QUANDO SMETTI DI COMUNICARE…

…finisci nello sgabuzzino delle scope alla velocità della luce!   Se è successo a Trump…       Ricorda sempre: la gente dimentica tutto.     Oggi non ti parlo di politica, ma uso una questione politica per aprirti gli occhi su un fatto che, anche solo a pensarci, fa venire il mal di stomaco: i tuoi clienti sono prontissimi a dimenticarsi di te. In un batter d’occhio.   Seguimi, perché anche se non ti piace, tutto questo riguarda anche te e la tua azienda.   A volte capita che un Cliente dei Sarti sbatta forte forte la testa e mi dica:   “Sarto, sai che c’è? Le cose vanno così bene che possiamo anche staccare la Comunicazione. Riprendiamo fra qualche mese…”   Probabilmente la testa l’ha sbattuta DAVVERO TANTO forte!     Se potesse funzionare così, come l’assicurazione per l’auto accendi/spegni, sarebbe un bel mondo. Purtroppo la Comunicazione su Misura è una macchina estremamente potente… ma lenta da accendere.   Ci vuole COSTANZA! Ne ho parlato in questo video, se non l’hai ancora visto puoi rimediare subito!     MA, visto che difficilmente puoi credere alle mie parole così, per il semplice fatto che lo dico io, eccoti un fatto di cronaca attuale che può illuminarti il cervello come un lampione illumina il vicolo oscuro avvisandoti che: OCCHIO! Stai per pestare una merda!   Tutto il mondo ha atteso l’insediamento di Biden come Presidente degli Stati Uniti d’America… Chi sperando che il risultato ufficiale del voto venisse applicato senza intoppi Chi attendendo una sorta di golpe militare che riportasse Trump al vertice della gerarchia USA.   ATTENZIONE! Questa è una analisi APOLITICA, i Sarti del Web non trattano la cosa pubblica né offrono i loro servizi a individui che vogliono fare carriera in politica.   Oggi guarderemo I DATI, che magari possono non rivelare tutto, ma di sicuro cazzate non ne dicono!     I FATTI:   Appena il Congresso degli USA ha ufficializzato il risultato del voto, cioè il passaggio di consegne da Trump a Biden, i più influenti Social del mondo hanno colto la palla al balzo per levarsi di torno il profilo più scomodo sulla faccia della terra   Trump, infatti, è un maestro della Comunicazione Controversa, una strategia che basa tutta la sua potenza sul far incazzare di brutto le persone e dividere le masse per mettere uno schieramento contro l’altro.   Questo genera tutta una serie di problemi alle piattaforme Social che UH! Levati proprio… Ma non è di questo che dobbiamo parlare.   Il dato che ha fatto aguzzare il mio orecchio di Sarto esperto di Comunicazione è il seguente:   “Trump: con il ban dai social crolla del 73% la circolazione di fake news sulle elezioni”   Lo scopriamo grazie all’analisi del comportamento delle piattaforme social portata avanti dalla società di ricerca Zignal Labs, i cui risultati sono stati condivisi sulle pagine virtuali del The Washington Post.   Il dato sintetico più rilevante è questo: dopo SOLO UNA SETTIMANA dal ban di Trump, crolla del 73% la circolazione di fake news legate ai presunti brogli elettorali di cui era stato accusato il presidente eletto Biden.   Nel dettagli, si è passati da una media di oltre 2,5 milioni di menzioni – legate al tema dei brogli – ad appena 688.000. Un dato ancora oggi in rapida discesa…   Il blocco operato dai Social nei confronti degli account presidenziali ha portando ad un crollo verticale del 95% per quanto riguarda la circolazione di alcuni hashtag particolarmente cari ai sostenitori di Trump, come #FightforTrump e #HoldTheLine, oltre alla frase March for Trump e molte altre!   Bene, potresti dire: “E CHE ME NE FREGA A ME?”     Ascolta bene…   Questo è un caso eclatante di come funzionano la Comunicazione Online e la mente umana.   Nel 2016 Trump spese per la campagna elettorale 300 milioni di dollari, o almeno questa è la cifra ufficiale… in realtà come esperto di Comunicazione Online posso assicurarti che sono stati spesi tra il 50% e il 100% in più di questa cifra sempre Online, ma in pratiche e da fonti non ufficiali.   Dopo la vittoria, Trump ha ottenuto tutti i mezzi di Comunicazione della Casa Bianca che sommati a quelli che già possedeva gli hanno garantito una mole di ATTENZIONE fuori misura che ha utilizzato a volte con perizia, altre un po’ meno…   Poi arriva il BAN   E TUTTO CROLLA!       La prima cosa che ci portiamo a casa da questo fatto di cronaca è che la velocità di diffusione dei contenuti sulla rete ha raggiunto livelli incredibili, specialmente quando:   a) c’è un investimento economico che li sostiene   b) vengono spinti da account considerati credibili e attendibili   In secondo luogo, scopriamo che la rete ha la memoria corta!   Gli argomenti riescono a restare sulla cresta dell’onda solo se sostenuti da meccanismi in grado di alimentarli in continuazione!   Come hai visto, bastano pochi giorni di stop ed ecco che la bolla si sgonfia, dimostrando le reali dimensioni dei fenomeni in questione.   E per riprendere l’andazzo… ci vuole fatica, sudore e lacrime!   Il motore della tua auto brucia più benzina durante l’accelerazione o durante il mantenimento della velocità? Ovviamente nella prima situazione!     È durante il periodo di accelerazione che spendi più energia che fai più fatica, poi per mantenere la velocità, possiamo dire, di “crociera” puoi limitarti a mantenere uno sforzo inferiore…   MA GUAI A SMETTERE!   Trump lo sa molto bene, io lo so molto bene… e tu?   Lui nei 4 anni in cui ha avuto il mondo in mano ha formato schiere di fan sfegatati disposti a fare per lui qualsiasi cosa, come dimostrano i fatti di Capitol Hill, e come dimostra fra le altre cose questo video: Damn, looks like Q never showed up. https://t.co/fETZKt6R3l — Really American 🇺🇸 (@ReallyAmerican1) January 20, 2021   Ma tutto questo svanirà come neve al sole se non tornerà presto a soffiare nel piffero magico!   Quelle persone ora sono confuse, ma non

Utili accorgimenti SEO parte 2

laptop con schermata google aperta

Durante la parte 1 di questo articolo ti ho spiegato come riuscire a identificare molto rapidamente le keyword più adatte a tutte le pagine e gli articoli del tuo sito web. Se te lo sei perso, vallo a recuperare subito perché altrimenti non riuscirai a capire di cosa parliamo oggi. Perché quello di oggi è un articolo che non puoi guardare con leggerezza. Leggilo e studialo con attenzione e il tuo Sito web farà impallidire la concorrenza! In questo articolo ti svelerò altri utilissimi accorgimenti SEO che puoi mettere in pratica da subito per migliorare il posizionamento del tuo sito sui motori di ricerca. Inserisci le keyword sul tuo sito Una cosa che non ti ho detto la settimana scorsa è come inserire le keyword all’interno delle tue pagine nella pratica. Non l’ho fatto di proposito perché ti saresti fiondato immediatamente sul tuo sito e l’avresti fatto senza leggere il resto dell’articolo e senza prenderti il giusto tempo per metabolizzare tutte le informazioni utili che ti ho fornito. Non dire che non l’avresti fatto perché non ti credo! So che non vedi l’ora di mettere tutto in pratica, ma assicurati di assimilare prima bene le nozioni che ti sto dando per metterle insieme nella tua testa e ottenere una visione olistica di ciò che piace ai motori di ricerca e cosa no. Sembra facile, ma il tuo sito prima devi PENSARLO, poi costruirlo! Ready? Go! Hai due modi per inserire le keyword sul tuo sito WordPress: Modifichi il codice sorgente del tuo sito. È una cosa piuttosto avanzata e per questo non te la mostrerò in questo articolo. Non è necessario che impari a farlo oggi, ma è giusto che tu sappia che esiste questa possibilità. Se hai una risorsa interna con competenze informatiche scegli tu le keyword e chiedigli di inserirle sul sito per te, altrimenti usa il secondo metodo. Ti sconsiglio assolutamente di rivolgerti a uno specialista SEO soltanto per l’inserimento delle keywords, piuttosto (se proprio vuoi affidarti a un professionista) elabora insieme a loro una strategia SEO completa per il raggiungimento di obiettivi su medio e lungo termine e stai attento ai truffatori. Per tua fortuna, puoi leggere questo articolo in cui ti insegno come riconoscere i truffatori che operano in questo settore. Inserisci le keyword con il plugin Yoast SEO. Yoast SEO è ad oggi il miglior plugin per gestire le impostazioni SEO del tuo sito web. Viene aggiornato di continuo e non è una cosa da poco, visto che Google cambia spesso le carte in tavola e aggiorna di frequente l’algoritmo del motore di ricerca. Puoi scaricarlo gratuitamente e seguire passo passo la configurazione guidata, ti assicuro che è semplicissimo. La versione gratuita ha alcune limitazioni, come ad esempio la possibilità di scegliere una sola keyword o una sola frase keyword per pagina/articolo, ma per iniziare è perfetto, credimi! Il motivo è molto semplice: ti costringe a identificare la miglior parola chiave o frase chiave per il tuo contenuto. Molto spesso, infatti, i principianti tendono ad abusare della possibilità di utilizzare più parole chiave e ne inseriscono addirittura 7 o 8 per singola pagina. Questa è una pratica dannosissima e controproducente. I motori di ricerca penalizzano in tutti i modi possibili questo utilizzo sfrenato di keyword. Commetti questo errore e ti assicuro che il tuo sito scomparirà per sempre da tutte le pagine dei principali motori di ricerca. Ti stai chiedendo il perché? Perché Google vuole che ogni pagina web tratti un solo argomento alla volta e che lo faccia in modo approfondito. Se scrivo un articolo che parla di SEO non posso buttarci dentro robe di calcio o di politica, perché in questo modo non risponderei a una domanda specifica. Quindi inizia a usare la versione gratuita del plugin, spremila fino all’ultima goccia e, soltanto dopo che l’avrai fatto, prendi la versione a pagamento. Con Yoast SEO puoi fare molto di più che aggiungere keyword alle tue pagine, come vedremo nel resto dell’articolo. Passiamo al prossimo accorgimento utile! Collega i canali social al tuo sito Hai realizzato un bel sito web ma la tua attività non è sui social? Andiamo male male. Hai aperto sui social il profilo della tua attività ma non pubblichi contenuti spesso? Andiamo male comunque. Essere presenti sui canali social ma non pubblicare contenuti o comunicare nel modo sbagliato con il tuo pubblico può essere dannosissimo, sia per l’immagine digitale della tua attività che per il posizionamento sui motori di ricerca. Se hai un blog a pubblicazione mensile o settimanale puoi condividere gli articoli sui canali social e ampliare la dimensione del tuo pubblico. Inoltre, se produci contenuti interessanti e riesci a tenere costantemente incollati i tuoi lettori allo schermo, il posizionamento del tuo sito sui motori di ricerca ne trarrà enorme beneficio. A proposito, se vuoi comunicare in modo efficace con i tuoi clienti sui principali social network ma non sai da dove iniziare ti consiglio di dare subito un’occhiata al blog del Sarto. È pieno zeppo di contenuti utilissimi e ti assicuro che imparerai qualcosa da ogni singolo articolo. E poi? Qual è il prossimo passo? …semplice, devi far sapere ai motori di ricerca quali sono i social network associati al tuo sito web. Come nel caso delle keyword, anche qui hai due possibilità: codice sorgente o plugin. Con Yoast SEO collegare i tuoi social al sito è semplicissimo e ti consiglio di farlo ad occhi chiusi (nel senso che gli occhi li chiudo io, tu tienili aperti). Se hai già installato il plugin sul tuo sito, collegati al pannello di amministrazione di WordPress e fai click sula voce “SEO” (la trovi sulla barra laterale sinistra) -> Social. Ti si aprirà una schermata in cui non dovrai fare nient’altro che copiare i link dei tuoi profili social sui campi bianchi. Se addirittura hai una pagina su Wikipedia inserisci anche quella. Sei riuscito a collegare correttamente i link dei tuoi social a Yoast SEO? Complimenti. Adesso i motori di ricerca sanno che il tuo sito è collegato ad

Quando l’Hacker picchia forte

Blog del Sarto 3

e si porta via 10’537€!   E se ti fottono l’account e ti bruciano 10.537 € tu che fai? Contiene l’appendice “i sette modi in cui possono fotterti l’account Facebook”   La prima cosa che mi chiede un cliente – spaventato – quando collega la sua carta di credito ai Social è: “Ma è sicuro? Non è che poi mi rubano i soldi?”   Eh…   Dipende!   Il racconto di oggi non è molto rassicurante in tal senso, ma spero possa esserti utile per evitare alcuni errori MOLTO COMUNI e capire cosa fare quando hai la sfortuna di finire nel mirino di certi malintenzionati…   Andiamo con ordine:   I clienti dei Sarti del Web hanno esigenze diverse: c’è chi si fa gestire la Comunicazione a 360 gradi dal Laboratorio, con Progetti molto articolati, e chi invece, disponendo già di un ufficio interno, si avvale del Tutoraggio continuativo e svolge in autonomia gran parte del lavoro, sapendo di avere a disposizione 7 giorni su 7 un esperto di Comunicazione e una squadra pronta a dare tutte le risposte o indicazioni necessarie a creare una campagna di successo.   Magari un imprenditore ha già 5 o 6 persone nell’attività che si occupano solo ed esclusivamente di Comunicazione Online, ma cosa succede quando la tecnologia avanza (succede spesso) o il mercato muta in maniera imprevedibile (e succede ancor più spesso)?   Le tue preziose risorse devono essere sempre aggiornate per rimanere un investimento profittevole! Ed è qui che entrano in gioco i Sarti…   Ed è proprio una di queste Aziende più grandi e strutturate che ha ricevuto a fine 2020 una sorpresa a dir poco sgradita. Come a chiudere divinamente l’anno.   È la mattina del 31 Dicembre 2020 e il titolare mi scrive sul mio numero personale. (vuoi anche tu il numero del Sarto? È riservato a chi si abbona ai servizi Platinum ma non scrivo quanto ti tocca sborsare perché poi dicono che me la tiro!)   “…ci sono arrivati questi addebiti, puoi controllare?”   Se ha scritto a me invece di rivolgersi al suo team significa che è molto preoccupato. In più la schermata allegata al messaggio lascia presagire il peggio.   Controllo subito e trovo…un MEGA disastro! Questo era il pannello fatturazione:     Se hai mai avuto a che fare con le fatture per le sponsorizzate Facebook avrai sicuramente riconosciuto la schermata. (che ho tagliato per ovvie motivazioni di privacy del cliente)   Un vero disastro! Un fiume di soldi in uscita e non si sa per dove!!! (tre punti esclamativi servono a nascondere le imprecazioni)   Tiro il freno a mano, stacco tutto quello che si poteva staccare e inizio a raccattare i cocci. In pochi minuti ricostruisco l’accaduto tramite le tracce, alcune evidenti, altre meno…   1) Il 30 Dicembre qualcuno ha “bucato” il profilo di uno dei dipendenti di questa azienda, cioè ha violato la sicurezza del suo account Facebook personale. Per comodità lo chiameremo questo dipendente “MisterX”.   Questo può succedere anche a te e per svariati motivi: la password era molto semplice, hai accettato l’amicizia di sconosciuti, hai installato applicazioni sul cellulare che era meglio lasciare dove stavano…   Alla fine di questo articolo troverai una lista dettagliata dei modi in cui possono fotterti l’account, vedi di non fare la fine dell’asino!   2) Nella notte fra il 30 ed il 31 Dicembre il profilo di questo dipendente è stato associato ad una pagina vietnamita che ha fatto partire una super sponsorizzata.   La pagina è questa:     E la sponsorizzata criminale è questa:     In pratica hanno lanciato a tutta birra una diretta, non so se per vendere qualcosa o altro…   Faccio il conto del danno nel suo insieme e la cifra è davvero pesante: 10’537 €uro, suddivisi in più account pubblicitari tutti collegati al Cliente in questione.   Lo chiamo, gli spiego la situazione e gli assicuro che avrei fatto il possibile con tutta la mia squadra per rattoppare la situazione.   Cosa ho fatto appena chiusa la telefonata? La stessa cosa che dovrai fare tu quando e se ti succederà qualcosa del genere.   1) Ho raccolto tutti i dati su quanto accaduto: – Orario – Importi spesi – Profili social coinvolti – Account interessati – Varie ed eventuali   2) Ho contattato l’assistenza per le pagine business. Puoi farlo anche tu a questo link https://www.facebook.com/business/help/support   3) Ho aperto un ticket utilizzando il codice dell’account pubblicitario principale del cliente Sono 16 numeri, li trovi accanto al nome dell’account pubblicitario nella sezione “Fatturazione” o dopo la sigla “ID” nel pannello di gestione controllo   4) Ho spiegato con calma ad un tizio in Portogallo la questione, rimanendo a disposizione per le (molte) richieste di dettagli che mi sono state fatte lungo la giornata.   5) Ho rassicurato il Cliente che era un po’ nervosetto e cercava qualcuno a cui tagliare la testa per rilassarsi.   A questo punto mi è salito il panico… “avrò mica sbagliato io?” Magari mi sono lasciato sfuggire qualche passaggio… magari la mia formazione non è stata all’altezza!   Può succedere, no? Per quanto io studi e sia aggiornato, l’errore può essersi nascosto negli anfratti più bui.   Vado quindi a spulciare tutte le comunicazioni fra la mia Squadra e quella dell’Azienda truffata e tiro un sospiro di sollievo: avevo dato tutte le indicazioni per proteggere gli account dei dipendenti già nella prima giornata, è stato “MisterX” a ignorarle, forse per disattenzione o perché le ha reputate inutili.   Lo pensiamo tutti no? Prima di fare un incidente ci lamentiamo delle cinture di sicurezza… Prima di sfasciare la macchina ci pesa pagare l’assicurazione…   Ci viene facile pensare “a me questa sfiga colossale non capiterà mai” Fino a quando non capita.     E quando capita… Ti garantisco che quando hai terminato i santi, ricominci il giro. Vedere i tuoi soldi volatilizzarsi in un nulla è una cosa che non dimentichi più.   Vediamo quindi cosa succede:    

Utili accorgimenti SEO… che sicuramente non stai prendendo! Parte 1

laptop con schermata google

Oggi stai per scoprire dei piccoli – ma speciali – accorgimenti SEO che puoi prendere da subito che ti daranno vantaggi incredibili sul lungo termine. Se non l’hai già fatto, corri subito a leggere l’articolo della scorsa settimana in cui ti spiego perché è importante che tu investa sulla SEO da subito. Si tratta di modifiche che puoi apportare al tuo sito WordPress – quasi subito – e in completa autonomia. (se no che te la faccio a fare questa Rubrica!) Ho diviso questo articolo in due parti per facilitartene la comprensione (poi non dire che non tvb). Troppi concetti SEO in una volta sono difficili da digerire e alcuni di questi necessitano di un approfondimento speciale. Ma non è tutto. La verità è che non voglio che metti mano al tuo sito subito dopo aver letto questo articolo. Prenditi una settimana per rileggerlo più volte e, quando ti senti pronto, ripeti lo stesso procedimento con la parte 2. Sei pronto? Via! Scegli le keyword per ogni pagina Le keyword sono delle parole che permettono ai motori di ricerca di capire qual è il contenuto principale di una pagina web. Un modo molto semplice per scegliere le keyword giuste delle tue pagine web è quello di metterti nei panni dei tuoi utenti. In che modo potrebbero arrivare alla tua pagina? Scrivendo quali parole su Google? Ecco: sono proprio quelle le parole che dovresti scegliere come keyword. Stai molto attento però: fai in modo che le keyword siano inerenti ai contenuti della pagina! Non puoi usare la keyword “Fabbro del web” in una pagina che parla di gattini. Sarebbe controproducente. Anche se i gattini sono bellissimi, non lo nego. Mi spiego meglio. Se scegli delle keyword che non c’entrano nulla con ciò di cui parli nella pagina, Google e co. ti penalizzano e ti nascondono dalle pagine dei risultati. Puff! Diventi invisibile. E no, mi spiace, non è un superpotere sul web, ma un grosso handicap. Questo succede perché il motore di ricerca etichetta il tuo contenuto come ingannevole o malevolo. E come biasimarlo? Io cerco su Google “il Fabbro del web” e tu mi mostri una pagina di gattini! Perciò se hai una pagina che spiega “come farsi amare dal proprio gattino” scegli la keyword “gattino”… semplice no? Ho capito Fabbro, ma dove inserisco le keyword all’interno del sito? Lo vedremo nel dettaglio sulla parte 2 di questo articolo, la settimana prossima. Vuoi essere sicuro di non perdertelo? iscriviti ora alla mia Newsletter! Utilizza i giusti titoli di pagina Ebbene sì! Anche i titoli di pagina vengono scansionati dai motori di ricerca e influiscono sul punteggio SEO del tuo sito e meritano tutta la tua attenzione. Innanzitutto includi sempre la keyword all’interno del titolo della pagina. Se non riesci ad inserire la keyword all’interno del titolo della pagina, vuol dire che non è la keyword giusta. Scegline un’altra! Non scrivere un titolo di pagina troppo lungo, o altrimenti sarai penalizzato da Google e vanificherai tutto il duro lavoro! Piuttosto dilungati sui contenuti della pagina, dove non c’è un limite di caratteri, mentre per i titoli pagina ti consiglio di non usare più di 10 parole. Il titolo di pagina compare all’interno della pagina dei risultati dei motori di ricerca. Scegli dall’inizio i permalink che vuoi utilizzare I permalink di WordPress rappresentano la formula che il sistema adotta per costruire i link delle pagine del tuo sito. Perché ti parlo di permalink in questo articolo? Peché, come i titoli di pagina, anche i link influiscono sul tuo punteggio SEO. Spesso chi è alle prime armi si dimentica di modificare il link della pagina o dell’articolo che sta pubblicando e combina un disastro. Settare al meglio i permalink dall’inizio ti fa risparmiare tantissimo tempo! Prendiamo come esempio il titolo di pagina “Io amo il mio gatto”. (mi piacciono così tanto i gattini per colpa del Sarto!) Se ti colleghi all’interno della bacheca del tuo sito e ti sposti sulla voce di menù “Impostazioni” -> “Permalink” ti troverai di fronte queste opzioni: Semplice. Formula che applica un ID numerico alla tua pagina e lo inserisce nel link. La pagina “Io amo il mio gatto” avrebbe il link “nomedeltuodominio.it/?p=123”. Perché mai dovresti farlo? Data e nome. Formula che restituisce un link con all’interno il titolo pagina che hai scelto più la data di pubblicazione: “nomedeltuodominio.it/2021/01/19/io-amo-il-mio-gatto”. Questa può essere una buona scelta per un blog. Mese e nome. Formula che fa la stessa cosa di “Data e nome”, soltanto che omette l’anno di pubblicazione: “nomedeltuodominio.it/2021/01/io-amo-il-mio-gatto”. Numerico. Questa formula è simile a quella “Semplice”, ma migliore. Aggiunge “archives” al link e toglie i simboli ? e = : “nomedeltuodominio.it/archives/123”. Ti sconsiglio anche questa. Nome articolo. Personalmente la mia formula preferita. Toglie tutte le cose inutili dal link e mostra semplicemente il titolo di pagina: “nomedeltuodominio.it/io-amo-il-mio-gatto”. Struttura personalizzata. Questa opzione ci da la possibilità di creare una formula personalizzata con l’ausilio di alcuni tag: anno, mese, giorno, ore, minuti, secondi, ID numerico dell’articolo (123 negli esempi precedenti), nome articolo, categoria, nome autore. Puoi usare questa struttura per esigenze davvero particolari. Onestamente non mi è quasi mai capitato di usarla e la evito volentieri, a meno che non si tratti di un sito e-commerce. Il mio consiglio per chi è alle prime armi è di utilizzare sempre l’opzione “Nome articolo”. Il perché è molto semplice: se usi la keyword nel titolo della pagina, con questa opzione la fai comparire anche nel link e non c’è bisogno di modificarlo manualmente. Ricapitolando: usa sempre la keyword nel titolo pagina e setta la struttura dei permalink su “Nome articolo” e non dovrai intervenire (quasi) mai manualmente sui link delle tue pagine e dei tuoi articoli. Inserisci sempre il tag “alt” su tutte le immagini del tuo sito Questa è una cosa che non considera quasi mai nessuno, probabilmente più per ignoranza che per altro. Sono pronto a scommettere il mio mouse che la maggior parte di chi realizza siti web non ha idea neanche di cosa siano i tag “alt”

Gestisci il tuo TEMPO

Blog del Sarto 1

(o sarà il TEMPO a gestire te!)   Qualche articolo fa abbiamo visto un caso sgradevole ma molto istruttivo: delle persone hanno approntato una mega truffa utilizzando le regole della Comunicazione Online.   Lo hanno fatto talmente bene che la truffa ha avuto un successo milionario. Se ti sei perso quell’articolo niente paura, puoi trovarlo CLICCANDO QUI.   Riflettendo su quella circostanza mi sono chiesto: perché applicano di più e meglio la Comunicazione Online i malintenzionati che le persone perbene?   Sono arrivato a 3 risposte possibili: 1) Non hai fiducia nella Comunicazione Online (ho affrontato l’argomento QUI) 2) Pensi che basti lavorare come hai sempre fatto (ho affrontato l’argomento QUI) 3) Pensi di non avere il tempo per applicare la Comunicazione Online   Oggi parliamo della terza ipotesi…   PARLIAMO DEL TEMPO     È un argomento che mi sta particolarmente a cuore perché guardandomi indietro mi rendo conto che è stato migliorando in questo campo che sono riuscito a fondare i Sarti del Web.   E non ho detto che è stata facile.   Avevo due scelte: o cadere sino a toccare il fondo per scoprire a mie spese quali conseguenze avrebbe avuto o cambiare modo di lavorare. E così è iniziata una ricerca dei modelli e metodi migliori per guadagnare di più col mio lavoro.   Non posso certo nascondermi: già fare quella ricerca è stato un toccasana per la mia motivazione. E mi ha permetto di capire che, se non fossi cambiato prima di tutto IO, di certo non sarebbero cambiati la mia azienda e il mio conto in banca.   E dopo anni da quel bivio posso dirti che la tua paura è ben fondata: probabilmente la Comunicazione Online non ti porterebbe alcun beneficio perché non avresti tempo di utilizzarla!     Seguimi perché questo è uno di quei punti su cui l’imprenditore medio italiano inciampa molto spesso.   Spesso capita che un imprenditore decida di iniziare, finalmente, a dedicarsi alla Comunicazione della sua Azienda. Ottimo, dirai. Si, lo è, ma non sempre. Molte volte quindi succede che ci si metta a cercare quei “ritagli di tempo” in cui mettere mano al Social. Quei “quando ho un attimo libero” oppure “quando non ho altro da fare” che trasformano una bella idea in un buco nell’acqua.   Quando dai al tempo che dedichi alla tua Azienda un’importanza così scarsa… non sarai mai soddisfatto. Avrai dedicato al tuo grande progetto giusto qualche minuto qua e là e prima o poi te ne uscirai con la maledetta frase assassina:   “con la mia attività non funziona”.   Ecco, hai già capito. Non è vero niente.   Funziona, ma solo se gli dedichi il giusto tempo (e studi!)     Il TEMPO è una risorsa estremamente preziosa, eppure è la cosa che in assoluto trattiamo peggio! Non solo noi imprenditori, ma la stragrande maggioranza delle persone sulla faccia della terra.   E non è neppure un problema recente. Seneca più di 2000 anni fa diceva:   “Non exiguumtemporishabemus, sed multumperdidimus.”   Ovvero “Non è vero che abbiamo poco tempo: la verità è che ne sprechiamo molto.”   Quindi possiamo dire che sei in buona compagnia.   Mal comune mezzo gaudio? Mica tanto!   Se sei un dipendente puoi permetterti di lamentarti dello stato, delle tasse, dei pianeti mal allineati, della malasorte e di chi ti pare. Tanto a fine mese lo stipendio ti arriva comunque. E se te lo fai bastare hai pure l’idea di vivere al meglio.   Ma se hai una attività non funziona così.     Qui parliamo di impresa, di azienda e di mercato. Se non prendi in mano la situazione la cosa peggiore che può succederti è FALLIRE CON I DEBITI!   Hai mai pensato a questa possibilità? Lo sai che moltissimi imprenditori aprono aziende SENZA considerare che si possono trovare sommersi dai debiti?   Se neppure questa eventualità ti scuote non so proprio cosa potrebbe farlo…   Imparare a gestire il tempo è la prima abilità nella lista di ogni persona con un reddito da sogno.E non sto esagerando.   Cosa differenzia te da un milionario? Di base, nulla Avete entrambi 24 ore ogni giorno, 1’440 minuti a testa, allo scadere della mezzanotte si ricomincia e non è possibile barare.   L’unica differenza è che LA SUA ORA VALE INFINITAMENTE PIÙ DELLA TUA.   Ma perché? È forse più speciale di te?   NO     Tuttavia, lui sicuramente sa che ci sono cose che valgono di più e cose che valgono di meno, e ha deciso di occuparsi solo delle prime.   Come spesso succede, fra una persona che ha un grande successo con la sua Azienda ed una persona che tira a campare, la differenza è la mancanza di informazioni.     Facciamola facile facile: tu pulisci mai casa tua?   È una domanda strana da fare in questo articolo, lo so, ma vienimi incontro e immagina il Sarto che molla la mazza, si arma di scopa, secchio, mocio, guanti e tutti i prodotti necessari a tirare a lucido casa sua.   Immagina i suoi gatti che lo guardano sconvolti, chiedendosi chi diavolo sia quel tipo barbuto in guanti gialli.   Quanto ci vorrà? Facciamo 3 ore.   Preziosi minuti della sua giornata che non torneranno più.   Certo, ora la casa è pulita, profumata e luccica pure.   Ma poteva dare un valore diverso a quel tempo?   Sai quanto chiede una donna delle pulizie? Mediamente fra le 10 e le 15 ore. Quindi il Sarto pagando fra i 30 e i 45 €uro avrebbe potuto fare altro invece di spazzare peli di gatto.   La domanda che ci dobbiamo fare ora è: “quanto vale il Tempo del Sarto?”   – Quanto prende il Sarto all’ora? – Quanto vale un’ora del suo Tempo se la dedica al Laboratorio dei Sarti del Web?   Perché se la risposta è “più di 15 €uro” allora la cosa migliore da fare è pagare una bravissima donna delle pulizie e occuparsi di ciò che gli porta più

Ma quanto costa la SEO

copertina 9

E poi… ma la devo fare per forza? Quella con cui apro l’articolo di oggi è la domanda che tutti gli imprenditori rivolgono almeno una volta a web agency e professionisti: quanto costa la SEO? Quanto budget mi serve? Come? Non hai mai sentito parlare di SEO? Tranquillo! Qui sotto il buon Fabbro ti ha scritto una breve introduzione. Se invece sei già informato a riguardo, skippa e vai oltre. Seo: breve introduzione Con il termine SEO (acronimo di Search Engine Optimization) si intendono tutte quelle pratiche volte a migliorare la scansione, l’indicizzazione e il posizionamento di un’informazione o contenuto presente sul web da parte dei motori di ricerca. Grazie a queste tecniche puoi migliorare il posizionamento del tuo sito web sui motori di ricerca e aumentare, di conseguenza, il volume di traffico organico. Quando dico volume di traffico “organico” non intendo che si accumula spazzatura sul tuo sito, tranquillo! Con questo termine “differenzio” (che simpatico umorista) il volume di traffico gratis da quello a pagamento. “Sono confuso, Fabbro. Se parliamo di volume di traffico gratis vuol dire che la SEO non costa nulla?” Lasciami prima finire! Oltre alle pratiche SEO esistono anche le pratiche SEM (acronimo di Search Engine Marketing), ovvero la creazione di annunci “pay per click”. Oggi però mettiamo da parte il SEM e occupiamoci soltanto di SEO. Perché è importante investire nella SEO Prima di rispondere alla domanda della vita, voglio farti comprendere perché devi investire al più presto nella SEO. Non so se hai già realizzato un sito internet o se ci stai lavorando, ma in entrambi i casi ti dico una cosa: se non hai investito tempo e denaro nella SEO è meglio se distruggi ciò che hai fatto finora. Il tuo sito internet è completamente inutile se nessuno lo visita, non credi? E mi spiace dirtelo, ma i tuoi parenti e amici non contano. Immagina un utente che ha bisogno del tuo prodotto/servizio. Fatto? Bene, ti spiego cosa succede: l’utente accende il pc o prende in mano lo smartphone; digita su Google il nome del prodotto/servizio di cui ha bisogno; non ti trova. Trova un tuo competitor che ha saggiamente deciso di investire nella SEO; compra il prodotto/servizio dal tuo competitor. Cosa ti aspettavi? Oggi la competizione online è altissima. La maggior parte delle aziende ha capito che per fare del business vincente sul web non si possono trascurare questo tipo di dettagli. TUTTI effettuano ricerche su Google per entrare in contatto con i venditori e ricercare informazioni su prodotti e servizi. Anche tu, altrimenti non saresti qui a leggermi! E se lo fai anche tu, perché dovrebbe essere diverso per i tuoi utenti? Se invece investi nella SEO e riesci a farti trovare dagli utenti che hanno bisogno dei tuoi prodotti/servizi… complimenti! Significa che molto probabilmente il tuo è un sito che vende. “Va bene Fabbro, solo che non so da dove devo iniziare.” E allora è il momento della buona notizia: la prossima settimana realizzerò per te una breve guida sugli aspetti SEO più importanti che devi curare. Perciò iscriviti subito alla newsletter del Fabbro e non perderti neanche un articolo! Ora che hai capito perché è così importante investire nella SEO posso finalmente svelarti quanto costa. E la risposta è… Dipende. Per capire quanto può costarti la SEO devi porti queste domande: Qual è la tipologia di sito che devo ottimizzare in chiave SEO (blog, sito statico, e-commerce)? Inoltre, ogni sito è diverso e ogni sito si rivolge ad un target specifico. Uno specialista di SEO è come un dottore che esamina ogni singolo paziente con specificità. In conclusione, ogni sito ha bisogno di una diagnosi precisa. Che risultati voglio ottenere? Con le pratiche di SEO si possono raggiungere obiettivi diversi, come: aumento di traffico sul blog del tuo sito; ottenere lead; aumentare le vendite dirette dal tuo e-commerce; consolidare la percezione della tua autorità nel settore da parte del pubblico. È importante che ti concentri su un obiettivo alla volta per realizzare una campagna SEO di successo. In quanto tempo voglio ottenere questi risultati? Come con tutte le cose, minore è il tempo e maggiore è il costo. Se hai tanta fretta, allora ti consiglio di guardare più al SEM che alla SEO. La strategia SEO è sempre efficace sul lungo termine. Innanzitutto devi sapere che i motori di ricerca non passano tutto il giorno a scansionare il tuo sito web, sono molto indaffarati! Pensa che al momento in cui sto scrivendo questo articolo esistono online 1.196.298.727 di siti. Più di un miliardo! Ragion per cui Google e compagnia impiegano diverse settimane a scansionare nuovamente il tuo sito. Questo significa che le modifiche SEO che applichi al sito non sono visibili da subito ai motori di ricerca, si tratta di tempi tecnici di attesa. Il SEM invece permette tempi più rapidi di conversione perché la pubblicazione degli annunci Pay per click è immediata e avviene in un altro spazio apposito della pagina dei risultati delle ricerche. D’altronde, paghi direttamente il motore di ricerca, è giusto che sia così. A chi mi rivolgo per l’ottimizzazione SEO del mio sito? La SEO, a differenza del SEM, non la paghi al motore di ricerca, ma all’agenzia/professionista. Se te la fai da solo è gratis (o quasi), se ti rivolgi ad un professionista può essere molto costosa. Occhio alle truffe Stai molto attento quando un’agenzia o un professionista ti propone un fantomatico “pacchetto per essere primo su Google a (inserisci cifra a caso) euro”. Non si può assegnare un prezzo SEO senza conoscere il sito e sapere per cosa posizionarlo. E non è tutto. Non si può garantire la prima posizione su Google. Certo è possibile analizzare i siti dei tuoi competitor per capire se si è in grado di superarli, ma non è possibile prevedere come questi agiranno domani e se investiranno più di noi in futuro. Per questo motivo è molto facile capire se hai di fronte un professionista o un presunto tale: se non si propone di analizzare dettagliatamente

Non basta più

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Quello che hai sempre fatto e la tua paura di cambiare   Pochi giorni fa abbiamo visto un caso sgradevole ma molto istruttivo in cui delle persone hanno approntato una mega truffa utilizzando le regole della Comunicazione Online.   Lo hanno fatto talmente bene che la truffa ha avuto un successo milionario. Se ti sei perso quell’articolo niente paura, puoi trovarlo CLICCANDO QUI.   Riflettendo su quella circostanza mi sono chiesto: perché applicano di più e meglio la Comunicazione Online i malintenzionati che le persone perbene?   Sono arrivato a 3 risposte possibili.   1) Non hai fiducia nella Comunicazione Online   2) Pensi che basti lavorare come hai sempre fatto   3) Pensi di non avere il tempo/non riuscire ad applicare la Comunicazione Online   Ho risposto alla prima ipotesi, la mancanza di Fiducia, in QUESTO ARTICOLO   Oggi parliamo dell’ipotesi 2: pensi che basti lavorare come hai sempre fatto     Eh! Questa è dura… sono – purtroppo – abituato a vedere imprenditori ed imprenditrici a pugni stretti e denti serrati dire “NO!” con forza a qualsiasi cosa sia anche solo lontanamente diversa da quello che hanno sempre fatto.   Ed è sempre stato così.   Andiamo con ordine perché è qualcosa di profondamente radicato in tutti noi: accogliamo con gioia quello che ci è noto e familiare tanto quanto rigettiamo con forza quello che è nuovo e sconosciuto.   È una impostazione naturale… e purtroppo peggiora man mano che l’età avanza.   E sin qui ho semplicemente sottolineato l’ovvio! Non ho scritto nulla di nuovo, ti basta guardare un qualsiasi film o leggere un racconto per imbatterti (molto probabilmente) in un conflitto vecchio VS nuovo.   Ma lo so, non ho ancora risposto alla domanda: “perché dovrei cambiare il modo in cui faccio le cose?”   Dai, proviamo ad allontanarci dal mondo dell’impresa e facciamo un esempio che ci tocca tutti quanti. Parliamo di come camminiamo.     Tu cammini, vero? Per andare in bagno, per andare a lavoro, per spostarti da un posto A ad un posto B…   Molto bene. Anni fa ero in un pub a bere (più di) una birra con degli amici e uno se ne esce con questa cosa bislacca: lui camminava correttamente mentre tutti noi no.   “Ma che dici?” gli faccio incredulo, e invece di affibbiargli un cazzotto sulla spalla cerco di approfondire. Viene fuori che lui fa atletica da 5 anni: corsa, salto in lungo… e che la prima cosa da fare quando si entra in squadra è re-imparare a camminare meglio, da lì si impara a correre correttamente.   Mi racconta che tutti noi impariamo a camminare a caso, senza un metodo, quindi succede che la maggior parte delle persone ha adottato delle camminate non funzionali.   “Ma in che senso NON FUNZIONALI?” gli chiedo, perché non è che gli credo sino in fondo, ma voglio vedere dove va a parare il discorso. Mi dice che appoggiamo male il tallone, le dita dei piedi, il che non è un problema il più delle volte.   Ma se poi si è in sovrappeso, se si devono portare dei pesi, se ci sono altre patologie in corso… ecco che questo modo di camminare “non corretto” diventa visibile, diventa un problema serio perché provoca danni alle articolazioni! Alle ginocchia, alle caviglie… per poi arrivare con i dolori sin addirittura alla schiena!   Anni dopo questa serata, le sue parole mi sono tornate in mente. Ho controllato ed è tutto vero. Tra l’altro molti personal trainer sconsigliano la corsa come rimedio per dimagrire perché porta più problemi che altro. Sempre per il discorso che NON SAPPIAMO CAMMINARE BENE.     Un esempio simile può essere il sollevamento pesi: vado in palestra da anni ma non per questo so usare bene gli attrezzi! Il Personal Trainer mi insegna gli accorgimenti, corregge il movimento, mi fa notare che per la fatica sto accorciando una esecuzione rendendola inutile al fine di far crescere il muscolo.   Mi indica un punto dell’alzata in cui ho spostato male il ginocchio e potrei infortunarmi.   Riesci a capire dove sta andando il discorso? Seguimi ancora un poco, abbi pazienza…   Cambiando totalmente ambito pensiamo ad una cosa che facciamo tutti sin da neonati senza pensarci assolutamente. Il respiro.   Ad esempio, quando vai a scuola di canto il maestro ti insegna a respirare in maniera differente, col diaframma, per poter cantare meglio.   Questo perché, copia incollato direttamente dal corso che sta facendo una mia amica:   “…mentre i polmoni hanno un ruolo passivo, il diaframma attraverso il moto di contrazione e rilassamento assicura una respirazione corretta e profonda: quando inspiriamo il diaframma si contrae, abbassandosi, per permettere ai polmoni di riempirsi di aria mentre la pancia si gonfia; viceversa durante l’espirazione si rilassa e salendo permette il parziale svuotamento dei polmoni.”   Addirittura esistono dei corsi di RESPIRO, ti insegnano una corretta respirazione per eliminare ansia e stress con vari esercizi…   E tu che respiri da tutta una vita, dalle 12 alle 16 volte al minuto quando siamo a riposo quindi fatti un po’ i tuoi calcoli…   Lo sapevi?     Sono tutte cose belle ed interessanti ma ci sono utili solo se dobbiamo fare qualcosa di attinente:   – la camminata corretta ci è utile se dobbiamo correre in una gara   – la respirazione corretta ci è utile se dobbiamo cantare di fronte ad un pubblico   E la corretta Comunicazione Online? Quando ci è utile?   Possiamo immaginare che ai nostri genitori e ai nostri nonni non servisse, in fondo loro hanno fatto impresa quando? Negli anni 80?   I miei nonni hanno costruito un albergo negli anni 60 e son campati bene per decenni senza saperne nulla, oggi fallirebbero in una stagione se fossero ancora vivi e in affari. Eppure il loro lavoro lo sapevano fare: bravi albergatori.   Oggi, comunque, non arriverebbero da giugno a settembre.     Tu però vivi qui ed ora ed hai bisogno di strumenti che a mio nonno non

I problemi più letali di tutti i siti web(anche il tuo se non stai attento)

i problemi piu letali di tutti i siti

Oggi il Fabbro ti presenta una lista dei problemi più comuni che affliggono i siti web e dei consigli utili per sistemarli. Non devi prendere sottogamba nessuno di questi problemi perché rischiano seriamente di compromettere la tua immagine (o quella della tua attività) online. Hai presente quando vai vedere un sito perché ti hanno parlato di un’azienda o perché stai cercando una cosa su Google? Beh, quello è il momento in cui se trovi uno di questi errori… chiudi la pagina, cambi sito. Cliente perso per sempre. Addio. Ma per stare tranquillo ti basta studiare questo densissimo articolo della mia Rubrica e darci dentro! Il sito è lento a caricare Questo problema è il primo della lista e non a caso: la quasi totalità dei siti web che mi capita di navigare è lentissima. I motivi possono essere molteplici, i più comuni: i siti sono stati programmati con le tecnologie sbagliate per il tipo di progetto; il sito è pieno di immagini non compresse; il sito è pieno zeppo di animazioni inutili; troppi plugin installati; tema WordPress pesantissimo (nel caso si tratti di un sito WordPress); hosting lento. Ma il nemico numero uno per la velocità del tuo sito è l’hosting su cui è appoggiato. Proprio così. La scelta dell’hosting passa sempre in secondo piano quando si progetta un sito e si tende a scegliere la soluzione più economica. Non tutti sanno che anche un sito ben realizzato fa fatica a caricare quando si appoggia su un hosting scadente, non importa quanto tempo trascorri a cercare di ottimizzarlo. Se le hai provate tutte e il tuo sito continua a singhiozzare in fase di caricamento, ti consiglio di leggere questo articolo. Sai che vuol dire avere un sito lento? In breve, vuol dire far scappare i tuoi potenziali clienti altrove. Vuol dire veder calare drasticamente le tue vendite online. Non ci credi? Allora leggi assolutamente questo articolo. Il sito web non è ottimizzato per i dispositivi mobile Se per leggere il contenuto del tuo sito devi scorrere col dito da una parte all’altra o devi zoomare per ingrandire un bottone o del testo, allora hai un serio problema di ottimizzazione mobile. Per risolvere questo problema devi utilizzare del codice CSS per rendere il tuo sito responsive, ovvero adattabile a qualsiasi grandezza di dispositivo. Ok Fabbro, ma non ho idea di cosa sia il CSS. Non è un problema. C’è un’altra soluzione più rapida e indolore che puoi adottare: scegli un tema WordPress già ottimizzato per il mobile e sostituiscilo con quello che hai già. Proprio così. Non hai bisogno di re-inventare la ruota. Oggi puoi scegliere tra centinaia di temi WordPress che hanno già tutto quello che ti serve per realizzare un sito web spettacolare. Continua a seguire questa rubrica perché ho deciso di pubblicare al più presto una guida per aiutarti a scegliere tra i migliori temi WordPress disponibili sul web! Iscriviti adesso alla newsletter del Fabbro per non perderti mai un aggiornamento. Cosa succede se il mio sito non è ottimizzato per i dispositivi mobile? È come se non avessi un sito. Credimi, non sto esagerando. La maggior parte dei dati Analytics che leggo ogni giorno sui siti dei miei clienti mi dice che il grosso delle visite proviene dagli smartphone. Parliamo dell’80% (fino a superare il 90% in alcuni casi!) del traffico sui siti. Ora immagina 8/9 utenti su 10 che navigano il tuo sito e che riscontrano problemi nel visualizzare i contenuti che hai faticato tanto a produrre: disastro. Non vuoi assolutamente che accada! I problemi di visualizzazione dei contenuti sono il motivo principale per cui gli utenti non fanno click sui bottoni del tuo sito per acquistare! Il tuo sito non converte Hai un bel sito con tanti elementi grafici e animazioni, ci hai messo mesi per curare il dettaglio ma … non sei riuscito a generare lead o a vendere prodotti. Per riuscire a comunicare efficacemente un sito deve avere una Call to Action facilmente accessibile. Devi guidare letteralmente il tuo utente verso l’azione che vuoi fargli compiere rispondendo specificamente al suo problema. Se non ti concentri sulla soluzione del problema del tuo cliente il tuo sito non sarà mai appetibile! Ok Fabbro, cosa devo fare? Per tua fortuna ho già pronta qui una guida completa per aiutarti a scegliere la Call to Action vincente. Corri subito a leggerlo! Le immagini del tuo sito sono troppo generiche e non ti rappresentano abbastanza Se sei tra quelli che riempiono i propri siti di immagini di stock bellissime spero di farti cambiare idea oggi stesso. Le immagini di stock sono troppo generiche e, per quanto riescano a rappresentare bene un settore, ti fanno apparire come tutti i tuoi concorrenti. Tu hai una storia unica e irripetibile e nessuna immagine preconfezionata è in grado di raccontarla. Dovresti mostrare sul tuo sito foto reali di te, dei tuoi clienti e dei tuoi dipendenti. Cosa succede se non lo fai? Oggi l’utente medio è abituato a navigare molti più siti web rispetto al passato. Se ci pensi, da quando abbiamo gli smartphone passiamo moooolto più tempo ad effettuare ricerche ed acquisti su internet. Di conseguenza siamo diventati molto bravi a riconoscere delle immagini di stock, talmente bravi da non farci più ammaliare da loro. Anzi! Oggi pensiamo che dietro a delle immagini di stock si nasconda un’attività fittizia e avvertiamo il pericolo di essere truffati. Questo effetto controproducente rischia davvero di mandare all’aria tutto il duro lavoro che hai fatto per mettere in fila dei contenuti di spessore. Un’immagine vale più di 1000 parole. Per questo non fraintendermi: fai bene a riempire il tuo sito web di immagini, solo che queste immagini dovrebbero ritrarre te, la tua attività e i tuoi prodotti/servizi. Se vuoi essere un passo avanti alla tua concorrenza devi metterci la faccia (letteralmente!). Il tuo sito non spiega bene che problema risolvi Questo è uno dei motivi principali per cui il tuo sito non vende. L’errore più comune che puoi compiere è quello di pubblicare qualsiasi cosa

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