Fare come hai sempre fatto ti porterà alla rovina o ti terrà al sicuro?

copertina ho sempre fatto così

La triste storia di chi si ostina a non cambiare e rimane senza clienti L’Italia è un paese colmo di tradizioni e ricordi! Basta scavare qualche metro che trovi tombe, strade, vasi, muri, gioielli. Ed i nostri musei sono ricchissimi! È noto in tutto il mondo che il bel paese è denso di arte e bellezza, l’Italia è la nazione che ha il maggior numero di siti patrimonio dell’umanità riconosciuti dall’UNESCO… Dato tutto ciò, non stupisce che il nostro sia anche il primo paese al mondo per ricerche turistiche. Da statistiche ufficiali, l’Italia è la meta più ambita per chi vuole viaggiare, e come possiamo dargli torto? Quasi tutto il mondo ha come prima ricerca per la meta delle proprie vacanze il bel paese. Tuttavia… …non siamo il PIÙ visitato, ahimè. Purtroppo siamo il quinto, dietro a Cina, Usa, Spagna e Francia… Questa classifica non ti dà fastidio? Non ti accende un campanello d’allarme in testa? Pensi sia una realtà troppo lontana da te? Questa introduzione serve ad esprimere un concetto importante che tutto il Laboratorio dei Sarti del Web abbraccia con forza (e tristezza): L’ITALIA DORME! Non è un insulto campato in aria, è un dato di fatto. Siamo terribili nella burocrazia. Ecco qua un articolo dell’Adnkronos: Siamo deludenti per la Corruzione. Ecco la classifica alla fine del 2019 riportata dal Sole24ore, dove il paese più virtuoso è la Danimarca e l’Italia si posiziona meglio solo di paesi come la Grecia o la Romania… Siamo terrificanti nella crescita! Ecco il rapporto UE sulle previsioni per il 2020: Sono tutti dei primati tristi… tristissimi! Sono uno specchietto di un modo di fare, cartina tornasole del concetto che cercherò di passarti in questo articolo. Abbiamo avuto tanto, moltissimo! Dal dopoguerra agli anni ‘90 sembrava di essere in paradiso, e me lo ricordo bene! Ne ho vissuto un pezzetto anche io, dietro ad un bancone a servire gente. E poi le cose sono cambiate… …ma il nostro modo di fare no! Tieni innanzitutto presente che AL MONDO sono cambiate più cose tra il 2019 ed il 2020 che nei 100 anni precedenti. Tutto sta cambiando ad una velocità pazzesca e nessuno ne può stare fuori. Nemmeno l’Italia! I primati che ti ho mostrato prima non sono solo tristi…sono ancor più PERICOLOSI. Crescita bassa, corruzione, burocrazia lenta e pesante sono palle al piede che non solo ti bloccano, ti GIUSTIFICANO. Il primo pensiero, quello più facile e comodo, potrebbe essere: “In una situazione così, come potrebbe andarmi diversamente?” Ed essendo un paese libero, hai la libertà di pensarlo. Pensandolo difficilmente troverai mai la forza di fare qualcosa di diverso da ciò che fai ora. Ma se non fai nulla di diverso, se non cambi il modo di Comunicare che hai sempre avuto sino ad oggi, non è neppure giusto che ti lamenti! Nel frattempo, nel mondo, le cose succedono. Alcune belle, altre brutte, altre così così. E tu puoi ignorarle, ma loro non ignoreranno te! Né la tua Azienda. Ogni anno nel mondo la popolazione aumenta all’incirca di 77 milioni di persone. È come se ogni anno il mondo si arricchisse di un numero di persone pari a tutti gli abitanti della Francia. E sono stime in continuo aumento, anno per anno! Non farti ingannare dagli articoli sulle culle vuote in Italia: qui magari non facciamo più figli, OK. Ma là fuori ne sfornano sempre di più. E di nuovo eccolo, quel pensiero maligno: “Ma Sarto! Che mi interessa a me se in India o in Africa ci sono più persone? Io vendo le cose qui, nel mio paese!” Vedi come la tua mente cerca di proteggerti dalla paura? Ti dice che il pericolo magari si, c’è, ma è lontano, non può toccarti…non entrerà nella tua sfera, non farà parte della tua vita. E ancora, è un paese libero, hai tutto il diritto di pensarlo, ma non hai sentito il vento cambiare? Non hai visto i tuoi incassi diminuire? Più persone significa più popolo da soddisfare con i tuoi prodotti e servizi MA ANCHE più concorrenza! E alla concorrenza non interessa se abita a 100’000 chilometri da dove stai tu ed i tuoi clienti perché oggi esiste un mezzo che azzera le distanze in un nano secondo: INTERNET È una notizia che ha quasi 10 anni! Pronto? Ci siamo? Quindi andiamo dritti dritti in un paradosso: La popolazione mondiale, grazie anche all’innalzamento della vita media nei paesi sviluppati, cresce a un ritmo spaventoso. Da un lato rappresenta un potenziale aumento di acquirenti, sinergie e opportunità. E dovresti esserne contento. Dall’altro l’incremento della concorrenza ti porterà via un numero sempre crescente di clienti! Ed eccoti in un angolo, confuso e spaventato, a chiederti come mai la gente non sceglie te, che fai le cose come le facevano i tuoi genitori e i tuoi nonni. Non è straordinariamente strano? I clienti preferiscono attività ed aziende che si propongono in maniera fresca, rapida, comoda. Preferiscono chi sa dare la scurezza di fare un acquisto semplice e senza rischi. Anche tu, probabilmente, fai la stessa cosa, magari senza nemmeno rendertene conto. È un ragionamento che fila perfettamente per tutti i settori merceologici… sin che non tocca te. Quando arriva a te ecco che è la crisi! “I clienti non capiscono nulla, non è colpa tua!“ È proprio qui che volevo arrivare: non hai fatto nulla di male. Non hai ucciso nessuno, non hai violato la legge o cos’altro…semplicemente stai rifiutando il cambiamento. Ti stai barricando dietro un pensiero pericoloso. L’altro giorno, a colloquio con una cliente, ho sentito tutto il suo sconforto, la sua rabbia, anche se espressa con una educazione ed una compostezza che mi hanno commosso. “Sarto, ho studiato per 20 anni, ho tutti i titoli che servono, i pezzi di carta, i riconoscimenti… Io non voglio occuparmi ANCHE di questo. Non è il mio lavoro, non voglio!” Io non posso cambiare la direzione in cui va l’economia, neppure tu puoi, neppure lo stato o i politici che promettono di chiudere le frontiere… La

Gruppi su Facebook: sono utili per le Attività?

copertina ti serve davvero il gruppo?

Come un Gruppo può dare una svolta alla vita della tua Azienda (oppure agonizzare nel dimenticatoio dei Social) Un mio Cliente di Rimini ha pensato sia -finalmente- ora di aprire un Gruppo su Facebook per promuovere al meglio i suoi servizi e fidelizzare maggiormente la sua clientela. È in realtà un po’ che ne parliamo…e ci sono alcuni motivi per cui ancora non lo ha fatto. Gli stessi dubbi che aveva lui, probabilmente li hai anche tu! Quindi ecco riassunte in questo articolo le rispondere alle sue domande! Si sa mai che riesco ad aiutare così anche te, che magari hai fatto il suo stesso pensiero oppure dovresti farlo e ancora non ci hai pensato. Partiamo da un presupposto: un Gruppo Facebook può davvero fare la differenza per la tua Attività. Ma non è detto che questo sia il momento giusto per aprirlo. Come sempre: la differenza la fa QUANTO hai voglia di impegnarti in quello che fai. La Comunicazione Social è sempre così: o ti dai da fare o non funziona! Per i Gruppi vale la stessa regola. Solo che devi moltiplicare impegno e attenzione. Ma prima di terrorizzarti con l’elenco delle cose da fare per: gestire al meglio un Gruppo Facebook farlo diventare una macchina attira clienti Vediamo i motivi per cui è così importante. Seguimi perché più in basso ti spiego anche come si apre un gruppo e quanto le restrizioni dell’algoritmo possono incidere sulle tue scelte. 1) Perché è così conveniente? Se sei un assiduo frequentatore di Social saprai già che su Facebook c’è un numero di Gruppi SPAVENTOSO. Luoghi virtuali dove persone con un interesse comune parlano tra loro, si scambiano opinioni e informazioni, mostrano gusti, desideri, successi o fallimenti. Ne esistono di ogni tipo: da quelli satirici a quelli di cucina, da quelli politici a quelli dedicati ad uno specifico problema di salute. Così come ci sono i gruppi degli amici delle medie che oramai hanno superato gli “anta” e quelli di persone che si scambiano i like alle foto (giuro, esistono e sono molto frequentati). Su 2,2 Miliardi di utenti Facebook, ben 1,4 utilizza i Gruppi. Ma di questi, solo 200 mila sono attivi in gruppi significativi. Secondo le previsioni di Zuckerberg supereranno in breve il Miliardo. Come mai? Perché Zuckerberg punta proprio ai gruppi! I motivi sono legati alla funzione principale di Facebook: intrattenere. Nei Gruppi gli utenti trovano solamente argomenti che hanno scelto, senza dover scorrere la loro bacheca in cerca di qualcosa di sensato. E non ci sono nemmeno sponsorizzate! (né le tue né quelle della concorrenza) Nei Gruppi si tratta un argomento di interesse comune, quindi solitamente non sono fatti per scontrarsi, quanto per avvicinarsi. E non solo: nei Gruppi gli Utenti si sentono più liberi, meno alla mercé di troll e insultatori seriali. Qui sta bene attento che c’è la vera chiave di volta. Qui, in questo punto, c’è la forza di un Gruppo per il tuo Business. Ma lo vediamo più avanti. 2) Come si apre un Gruppo? Questa è facile ed intuitiva. Almeno in superficie… poi ci sono alcune regoline che è bene che tu sappia. Apri il tuo profilo e guarda a sinistra: c’è una colonna con scritto “Gruppi”. Se ci clicchi sopra ti appare la lista dei gruppi a cui sei iscritto. Lì, un po’ più a destra (se mentre scrivo Facebook non ha fatto aggiornamenti) c’è il tasto “+ Crea Gruppo”. Se ci clicchi sopra hai iniziato ufficialmente la tua procedura. Ora puoi: Dare un nome al gruppo Aggiungere persone Definire la privacy del gruppo (aspetta che spieghiamo questo punto) Cliccare “crea” e aprire ufficialmente il gruppo. Facile no? Poi ci puoi mettere le immagini di copertina, divertirti un po’, ma è utile fare cose più professionali tipo: Fare un breve elenco di domande da sottoporre a chi chiede l’iscrizione: oltre a valutare se accettare o meno l’ingresso, ti permetterà di capire meglio se l’Utente è adatto al servizio che offri o al prodotto che vendi. Creare una policy e delle “norme di comportamento” perché gli Utenti del Gruppo siano ben informati su cosa possono o non possono fare. Creare dei File F.A.Q. per non dover ripetere continuamente le risposte alle stesse domande. Crearti un post di benvenuto in cui taggare tutti i nuovi iscritti nei commenti di modo che possano leggere, senza andarsele a cercare, le regole del gruppo. Lo so, sembra macchinoso. E non posso dirti che non lo è. Anzi, è pure impegnativo, ma non in questa parte. Ne parliamo tra poco, di quanto impegno ci vuole. Ora soffermiamoci sulla Privacy, che è un elemento estremamente importante. Devi scegliere tra tre impostazioni: Gruppo Aperto: tutti possono leggere quello che scrive ogni utente registrato, tutti possono richiedere l’iscrizione. Gruppo Chiuso: gli esterni non possono leggere i post, ma possono richiedere l’iscrizione e vedere la lista degli iscritti. Gruppo Segreto: nessuno può trovarlo o vederlo, nemmeno digitando il nome preciso. Nessuno può richiedere l’accesso, si può solo essere invitati. Ogni impostazione ha i suoi pro ed i suoi contro. Ora non mi metto a sviscerare tutto, ma c’è una cosa che devi sapere: puoi cambiare l’impostazione della Privacy…ma non sempre! Se superi i 5000 iscritti al tuo Gruppo la situazione, secondo l’Algoritmo, si fa seria. E quindi non puoi più cambiare liberamente l’impostazione della privacy. Ovvero, puoi farlo solo in un’unica direzione: puoi renderla più sicura. Non puoi, quindi, prendere il tuo Gruppo Segreto e renderlo Chiuso. Puoi fare il contrario, da Aperto a Chiuso o a Segreto ed hai un massimo di 24 ore per cambiare idea! 3) si possono usare i gruppi per vendere? Zuckerberg è evidentemente sicuro che il commercio online si stia sempre più spostando sui Social. O, semplicemente, sta facendo il possibile perché questo avvenga. Esiste infatti la possibilità di aprire dei Gruppi Facebook proprio per vendere prodotti di ogni tipo (occhio che l’algoritmo controlla sempre). Sono vere e proprie vetrine, con funzioni aggiuntive rispetto ai gruppi tradizionali. Con questo genere di gruppi puoi: Mettere in

Aprire un E-Commerce è una Figata! Ovvero: E-Commerce! Il Negozio Online che dovrebbe salvarti la vita e invece NO!

copertina un e-commerce ti salva la vita?

Ovvero: E-Commerce! Il Negozio Online che dovrebbe salvarti la vita e invece NO! Oggi il Sarto è incazzato nero. Magari all’apparenza ti sembrerà che per questa incazzatura non si stia parlando di Comunicazione sui Social. ERRORE! Si parla SEMPRE di Social e Comunicazione in questo Blog. Si dovrebbe parlare di Comunicazione e Social OVUNQUE! Al Bar, in Palestra, dal Fruttivendolo… Ti spiego: hai presente quando ti assale quel pensiero che covavi in un angolino della testa e d’improvviso esplode in tutta la sua irruente bestialità? Ecco, a fare esplodere il pensiero di oggi del Sarto è stata questa sponsorizzata La scuola è la solita: “sbatti la tettona in primo piano”, frasi scarne, ma parole scelte bene… Ora mi accingo a intraprendere la difficile strada per farti capire perché sono così incazzato e cercherò di farlo nella maniera più semplice e rapida possibile. C’è un’opinione diffusa nelle menti degli imprenditori ed imprenditrici italiani, una sorta di vaga nuvoletta sbrilluccicosa, l’idea che un E-Commerce sia uno strumento fantastico e utilissimo. Che possa salvare la tua/mia/sua/nostra Attività da una stagnazione del mercato. Beh…sni? Sono andato a recuperare l’origine di questo pensiero così fastidioso. Eccotelo, sperando non ti arrechi fastidio. L’articolo appartiene a quella sgradevole categoria giornalistica detta “acchiappa click”. Posso essere sincero no? Siamo tra amici? IO LI ODIO Una orribile piaga dei giorni nostri. Titoli appositamente provocatori solo per farti cliccare e finire su una pagina dove, alla fine, non trovi nulla di che (ma le pubblicità sul sito saranno molto contente). Ti risparmio la fatica di cercarlo e leggere le poche righe dove si spiega che l’attività produceva ricambi di elettrodomestici per le cucine, ma non andava bene ed avevano fatto dei tentativi per risollevare la situazione, fra cui un e-commerce. Infine il gesto. L’ennesimo suicidio per cause economiche in Italia, ennesimo articolo di giornale che confonde ancora di più le idee. Ecco, dal punto di vista del Sarto entrambe le immagini rappresentano persone che APPROFITTANO della confusione che hai in testa. E ciò è brutto. Bruttissimo! Proverò a fare chiarezza in questo marasma incolore, onde dipanare questa nebbiolina che temo aleggi anche nella tua mente. L’E-Commerce è all’atto pratico quello che si pensa: un negozio i cui scaffali non poggiano fisicamente in un negozio reale, ma in una stanza virtuale in grado di vendere prodotti e/o servizi. Ciò che NON è: uno strumento magico, una soluzione fatata ad un momento di crisi per la tua Attività, un’arma infallibile che può risollevare le sorti della tua Azienda. Cominciamo da questo: dall’idea diffusa che se una cosa non funziona nel mondo Offline, allora c’è una qualche formula segreta per cui se la metto Online e la agghindo abbastanza ALLORA ricomincerà a funzionare! Ed i soldi arriveranno… Ti fai un bel Vestito e la gente ti sbava dietro? Ma in che sogno? Se posso darti una definizione il più concreta possibile, frutto dell’esperienza di un decennio buono nel settore, questa è: spesso il mercato online è differente, per cui prodotti che trovano sbocchi nella distribuzione fisica non hanno un vero mercato online, e al contrario prodotti non presenti nei negozi fisici possono rivelarsi ideali per la vendita online. Ma anche avendo l’idea meravigliosa, il prodotto o servizio geniale che tutti vorrebbero, incappiamo nel secondo concetto da sfatare bello radicato nella tua mente come in quella di tantissimi Imprenditori ed Imprenditrici là fuori, cioè l’idea errata che basti mettere online un sito di e-commerce per vendere! Sarebbe come dire che basta tirar su un negozio, riempire gli scaffali, preparare tutto per poi lasciare la saracinesca abbassata a metà e andarsene via… E PRETENDERE CHE IN TUA ASSENZA, LA GENTE COMPRI! Non funziona neanche nel mondo reale, perché dovrebbe funzionare online? Non basta il bel Vestito. Serve prendere la Mazza e martellare, martellare, martellare! Il mercato online sta subendo un’impennata pazzesca. I dati sono pubblici, si parla di decine di MILIARDI spostati ogni anno a furia di click. E sono numeri in salita. Quindi non ti sto dicendo che non dovresti buttarti a pesce, al contrario! Ma almeno parti con le idee chiare, con un’idea chiara e una STRUTTURA. La PRIMA regola del mercato Online è la Comodità. Il cliente vuol essere comodo, sul suo divano o seduto sul trono. Vuole: Informarsi Guardare Scegliere Comprare Ricevere il prima possibile E se qualcosa si frappone fra lui e questi 5 step, basta. Fine. Hai perso la vendita. Quindi quando si parla di COMODITÀ si intende la SUA, non la TUA! Se pensavi di cavartela con un servizio di spedizione mediocre, 3 foto arrabattate ed un e-commerce lasciato a se stesso…hai un problema che si chiama ILLUSIONE. La soddisfazione del cliente deve stare al primo posto! La sua esperienza deve essere fluida ed accattivante, mai tronca, non deve esserci spazio per il dubbio o la vaga idea che possa essere una truffa! (perché si sa, siamo in Italia, le truffe sono all’ordine del giorno) La SECONDA regola del mercato Online è la Sostenibilità. Se credi che lo scoglio più grande di vendere online sia farsi fare un e-commerce (e preparati a sborsare soldi veri perché mai come in questo caso la frase “Ciò che PAGHI ottieni” è reale) ti stupirà sapere che la vera spesa è il mantenimento: il traffico a pagamento, la creazione di contenuti e così via! Un e-commerce non è una macchina sforna soldi. Sin che non entra a regime, se ne mangia a volontà! Ovvio che poi, una volta avviato, ne produce più di quanti ne ingoia, ma tanti Imprenditori tendono a dimenticare la parte prima, quindi è bene che il Sarto ti dia una rinfrescata. Se non hai idea del margine di profitto sul prodotto o servizio, del tempo da impiegare, del budget da investire mensilmente prima di vedere un ritorno che, ti ripeto, spesso è più alto del costo dell’e-commerce…avrai una brutta sorpresa. La TERZA regola del mercato Online è la Comunità. Anche se il discorso viene spostato dal mercato offline a quello online, la regola vitale non cambia: siamo

Scovare Nuovi Clienti Su Misura con i Social è davvero possibile? [Parte 3 di 3]

copertina acchiappa il tuo miglior cliente

  Ecco come Sponsorizzare sui Social per trovare il tuo cliente ideale ed inseguirlo per sempre ovunque lui decida di andare. Ciao Imprenditore! Negli scorsi articoli abbiamo visto come sfruttare al meglio una lista di buoni clienti sdoppiandola (la parte 1 di 3, clicca qui se ti sei perso l’articolo) E come iniziare a farsene una online (la parte 2 di 3, clicca qui per iniziare anche tu a metterti ai ripari!). Oggi vedremo come si imposta una Sponsorizzata per interessi, ma prima ti avverto, per la terza ed ultima volta: ATTENZIONE! Questi strumenti vanno e vengono! Magari oggi si può trovar un cliente targettizzandolo per le sue abitudini, magari lo si può fare anche domani… Ma magari dopodomani esce una legge sulla privacy che lo impedisce o che lo rende molto, molto più difficile o costoso. Le grandi aziende possono tranquillamente convertire i loro apparati pubblicitari per ricominciare a macinare clienti, ma tu? Ne hai le risorse? Le capacità tecniche? È per questo che non ti conviene assolutamente adagiarti su certi sistemi. 10 anni fa non esistevano, cosa ti fa pensare che ci saranno ancora fra 10 anni? Fra 5? Fra 2? Mentre la tua attività deve continuare ad esistere, vendere, fatturare e pagare le tasse… e combattere la concorrenza, vero? Diamo per scontato qualsiasi cosa, ma rifletti su quello che ti circonda e abituati a trasformare la tua Comunicazione plasmandola sugli strumenti più efficaci e duraturi. Ecco, la lista delle mail e dei numeri di telefono dei tuoi clienti è THE BEST in assoluto. E la sua utilità aumenterà col tempo e sopravvivrà anche ad un attacco di cuore multiplo di Zuckerberg. Adotta anche strategie offline per raccoglierle, di persona o con i tuoi collaboratori! Una cliente dei Sarti ha appena iniziato e con un paio di nostri suggerimenti ha riscontrato un successo del 100%! Ad ogni richiesta ottiene gli indirizzi mail. Senza fatica, anche se fino ad un mese fa le sembrava una missione impossibile. Come sempre, il problema sono i limiti che ci creiamo nella mente e poi riversiamo sulla realtà. Raccogliere le mail sembra una Missione Impossibile solo fino a che non inizi a farlo. Poi scopri che i tuoi clienti sono prontissimi a darti la loro mail… Ma, tranquillo, i Sarti del Web sono qui per aiutarti! Andiamo avanti SPONSORIZZATE PER INTERESSI Sono la base di ogni campagna sui Social e traggono la loro forza dalla “profilazione” dei contatti, cioè dalla tendenza dei Social Media di associare ad ogni NomeCognomeFoto tutta una serie di scelte, ricerche, acquisti… La cronologia della navigazione insomma, più i contenuti dei messaggi, delle telefonate…roba da Grande Fratello, solo più silenziosa. Se la questione non ti spaventa, sei il degno prodotto di questi tempi. Guardiamo assieme la sponsorizzata più semplice e basilare in assoluto, quella che si genera direttamente dai post sulla tua pagina aziendale di Facebook. Ma prima una breve nota: alcune cose non possono essere pubblicizzate, come gli Album fotografici. È una questione di regole interne del Social Media, che sono sempre in evoluzione. Infatti solo pochi anni fa si poteva sponsorizzare gli album, oggi no. Chissà perché. Nessuno ce lo dice. Comunque sia, se sotto il tuo post vedi il bottone “Metti in evidenza il post” vuol dire che ha passato il primo livello di sorveglianza. Puoi procedere! Clicca lì e ti comparirà il pannello di sponsorizzazione semplice. Proviamo con un qualcosa di basilare: – Testo (non dimenticare la chiamata all’azione! Ne abbiamo parlato qui) – Foto (possibilmente con poche scritte, se superano il 20% della superficie subirai una penalizzazione che va dall’aumento del costo sino al blocco totale della sponsorizzata) Ci sono casi in cui il tuo Post potrebbe non piacere a Facebook. Può non gradirli A PRESCINDERE! Magari l’immagine presenta troppa pelle nuda, o qualche elemento viene visto dall’algoritmo come pericoloso o illegale (farina per cocaina, giusto per fare un esempio in cui il Sarto si è imbattuto di persona!) Magari il tuo testo ha una promessa troppo spinta, o parla di argomenti che sono contro le politiche di Facebook… Sono casistiche mica da ridere e mi spiace non poter essere più specifico, ma verrebbe fuori un articolo lungo 10 volte tanto (e già questo non è proprio un articolo breve tipo i 4 motivi per andare in Puglia) In più le regole cambiano da un mese all’altro! Qui nel Laboratorio dei Sarti abbiamo delle risorse che si occupano di aggiornarci costantemente in merito… Se ci tieni a farti una cultura, in basso sul pannello di sponsorizzazione semplice troverai un collegamento alle condizioni di Facebook. Un click senza impegno ti fornirà materiale da consultare per svariate serate di leggiadro divertimento. Buona lettura! Tornando alla parte alta, in genere abbiamo 2 scelte disponibili: LIKE AL POST MESSAGGIO La prima è quella maggiormente usata da tutti sui Social, selezionala e l’algoritmo spingerà il tuo post indirizzandolo agli utenti che PER ABITUDINE sono portati a cliccare mi piace sui post sponsorizzati e a condividerli. La seconda scelta spinge l’utente finale a messaggiare con la tua Pagina. L’utilità di questa opzione si vede soprattutto: Quando l’utente finale già ti conosce, ha fiducia in te; Quando post ed immagine fanno capire bene all’utente qual è il suo vantaggio nel mandarti un messaggio (tipo “scrivici per prenotare uno dei 5 posti…”). Quindi si presta a meno utilizzi della prima opzione. Subito dopo abbiamo le opzioni del pulsante Facebook ti dice che è facoltativo, ma… il Sarto no. È OBBLIGATORIO. Si tratta di un pulsante messo bello in evidenza sotto la tua sponsorizzata, è quindi importante se vogliamo che la nostra spesa abbia una conversone positiva soddisfacente! Acquista ora, Prenota subito, Scopri di più e Iscriviti richiedono un link che Facebook ti chiederà immediatamente per rendere attivo il pulsante. Indicazioni stradali verrà settato sull’indirizzo della tua sede, quindi sarà utile Se la tua sponsorizzata incoraggia l’utente a muovere il culo per venire da te Se la tua Pagina è ben settata sulle cose basilari, tipo l’indirizzo! (non sai quante info di

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