti l’anno scorso, il 2019, ed ora che siamo nel magico (e turbolento) 2020? Nonostante stravolgimenti climatici, epidemie, asteroidi, guerre mondiali, le cose proseguono esattamente come previsto. Questi sono i dati di Gennaio 2020 ad esempio: Eccolo lì Facebook, saldo al primo posto fra tutti i Social, in barba a chi gli vuol male! La sua presenza ovunque, la sua capillarità, è indiscutibile. Ed hai presente quelle persone che affermano “no no! Io non sono sui social!” Ne conosco personalmente almeno due che lo dicono convinti, per poi essere comunque lì, dietro ad account con un nome falso! Incredibile. E a quelli che dicono che ci stanno solo i vecchi si risponde con le statistiche sulle età degli utenti che rispondono attivamente alle pubblicità: Lasciando da parte i minorenni, che giustamente vengono tutelati e difficilmente li puoi colpire con le tue campagne, dai 18 ai 55 anni la risposta è calda, decisa, massiccia. Altro che solo matusa! Con questa prima parte possiamo dare la prima risposta alla domanda “Perché siete su Facebook?” PERCHÉ CI SONO TUTTI! I nostri clienti, ed i tuoi, sono tutti qui! Hanno un cellulare e stanno cercando cose, gattini, sfizi sulla piattaforma più grande del mondo. Quella più familiare, più conosciuta, più “socievole” se mi passi il termine, più facile da utilizzare per gli utenti. (perché per gli Esercenti no, non è facile per nulla, maledetto zukkembergo!) Ah! Prima di continuare, giusto per darti una panoramica di chi sono, i tuoi clienti, ecco due dati carini: Su 60.51 milioni che sono, gli italiani, abbiamo 80.40 connessioni da cellulari mobili. IL 130%! CAPISCI?!? Ripeti con calma: centotrentapercento. Per darti un’idea di che significa, è come se tutti avessero in mano un cellulare connesso ad internet, anche i neonati e i vecchietti ultranovantenni, ed un terzo degli italiani ne avesse un secondo. Il che è impossibile. Escludiamo allora chi è troppo vecchio e chi è troppo giovane… Rimane quindi che la maggior parte di noi italiani in forza lavoro ha più di una connessione ad internet! I più ne usano una per il lavoro ed una per la vita privata. Il dato strabiliante è il terzo: l’82% della popolazione è un utilizzatore di internet. Tradotto: TUTTI LO SONO. Si perché dal totale devo togliere appunto chi è troppo giovane e chi troppo anziano per poter usufruire di internet… Comprendi quanto hai bisogno di essere qui, online e con una comunicazione ben strutturata? Andiamo avanti col secondo motivo per cui i Sarti hanno deciso di essere su Facebook: Puoi scrivere testi lunghi quanto ti pare! Ebbene si, noi Sarti siamo degli inguaribili chiacchieroni e le limitazioni a quanto si può scrivere ci danno fastidio… Ci sono limitazioni su INSTAGRAM, dove addirittura la comunicazione è quasi esclusivamente di immagine, ce ne sono su Linkedin, ce ne sono di stringentissime su Twitter e così via. A chi mi chiede se un post dovrebbe essere lungo o corto, rispondo che la Comunicazione ha da essere esaustiva. Deve ottemperare al suo ruolo, al suo scopo, cioè agganciare il tuo Cliente Ideale per farlo diventare tuo per sempre. La lunghezza e tipologia di testo possono cambiare notevolmente in base al livello di consapevolezza del tuo Cliente su Misura. Ma questa è un’altra storia, magari te ne parlo più avanti… in un video su Tik Tok. In alcuni

VOGLIO FARE QUALCOSA PER TE – GRATIS

copertina voglio fare qualcosa per te

Questo è il momento di essere uniti. Ecco il mio contributo alla tua attività. Io ho paura. E sono certo che anche tu ne abbia. Un bel po’. Paura per la salute, paura per l’economia, paura per te e per i tuoi cari, paura per la tua attività, il tuo lavoro, il tuo conto in banca… E probabilmente provi rabbia. Perché le cose potevano essere fatte meglio, perché non puoi uscire, perché non sono ancora stati annunciati interventi seri all’economia, perché la situazione è stata presa sottogamba… e chissà per quante altre cose. E secondo me provi confusione. Ogni giorno -o quasi- cambiano le regole. Non si capisce bene cosa puoi fare o no. Posso correre al parco? Comprare le sigarette? Andare in ufficio? Devo fare la scorta alimentare? Quanto durerà tutto questo? Io non lo so. Ma so bene cosa sono PAURA, RABBIA e CONFUSIONE. Nel corso della mia vita ho avuto alti e bassi considerevoli. Mi sono sentito in cima al mondo e sono crollato nei più profondi baratri della tristezza. Ho affrontato situazioni difficili e momenti di esaltazione. Ma mai, come ora, ho avuto così tante incertezze sul futuro. O, ancor di più, sul presente. E allora, cosa ti sto scrivendo a fare? I motivi sono due. Meritiamo tutti di stare in contatto, almeno virtuale, di sentirci vicini, di fare comunità. È un momento duro e spaventoso e non dobbiamo affrontarlo isolati. Certo, fisicamente è un dovere. Ma emotivamente possiamo stare tutti vicini. La tecnologia ci aiuta. Pensa se fosse successo 20 anni fa… Voglio fare qualcosa per te. Chiunque tu sia, da qualunque parte d’Italia tu stia leggendo. Qualunque cosa tu faccia nella vita. Non posso risolvere il problema nazionale, ma non me ne starò senza fare niente in balia degli eventi. Chiunque tu sia, meriti il mio tempo. Una delle regole fondamentali che mi sono dato nella vita è: non cercare di cambiare ciò che non puoi cambiare. Uno spreco di energie e tempo per un inevitabile fallimento. Un’altra regola che mi sono dato è: fai tutto il possibile per cambiare ciò che non ti piace. Ecco, non posso fermare da solo la pandemia, ma fortunatamente tutti noi possiamo farlo, attenendoci a rigidissime regole di comportamento. E che altro possiamo fare? Intanto puoi leggere il mio articolo di ieri cliccando qui. E poi… DOBBIAMO PENSARE AL FUTURO! Dobbiamo essere pronti, preparati. L’economia è in uno stallo difficilissimo e nulla tornerà come prima. Si, lo so, è spaventoso, ma segui il mio discorso. Alla fine ci sarà qualcosa proprio per te, non ti costerà nulla e sarà anche molto utile. Dicevo: nulla sarà come prima. Non posso prevedere il futuro, ma c’è un dato che è certo e non va sottovalutato: non sta cambiando solo la situazione italiana o del tuo specifico negozio: sta cambiando l’economia MONDIALE. Succederà qualcosa, non sappiamo cosa, che coinvolgerà tutti, dal piccolo artigiano alle multinazionali quotate in borsa (e se vai a vedere i numeri della borsa in questi giorni è decisamente evidente). Cambierà tutto, ma il mondo non si fermerà. La pandemia finirà, tutto ripartirà, ci saranno aziende più solide che potranno riprendersi senza troppe difficoltà e aziende che dovranno ricominciare in salita. Aziende apparentemente solide crolleranno, altre a cui non davi due soldi sopravviveranno. Comunque vadano le cose, ad un certo punto le porte di casa si apriranno di nuovo. Per tutti. Ricominceremo ad uscire, a fare l’aperitivo, ad andare al lavoro, a parlare dei vestiti di Achille Lauro… Ed un giorno racconteremo “di quella volta che siamo stati in quarantena”. Quindi ora non possiamo limitarci a RISPETTARE LE REGOLE. Questo è semplicemente ovvio: più le rispettiamo, più velocemente ne usciremo. Noi che apparteniamo al dannatissimo popolo delle partite IVA, nel frattempo, dobbiamo prepararci al futuro. Essere ponti a RIPARTIRE COL TURBO. Essere preparati a riprenderci tutto quello che abbiamo perso, e anche di più, il doppio, il triplo! Ieri è stata un’altra giornata dedicata a questo, dopo le precedenti, ed oggi non è da meno. Fino a tarda notte e dalle prime luci dell’alba la mia squadra è in prima linea. I nostri clienti vengono prima di tutto! Non li lasciamo soli un attimo, ma… …onestamente: questo non mi basta. Posso fare molto di più. Mi viene in mente una frase che Gabriele, un mio cliente, mi ha scritto ieri: “io sono pronto. Quasi” Ebbene, io voglio che questo “quasi” sia sempre più sottile, fino a scomparire. Voglio che Gabriele sia pronto e che lo sia anche tu. I miei clienti hanno un Tutor che li segue ogni giorno. In questo periodo i contatti sono costanti con tutti. Dal mattino alla sera.   Ci stiamo dedicando al 100% ai nostri clienti, per costruire per loro la possibilità di ripartire alla grande. TUTTAVIA… NON MI BASTA! VOGLIO AIUTARE ANCHE TE! So che per chi ha un’attività questi sono giorni difficili. Paura, rabbia, confusione. I miei Tutor sono all’opera proprio per questo: ora più che mai è il momento di usare i Social per prepararsi a ripartire alla grande. Ora, chi non lo fa, rischia davvero grosso. La Comunicazione, che ti piaccia o meno, ora è l’unica strada possibile per rimanere in contatto con il mondo, per preparare il tuo business e i tuoi clienti ad un “fine emergenza” con i fuochi d’artificio. Ricorda: tutto questo finirà. A Wuhan, dove è scoppiata la prima epidemia, stanno già festeggiando la fine dell’emergenza. I prossimi saremo noi. E, non appena sarà possibile, le persone non vorranno fare altro che riprendersi la propria vita. Che, tradotto in termini che possono sembrare cinici: non vorranno fare altro che spendere i propri soldi. Qualcuno li accoglierà. E risolleverà la propria attività da tutti i danni causati dalla quarantena. Quel qualcuno potresti essere tu, come lo saranno i miei clienti. Loro, i miei clienti, hanno un Tutor dedicato che li assiste, consiglia e supporta tutti i giorni, specialmente ora che è fondamentale muoversi nel modo giusto. Pianificare e attuare iniziative (diverse per ognuno) per essere

Comunicazione Social in Zona Rossa

copertina rendi utile questo tempo

Come rendere utile la Quarantena Nazionale mentre tutti gli altri si piangono addosso Ne sento di tutti i colori! L’Italia è morta! L’economia è al collasso! La sanità non c’ha soldi! E poi… ritira i contanti dalla banca! È una mossa dei Cinesi contro l’Italia! È una mossa degli Americani contro la Cina! E ancora: dovevano fare questo, dovevano fare quello! Tutti incompetenti! Colpa dei politici! Colpa della gente! Abbasso i francesi! Come al solito, i Social sono il teatrino dell’assurdo. Tutto ed il contrario di tutto. Ognuno ha opinioni personali che spaccia per realtà assoluta. Tutti diventano esperti dietro la tastiera. Ebbene, questi sono i Social: hanno regalato al mondo una libertà d’espressione protetta dallo schermo che mai l’umanità avrebbe potuto immaginare. Ora andiamo incontro ad un periodo (speriamo breve) in cui i Social saranno il solo -o quasi- contatto con l’esterno che avremo tutti. Questo determinerà due cose: MOLTO più tempo passato sui Social (come se 3-4 ore al giorno non fossero abbastanza); MOLTE più frustrazioni da sfogare sui Social (come se fino ad ora fossimo stati calmi). No, aspetta, c‘è una terza cosa: vedremo un sacco di sciacalli che cercheranno modi subdoli per guadagnare sulle paure della gente. Ma questa è un’altra storia… Non voglio parlare di questo. No, non lo farò, anche se mi prudono le mani. Non dico che non vorrei fare il giro d’Italia a piedi a riempirli tutti di delicate carezze sul setto nasale, ma non è questo l’argomento dell’articolo. Giuro che non mi metterò ad inveire contro quei pusillanimi approfittatori che meriterebbero la tortura a vita tramite visione perenne delle televendite di Wanna Marchi… non lo farò… Respira Sarto, respira… Dicevo: abbiamo di fronte a noi qualche settimana davvero particolare. Unica. E sicuramente delle conseguenze che dureranno A LUNGO. E no, non sto parlando di economia: parlo di COMUNICAZIONE. Permettimi di raccontarti una cosa: in questi giorni il Laboratorio dei Sarti è, come tutti, in stato d’emergenza. Anche se il nostro lavoro è sul Web (e siamo carichi di antivirus), quello dei nostri clienti, in moltissimi casi, è in strada. E stiamo vivendo insieme a loro la paura, il caos, l’incertezza, il senso di abbandono, il calcolo dei danni… …stiamo facendo tutto il possibile per stare CON loro, seppur a distanza di schermo, per supportarli, aiutarli quanto possibile e soprattutto non farli sentire soli. I nostri Tutor sono costantemente al telefono. Che si voglia vedere o meno la realtà, questa è una vera emergenza anche in campo di Comunicazione. Quindi, visto che ognuno di noi deve fare la propria parte per limitare i danni del momento difficile in corso, ho deciso che questo articolo sarà un piccolo contributo mio e del mio Team per tutti quelli che, ora, si stanno chiedendo a cosa possa servire la Comunicazione sui Social in un momento in cui le persone sono OBBLIGATE a non venire a spendere i propri soldi nel nostro shop. A costo di risultare ovvio, devo evidenziare che ogni attività che può permetterselo DEVE implementare o potenziare il servizio a domicilio. Senza se e senza ma. Ma una volta fatto questo? O se, ancora peggio, NON PUÒ fare consegne a domicilio? Prendo spunto da una domanda che mi ha fatto una mia cliente proprio ieri: Sarto, ma in questo momento ha senso fare post su Facebook? La mia risposta rapida, dovuta anche alla concitazione di una giornata estremamente piena, è stata: SI, SI, ASSOLUTAMENTE SI. Ora andiamo a vedere tutti i motivi per cui, qualunque sia la tua attività, ovunque sia, che tu abbia dovuto chiudere i battenti per un po’ o che tu stia riuscendo a lavorare comunque, magari con le consegne, questo è il MOMENTO MIGLIORE per incrementare la tua COMUNICAZIONE SOCIAL. Leggi bene: non ho detto CONTINUARE. Ho proprio detto: INCREMENTARE! 1# HAI PIÙ TEMPO LIBERO. E NON SOLO TU. Al netto di un po’ di riposo in più e qualche ora dedicata a progettare un piano per affrontare il periodo, hai sicuramente meno impegni. Sia lavorativi che personali. Per cui hai materialmente molto più tempo da dedicare alla tua comunicazione Social… ma io lo so che parte di questo tempo lo passerai proprio a cazzeggiare sui Social. È normale, lo faranno tutti. Ed è questo il bello: lo faranno i tuoi clienti! E se non troveranno te, si concentreranno su qualcun altro. Qualunque sia il tuo settore merceologico, hai certamente della concorrenza. Se qualcuno saprà incuriosire abbastanza il tuo cliente, potresti perderlo proprio per questo. E tu non vuoi, vero? Una presenza costante e positiva sui Social aiuterà il tuo pubblico a passare il tempo. Lo porterà più facilmente a leggere quello che scrivi, ad essere curioso ed aver voglia, finito tutto questo, di venirti a trovare. 2# RIEMPIRE IL VUOTO Il tuo cliente abituale, quello che vedi spesso (magari giornalmente, se hai un bar, per esempio) è ABITUATO a venire da te e comprare i tuoi prodotti o servizi. Non sei solo un “fornitore”, sei parte della sua vita. Sei una consuetudine, una certezza, una routine. Non sottovalutare mai il concetto di routine: la mente umana è programmata per preferire le routine alle novità. Si, lo so, stai pensando che non sia sempre così. Il mondo moderno da al termine “routine” una concezione negativa. Ma TUTTI NOI abbiamo un esagerato bisogno di essere routinari. Ci fa sentire al sicuro, ci mostra una realtà prevedibile. Se tu sei una Routine per il tuo cliente ed ora il tuo cliente non può vederti dal vivo… mantieni quel senso di routine tramite uno schermo! Se non lo fai il povero cliente si sentirà abbandonato. Si creerà un vuoto tra lui e te. E quel vuoto può essere colmato da qualcun altro. Tornando all’esempio di prima: sai quanto è facile cambiare bar per la colazione? O ristorante per la cena? O gommista, estetista, fruttivendolo… 3# LA FAMIGLIA Tra te ed il tuo cliente, spesso, c’è un rapporto MOLTO più intimo di quello che credi. Tu magari incontri decine e decine di

Ogni lasciata è persa!

copertina ogni cliente lasciato è perso

Quando un vecchio modo di dire spiega perfettamente come mai i tuoi clienti non tornano. Quanti clienti ti perdi per strada senza nemmeno accorgertene? Quanti sarebbero diventati tuoi clienti abituali se solo tu ti fossi dedicato a loro? Ogni cliente lasciato è perso! Ieri il Sarto ha lavorato da casa perché aspettava una visita. Il tecnico della Caldaia. Una di quelle cose che proprio non ci pensi, ma la caldaia va pulita, guarda un po’. Entra il tecnico, mi fa battute, è simpatico, mi racconta di come 20 anni prima si è trasferito da Napoli a Bologna per motivi familiari. Finiamo a parlare di come si è fatto male alla partita di calcetto di una settimana prima perché aveva scommesso una pizza ma davvero non ha più l’età… fantastico È più il tempo che parliamo di quello che ci mette a finire il lavoro. Segna i dati, lascia un foglietto, la ricevuta, prende i soldi. Ci salutiamo ed è già per strada che corre all’appuntamento seguente. Ed io mi ritrovo spaesato. Qualcosa non va… Mi sembra che ci sia stato qualcosa che non ha funzionato… …anzi, NON HA FUNZIONATO NULLA! NULLA! Chi è? Come si chiama? Dove lavora? E se ho ancora bisogno di lui? Tanto anche la prossima volta sarà urgente, mi sarò scordato della pulizia della caldaia, mi servirà il suo aiuto! È stato pure simpatico! Guardo sul foglietto, sono tutti dati catastali e della caldaia…nulla di utile, tipo un cellulare, orari, una mail… Perché non mi ha lasciato nulla? E quando avrò di nuovo bisogno di lui? Che ne so…già ho saltato un anno di pulizia della caldaia perché mi sono scordato, che a gestire tutti i Sarti avrò ben altri pensieri per la testa, no? Di sicuro mi ricapiterà! Perché non mi ha chiesto come mi chiamo, se sono sposato, quanto uso la caldaia, che esigenze ho, SE MI SERVE CHE MI SIA RICORDATO DI PULIRLA TRA UN ANNO, PER ESEMPIO? PERCHÉ?!? Imprenditore, parlo direttamente a te. Se scopro che ti comporti così, giuro che ti vengo a prendere e ti faccio passare un brutto quarto d’ora! Tu sei uno che legge la roba del Sarto, non puoi permetterti scivoloni pietosi come questi. Ho una reputazione io! Ogni cliente, OGNI FOTTUTO CLIENTE, quindi te non sarai l’eccezione, mi dice delle puttanate galattiche tipo “ma il mio cliente non ci vuole che lo disturbo, poverettinoh!” Ma cosa hai nel cervello? Ok, calma. Respira Sarto, calmati e ricomincia. Caro Imprenditore, cara Imprenditrice, io ti voglio bene, ma se non ci pensi tu ai tuoi clienti, lo sai chi ci pensa? La concorrenza! Ti prende il cliente, se lo coccola abbastanza, lo corteggia, lo aiuta, fa cose utili e tu scompari. E se stai leggendo le mie parole TU NON VUOI SCOMPARIRE. Vero? Tu devi INTERESSARTI al tuo cliente in maniera sincera e genuina. Davvero. Non devi fingere, non funziona. Devi interessarti a lui, capire cosa gli serve, cosa gli migliora la vita…e poi fare in modo di essere la sua salvezza. Per esempio, se il Tecnico della Caldaia fosse stato preparato, si sarebbe segnato di chiamarmi a gennaio 2021 facendomi un grandissimo favore. E non solo: mi avrebbe potuto chiedere anche un prezzo più alto, perché un tale favore lo pago volentieri… …e tu devi fare lo stesso! Prendi i dati del tuo Cliente, poi mandagli a casa il materiale gusto per permettergli di ricomprare da te! Mica gli devi dire cosa hai mangiato a colazione….devi mandargli cose interessanti ed utili! Hai saputo che gli piacciono i peperoni? Allora contattalo per dirgli che hai inventato una nuova pizza ai peperoni! Sai che i figli devono passare dalle elementari alle medie? Allora contattalo per dirgli che hai il set bimbo pronto! Hai sentito che ha un’esigenza che puoi risolvere? Allora contattalo per dirgli che vantaggi e benefici trarrebbe dal fare una certa cosa (cioè darti i soldi)! “e vabbé Sarto, bella sta cosa eh, ma come faccio?” Tutto questo puoi farlo con estrema facilità, basta: Fare domande al tuo Cliente (pare assurdo, ma devi parlarci!) Prendere i suoi dati (che se hai fatto un buon lavoro lui ti da molto volentieri) Mi torna in mente un negozio di roba per la casa, anni fa. Entra una dolce vecchina e fa “ce l’avete sta cosa?” e il titolare “Eh no, l’ho finita proprio ieri…mi sa che torna martedì” “Va bene, magari ripasso” “Arrivederci” AAAAAAAAAHHHHHHH! MI SALTANO I NERVI! La simpatica vecchina meritava una risposta diversa! Voglio dire: si è vestita. È uscita di casa. Ha camminato, magari facendo pure fatica, solo per venire da te. Aveva un bisogno ed ha scelto TE per colmarlo. Praticamente l’unica cosa che devi fare è vendere qualcosa ad una persona che sta facendo di tutto per comprare. Non ci vuole una scuola no? Io non capisco dove sia la difficoltà, te lo giuro. Basta rispondere: “ah si? Le serve questo materiale? Quanto? Che ci fa? Allora mi dia il numero che appena arriva lo metto da parte per lei, magari prima che finisca di nuovo. Ma le serve spesso? Le tolgo io il problema di pensarci, la contatto personalmente prima che lo finisca, così può prenderlo e non rimanere mai senza! E, dolce signora, c’è intanto quest’altra cosa che, nel frattempo, anche se non è quello che cercava, può darle una mano!” E TAAAAC Cliente preso per sempre. Ti svelo un segreto: un cliente che entra nel tuo negozio senza che sia stato tu a convincerlo è una MINIERA D’ORO. È un’anomalia. Una cosa strana. Una tipologia di cliente in via di estinzione. Sei talmente convinto che i clienti ti trovino da soli che non fai caso alle gigantesche opportunità che ti capitano in continuazione. Ricorda: la normalità NON sono i clienti che arrivano da soli. Quello è lusso. La normalità è che te li devi CERCARE, devi inseguirli, devi investire e magari può essere che vengano in negozio! Se arrivano DA SOLI tu devi fare la tua parte! Se non lo ricontatti,

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