Se rendi la tua Azienda UNICA, vendi molto di più!
È molto difficile distinguersi quando ci si propone allo stesso modo di tutti gli altri. Ma rendi unica la Comunicazione Online della tua azienda e venderai come mai prima d’ora! Immagina di partecipare ad una gara con la tua Azienda, in palio c’è un premio in denaro quindi ti prepari al meglio delle tue possibilità. Arrivi al giorno della competizione e ci rimani di sasso: la tua attività è l’unica partecipante! A meno di una catastrofe naturale… hai la vittoria in tasca! Ecco, questo succede ogni giorno nella mente del tuo pubblico. Lì dentro tu competi per la sua attenzione, la sua considerazione e infine i suoi soldi. L’obiettivo della Comunicazione Online è proprio questo: vincere la vendita in maniera automatica diventando unici dal punto di vista del tuo cliente! Nella puntata di oggi affrontiamo temi molto distanti dal normale modo di pensare delle piccole e medie aziende… ed è un peccato, essere unici è estremamente importante sia dal punto di vista strategico che da quello operativo! Rende molto più facile ogni tua mossa. Rende più semplice attirare clienti, trattenerli nel tempo e soprattutto aumenta il tuo margine. L’unico elemento che fa la differenza fra il successo ed il fallimento! Tutti noi siamo unici, è un dato di fatto, e perché allora ci confondiamo con la concorrenza? Perché il Cliente è pronto ad abbandonarci appena un’altra azienda gli propone uno sconto? Perché sino a pochi anni fa questo non succedeva! O almeno non era un problema così costante e preoccupante? Come possiamo diventare assolutamente memorabili, appetibili, irresistibili per il nostro Cliente su Misura? Vediamo come attraverso i 7 passi per elevarci sulla concorrenza diventando esclusivi, originali ed irripetibili con la nostra azienda! Quali elementi della tua Attività ti porteranno al successo? E come fare per mantenerlo a lungo nel tempo? Perché come ha detto Bob Marley: “Tutti nascono unici, ma solo alcuni continuano ad esserlo” Il Sarto ne ha giusto parlato in questo video… Questo articolo nasce come risposta ad una vostra domanda Sotto uno dei miei video Angelo chiede “Ciao Enrico, nel mio campo mi è difficile trovare la mia unicità che può portare beneficio al cliente… puoi schiarirmi le idee in merito?” Angelo, tranquillo… non è una questione del “tuo campo”. È un problema che condividi con centinaia di migliaia di imprenditori in tutta Italia! E questo perché nessuno ci ha mai insegnato come si fa! Sappiamo fare benissimo il nostro lavoro, su questo non ci sono dubbi, ma come renderlo unico agli occhi del cliente? Quindi in questo Articolo e nel prossimo, perché è un discorso troppo lungo da affrontare solo in uno, daremo una risposta ad Angelo Vedremo un percorso in 7 passi che permette ad una azienda di trovare la propria unicità ed essere in grado di trasmetterla ai suoi potenziali clienti! Ma andiamo con ordine: a chi servono questi consigli e perché gli servono? Non si può continuare a lavorare come si è sempre fatto? L’obiezione più comune che mi viene fatta quando lavoro è: “ah no! Questa cosa… non funziona con me. Nel mio settore non funziona!” E allora rispondi a due domande: Uno! Esiste concorrenza nel tuo settore? Altre aziende che direttamente o indirettamente lavorano per portarti via clienti? Due! Nel tuo settore ci sono poche aziende che hanno successo e molte che invece fanno fatica, hanno risultati mediocri, arrancano e in alcuni casi falliscono? Hai risposto SI ad entrambe le domande, ci metto la mano sul fuoco! In caso contrario scrivimi perché sono molto curioso di sapere cosa fai nella vita… A prescindere da chi sei, da dove sei e da quello che produci o fornisci, tu risolvi un problema delle persone in cambio di soldi, riga! E questo è diventato più rischioso oggi rispetto a ieri! Fare impresa nel mercato odierno è diventato più complicato. Il rischio è quello di veder scomparire il margine! Quello che ci rimane in tasca tra fatturato e spese, la linfa vitale di ogni azienda. La regola detta in breve è questa: “Tanto più la tua attività, il tuo marchio, sarà unico e differenziato, tanto maggiore sarà il tuo margine. Al contrario se la tua azienda si allontana da questo stato di unicità e quindi si confonde con la concorrenza, vedrai assottigliarsi il tuo guadagno sino a sparire o addirittura ad andare in negativo!” Questo succede per un motivo molto semplice: la testa della gente reagisce in un certo modo a certi stimoli… Ti faccio un paio di esempi numerici giusto per capirci meglio: l’altro giorno cercavo un’agenzia di pulizie per uno dei miei uffici. Mi sono detto: “la voglio vicina, così posso mandarci qualcuno di persona in caso di problemi” quindi ho settato la ricerca nel raggio di pochi metri… Ci credi che ne ho trovate 40? Non 10, non 20… 40 aziende che fanno la stessa cosa nel raggio di pochi minuti da dove sono! Altro esempio! Con un mio socio stavo preparando una strategia di acquisizione clienti per l’area di Milano e dovevamo cercare uno stampatore. Lo sai quante stamperie abbiamo trovato? Quante tipografie ci sono nella provincia di Milano? 716! Solo in quella zona! E perché limitarsi alla provincia? Con una spedizione puoi arrivare ovunque… Ecco che allargando la ricerca a tutta l’Italia abbiamo trovato ben 11’267 tipografie! Immaginati questi che sino a ieri erano abituati a lavorare sul loro pezzetto di terra. Il loro mercato era basato sulla prossimità. Ma oggi i confini si sono allargati! Oggi internet ha distrutto le barriere e la concorrenza è ovunque, anche dall’estero Cambiamo settore, tanto la questione non cambia… Nell’ambiente della ristorazione troviamo 397’700 attività autorizzate alla vendita di pasti caldi. E cosa dire dell’estetica? Tra massaggi, estetica e make-up abbiamo 241.000 unità in Italia, senza contare chi lo fa in nero e/o senza licenza o ti viene a
Fai centro con la tua comunicazione
Bentornato nella rubrica dell’Arciere. Ho già parlato in QUESTO ARTICOLO del Funnel e della sua importanza per la tua azienda. Senza il Funnel, non hai modo di distinguere i diversi tipi di cliente che si avvicinano alla tua attività. Non puoi capire quello di cui hanno bisogno e non hai nessuna possibilità di trasformarli da semplici interessati a fan sfegatati della tua impresa! Per questo motivo, ho deciso di dedicare una serie di articoli all’esplorazione approfondita del Funnel. Insieme scopriremo come trasformare le persone che si avvicinano alla tua azienda da pubblico freddo a pubblico caldo. Ma soprattutto, ti darò tanti utili suggerimenti per farlo grazie al potere della Comunicazione su Misura! Partiamo dalla parte più ampia del funnel. E qui ti faccio una domanda. Di solito come conosci nuove aziende? In altre parole, in quale modo entri in contatto con loro? Trovi una sponsorizzata su Facebook e poi ti trovi all’interno della loro pagina? Esplori il loro sito dopo aver cercato una soluzione a un tuo problema su Google? Oppure sei quel tipo di persona che clicca su una landing, la legge per qualche minuto e poi se ne va? Non esiste un metodo giusto. Ogni essere umano è diverso e differente, questo è perfettamente normale, anzi è giusto che sia così! Prendi me per esempio: per lavoro mi passano davanti centinaia di sponsorizzate tutti i giorni. Alcune le programmo personalmente, altre le vedo e basta. Sono abituato, e ormai sono perfettamente in grado di distinguere una sponsorizzata fatta male da una che funziona. E proprio per questo, la prossima settimana dedicherò un intero articolo a questo argomento. Per non perdertelo, iscriviti alla nostra newsletter cliccando qui e… aspetta venerdì prossimo! Torniamo a noi. Come ti dicevo, io ho un certo modo di approcciarmi alle sponsorizzate, e generalmente vengo attratto da un certo tipo di contenuto. Ma il tuo pubblico probabilmente è diverso, e quando entra in contatto con i social è molto più sensibile davanti ad altri tipi di contenuti. Questa è un’informazione preziosissima, perché significa che attraverso i tuoi social hai una maggiore possibilità di creare un primo contatto con la tua azienda. In altre parole, di avere il tuo pubblico freddo! Cos’è nel dettaglio il pubblico freddo? Sono l’insieme delle persone che interagiscono con la tua azienda per la prima volta. L’interazione può essere di vari tipi, dal semplice visitare la pagina, al lasciare un commento sotto un tuo post. In ogni caso, è il primo passo verso la tua azienda, quello che ti rende visibile. E allo stesso tempo, quello che permette a te di vedere il tuo potenziale cliente! Questa è la parte alta del tuo Funnel, quella più larga: in questa prima fase hai moltissimi potenziali clienti. Persone che sanno chi sei, ma che non sanno ancora se tu sei la soluzione più giusta ai loro problemi. E cosa devi fare con loro? La prima cosa che faresti uscendo a cena con persone che non conosci: presentarti! Un esempio classico è il ristorante che stuzzica la tua curiosità con una bella sponsorizzata di un suo piatto speciale. Magari hai proprio bisogno di trovare un locale per una cena, ma non sai ancora se quel ristorante è la soluzione che stanno cercando. Ma un post ben costruito con delle belle immagini e un testo accattivante è un ottimo biglietto da visita, che ti spingerà a voler sapere di più sull’attività, e se tutto va bene a prenotare un tavolo. In ogni caso, una volta che il cliente viene a contatto con la tua azienda, è pronto a entrare nel tuo funnel. E a questo punto, puoi scegliere la strategia di comunicazione più giusta per la tua attività! In questo caso, Facebook è uno strumento prezioso. Le persone trascorrono buona parte del loro tempo libero esplorando la loro bacheca… e se riesci ad attirare la loro attenzione qui, ecco che hai un ottimo punto di partenza con cui lavorare sul tuo pubblico. Ecco due esempi interessanti: Puoi attivare una strategia di remarketing (*) su misura. In altre parole, puoi far partire una sponsorizzata precisa a seconda del tipo di pagina che hanno aperto sul tuo sito! Puoi creare sponsorizzate diverse per chi ha visitato la pagina per 15 secondi, e per chi ci è rimasto solo 5. In questo modo potrai offrire a una certa fetta di pubblico una serie di informazioni, e altre a un secondo gruppo di persone. In ogni caso, ora che il tuo potenziale cliente è dentro il funnel, devi fare in modo di spingerlo a compiere un’azione, guidandolo più a fondo nella tua strategia di comunicazione. Già, perché entrare nel Funnel è semplice… ma è trasformare chi entra in un Cliente su Misura la parte divertente! Per questo, devi fare in modo di continuare a tenere quella persona legata ai tuoi contenuti. E il modo migliore per farlo è creare una comunicazione solida ed efficace! Ma se non sai da dove cominciare per costruirla… non preoccuparti. Il Sarto ha la soluzione giusta per conquistare il tuo pubblico attraverso una perfetta Comunicazione su Misura. Vale a dire VESTITI BENE E PRENDI IL WEB A MAZZATE, il suo primo manuale, arrivato alla sua seconda edizione! Clicca qui per acquistarlo ora a solo 27 euro! Io invece ti aspetto la prossima settimana, per continuare a esplorare insieme la foresta dei Social! L’Arciere 🏹
Trasforma le tue parole in soldi 6 – Qual è il tuo SEGRETO?
Il 14 ottobre scorso ti ho descritto i cinque LIVELLI DI CONSAPEVOLEZZA possibili dei tuoi potenziali clienti e per ognuno il modo giusto per creare l’inizio dei tuoi testi. Ho evidenziato quindi cinque tecniche definitive per acchiappare al volo l’attenzione del tuo cliente e costringerlo a leggere le tue parole. La settimana scorsa ti ho presentato la tecnica delle STORIE da vicino, analizzandola a dovere. Se ti sei perso l’articolo clicca subito qui per andarlo a riprendere! Oggi invece ti porto a fare un bel viaggio misterioso e pieno di colpi di scena: andiamo a vedere da vicinissimo la migliore tra le tecniche che puoi usare con Clienti che sono consapevoli di avere un problema, ma che ancora non hanno capito come possono risolverlo. Oggi facciamo una immersione completa nella tecnica del GRANDE SEGRETO! Perché, dopotutto, a chi non piacciono i segreti, gli intrighi, le scoperte misteriose? Scopri come sfruttare l’innato desiderio umano di scoprire cose sconosciute per vendere il tuo prodotto o servizio con la tecnica della Scrittura Persuasiva… e trasformare le tue parole scritte in soldi in cassa per la tua azienda! Ma prima di addentrarci in questa favolosa tecnica di persuasione, facciamo un passo indietro e identifichiamo con precisione la tipologia di cliente che stiamo cercando di catturare: si tratta di una persona che ha un problema, un “prurito mentale”, un forte desiderio, ma che non ha la benché minima idea di poter fare qualcosa! in un certo senso, potremmo dire che rischia di rassegnarsi da un momento all’altro, tuttavia… dentro di lui, da qualche parte, c’è ancora una fiamma accesa. Quel problema DEVE essere risolto, anche se sembra non esserci una via d’uscita. Bada bene: difficilmente questo genere di cliente è alla ricerca attiva e costante di una soluzione. Ma è anche PRONTO a darti tutta la sua attenzione se sai come prenderla! E il modo giusto è proprio quello di mostrargli che c’è un GRANDE SEGRETO che può cambiargli la vita! Ma perché questa tecnica è così funzionale? I motivi principali sono quattro: I segreti INTRIGANO, fanno destare l’attenzione, fanno svegliare la scintilla della curiosità. Tutti siamo attratti dai segreti! E se il segreto che stiamo andando a scoprire parla di noi… beh, nulla ci fermerà: vogliamo andare fino in fondo. I segreti spesso sono proprio la spiegazione che ci diamo di fronte a qualcosa che non riusciamo a capire. Per esempio, se vediamo una persona di grande successo, ci chiediamo quale sia il suo segreto, ciò che gli ha permesso di raggiungere obiettivi per noi impensabili. O, ancora, se ci troviamo di fronte ad un evento difficile da comprendere, ci chiediamo immediatamente quale sia QUELLA COSA che non conosciamo che spiega tutto. Il genere umano è AVIDO di informazioni e sempre pronto ad immaginarsi qualcosa di incredibile, nuovo e spettacolare! Svelare un segreto è molto lontano dal vendere. Come abbiamo visto nei vecchi articoli, questo è un approccio INDIRETTO: non serve a puntare subito alla vendita, tutt’altro: la tecnica del Grande Segreto serve a stimolare la curiosità del lettore, fargli sentire immediatamente che quel pezzo scritto parla proprio a lui e sta per cambiargli la vita. Non una vendita, ma una incredibile e illuminante informazione (che poi, ovviamente, porterà ad una vendita!) Il cliente consapevole del problema ma non della soluzione non si fermerà mai a leggere un tuo testo. Non può nemmeno supporre che tu sia una soluzione per il suo problema, perché non sta nemmeno pensando che esista una soluzione. Un testo che ha l’Incipit con la tecnica del Grande Segreto può letteralmente RISVEGLIARE in lui il desiderio di risolvere subito il suo problema! In altre parole: il Grande Segreto è un ATTIVATORE per il potenziale cliente e, se padroneggiato, può spingerlo all’acquisto molto più velocemente di quanto sembri. Ora, io immagino cosa ti stai chiedendo: “Modellista, ma io non ho un segreto da raccontare! Il mio prodotto/servizio non ha alla base una nuova scoperta o qualcosa di sconosciuto al mondo” Sì, lo so. Non ti stupire: fondamentalmente è così per TUTTE le aziende, salvo qualche rarissima eccezione. Eppure… Tutti hanno un segreto da raccontare. Anche tu. E c’è un motivo semplice per cui non ti viene in mente proprio ora: Tu conosci alla perfezione ciò che vendi. Lo conosci talmente bene che è tutto ovvio, scontato, addirittura banale. Ma io ti posso ASSICURARE che il tuo cliente non ha la minima conoscenza della stragrande maggioranza delle cose che sai tu. Non sa nulla del tuo prodotto o servizio, o al massimo quasi nulla! In altre parole: dentro la tua azienda si nasconde già quel segreto che potrebbe far schizzare alle stelle le tue vendite. Semplicemente… sta a te trovarlo! Questo è un argomento decisamente complesso: mi riprometto di farci un intero articolo sopra. Sicuramente tra qualche settimana. Non vorrai mica perderlo? Clicca subito qui ed iscriviti alla mia newsletter: riceverai i miei articoli in anteprima ogni giovedì mattina! Quindi, ricapitolando: Il tuo prodotto o servizio nasconde in sé un segreto interessante per il tuo potenziale cliente; Proporre questo Segreto all’inizio del tuo testo può “destare dal sonno” il desiderio dormiente del lettore. E ora andiamo a vedere assieme quali sono le 6 caratteristiche di un Incipit con la tecnica del Grande Segreto che funziona alla perfezione: #1 – COLPISCI DOVE FA PIÙ MALE Prima di tutto devi conoscere alla perfezione il problema del tuo cliente, la sua storia e, soprattutto, come mai al momento pensa di non avere una buona soluzione disponibile, non la sta cercando o pensa che sia inutile provarci. E se ora ti stai chiedendo: ma come faccio a sapere tutto questo? Ho una notizia cattiva e una buona. Quella cattiva è che NON PUOI FARNE A MENO, devi necessariamente conoscere con precisione il tuo cliente. Quella buona è che c’è uno strumento fantastico che ti aiuta a rispondere a tutte queste domande. E, SORPRESA! C’è un’altra notizia buonissima: questo strumento è a tua disposizione GRATIS: si chiama Checklist
Il lato oscuro delle abitudini
La settimana scorsa abbiamo parlato di buone abitudini e di cosa possono fare una volta correttamente inserite all’interno della tua vita. Ma che dire delle cattive abitudini? È inutile fischiettare e guardare dall’altra parte: tutti abbiamo almeno un’abitudine che influenza in modo negativo la nostra vita. A volte è un vizio che rovina la tua routine, come per esempio il fumo. In altri casi invece, la cattiva abitudine può influenzare la tua vita professionale. Ci sono decine di esempi, ma uno molto interessante viene da uno studio recente. Secondo i dati, nel 2019 l’americano medio passava circa 2 ore e 54 minuti della sua giornata sui social. Come pensi sarebbe cambiata l’economia degli Stati Uniti dal 2019 a oggi se tutti gli americani con un lavoro avessero usato quelle ore per generare valore? E come pensi che cambierebbe la tua vita della tua azienda, se riuscissi a toglierti almeno una cattiva abitudine che ti impedisce di dare il massimo? Per scoprirlo, non devi fare altro che continuare a leggere l’articolo di oggi! Andiamo con ordine: per prima cosa, è importante capire come affrontare le cattive abitudini. Tutti vorremmo essere sempre perfettamente in grado di resistere a ogni tentazione. Per questo motivo tendiamo a non affrontare mai una cattiva abitudine da sola: quando prendi la decisione di cambiare vorresti sempre farlo in ogni campo, modificando in meglio ogni aspetto della tua vita! Ma la verità è che il primo passo per togliersi le cattive abitudini è accettare che non sei un supereroe. In altre parole, essere in grado di fare qualsiasi cosa è impossibile. L’eccellenza assoluta in ogni campo è un’utopia, e pensare di raggiungerla in un colpo solo è come tentare di stringere troppa sabbia tra le mani: qualcosa ti sfuggirà, e anche se può infastidirti è importante venire a patti con questa cosa per riuscire ad andare avanti. La cosa migliore da fare è capire quali sono le brutte abitudini che desideri eliminare subito dalla tua vita, concentrandoti in particolare su quelle che sono il più grande ostacolo tra te e il successo. A questo punto, cerca di dare loro un ordine di importanza. Quale abitudine sta influendo di più sulla tua vita lavorativa? Quali comportamento ti impedisce di generare più valore? Una volta trovata l’abitudine da affrontare… è il momento di studiare un piano d’attacco! La settimana scorsa abbiamo visto che un’abitudine fa fatica a entrare nella routine, ma che quando lo fa diventa un meccanismo automatico del tuo cervello, che riesce a riprodurla senza pensarci troppo. La brutta notizia è che lo stesso meccanismo funziona anche al contrario, e che quindi una cattiva abitudine non è facile da eliminare! Fortunatamente, difficile non significa impossibile: ci sono due modi per affrontare le cattive abitudini. La prima tecnica è quella della sostituzione. Il famoso “se le viene fame mangi un frutto” consigliato da 9 dietisti su 10 (il decimo di solito suggerisce della verdura). Questo meccanismo funziona molto bene per alcuni tipi di abitudini, per esempio quelle alimentari. Ma per quelle legate alla tua vita professionale può essere molto rischioso, perché rischi di sostituire la cattiva abitudine con una peggiore! Immagina di alzarti per fare una passeggiata di qualche minuto ogni volta che senti la tentazione di passare un po’ di tempo sui social mentre lavori. Se lo facessi, sicuramente smetteresti di usare il telefono… ma passeresti comunque la maggior parte del tuo tempo a fare poco e nulla, perché saresti impegnato a camminare! La seconda tecnica, a mio dire più efficace, è quella di mettere degli ostacoli tra te e la cattiva abitudine. Se il cervello ha un meccanismo automatico, significa anche che ha memorizzato un numero di azioni precise che separano te dalla tua abitudine. Pensa per esempio al senso di spaesamento che senti quando la strada che percorri tutti i giorni è chiusa per lavori stradali. Oppure alla confusione che provi per qualche secondo quando ti accorgi che qualcuno ha spostato le spezie dal solito ripiano della cucina. Cambiamenti impercettibili, ma che ti colpiscono perché vanno a rovinare i meccanismi automatici del tuo cervello. E in questo modo, delle azioni a cui fino a ieri non pensavi neanche diventano leggermente più complicate da portare a termine, semplicemente perché il pilota automatico improvvisamente non funziona più come prima. Questo significa che aggiungendo dei passaggi diversi tra te e la tua cattiva abitudine, il pilota automatico che la alimentava smetterà di funzionare, e in questo modo potrà lentamente sparire dalla tua vita! Riprendiamo l’esempio dei social. Se il tuo problema è passare troppo tempo tra video di gattini e post di amici su Instagram, ci sono due cose che puoi fare. La prima è quella di spostare le app che ti fanno distrarre dalla loro attuale posizione. Probabilmente ora sono la prima cosa che vedi quando accendi il telefono: è il momento di spostarle in un angolo remoto del tuo smartphone, magari dentro una cartella. In questo modo, invece di essere a portata di pollice diventeranno complicate da rintracciare, e quindi molto meno irresistibili del solito. La seconda cosa che puoi fare è installare sul tuo telefono un sistema in grado di bloccare le app che ti fanno perdere tempo. In questo modo, per usarle sarai costretto a superare l’ostacolo che hai creato, oppure dovrai navigare sul browser. E in questo modo avrai eliminato il meccanismo che ti porta automaticamente all’esplorazione selvaggia dell’applicazione. In altre parole, il modo migliore per riuscire a togliere le cattive abitudini dalla tua vita è quella di renderle non più un semplice passaggio automatico, ma un vero e proprio percorso a ostacoli che scaccerà l’abitudine dal tuo cervello… e ti permetterà di avere a disposizione tanto tempo per costruire nuove abitudini con cui raggiungere il successo! E per riuscire a costruire nuovi abitudini positive nella tua comunicazione… hai due possibili strategie! La prima strategia è scegliere VESTITI BENE E PRENDI IL WEB A MAZZATE, il libro scritto dal Sarto del Web in persona! Hai la possibilità di mettere le mani sulla seconda
Come utilizzare immagini, video e link nelle tue campagne email
Ciao e bentornato/a sulla rubrica del Fabbro, Quello che descriverò oggi è un problema che affligge la maggior parte delle persone che inizia ad usare Active Campaign o un qualsiasi altro CRM per l’invio di campagne mail. Se non sai di cosa sto parlando troverai molto utile questo articolo che ho scritto a riguardo qualche giorno fa. Tra le varie funzioni dei CRM, quella più importante di tutte è la possibilità di inviare campagne mail ai tuoi contatti. I CRM migliori, come ad es. Active Campaign, offrono addirittura la possibilità di inviare email in automatico grazie all’utilizzo delle automazioni. Tutte cose meravigliose e in grado di far decollare la tua attività, però convieni con me che, se per qualche motivo queste email dovessero finire nella posta indesiderata dei tuoi contatti… sarebbe tutto inutile! Proprio così, puoi buttare il CRM fuori dalla finestra con tutto il pc urlando. Lavoro sprecato! “Ok Fabbro, ma se le mail non arrivano a destinazione è colpa mia o del CRM?” Ottima domanda. Errori tecnici a parte (esistono in qualsiasi strumento tecnologico, a volte si presentano, non puoi farci nulla), la maggior parte delle volte la colpa è tua. Ma don’t panic, perché il buon Fabbro ha individuato per te quali sono gli errori più comuni che portano a questo problema e ti aiuterà ad evitarli. È arrivato il momento di afferrare una tazza del tuo caffè preferito: si parte! Perché le mail dei CRM vanno in spam Ogni CRM che si rispetti è dotato di filtro anti-spam. Questo vuol dire che ti avverte se la mail che hai scritto presenta all’interno del suo contenuto qualcosa di strano, che rischia di farla finire in spam. Nota: se vuoi saperne di più sullo spam e la posta indesiderata ti consiglio di leggere prima questo articolo, in cui approfondisco la tematica. Normalmente, ciò è molto comodo e ti permette di correggere il contenuto della mail e vissero tutti felici e contenti. Solo che ogni tanto, anche se correggi la mail, questa finisce in spam lo stesso! Come mai? Mi sono posto questa domanda 1000 volte e sono giunto alla conclusione che: nessun filtro anti-spam è infallibile. Spesso, anche se il CRM non ce lo dice, inseriamo all’interno delle nostre mail degli elementi che fanno arrabbiare di brutto i provider mail (gmail, yahoo e compagnia). Di che elementi si tratta? Immagini, video e link. Il mio consiglio generale è quello di evitare di inserire troppe immagini, video e link all’interno di una mail. Questo consiglio vale soprattutto per chi ha acquistato l’account da poco e inviato poche campagne mail. La spiegazione è più semplice di quello che sembra: tutte le volte che invii una mail dal tuo CRM, i filtri anti-spam dei vari provider la analizzano e tengono conto di alcuni dettagli, tra cui il mittente. In pratica devi costruirti una buona reputazione con i provider mail prima di poter inserire più immagini o link all’interno delle tue campagne. Ma in che modo? Inviando regolarmente delle mail più semplici possibili. Quante? Purtroppo non ci è dato saperlo. Però tu per sicurezza evita di inserire troppe immagini e troppi link dentro le campagne email per almeno i primi 3 mesi e inviane almeno una alla settimana. “Ok Fabbro, ma quante immagini e quanti link posso inserire all’interno delle mie prime campagne email?” Con 2 immagini, 1 video e 2 link sei a posto, ma esiste un metodo preciso che devi seguire, perciò continua a leggere la guida fino in fondo. Come si inseriscono le immagini all’interno di una campagna email? Sembra una domanda scontata, ma scommetto che al momento non stai osservando almeno una delle regole enunciate di seguito. Se vuoi essere davvero sicuro al 99% (l’1% non lo puoi controllare) che le tue campagne finiscano dentro le caselle di posta dei tuoi utenti segui alla lettera tutte le mie indicazioni. Formato dell’immagine La maggior parte dei CRM accetta i seguenti formati di immagine: jpeg png gif Partiamo da quello più comune: il jpeg. È il formato più sicuro che puoi utilizzare, assicurati soltanto che l’immagine non superi un certo peso in KB (troverai maggiori informazioni riguardo al peso consigliato delle immagini più in basso). Che dire invece del png? Spesso va bene, a volte può essere problematico. Il png può avere delle parti trasparenti, ed è a questo che devi fare attenzione. Sebbene non influisca sul giudizio dei filtri anti-spam, può generare una cattiva esperienza per il tuo utente. In che modo? Se ad es. vuoi inserire una tua foto ritagliata con sfondo bianco, devi tenere conto del fatto che tante persone oggi utilizzano dei client mail (tipo gmail, outlook e compagnia) che offrono la possibilità di utilizzare un aspetto grafico “dark”, come quello che vedi in foto: Forse non ne hai mai sentito parlare e la cosa al momento non ti spaventa, ma si tratta di un trend all’interno del mondo del design che sta prendendo piede rapidamente. Tantissime applicazioni oggi offrono questa funzione e in futuro saranno sempre di più, perciò tienine conto. Il punto è che una foto con sfondo trasparente può stare bene sui client mail “light” (con colori chiari) e male su quelli “dark” (con colori scuri), o viceversa. Il consiglio è di cercare di evitare questo tipo di formato ove possibile. Insomma, usalo con saggezza. Nota: tieni presente che di solito le immagini png pesano di più rispetto a quelle con formato jpeg. Infine abbiamo le gif. Le gif sono delle immagini animate. Personalmente le adoro e ti consiglio di usarle per rappresentare uno stato d’animo (un po’ come facciamo su WhatsApp per far ridere un amico) , focalizzare l’attenzione del tuo lettore e rafforzare un concetto. Un’immagine in movimento è più potente di una statica ed esistono alcune gif in grado addirittura di stimolare la percezione uditiva di chi la osserva, come questa: Occhio però: non strafare. Non riempire di gif le tua email; nella maggior parte dei casi ne basta una. Peso dell’immagine I file multimediali che hanno delle dimensioni
Ascolta i Social per Vendere di più con la tua Azienda!
Il tuo Potenziale Cliente è sui Social che dice precisamente cosa vuol comprare, come e quando… ti basta solo drizzare le orecchie per ascoltarlo! Una domanda che mi viene fatta molto spesso suona più o meno così: “Sarto, voglio vendere questa cosa, come posso fare?” Ti svelo un segreto: nella testa di un esperto di Comunicazione Online questa domanda viene totalmente ribaltata, ho capito che tu vuoi vendere questa cosa, prodotto o servizio che sia, va benissimo… ma il tuo cliente la vuol comprare? Che ti piaccia o no, le regole del gioco sono cambiate! La palla ha fatto tutto il giro del campo ed è finita in mano al tuo cliente, il potere oggi è suo, è lui che decide se comprare o meno qualcosa in base a tutta una serie di fattori che non c’entrano nulla ad esempio con la qualità. È proprio a questo che serve la Comunicazione Online, a far nascere nel tuo potenziale cliente il desiderio di comprare solo da te e non dalla concorrenza C’è un altro aspetto del mio lavoro molto meno appariscente ma dannatamente più utile… l’abilità di ascoltare i Social! Pensaci… miliardi di utenti che ogni giorno scrivono i fatti loro, pubblicano foto, si informano, cercano quello che gli interessa. anche i più timidi, anche e soprattutto i più silenziosi e riservati come me. Oggi affrontiamo un argomento molto utile e interessante, l’ascolto sui social e l’enorme vantaggio che può portare a te e alla tua azienda. Ti farò degli esempi pratici, vedremo come l’emittente radiotelevisiva BBC o la creatrice internazionale di videogiochi BLIZZARD lo hanno usato in questi anni. Scenderemo poi a livelli umani, vedremo un ascolto dei social a misura di piccola e media impresa attraverso l’utilizzo di strumenti gratuiti! Se ti limiti a proporre quello che fai, quello che produci, avrai sempre meno risultati. Stai affrontando la situazione dall’angolo sbagliato, perché fra due prodotti identici o anche solo simili, vince quello che viene proposto esattamente come lo sta cercando il tuo cliente! NE HO PARLATO ANCHE IN QUESTO VIDEO Uno dei migliori formatori che io abbia mai incontrato mi diceva spesso: “abbiamo due orecchie e una sola bocca perché dobbiamo prima ascoltare e poi parlare…” E questo nella vendita è importantissimo! Ma ce lo dimentichiamo troppo spesso… là fuori è pieno di imprenditori e imprenditrici che parlano parlano parlano… era un metodo che poteva funzionare 30 anni fa! Nell’ambiente della vendita si diceva “se non puoi convincerli, confondili!” Quindi il potenziale cliente arriva, gli vomiti addosso una quantità mostruosa di informazioni tutte assieme e nel 99 per cento dei casi succede sempre la stessa cosa: la persona non ha il tempo né gli strumenti per processare tutti questi dati, questo fiume di parole, il cervello gli va in tilt e rifiuta il prodotto o il servizio. Sia chiaro, non sto dicendo che le informazioni non sono utili, ci mancherebbe altro! Ma in questo modo non avvicini il potenziale cliente… lo allontani. Ci sono svariati modi per risolvere questo triste problema così diffuso e passano tutti per il corretto utilizzo della Comunicazione Online! L’argomento di oggi è l’ascolto sui Social. Perché ti serve, cosa è e in che modo viene praticato dalle grandi e piccole aziende in tutto il mondo. Partiamo subito con la consapevolezza che può sembrare un discorso inutile e palloso, in realtà è di un’importanza vitale Ti faccio un esempio: immaginiamo un tizio di nome Carletto… Carletto ha l’hobby della pesca sin da piccolino e come tante altre persone adora la pizza. Gli viene un’idea! La canna da pesca pizzosa! Si mette lì di sega e martello e costruisce un supporto da attaccare alla canna da pesca per poter mangiare la pizza anche quando il pesce abbocca. Carletto si consuma da solo di pacche sulle spalle, bravo Carletto, bravo! Quindi si butta a capofitto in questa cosa: prende i risparmi di una vita e fonda un’azienda, la pesca pizzosa sas! Prende il capannone, i macchinari e ci mette delle persone a lavorare. Nel frattempo fa tutto per bene! si fa disegnare il logo, i biglietti da visita, le immagini per le scatole e prende accordi per distribuire il prodotto nei negozi specializzati. Prodotte le prime 10’000 canne pizzose le fa consegnare nei negozi ed aspetta fiducioso che vendano come il pane… e invece nulla. Passa il tempo ma il prodotto di cui è tanto orgoglioso rimane sugli scaffali a prendere polvere tant’è che i negozi di pesca cominciano a rimandarlo indietro. Carletto è arrabbiatissimo, non capiscono niente! Nessuno di loro, tanto ormai il commercio nei negozi è morto. Internet è sicuramente la soluzione! Allora contatta una webbagency fuffa, si fa costruire un e-commerce spaziale e accende una campagna social su tutto il territorio nazionale. Il tempo passa ma le vendite non arrivano! Tanti like, tante visualizzazioni, nessuna conversione in cliente pagante… Anche qui, altri soldi che volano via. Ormai Carletto è costretto a chiedere un prestito ai genitori ma non demorde… sa di avere ragione e la vuol spuntare! Ora… come finisce la storia di Carletto lo so io e lo sai tu. Fallito e coi debiti, come sta succedendo a centinaia di migliaia di aziende in Italia. L’esempio è volutamente esagerato, nessuno ha inventato la canna da pesca porta pizza, o almeno me lo auguro… ma comunque siamo quasi lì! Il mercato è invaso da prodotti e servizi che i clienti non vogliono più o per cui sono disposti a pagare molto ma molto poco. Centinaia di migliaia di aziende che non riescono a vendere perché offrono qualcosa che non è cercato, quindi il risultato sarà disastroso E questo succede perché c’è la crisi? BALLE! Stavo leggendo un articolo recentissimo di Forbes: “Apple è il marchio più solido al mondo. Nella classifica Interbrand anche tre italiane” In pratica l’azienda Interbrand ha analizzato le strategie in base alle quali
Attira il tuo Cliente su Misura!
E dopo la parentesi della scorsa settimana sul blocco dei social (che puoi leggere QUI), questa settimana si torna a parlare con l’Arciere di comunicazione online e di come muoverti nella foresta dei social! E se in QUESTO ARTICOLO avevamo parlato di Landing Page, oggi ti farò scoprire la punta di diamante di una buona comunicazione. Per fare dei paragoni sportivi, il classico giocatore o giocatrice che ti cambia la partita. Ma procediamo con ordine. Se ben ricordi, le Landing Page sono delle pagine create per attirare persone e fare in modo che ti lascino i loro dati. Ma anche se sono strumenti di alta precisione, purtroppo non sempre la landing page basta. Ci vuole qualcosa di più. I dati sono un bene prezioso che ci viene lasciato dall’utente. Per potersi fidare di te, il tuo potenziale cliente deve sapere che in cambio di queste informazioni avrà un bene di valore, un regalo che potrà aiutarlo a trovare le soluzioni che cerca! E quindi… ecco che ti presento il protagonista dell’articolo di oggi: il Magnet! È un vero e proprio magnete che attira i clienti, e che li convince a compiere l’azione che desideri. Ti è mai capitato, cliccando su un’inserzione sponsorizzata, di finire su una landing page con alla fine una bella CTA, dove chiedevano i tuoi dati per qualcosa in cambio, come un pdf o una serie di video? Ecco, quel qualcosa in cambio si chiama MAGNET. Se invece non ti dovesse essere mai capitato, procediamo con un esempio! Se cerco di vendere casa, tra le milioni di pubblicità che mi appariranno su Facebook ce ne sarà sicuramente una che mi colpirà in modo particolare, perché promette di darmi soluzioni per il mio problema, ovvero come vendere il mio immobile. Al termine di questa sponsorizzata potrei trovare un tasto con scritto: “scopri di più, guarda di più, leggi di più…“ Una volta cliccato sul tasto della CTA, probabilmente finirò su una landing page. E ora? Qui la partita si complica. La landing vuole spingermi a un’azione, ma da sola non è abbastanza. Ecco quindi che in cambio dei miei dati posso ricevere il materiale che ho tanto desiderato! Questo è il principale lavoro del magnet: uno strumento prezioso che abbatte le diffidenze del tuo potenziale cliente, e lo spinge a compiere l’azione che ti aspetti. Con questo strumento puoi offrire un contenuto di qualità superiore che faccia restare l’utente all’interno della tua azienda. Ma come creare un magnet di successo? Gli esempi sono infiniti. Per tornare all’esempio di prima, se sei un’agenzia immobiliare il tuo magnet potrebbe essere un pdf informativo su quelle che saranno i passaggi fondamentali per vendere casa. Oppure potresti offrire una guida sugli errori più comuni che rischi di fare quando scegli un’agenzia immobiliare (e come evitarli contattando la tua). Ovviamente non devi per forza creare un manuale o una guida: puoi scegliere di creare una serie di video, oppure inviare un ebook gratuito. Devi essere tu a decidere il materiale migliore da inviare ai tuoi utenti! Quello che non devi mai dimenticare è che devi lasciare sempre qualcosa all’utente. E non può essere qualcosa di temporaneo: deve essere qualcosa che lui possa sempre consultare e che resti a portata di mano. Perché oggi le persone non hanno tempo, e quindi devi offrirgli un contenuto che sia sempre disponibile e che possano tenere con loro. Avere una pagina interessante sul sito non basta per avere i dati. Salvare una pagina è scomodo, e difficilmente le persone guardano lo stesso sito due volte durante la stessa giornata. Salvare la sponsorizzata? PEGGIO. Perché la sponsorizzata oggi c’è e domani chissà! Facebook infatti permette di creare un particolare tipo di sponsorizzata (chiamata sponsorizzata dark*) presente solo sulla bacheca degli utenti e non su quello della pagina principale dell’azienda. Queste sponsorizzate di solito vengono usate per promozioni di brevi periodi, oppure per offerte in città specifiche. Immagina di avere una sponsorizzata di questo genere sulla tua bacheca e poi di vederla sparire, semplicemente perché non vivi più nell’area dove il contenuto era stato targettizzato! Per evitare questo tipo di problemi, devi far sì che l’utente si ricordi di te. E l’unico modo per farlo è offrire CONTENUTI DI VALORE che possa sempre tenere con sé. Devi fare in modo che il cliente si fidi, che capisca che la tua è un’azienda di cui fidarsi. E questo lo possiamo fare solamente tramite un magnet. Un qualcosa che il tuo cliente finale riterrà sicuramente importante, un valore aggiunto al contenuto della tua landing page. Quindi, in poche parole, il Magnet è FONDAMENTALE per conquistare la fiducia del cliente. Se ti ricordi bene, è un punto fondamentale del Funnel, di cui ho parlato in QUESTO ARTICOLO. La persona sa chi sei, si è scaldata leggendo la tua landing ricca di valore… e ora con il tuo prezioso regalo lo attiri a te e lo fai restare dentro la tua impresa! Attenzione però: non sempre la strada è in discesa! Creare una landing e un magnet efficaci non è facile. Serve una comunicazione solida, che dimostri ai clienti il valore della tua azienda. E come puoi fare per costruirla? Per aiutarti, il Sarto ha creato VESTITI BENE E PRENDI IL WEB A MAZZATE! Un manuale pratico, arrivato alla sua seconda edizione e pieno di informazioni su come trasformare ogni frammento della tua comunicazione aziendale in uno strumento per attirare i clienti. CLICCA QUI per avere la tua copia! Per non perderti nemmeno una delle mie prossime frecce invece non devi fare altro che CLICCARE QUI e iscriverti alla newsletter. Un’inserzione per domarli, una landing per trovarli, un magnet per ghermirli ed alla tua azienda incatenarli…ah non era così? L’Arciere 🏹
Trasforma le tue parole in soldi 5 – Scrivi storie che vendono fin dalla prima riga
“Avevo il foglio bianco di fronte agli occhi. Era lì, fermo. Nemmeno una parola, eppure ero piantato al pc da almeno un’ora. Erano mesi che aspettavo quel momento. Il mio primo articolo blog. Eppure… era come se nella mia testa le parole non si legassero più una all’altra. Che non potesse venirne fuori nulla di sensato. Nemmeno di leggibile. La stanza oramai sapeva di caffè e imprecazioni. Una quantità di ore incalcolabile passata a prepararmi a quel momento… e di fronte a me avevo solo il vuoto. Ricordo alla perfezione: provavo una enorme, rovente rabbia.” Come inizi a scrivere il testo per il tuo cliente? Non è una domanda da poco: la prima parte del tuo testo, l’INCIPIT, è quella che fa scegliere al lettore se leggere le tue parole o fare altro. E cosa succede se il tuo potenziale cliente non ha alcuna idea di quale sia il tuo prodotto o servizio e non sa nemmeno che può servirgli? Ti ho parlato di Incipit, Livelli di Consapevolezza e Approccio Diretto/Indiretto nello scorso articolo: lo trovi a QUESTO LINK. Ti ho mostrato come un cliente INCONSAPEVOLE del problema che tu puoi risolvergli e del fatto che esiste una soluzione è in assoluto il più difficile da “acchiappare”. E abbiamo visto che con questo tipo di cliente è necessario usare un approccio INDIRETTO. La Tecnica più performante, in questo caso, è quella delle STORIE. Oggi ti porto ad osservare questa tecnica più da vicino: una bella radiografia che ti permetterà non solo di capire i motivi per cui devi scrivere belle storie… ma anche perché non puoi più farne a meno! Vediamo oggi la prima delle 5 tecniche per iniziare i tuoi testi in Scrittura Persuasiva. Nelle prossime quattro settimane ti mostrerò anche tutti gli altri: non vorrai mica perderteli? Tranquillo, ci sono io per questo: iscriviti alla mia newsletter cliccando qui e ci penserò io a ricordati ogni giovedì mattina l’appuntamento con la Rubrica del Modellista! Ora, prepara carta e penna e rimboccati le maniche, si parte! Iniziare il tuo testo con una storia può sembrare una cosa facile. Certamente più facile di uno slogan pubblicitario perfetto o un annuncio che fa impazzire a prima vista il lettore e gli fa sborsare tutto il denaro che vuoi. Tuttavia… non è affatto così: per quanto scrivere una storia possa sembrare facile, scriverla in modo che la legga esattamente il tipo di persona che vuoi tu… è molto più difficile di quello che sembra! Tanto che non mi sembra di esagerare se ti dico che questa è probabilmente la tecnica più difficile di tutte da padroneggiare! Oggi vediamo i motivi per cui è così efficace… e cosa la rende così complessa (e quindi cosa puoi fare tu, proprio oggi, per diventare un campione nella Scrittura Persuasiva di Storie che vendono!) …e anche un bel trucchetto del mestiere! Si inizia! I 4 motivi per cui LE STORIE funzionano: sono davvero così efficaci? #1 LE STORIE EMOZIONANO Pensaci: siamo cresciuti con le storie che ci raccontavano i nonni. Ci siamo divertiti ascoltando le storie degli amici. Ci siamo emozionati vedendo una bella storia raccontata in un film o una serie TV. Abbiamo perso il sonno con libri e fumetti. Siamo abituati alle storie fin dalla nascita! E una storia ben raccontata può muovere esattamente quell’emozione che spinge il potenziale cliente ad interessarsi al tuo prodotto o servizio. #2 LE STORIE RIMANGONO IMPRESSE È molto facile dimenticare statistiche, numeri e descrizioni tecniche, mentre una storia ben raccontata viene ricordata molto più facilmente! Dopotutto, lo stesso sapere dell’uomo inizialmente è stato tramandato proprio con storie e racconti. In altre parole: il cervello umano è predisposto a ricordare meglio le storie rispetto ad una qualunque altra forma di scrittura. #3 LE STORIE NON SEMBRANO “PUBBLICITÀ” Parlando ad un cliente totalmente inconsapevole, non c’è argomentazione che tenga: lui non è minimamente interessato a dare attenzione al tuo testo. Non lo farà mai, per nessun motivo al mondo, perché non ne può comprendere l’utilità. Tuttavia, con un inizio di testo che racconta una storia in cui il potenziale cliente può immedesimarsi, cambia totalmente l’efficacia del tuo testo. Se dalle prime righe si riconosce nelle tue parole, sicuramente continuerà a leggere… e avrai l’occasione per farlo tuo! #4 LA PUBBLICITÀ FUNZIONA SEMPRE MENO! La diffidenza del pubblico è sempre più elevata. La quantità di pubblicità giornaliera a cui siamo sottoposti è in costante crescita… e con essa cresce anche la diffidenza! Siamo sinceri: siamo stanchi di ricevere continuamente pubblicità su pubblicità ovunque! Giornali, riviste, tv, social, cartelloni, radio… ovunque mi giro qualcuno cerca di vendermi qualcosa. Non è così anche per te? E questo trend non finirà di certo! Più passa il tempo, più tutti noi diventiamo “immuni” ai messaggi pubblicitari. Per questo saper raccontare una storia emozionante intorno al tuo prodotto o servizio è l’unica via che può permetterti di prosperare: limitarsi al messaggio pubblicitario “ho questa cosa, comprala!” non porterà più a nulla, se non a far scappare il potenziale cliente! E ora, visti i 4 motivi per cui le storie funzionano, andiamo a vedere assieme cosa devi fare affinché la tua storia sia letta! Le 5 regole d’oro per scrivere le storie che vengono lette #1 PARLA AL CUORE DEL TUO CLIENTE Perché il potenziale cliente si emozioni, devi parlare esattamente a lui, al suo vissuto, a ciò che prova e dimostragli che lo capisci. In altre parole: non serve a nulla una storia emozionante, se l’emozione che trasporti non è proprio quella che prova il tuo cliente! Devi far sentire fin dalle prime righe che sei dalla sua parte, che può fidarsi di te, che in un certo senso sei “come lui”. E per poter fare questo c’è un unico, solo modo: conoscere PERFETTAMENTE il tuo Cliente! Lo so, non è facile. Proprio per questo il Laboratorio dei Sarti del Web ha preparato per te la Checklist – Clienti Su Misura: 27 domande
La potenza delle abitudini
Come esseri umani ci piace pensare di essere creature con dei raffinatissimi meccanismi mentali. Che la nostra specie sia nettamente superiore alle altre, e che per questo il nostro cervello sia una macchina incredibilmente raffinata. Ma se la pensi in questo modo, mi dispiace informarti che non è così. Il nostro cervello è una macchina estremamente semplice, alimentata da meccanismi che sono uguali per tutti. Questo per alcuni può essere un pensiero terribile… ma non lo è per chi legge la rubrica del Mastino! Se segui i miei articoli da tempo, sai che questo apparente problema non è altro che una preziosa opportunità. Perché se il nostro cervello funziona con meccanismi molto semplici, significa che puoi influenzare la tua mente per raggiungere grandi risultati e generare costante valore, semplicemente con alcune piccole scelte! Nell’articolo di oggi voglio parlare della potenza delle abitudini, e di come possono fare la differenza all’interno della tua vita professionale! Questa settimana mi concentrerò sulle abitudini positive, quelle che devi ancora costruire per migliorare la tua produttività. La prossima settimana invece mi concentrerò sulle abitudini negativi, e su come eliminarle per riuscire a raggiungere il successo. Per non perdere il prossimo articolo iscriviti alla nostra newsletter CLICCANDO QUI, e poi… torna qui per scoprire subito la potenza di una buona abitudine! Torniamo a noi: prima di tutto devi capire che cos’è un’abitudine. Si tratta semplicemente di un meccanismo, fisico o mentale, ripetuto talmente tante volte da riuscire a diventare un processo praticamente automatico della mente. Capisci che sei rientrato nel campo dell’abitudine quando non devi più pensare all’azione che stai facendo. Per esempio, per la maggior parte di noi lavarsi i denti è un’abitudine, un movimento meccanico che sappiamo di dover fare in certi momenti della giornata. In ambito lavorativo, un’abitudine può essere quella di dedicare specifici giorni e orari a un’attività precisa. Se ogni giorno alle 14, senza neanche pensarci, entri nella tua casella di posta e controlli le email… ecco che hai costruito un’abitudine! Le abitudini hanno una potenza straordinaria per 3 motivi. 1) Una volta costruite, sono facili da mantenere. Non sto parlando di facilità di esecuzione, ma di abitudine a fare qualcosa. Una buona abitudine è difficile da costruire perché nella maggior parte dei casi è una cosa che non vogliamo fare, come andare in palestra la mattina presto o fare qualcosa che ci spaventa in ambito lavorativo. Ma una volta costruita, per quanto sgradita l’abitudine inizia a far parte dei nostri meccanismi mentali, e diventa molto semplice da mantenere. 2) Permette di costruire grandi risultati a lungo termine. Quando si parla di una buona abitudine, non ci sono limiti ai risultati che puoi raggiungere, soprattutto se la inserisci in un progetto a lungo termine. Immagina per esempio di dedicare un’ora in più ogni settimana alla tua azienda, registrando e caricando su youtube dei brevi tutorial su come risolvere piccoli problemi tipici del tuo settore. All’inizio sembrerà un compito complicato da portare avanti, ma con il tempo registrare diventerà una parte del tuo progetto a lungo termine. E quell’ora all’inizio impossibile da trovare durante la settimana diventerà parte della tua routine. In questo modo, in pochi mesi vedrai risultati spettacolari per la tua attività! 3) Ti permette di condizionare la tua vita. Siamo convinti che certe cose non possano cambiare. Che alcune cose che facciamo tutti i giorni siano parte del nostro essere, e che lo saranno per sempre. La costruzione di nuove abitudini ci dimostra che questa è una grande bugia! Pensa ai grandi imprenditori, che hanno in comune l’abitudine di alzarsi tra le 5 e le 6 del mattino. All’inizio sicuramente è stato difficile costruire questa abitudine. Ma con il tempo e la pazienza, memorizzare questa nuova abitudine ha permesso a queste persone di raggiungere il loro obiettivo e cambiare per sempre la loro vita lavorativa. Cosa succederebbe alla tua impresa se anche tu riuscissi a fare lo stesso? Per capire come costruire una buona abitudine, devi prima decidere da quale iniziare. Non puoi pensare di cambiare radicalmente la tua vita in un colpo solo: rischieresti di sovraccaricarti e abbandonare l’abitudine prima di averla memorizzata. Una volta individuato il compito da cui desideri iniziare, definisci un piccolo cambiamento che potrebbe aiutarti a realizzarlo. Devi creare dei video? Definisci un orario da dedicare a questa attività, e le cose da fare durante quel periodo di tempo. E a quel punto… inizia a praticare. Ricorda sempre il motivo per cui stai facendo quella cosa, e sfruttalo per darti la forza di andare avanti. E a questo punto… la costanza diventa la chiave. Ho già parlato di questo preziosissimo elemento in QUESTO ARTICOLO, ma nel caso della costruzione di una nuova abitudine la costanza diventa fondamentale. Perché un’azione diventi un’abitudine, devi fare in modo che la tua mente e il tuo corpo impari a memorizzarlo in modo automatico. Fino a che dovrai ragionare sui meccanismi di quello che stai facendo, il compito non sarà inserito nella tua mente, e il tuo lavoro non sarà concluso. Ma una volta che ti accorgerai di svolgere questo compito in maniera del tutto meccanica… avrai acquisito una buona abitudine, che ti permetterà di raggiungere i risultati che desideri con la tua attività! Se l’esempio ti sembra poco pratico, lascia che te ne faccia uno personale. Da qualche mese ho un’abitudine abbastanza particolare: prima di andare a dormire, imposto la sveglia e poi metto il cellulare il più lontano possibile dal letto. L’ho fatto per un motivo preciso: volevo costruire l’abitudine di alzarmi appena sveglia e non perdere tempo a letto. In questo modo lo scopo era riuscire a lavorare meglio nelle prime ore della giornata, e ottenere maggiori risultati. L’azione più semplice per riuscirci per me è stato tenere lontano il telefono, e obbligarmi ad alzarmi pur di sentire la sveglia smettere di suonare. All’inizio è stato difficile. Mentre barcollavo da una parte all’altra della stanza maledicevo il Mastino passato per quell’idea, desiderando istintivamente di tornare a letto. Ma lentamente… il mio corpo si è accorto
Cosa fare quando non riesci a entrare nel tuo Sito
Ciao e bentornata/o sulla rubrica del Fabbro. Ti è mai successo di perdere le credenziali di accesso al tuo sito WordPress e di non riuscire più a entrare nel pannello di amministrazione? A me sì. È successo tanti anni fa e per fortuna! Mi ha permesso di crescere in 2 modi: ho preso l’abitudine di trascrivere sempre le credenziali dei miei siti su diversi file in diverse copie e mettendoli su dispositivi diversi (anche in cloud); ho studiato e trovato un modo per recuperare gli accessi senza passare dal pannello di amministrazione. E non solo. Ho imparato anche una lezione importante: non importa quante precauzioni prendi, spesso le cose vanno in vacca. Purtroppo è così. Puoi salvare le tue password dove ti pare ma devi tenere sempre conto dello scenario peggiore possibile: “e se mi si spacca l’hard disk, mi si rompe il pc e il servizio di cloud dove ho salvato le credenziali si impalla?” Lo so che questo modo di pensare può farti andare in ansia, però don’t panic: ho scritto questa guida proprio per eliminare dalla tua testa qualsiasi timore di perdere per sempre l’accesso al tuo sito. Sì, è arrivato il momento di afferrare una tazza del tuo caffè preferito, sciacquarti per bene la faccia e buttarti a capofitto nella lettura! Come posso recuperare le credenziali del mio sito WordPress? Cosa sono le credenziali WordPress Innanzitutto ti spiego cosa intendo per credenziali WordPress: Username o indirizzo email (sono diversi e vanno bene entrambi perché Username è collegato a un indirizzo email); Password. Per esperienza posso dirti che la maggior parte degli utenti WordPress perde con più frequenza la password, rispetto all’indirizzo email. La ragione è molto semplice: le persone tendono ad utilizzare con frequenza lo stesso indirizzo email per registrarsi su più servizi, mentre le password a volte le cambiano. E perché cambiano le password? Perché, in base al sito su cui ci si registra, per registrare una password bisogna utilizzare per forza dei caratteri speciali, o dei numeri, o delle lettere in maiuscolo, per questioni di sicurezza. Quindi se utilizzo la password “wIlFabbro2021!” per registrarmi su un sito, non è detto che la stessa vada bene per un altro sito, che magari non accetta i caratteri speciali. A quel punto, probabilmente opterei per “wIlFabbro2021”, senza punto esclamativo. Però non c’è niente di più sbagliato! Ascoltami bene: Devi utilizzare una password diversa per ogni servizio a cui ti registri e annotarla in un posto sicuro (o in più di uno, non si sa mai). Anche in questo caso la ragione è molto semplice: se un malintenzionato scopre la password che usi su un sito, potrà usare la stessa per ciularti gli accessi su tutti gli altri siti a cui sei registrato. Se ne usi diverse, limiti i danni. Se stai cercando un metodo veloce e infallibile per generare una quantità smisurata di password diverse, lo puoi trovare su questo articolo che ho pubblicato un po’ di tempo fa. Adesso che ho chiarito per bene quali sono le credenziali WordPress, passiamo al prossimo punto della guida. Dove sono fisicamente le credenziali del mio sito WordPress? Nota: a questo punto ti consiglio seriamente di bere un’altra tazzina del tuo caffè preferito. Questa parte è un pochino avanzata, però ti prometto che farò di tutto per semplificarla al massimo. Quando smarrisci indirizzo email oppure password del tuo sito WordPress, in realtà non è che spariscono nel nulla cosmico. Infatti, una volta inserite, queste informazioni vengono registrate all’interno di un database collegato al tuo sito e non si muovono da lì (a meno che non decidi di eliminare di tua spontanea volontà). Ma che cos’è un database? Semplificato all’osso: un insieme di tabelle contenenti tutti i dati del tuo sito web, che però è un’entità separata da quest’ultimo. Ecco un esempio: se elimino i file e le cartelle del mio sito, non intacco il database, che continua ad esistere. Se elimino il database, i file e le cartelle del mio sito restano lì dove sono. Però il database ha bisogno del sito web, altrimenti la sua esistenza non avrebbe alcun senso e, viceversa, il sito web non può funzionare correttamente senza il database. Uno presuppone l’esistenza dell’altro. Quindi, come avrai intuito, puoi andare a cercare le tue credenziali all’interno del database del tuo sito. Per farlo, dovrai collegarti al pannello del tuo hosting sulla voce “phpMyAdmin”. Ok, lo so che adesso ti stai domandando: “Fabbro, ma cosa faccio se ho smarrito anche le credenziali del mio hosting?” Beh, intanto spero che da questo momento in poi inizi seriamente a prenderti cura delle tue credenziali; nel frattempo, in questo caso puoi contattare l’assistenza clienti e spiegargli il problema. Incrocia le dita e spera che ti rispondano in tempi brevi (se il tuo hosting è su Aruba lancia il tuo pc fuori dalla finestra urlando). Tornando a noi, collegati a phpMyAdmin. Fatto? Ok, adesso don’t panic. Lo so che è la schermata più assurda che tu abbia mai visto e che speri di crepare prima di averci a che fare di nuovo, ma seguendo le mie istruzioni ti assicuro che non avrai problemi (forse). La schermata è divisa in due parti: sulla barra laterale sinistra hai un elenco dei tuoi database. Di solito ne hai uno, ma se dovessi averne più di uno sappi che quello collegato al tuo sito è in cima alla lista e, molto probabilmente, gli altri sono vuoti. Sulla parte destra hai delle voci di menù e altre robe che sembrano incomprensibili a una prima occhiata. Portati sulla barra laterale sinistra e fai click sulla prima voce dell’elenco, noterai che si espanderà e ti mostrerà altre voci stranissime, tipo queste: Ma cosa vogliono dire quelle voci tipo “comments”, “posts”, “users” ecc.? Per ognuna di quelle voci esiste una tabella che contiene dei dati. La voce “comments” contiene i dati relativi ai commenti del tuo sito. Se svuoti quelle tabelle, cancellerai per sempre i commenti del tuo sito. La voce “posts” contiene i dati di tutti gli articoli