La conquista parte dal futuro!

la conquista parte dal futuro!

Il meccanismo nella mente delle persone di successo che ti aiuterà a realizzare i tuoi progetti Durante la mia riunione settimanale con il Sarto una delle cose che mi racconta più spesso sono i piani che ha per tutto il Laboratorio. Resto sempre stupita dalle decine di idee che sento uscire dalla sua bocca. A volte mi rendo conto che non potrei pensare a tutti quei progetti nemmeno se mi chiudessi in una stanza per due anni! Una volta, qualche settimana fa, non ho resistito. “Scusa Sarto ma… come fai ad avere così tante idee?” A quel punto lui mi ha guardato con aria stupita e ha detto: “Beh… questi sono i progetti che ho per il Laboratorio per i prossimi 10 anni!” La sua risposta mi ha colpito molto. E a quel punto mi sono fatta una domanda. Come progettiamo di solito il nostro futuro? Ci sono due tipi di persone. Da una parte abbiamo quelli che ragionano ancora come bambini. Pensano al loro futuro come un sogno, simile alle chiacchiere che fai alle elementari durante la ricreazione. “Un giorno farò, dirò, avrò…” Per queste persone i progetti futuri sono una cosa talmente lontana e astratta che pensarci seriamente è una completa perdita di tempo. Quindi vivono alla giornata, e riescono a pianificare a malapena la lista della spesa! Dall’altra parte abbiamo quelli che pensano solo al domani. In questo caso un po’ di pianificazione c’è, ma non va molto lontana! Di solito queste persone non riescono a progettare più di tre mesi della loro vita alla volta. Oltre a questa data le loro idee diventano nebbiose e confuse, e le liquidano dietro un “poi ci penserò…” Il risultato è che tre mesi dopo sono di nuovo al punto di partenza. Quindi… come fa il Sarto a vedere con così tanta chiarezza il futuro? Ho trovato la risposta in uno dei libri che ho letto in questi mesi. La capacità di creare costantemente nuovi progetti ha un nome piuttosto semplice: visione a lungo termine. Questo concetto è stato analizzato da Edward Banfield, uno studioso americano che negli anni ’60 ha esaminato le principali caratteristiche degli individui di successo. Secondo le sue ricerche la principale caratteristica delle persone realizzate è quella di poter immaginare il futuro anche quando è molto lontano. In questo modo la loro motivazione è sempre alta, e di conseguenza generano costante valore! Questi individui riescono a dipingere in modo preciso quello che gli succederà tra 10 o 20 anni, e guidano la loro vita giorno dopo giorno seguendo quella direzione.   C’è di più! La prospettiva a lungo termine gli permette di sviluppare due precise caratteristiche: 1) Motivazione. Avere una visione del futuro dettagliata e distribuita per diversi anni ti permette di avere sempre un obiettivo a cui mirare. A volte può essere difficile pensare a come portare avanti la tua azienda o semplicemente un tuo progetto. Ci sono sempre dei momenti in cui la frustrazione si accumula e lo stress aumenta a livelli spaziali. In questi casi avere una visione a lungo termine diventa il modo per trovare la forza di realizzare le tue idee. 2) Capacità di posticipare. Realizzare grandi progetti significa rinunciare a qualcosa. Portare avanti il tuo sogno vuol dire molte cose. Certe volte devi risparmiare denaro per qualche mese in attesa di fare un grande acquisto, oppure sei costretto rimandare all’infinito una cena con gli amici per concentrarti su quello che devi fare in quel momento. Per una persona normale il peso di questi sacrifici dopo qualche settimana diventa insostenibile. Ma chi riesce ad avere la prospettiva a lungo termine ha un’arma preziosissima a sua disposizione. Con il suo futuro bene in mente riesce a sviluppare la disciplina necessaria per andare sempre avanti e posticipare il piacere immediato in attesa dei grandi risultati del futuro. Come spiega lo studio di Banfield, la visione a lungo termine non è innata, ma è una capacità che si allena con il tempo e con la pratica. Da bambini è molto difficile pensare al futuro, e scegliamo quasi sempre l’uovo oggi invece della gallina domani. Il problema è che la maggior parte delle persone vive così anche la sua vita adulta! Ma se desideri davvero il successo non puoi correre questo rischio. Se non impari a guardare lontano non farai mai i passi giusti per la tua azienda. Questo significa non generare valore e non raggiungere il successo che meriti. Per riuscire a cambiare il destino della tua azienda e raggiungere grandi risultati devi sempre avere una visione a lungo termine chiara e ben definita. Parola di Mastino! Il primo passo da fare per sviluppare questa abilità è scrivere a mano tutti i tuoi progetti futuri. Forse ti sembra un gesto banale… ma la verità è che spesso sopravvalutiamo i meccanismi del cervello umano. Hai presente quando pensi a una deliziosa torta al cioccolato e senti immediatamente l’acquolina in bocca, anche se in quel momento stai ruminando un’insalata scondita? Questo succede non per il tuo improvviso amore per la verdura, ma perché hai nutrito il tuo cervello con una visione. Il corpo si è comportato come se avesse qualcosa di delizioso sotto i denti.  In altre parole, ha iniziato ad agire come se la tua visione fosse già realizzata! Allo stesso modo, progettare il futuro della tua azienda per i prossimi 10 o 20 anni è il passaggio fondamentale per attivare la tua mente e avere sempre la motivazione necessaria per raggiungere il successo che meriti. Prenditi del tempo questa settimana per pensare a come sarà la tua azienda da qui a 10 anni. Afferra un’agenda e una penna e poi inizia a progettare, inserendo degli obiettivi e delle date in cui raggiungerli. Forse tra un anno deciderai di assumere un nuovo collaboratore, tra 4 mesi migliorerai la tua comunicazione online, oppure tra 2 anni aprirai una nuova sede. Inserisci ogni cosa nel dettaglio, in modo da creare un progetto chiaro e raggiungibile. Non avere paura di inserire dei passi che in questo momento

I 5 Plugin che DEVI installare SUBITO!

prestazioni smartphone e desktop

Bentornato/a sulla rubrica del Fabbro, La scorsa settimana ho pubblicato un articolo introduttivo sui plugin, dove ho risposto a tantissime domande su questi strumenti. Se te lo fossi perso, puoi recuperarlo subito qui. Oggi torniamo a parlare di plugin e, nello specifico, di quelli da installare subito dopo aver configurato WordPress. Si tratta di plugin sicuri e ben programmati, tanto che io stesso li installo sulla maggior parte dei miei siti e non mi hanno mai dato problemi. Anzi, semmai mi hanno facilitato il lavoro. Tutti i plugin di questa lista sono gratuiti e ho allegato per ciascuno di loro una mini-guida per aiutarti ad utilizzarli, perciò installali pure oggi stesso e fammi sapere nei commenti cosa ne pensi e se ti sono stati utili. Sei pronto/a? Allora afferra una tazza del tuo caffè preferito e buona lettura! 1. All in One WP Migration – Plugin per i backup Il primo plugin della lista è All in One WP Migration, e non a caso. Ti consiglio di installare questo plugin prima degli altri perché ti permette di effettuare un backup completo del tuo sito. Quando lo installi, puoi collegarti alla voce “All in One WP Migration” sulla barra sinistra di WordPress e scegliere l’opzione “Esporta” per effettuare il backup. Verrai re-indirizzato su una schermata in cui dovrai scegliere dove esportare il file del backup. Tra le varie opzioni hai la possibilità di esportare il backup direttamente su Google Drive, Dropbox e Amazon S3. Se non disponi di uno di questi servizi, scegli l’opzione “File”. In questo modo scaricherai il file direttamente sul tuo pc e potrai scegliere in seguito se e dove trasferirlo. Conserva sempre le tue copie di backup in un luogo sicuro perché in futuro potrebbero tornarti utili. Ma perché è così importante effettuare un backup completo del tuo sito? È importante perché se il tuo sito smettesse di funzionare (per qualsiasi motivo) puoi sempre ripristinarlo ad una versione precedente utilizzando un backup. In quali momenti devi effettuare un backup? Devi effettuare un backup prima di: installare un plugin; aggiornare un plugin; aggiornare il tema; aggiornare la versione di WordPress; effettuare delle modifiche importanti che potrebbero compromettere la corretta visualizzazione del tuo sito. Quanto tempo è necessario per effettuare un backup? Dipende da 2 fattori: la velocità della tua connessione ad internet; la grandezza del tuo sito. Più contenuti hai sul sito e più il backup è pesante, ragion per cui il sistema impiegherà più tempo ad elaborarlo. Cosa devo fare se il mio sito ha problemi di funzionamento o di visualizzazione? Acced al pannello di amministrazione alla voce “All in One WP Migration” e, anziché cliccare sulla voce “Esporta”, clicca su “Importa”. Importa il file di backup che hai creato in precedenza e al resto penserà il plugin. Il tuo sito tornerà ad una sua versione precedente e funzionante. 2. Really Simple SSL Questo è un altro plugin fondamentale perché permette al certificato SSL di funzionare correttamente sul tuo sito. Se non sai cos’è un certificato SSL o se vuoi maggiori informazioni a riguardo, ne ho parlato in modo approfondito qui. Hai acquistato e installato un certificato SSL sul tuo sito ma quando lo navighi capita che il browser lo segnali come non sicuro? Allora installa subito Really Simple SSL e attivalo. Sulla barra laterale sinistra di WordPress, fai click su “Impostazioni” -> “SSL”. Nella schermata seguente fai click su “Attiva SSL” e dovresti aver risolto il problema una volta per tutte. Per essere sicuro che tutto funzioni a dovere, prova a digitare nel browser l’indirizzo http:// seguito dal nome del tuo dominio. Se visualizzi ancora l’avviso del browser “sito non sicuro”, torna nuovamente sulla schermata “Impostazioni” -> “SSL”. Spunta le voci “Abilita reindirizzamento 301 WordPress” e “Spara fixer contenuto misto con un metodo diverso”. Alcuni temi WordPress hanno all’interno del loro codice degli URL http (e non https, la S finale sta per “secure”), perciò per alcuni siti c’è bisogno di effettuare quelle due spunte. Mi raccomando però: prima di eseguire queste operazioni fai un backup completo del tuo sito! 3. Insert Headers and Footers Personalmente è uno dei plugin che preferisco, per semplicità ed efficacia. Grazie ad Insert Headers and Footers puoi inserire degli snippet di codice all’interno dei tagein due click. A cosa serve inserire degli snippet di codice all’interno di questi tag? Principalmente ad installare Google Tag Manager, Google Analytics e il pixel di Facebook sul tuo sito. E hai detto niente. Esistono altri modi per installare questi strumenti sul tuo sito? Sì, però questo è il più veloce, il più facile e il più sicuro. Se non hai ancora collegato Google Analytics sul tuo sito, leggi questa guida gratuita che ho scritto. Questo passaggio lo reputo obbligatorio perché avere un sito e non raccogliere i dati dei tuoi visitatori non ha senso. Se vuoi approfondire la questione leggi questo articolo. 4. Cookie Notice & Compliance for GDPR/CCPA Cookie Notice è un altro plugin gratuito, leggerissimo e affidabile al 100%. Grazie a questo plugin puoi generare in pochi secondi una cookie policy e inserirla all’interno di tutte le pagine del tuo sito. Installalo e attivalo, dopodiché collegati sulla barra laterale sinistra di WordPress alla voce “Cookie” (questa voce comparirà automaticamente soltanto dopo aver installato e attivato il plugin). Nella schermata seguente scorri in basso dove c’è scritto “Privacy Policy”. Nota: se non hai ancora generato una privacy policy con Iubenda fallo al più presto, o potresti essere sanzionato in base al regolamento europeo. Per approfondire questo tema, leggi questo articolo. Spunta la casella “Abilita il link alla Privacy Policy.” e poi la casella “Link personalizzato”. Dentro il campo “Seleziona la destinazione del link alla privacy policy” incolla l’URL della tua privacy policy generato su Iubenda. Salva le modifiche e, da questo momento in poi, chi accederà al tuo sito per la prima volta visualizzerà una finestra con dentro del testo che lo informerà che sul tuo sito utilizzi i cookie. Come faccio a sapere se il mio sito utilizza dei cookie? Esiste

La grande truffa del Saccottino

La grande truffa del saccottino

L’arte di essere belli fuori… e anche dentro (e vendere anche la seconda volta) So già che su questo articolo avremo da litigare. E sai perché? Ho semplicemente scelto l’esempio sbagliato. Ma non c’è problema, ci aiuterà a capire perché spesso scegliamo esempi sbagliati… oltre a pensare più al fuori che al dentro. Partiremo dal Saccottino e finiremo dentro la tua azienda, il più dentro possibile, passando da due errori estremamente comuni nelle aziende italiane (e non solo) che, per loro natura, rendono sbagliato l’esempio di partenza: i Saccottini.   Ma sai perché scelgo proprio i Saccottini, anche se sono sbagliati? Perché li adoro e perché ho dovuto ammettere a me stesso che hanno vinto loro, nonostante tutto, e che la loro vittoria potrebbe far sembrare una cazzata tutto quello che scriverò in questo articolo. Dai, ti faccio una promessa: leggilo tutto, fino alla fine, e se ritieni che io abbia sbagliato scrivimelo nei commenti. Garantito: sono pronto a cambiare idea, se mi dai le prove necessarie.   Pronti? Partiamo dall’inizio.   Ma quanto è buono il Saccottino del Mulino Bianco? Sul serio, conosci merendine più gustose? Io no. Lo adoro, è nella top five delle mie “schifezze” preferite. Se lo compro pulisco la confezione in una giornata. E tutte le volte mi incazzo, anche mentre mangio. Penso che tu abbia già capito (anche perché ne ha parlato il Sarto nel video domenica scorsa, corri a vederlo se te lo sei perso!). Mi fa incazzare perché sulla confezione è bello carico, grondante di cioccolata, mentre il prodotto vero, il Saccottino che mi mangio, ha dentro una mezza noce di cioccolato. Pochissima, e comunque non abbastanza da fare l’effetto della foto. Questa cosa è IL MALE.   Se fai cose simili con la tua azienda finisci con la saracinesca abbassata per sempre. Eppure, il Saccottino è ancora in commercio. Come mai il Mulino Bianco può e tu no? Il presupposto è che il Packaging del tuo prodotto è parte integrante della tua Comunicazione. È la parte più esterna del tuo “abito”. Il modo in cui presenti il tuo prodotto o servizio, che sia dal vivo, online o nello scaffale di un supermercato, è un elemento importantissimo per la vendita. E c’è un dato sul Saccottino che non passa inosservato: la confezione MENTE. Ed ecco allora il PRIMO degli errori comuni della Comunicazione: mentire al cliente. Aspetta, non sentirti immune da questa cosa dicendo a te stesso “io sono onesto, non mento mai”. Perché magari è vero, ma potrebbe essere meno intuitivo di come sembra. Quando vendi un prodotto o servizio fai al potenziale cliente una PROMESSA. Qualunque cosa tu venda, stai vendendo la promessa di un risultato, un appagamento, una soluzione. Questa promessa può essere scritta o mostrata da una foto o un video, come nella confezione del Saccottino. Generalmente un cliente compra se CREDE nella tua promessa. Ma ricorda: il cliente è per natura diffidente. Difficilmente ti crederà a prima vista. Vuole le prove. Ed è tuo dovere dargliele. In che forma? Le recensioni sono prove. Le dimostrazioni sono prove, come il mitico Chef Tony che taglia lattine! Anche le foto sono prove. E il cliente compra perché lo hai “convinto” che quello che dici è vero! Ma che succede se, una volta che ha comprato, scopre che avevi GONFIATO troppo la promessa? Che succede se scopre che gli hai mentito? Beh, di base si incazza. Magari ti fa pure una cattiva recensione. E di sicuro non compra mai più. Lo hai deluso, tradito. Non lo avrai più, mai più, nella tua lista clienti. Punto. E allora perché il Saccottino non è fuori commercio? Perché la gente lo compra ancora? Perché IO lo compro ancora??? (mi concedo tre punti interrogativi così oggi faccio incazzare anche La Penna Rossa)   Tra poco te lo svelo. Rimaniamo un attimo fermi qui: che vuol dire MENTIRE al tuo cliente? Perché se non vai DENTRO questa domanda, se ti fermi alla superficie, sembra facile. Non dico balle, discorso chiuso.   Invece, se ti fai un giro nelle parti più profonde, usando la lente d’ingrandimento, scopri che c’è la possibilità di mentire involontariamente. In buona fede. Ed è comunque estremamente rischioso. Ti faccio degli esempi, magari è più chiaro. Se fai foto al tuo locale bello pulito, ordinato, e poi quando il cliente arriva è caotico e c’è la polvere sugli scaffali, hai mentito. Se dici che usi solo materie prime di qualità e poi nel menù hai il surimi invece che il granchio vero, stai mentendo. Se dichiari che il tuo servizio farà avere 100 clienti nuovi al mese a chiunque (riferimenti a fatti realmente esistenti non sono casuali) stai mentendo. Se affermi che consegnerai il prodotto il 10 del mese e arriva l’11 stai mentendo. Ecc.   Sembrano sviste. Piccole bugie disinteressate. Omissioni non gravi. Vero? Eh… capisco. Le attività sono difficili da gestire, a volte una svista ci sta, che vuoi che sia?   Eppure… …una semplice svista può farti perdere clienti. Può farli sentire non abbastanza considerati. Può far perdere loro la FIDUCIA nella tua azienda. E senza la fiducia della clientela, la tua azienda si può solo arenare per sempre. E se va bene rimane com’è, ma nella stragrande maggioranza dei casi perde fatturato. E chiude. E allora, sto Saccottino perché è ancora in vendita? Finalmente arriviamo allora al SECONDO errore comune delle aziende italiane: SOPRAVVALUTARE il proprio nome. Il Saccottino potrà anche deludermi. Ma dietro alla sua immagine colante cioccolata c’è scritto MULINO BIANCO. L’Azienda Mulino Bianco fa parte del gruppo Barilla. Che nel 2019 ha fatturato 3,627 MILIARDI di Euro con un utile netto di 267 Milioni. A parte le cifre astronomiche che stai leggendo, quello che conta è che un’azienda con così tanta cassa dietro e una distribuzione così planetaria può permettersi cose che né io né te possiamo nemmeno immaginare. Compreso dire piccole menzogne.   E i motivi sono due: La platea a cui si rivolge è talmente ampia che perdere clienti è un problema

Prima di tutto decidi quanto vali!

Blog del Mastino 23 giugno

Un semplice calcolo che cambierà per sempre il tuo lavoro.   La maggior parte delle persone che desidera diventare ricca non ha la minima idea di come farlo. Nella loro testa basta aprire un’attività con un’idea vincente e fare un po’ di vendite per riuscire a guadagnare milioni. In realtà anche se riescono ad aprire un negozio ogni giorno buttano al vento centinaia di euro… e neanche lo sanno. E ho una brutta notizia: probabilmente lo fai anche tu! Non si tratta di investimenti sbagliati o di un truffatore che ha preso il controllo del tuo conto corrente. Semplicemente non sai quanto valore devi generare per raggiungere i tuoi obiettivi. Nell’articolo di oggi parliamo della strategia fondamentale per smettere di sprecare il tuo denaro e investire il tuo tempo nel modo migliore! Confesso che quando il Sarto mi ha parlato per la prima volta di questo concetto non ero ancora nel Laboratorio. Per qualche secondo ho pensato che il duro lavoro gli avesse fatto brutti scherzi. Lui mi parlava di valore del tempo e io pensavo al contratto del posto dove lavoravo come dipendente! Ma una volta capita la potenza di questa strategia la mia vita lavorativa ha iniziato a cambiare radicalmente, e desidero che anche nella tua inizi questo cambiamento!     Ti anticipo che dovrai affrontare serie di calcoli, quindi ti invito a prendere subito un foglio di carta e una penna. Non un computer, non un tablet, non un cellulare: carta e penna. Scrivere a mano è una delle abilità più preziose a tua disposizione: ti permette di ricordare più facilmente quello che scrivi e lo imprime a fondo nella tua mente. Questo sarà il calcolo che cambierà per sempre il tuo futuro lavorativo: un semplice documento di Word non basta per contenerlo. Parola di Mastino! Ora che hai preso tutto il necessario scrivi in cima al foglio la cifra annuale che desideri guadagnare tra 5 anni. All’inizio quando ho scritto il numero che avevo in mente il Sarto mi ha guardato e mi ha fatto una semplicissima domanda: “Perché così poco?” Non fare il mio stesso errore e non ragionare in piccolo: non pensare a debiti, inflazione o andamento del mercato, ma solo a quello che vuoi per te e la tua impresa. Scrivilo bello grande, evidenziando tutti gli zeri. Molto bene. Ora possiamo procedere con le divisioni! Arrivati qui devo farti una confessione. Il Mastino è tante cose, ma sicuramente non un asso della matematica.  Perciò in questa fase ti concedo la calcolatrice! A questo punto puoi dividere il tuo futuro reddito annuale per 12, in modo da sapere quanto devi guadagnare al mese. Ma ancora non è abbastanza. Dividi il tuo guadagno mensile per 4 per conoscere il tuo guadagno settimanale. Ora puoi fare la divisione giornaliera. In questa fase ti invito a dividere il tuo guadagno settimanale  per i giorni in cui effettivamente lavori. Magari la tua azienda è aperta solo il sabato mattina, o chiudi il venerdì sera: a seconda del numero di giorni otterrai cifre diverse. Manca solo l’ultimo calcolo, che probabilmente puoi immaginare: devi dividere la cifra restante per le ore della giornata che dedichi al lavoro! In questo caso calcolare per 24 sarebbe decisamente irrealistico. Dividi la cifra per 12, 10 o 8, a seconda delle ore che dedichi in media ogni giorno alla tua attività! Ora che hai completato i calcoli, congratulazioni: hai finalmente scoperto il valore che deve avere ogni tua ora per raggiungere il successo!   È qui che puoi iniziare a cambiare radicalmente il tuo modo di gestire la tua vita professionale! La prima cosa che devi fare è guardare quanta strada devi fare. Perciò fai lo stesso calcolo partendo dalla tua situazione attuale: fai una stima di quello che guadagni all’anno per scoprire qual è il valore di ogni tua singola ora in questo momento. Scrivi il tuo guadagno presente e il tuo guadagno futuro uno di fianco all’altro e usa la differenza come motore per il tuo cambiamento! Facciamo un esempio: vuoi guadagnare 260.000 euro all’anno. Ti risparmio il calcolo: se lavori ogni giorno della settimana per 8 ore, significa che la tua tariffa oraria deve essere di circa 98 euro all’ora. Se al momento il tuo guadagno è di 40 euro all’ora… significa che stai buttando più soldi di quanti tu non ne abbia mai avuti!   Lo so, anche per me è stato terribile all’inizio: analizzare la differenza tra il tuo guadagno presente e quello futuro è una doccia fredda. Dopotutto il Mastino non è famoso per essere delicato. Ma non preoccuparti: puoi iniziare da subito a cambiare la situazione! La prima cosa che devi fare è pensare alle attività che svolgi durante la tua giornata lavorativa. È davvero necessario spendere 40 minuti del tuo tempo alla fotocopiatrice? Proprio tu devi occuparti della gestione di tutte le email? Se sai quanto vuoi guadagnare all’ora presto ti renderai conto che il 50% di quello che fai non vale certamente 98 euro all’ora, nemmeno 40… e spesso non neanche 2 centesimi! Fai subito una lista dei tuoi impegni lavorativi. Una volta che avrai finito di scriverla scoprirai subito quali puoi lasciar fare a qualcun altro e quali puoi letteralmente defenestrare. La seconda cosa da fare è trovare un modo di generare valore anche nelle ore di riposo. Non significa aprire anche di notte o smettere di avere una famiglia! Semplicemente vuol dire dedicare parte delle tue ore libere a formarti per migliorare la tua impresa. Per esempio nel Laboratorio dei Sarti io mi dedico principalmente alla scrittura di articoli per i blog. Quando non lavoro non esco mai senza carta e penna. Se noto spunti interessanti in un cartellone o durante una conversazione ne prendo subito nota per poi studiarli e approfondirli in un altro momento. Ovviamente tu puoi scegliere la strategia che preferisci: se fai dei lunghi viaggi in macchina ascolta podcast di formazione. Nelle ore morte, quelle in cui normalmente non fai nulla, sostituisci la rivista di gossip con un

Cosa sono i Plugin di WordPress?

bambini vestiti da supereroi

Scopri come dare i superpoteri al tuo Sito (ed evitare che esploda) Bentornato/a sulla rubrica del Fabbro, Pubblico questo articolo su (gentilissimo) suggerimento del Sarto, il quale mi ha fatto notare che molti nostri lettori alle prime armi non sanno cos’è un plugin e in che modo funzionano. Questo è uno dei problemi principali di noi “tecnici”. Anche se sappiamo che parliamo un linguaggio comprensibile solo ad una manciata di umani sulla terra, ci dimentichiamo spesso che i nostri interlocutori non hanno idea di cosa vogliano dire certi termini… e che di solito nemmeno gli interessa. Ma se tu stai leggendo la Rubrica del Fabbro, magari sei alle prime armi… ma sicuramente hai un interesse in questi argomenti. E non solo: hai anche un BISOGNO! Vuoi diventare bravo e autonomo, giusto? Allora sei nel posto giusto! E se invece sei già abbastanza “smanettone”? Bada bene: anche se installi e utilizzi plugin da qualche tempo ti garantisco che troverai la lettura molto interessante e imparerai cose nuove, perciò raccogli tutta la concentrazione e afferra una tazza del tuo caffè preferito! Cosa sono i plugin? Conoscere la risposta a questa domanda è fondamentale perché oggi non è possibile utilizzare WordPress senza l’ausilio dei plugin. Hai capito bene. Anche il blog più semplice ha bisogno di almeno tre o quattro plugin per poter funzionare come si deve, senza eccezioni! I plugin sono dei programmi che interagiscono con altri programmi (nel nostro caso WordPress) per ampliarne o estenderne le funzionalità originarie. Semplificando: i plugin forniscono a WordPress i superpoteri. Senza i plugin il tuo sito è limitato e non può svolgere molte funzioni importanti. “Ma come, Fabbro? Mi hai sempre detto che WordPress è uno strumento fantastico e adesso affermi che senza plugin è inutile?” Uè, aspetta un attimo, lasciami finire! La genialità di WordPress risiede proprio nell’avere poche e basiche funzioni. In questo modo puoi decidere tu come espandere le sue potenzialità in base al tipo di sito di cui hai bisogno. È così malleabile che ti permette di personalizzare completamente ogni sito e puoi farlo in modo semplicissimo: installando e attivando qualche plugin. Tutto rose e fiori… apparentemente La verità è che installando plugin a casaccio rischi di compromettere per sempre il tuo sito e di doverlo buttare fuori dalla finestra con tutto il pc e la scrivania. Magari questa scena ti fa ridere. Ma credimi sulla parola: quando succede, l’istinto è proprio quello. E non vorrei mai capitasse anche a te! Proprio per questo motivo, prima di farlo, ti consiglio di leggere l’articolo fino alla fine. Ma chi crea i plugin? Gli sviluppatori di WordPress? La risposta ti sorprenderà. È la community che realizza i plugin! Proprio così. Il punto di forza principale di WordPress, ciò che lo rende davvero unico, è la sua community. I plugin sono realizzati da singoli individui oppure da team di sviluppo terzi. Cosa spinge queste persone a sviluppare plugin? Principalmente due motivi: il ritorno economico. I plugin più sofisticati sono a pagamento (lo stesso discorso si applica ai temi WordPress, ne ho parlato qui), quindi molti team di sviluppo li realizzano per venderli. Filantropia. I plugin gratuiti sono realizzati da persone che utilizzano WordPress quotidianamente e che realizzano plugin per contribuire a migliorare l’ecosistema WordPress e l’esperienza degli altri utenti. Questa informazione è importante perché ti fa capire che, se hai problemi con un plugin, devi rivolgerti alla persona che lo ha realizzato, non allo staff di supporto WordPress. A cosa servono i plugin? Ogni plugin aggiunge una o più funzionalità al sito. “All in One WP Migration”, ad esempio, è un plugin che ti permette di effettuare dei backup completi del sito; mentre “WooCommerce” ti permette di trasformare il sito in un e-commerce, e quindi di vendere prodotti e servizi online. Esistono poi dei plugin che sono delle estensioni di altri plugin. Se ad esempio vuoi creare delle fatture degli ordini dentro WordPress, puoi installare un plugin che ti permette di farlo estendendo le funzionalità di WooCommerce. Chiaramente, se installi un plugin di questo tipo senza installare WooCommerce, non puoi farci nulla. Una decina di anni fa esisteva un numero di plugin limitato rispetto ad oggi. Nel momento in cui scrivo hai la possibilità di scegliere tra 55.000 plugin, perciò capisci bene che rispondere alla domanda “a cosa servono i plugin” in modo specifico è impossibile. Anzi, sarebbe più corretto chiedere: “per fare questa cosa sul mio sito che plugin mi serve?” Come si usano i plugin? Per usare un plugin devi anzitutto installarlo. Accedi al pannello di amministrazione WordPress e collegati alla voce “Plugin” -> “Aggiungi nuovo”. Nella schermata seguente, digita il nome del plugin di cui hai bisogno nella barra di ricerca. “Ok Fabbro, però se io so qual è la funzione di cui ho bisogno ma non conosco il nome del plugin ideale da installare come faccio?” Ottima domanda. In quei casi puoi effettuare una ricerca preliminare su Google e pescare in giro qualche parere o recensione relativi ai plugin, per capire se sono affidabili o meno. Di solito il modo migliore per effettuare una ricerca è scrivere “come posso fare questa cosa con WordPress?” Mi raccomando: esegui una ricerca scrupolosa e leggi (o ascolta) più pareri. Te lo ripeto: ogni volta che installi un plugin rischi sempre di compromettere l’integrità del tuo sito. Come mai? Perché non tutti i plugin sono realizzati allo stesso modo e dalla stessa persona. Molti plugin contengono al loro interno dei bug che sono anche difficili da trovare. Come ogni persona, ogni sito è diverso ed è composto da tecnologie differenti. Può capitare, ad esempio, che un plugin funzioni correttamente sul mio sito ma che faccia esplodere il tuo. Ciò potrebbe dipendere dal tema che utilizzi o dall’hosting che ospita il tuo sito. Oppure dalla presenza di un altro plugin che causa un conflitto. Proprio per questo motivo dovresti sempre effettuare un backup prima di installare un plugin. Se cerchi maggiori informazioni sui backup e sul perché dovresti effettuarli spesso, leggi questo articolo che

Il Cliente non compra quando vuoi tu!

Blog del Modellista 1

E non è perché tu non sai vendere…   Per quanto tu possa essere bravo a vendere… il cliente è sempre più bravo a non comprare!   Allora che si fa? Ci mettiamo urgenza, scarsità, offerte a tempo… e se non basta?   Oggi andiamo a vedere assieme un fatto a cui ci dobbiamo rassegnare tutti e, terminato di asciugarci le lacrime di disperazione, andremo a vedere come dobbiamo comportarci di conseguenza. Perché, se stai leggendo la Rubrica del Modellista, probabilmente sai già che una soluzione qui dentro la troverai… e sai anche che non sarà comoda e facile.   Ma sarà efficace!   Ti racconto una storiella personale. Quando, qualche anno fa, ho lasciato il posto fisso, le ferie, la tredicesima e la quattordicesima e tutte quelle cose che sembrano chissà quale grande risultato della vita, ho agito in maniera sconsiderata. Non avevo un vero piano: ero solo stanco che le mie entrate non avessero una vera correlazione con i risultati del mio lavoro. Potevo lavorare bene o male, alla fine del mese i soldi erano sempre quelli. Da troppo tempo era diventato snervante.   Così ho fatto il pazzo, aperto la partita iva, fatto incazzare parenti e amici, e mi sono detto: “se tu ti dai da fare, hai grandi soddisfazioni”   In un qualche modo mi ero convinto che bastasse lavorare duro, non temere ritmi fuori dal comune, avere una tecnica e via, soldi a palate.   Che belli i sogni di gioventù, eh? Solo che io non ero esattamente giovane e non stavo sognando.   Anzi: in cuor mio ero consapevole che non sarebbe stato rose e fiori almeno per un po’, che sarebbe stata una fatica tremenda e che non sarebbe stata ripagata immediatamente come accadeva nei miei sogni.   E questo perché mi era CHIARO un fatto: non contava affatto la mia capacità di vendita. O meglio… era un dato utile ma marginale. E non contava nemmeno al 100% la qualità del servizio che avrei venduto. E nemmeno quanti km avrei percorso, quante suole delle scarpe avrei consumato, quanto ore avrei bruciato al telefono.   Sapevo che all’inizio sarebbe stato “un bagno di sangue”.   Ne ero consapevole, avevo anche paura, si… ma sapevo che non c’era altra strada.   Avrei dovuto tenere duro, essere costante e non abbattermi mai. E ad un certo punto tutta la mia fatica mi avrebbe ripagato a dovere.     Ma vallo a spiegare alle persone vicine! Vivevo una continua sassaiola di critiche. Un attacco quotidiano, fatto per il mio bene, certo… secondo tutti. Ma nella realtà intasavano le mie giornate di sensi di colpa e paure, rendendo ancora più difficile rimanere energico e costate.   Fortunatamente io avevo due cose che gli altri non avevano: Un progetto a lungo termine Le idee molto chiare.   E non solo… …io avevo il Sarto, che ogni giorno mi riportava la Visione, la Missione, lo Scopo. E mi ripeteva, ogni mattina: IL CLIENTE COMPRA QUANDO VUOLE LUI, NON QUANDO VUOI TU.   E magari ora ti stai chiedendo: e allora io che faccio a fare lanci di nuovi prodotti, offerte a tempo, e tutte quelle cose che mi dicono importanti per vendere? Tanto il cliente compra quando vuole lui…   Eh, capisco. È un pensiero ovvio. Siamo tutti impegnati a risparmiare energie, a cercare le strade più comode. Tutti pronti a “soffrire” quando il risultato immediato non arriva. Pronti a dire “questa cosa non funziona” perché non ha dato i suoi frutti in 15 giorni…   Oh, non credere: avevo le idee chiare, si, ero carico come il Giappone, ma anche a me cadeva il mondo addosso quando un cliente non comprava! Ricordo che ogni appuntamento andato male, chiamavo il Sarto, ed ero incazzato nero. E lui mi rispondeva “non è ancora pronto, sta a te non fermarti”   Ok, lo ammetto: delle volte ero veramente DISPERATO. Mi sentivo incapace. Pensavo che avessero ragione tutti quelli che mi dicevano “posto fisso – vacanze ad agosto – mutuo”. Prova ad immaginare quante volte ho pensato che stessi buttando via tempo. Che i Sarti non sarebbero mai decollati, che avrei dovuto dare ragione a chi mi criticava…   Dicono che, specialmente in Italia, la caratteristica fondamentale di un Imprenditore è il CORAGGIO. Io personalmente di aggiungo due elementi altrettanto fondamentali: la COSTANZA e la PAZIENZA.   E non è che li considero fondamentali perché piacciono a me… …la realtà è che piacciono AI CLIENTI!     Oggi stiamo esaminando un fatto che, seppur con sostanziali differenze, tocca tutti i settori. E che se non lo tieni in considerazione, rischi di far arenare ogni tuo progetto, anche il più valido e redditizio.   Tu puoi avere il miglior prodotto o servizio di sempre, la miglior assistenza clienti mai vista, eppure le persone che DOVREBBERO comprare… non comprano! O almeno… non quando vuoi tu. E se stai pensando che la soluzione sia ABBASSARE IL PREZZO… La risposta è NO, e i motivi sono validissimi, non sono nemmeno i tuoi ma sono nella testa del tuo Cliente Su Misura. Non è questa la sede per parlarne, ma lo farò in un altro articolo.   Potrebbe davvero esserti utile: clicca qui e iscriviti alla mia newsletter, così di sicuro non te lo perdi!   Ma torniamo a noi! Anche se il potenziale cliente che è venuto in contatto con i nostri materiali di Comunicazione è assolutamente perfetto, Su Misura, anche se la vita gli migliorerebbe al 100% comprando immediatamente, non è assolutamente detto che lo faccia proprio ora. I motivi possono essere infiniti. Non ha tempo di pensarci ora. Ha i cazzi suoi per la testa. Non ha i soldi al momento, o preferisce non spenderli. Ha paura. E via così, quante ne vuoi…   La realtà è che se il cliente non è pronto per comprare, non compra. Puoi fare quello che vuoi. Non è il momento, punto.     Ma, se hai beccato il cliente giusto… se hai seminato nel suo pensiero l’idea

Conosci le tecniche giuste per raggiungere il successo?

Blog del Mastino

Scopri subito la nuova Rubrica settimanale dei Sarti che ti aiuterà a raggiungere le vette più alte della tua carriera Quando hai aperto la tua attività e sei ufficialmente diventato un imprenditore hai scelto la strada meno facile. Hai abbandonato la sicurezza del contratto indeterminato, della tredicesima e delle ferie garantite ad Agosto. Se leggi il blog dei Sarti poi dimostri di essere diverso dalle migliaia di imprenditori del nostro paese, incatenati alle vecchie idee su come fare impresa e sempre pronti a dare la colpa alla crisi e ai cambiamenti del mercato per i loro problemi. Se segui il nostro lavoro vuol dire che hai deciso di rimboccarti le maniche e di buttarti con il coltello fra i denti nella guerra del mercato. Ogni giorno dai tutto te stesso per la tua attività. Godi del sudore della tua fronte, perché sai quali sono i frutti che riesce a generare! E nonostante questo… Continui a volere sempre di più. Non desideri semplicemente che la tua attività riesca a restare a galla: brami di ottenere un successo proporzionale al duro lavoro che fai ogni giorno! Vuoi che le nottate passate in bianco per migliorare il tuo prodotto o servizio abbiano senso. Tutte le ore trascorse a studiare, guardare video e ascoltare podcast per migliorare la tua impresa devono avere uno scopo. In altre parole: vuoi generare più valore e raggiungere la vetta. E io voglio essere la persona che ti aiuterà ad arrivare dove desideri. A questo punto direi è il momento di presentarmi! Mi chiamo Rebecca, e sono il Mastino del Web! Voglio essere onesta con te: non sono nata e cresciuta nel mondo dell’imprenditoria. La mia non è una famiglia che ha lottato per costruire la sua fortuna, ma che ha scelto una soluzione più semplice: quella del cartellino e del contratto. Esatto. Sono tutti dipendenti! Fedelissimi devoti del gratta e vinci e della lotteria di Capodanno, preoccupati dell’arrivo della fine del mese ma allo stesso tempo troppo spaventati per provare a cambiare le cose per il meglio.   Ecco, io NON sono così.   Accontentarmi del minimo sindacale, della ricerca del posto fisso e del pubblico impiego mi è sempre sembrato senza senso. Abbiamo un unico giro di giostra, e dobbiamo cercare di vivere una vita straordinaria! E come puoi farlo se non ti impegni, se cerchi con ogni fibra del tuo essere un modo per generare costantemente valore? Per questo sono scappata di casa appena finito il liceo, e mi sono trasferita a Bologna per studiare all’università. Gli anni di studio mi avevano convinta che la mia vita sarebbe stata tra i banchi. Mi ero rassegnata a lavorare a servizio dello Stato o di qualche scuola privata. Ma quando ho incontrato il Sarto ho capito che le cose potevano… …no, DOVEVANO essere diverse! Per questo gli ho chiesto di mettermi alla prova. E adesso sono un fiero membro del Laboratorio, pronto a condividere con te il risultato di ricerche intensissime!   All’interno dell’Articolo del Mastino del mercoledì troverai i segreti per generare più valore per la tua azienda.   Ovviamente non si tratta solo di farina del mio sacco. Negli ultimi mesi il Sarto mi ha insegnato le tecniche utilizzate dalle persone di maggior successo per generare valore, mi ha svelato le strategie degli imprenditori più grandi del nostro secolo, mi ha dato pile di decine di libri da leggere senza sosta per trovare le teorie migliori da condividere con te. Ogni lunedì pomeriggio ci vediamo per parlare di quello che sto imparando. E in questa rubrica voglio condividere con te il frutto delle nostre conversazioni, un nuovo modo per guardare il tuo lavoro e la tua azienda con occhi nuovi. La mia non sarà solo teoria: troverai sempre spunti di riflessione da applicare durante la settimana, e a volte qualche piccolo esercizio. In questo modo articolo dopo articolo potrai scoprire come aumentare il tuo valore, e iniziare un percorso di crescita personale che potrai portare avanti per tutta la tua vita professionale. So bene di quale percorso si tratta… perché è lo stesso che sto facendo io. Ogni tecnica e suggerimento di cui parleremo sarà il frutto di una lunga conversazione con il Sarto, un esperimento che avrò testato personalmente. In questo modo avrai la garanzia che ogni parola di questo blog sia affidabile e applicabile al 100%. Parola di Sarto… e di Mastino! So che vuoi saperne di più, ma prima di proseguire devo metterti in guardia: questa rubrica è solo per un gruppo ristretto di imprenditori.   La maggior parte della popolazione ha un concetto molto distorto su come generare valore e affrontare le sfide che la vita ti mette davanti.   1) Se sei convinto che la tua situazione non possa cambiare, e che PURTROPPO il mondo si metta sempre tra te e il tuo successo, la rubrica del Mastino NON fa per te. L’80% delle persone vive una vita mediocre, perché sono convinte che gli ostacoli che hanno intorno siano insormontabili. Assomigliano a quei grossi cani che non si accorgono di essere senza guinzaglio. Abbaiano, si lamentano, ma appena si accorgono che potrebbero uscire dalla loro situazione fanno finta di niente e riprendono a guaire. 2) Se sei convinto che l’unico modo di raggiungere il successo sia la fortuna, la rubrica del Mastino NON fa per te. Sono migliaia quelle persone che sono convinte di avere qualche tipo di scienza numerica dalla loro parte e gettano al vento i loro magri risparmi per trovare la ricchezza. Riffe, lotterie, giochi online, macchinette… potrei elencare all’infinito. I risultati delle loro imprese parlano chiaro: nel migliore dei casi dopo due anni l’87% dei vincitori di lotterie e premi di fortuna torna alla povertà. 3) Solo il 20% della popolazione è disposta a lottare DAVVERO per ciò che vuole. Al centro della loro vita c’è la crescita personale, e la fame di migliorarsi senza fermarsi mai. Per loro c’è duro lavoro, e voglia di mettersi alla prova ogni giorno. Sanno che dovranno affrontare a viso

Che fare se il tuo Sito visto da cellulare fa schifo

scrivania con cellulare e tazza di caffè

Bentornato/a sulla rubrica del Fabbro, Oggi ti parlo di un errore molto comune in cui puoi imbatterti durante la realizzazione del tuo primo sito web. Purtroppo commettere questo errore è facilissimo e le conseguenze sono disastrose, perciò raccogli tutta la concentrazione che hai e afferra una tazza del tuo caffè preferito. Qualche tempo fa ti avevo suggerito in questo articolo cosa fare prima di scegliere un tema WordPress per creare il tuo sito. Nella sezione “Caratteristiche di un buon tema WordPress” c’è un punto specifico su cui vorrei ti soffermassi un attimo: “mobile responsive. Osserva attentamente come si presenta la demo del tema sul tuo cellulare. Molti temi sono bellissimi da vedere su desktop ma lasciano a desiderare su cellulare […]”. Nota: quando uso il termine desktop intendo lo schermo di pc fissi e pc portatili. Allo stesso modo, moltissimi siti web sono belli su cellulare e fanno schifo su desktop. Ma perché? E soprattutto… quali sono le conseguenze? Perché molti sviluppatori commettono l’errore gravissimo di pensare i siti prima per schermi desktop e poi li adattano a schermi per cellulari! Come ti avevo accennato, commettere questo errore è facilissimo e la ragione principale è che quando realizziamo un sito lo facciamo al pc. Prima di presentarti diverse soluzioni a questo problema voglio assicurarmi tu capisca perché è importante correre ai ripari al più presto. Cosa ci dicono i dati I risultati di un’indagine dell’Istat ci informano che soltanto l’8% degli italiani non usa lo smartphone per navigare in internet. Quindi, il 92% degli italiani utilizza lo smartphone per navigare in internet: 9 italiani su 10! Se hai agganciato il tuo sito ad Analytics come ti avevo suggerito in questa guida, ti sarai accorto da solo che una percentuale altissima di utenti che navigano sul tuo sito lo fanno da smartphone. Questi dati ci dicono che la versione mobile di un sito è (addirittura) più importante di quella desktop, perché viene visitata di più. Ma non è tutto. Prepara la moka perché sto per sganciare una bomba. Rivoluzione in casa Google 5 anni fa Google ha introdotto una modifica radicale agli algoritmi del motore di ricerca. Nasce così l’algoritmo Mobilegeddon, con l’obiettivo di dare maggiore rilevanza alle versioni mobile dei siti web all’interno delle pagine dei risultati di ricerca. Ma questo era soltanto l’inizio della rivoluzione: Google ha annunciato che l’anno prossimo indicizzerà esclusivamente le versioni mobile dei siti. Proprio così. Anche se hai curato al dettaglio la SEO del tuo sito, questo scompare dal motore di ricerca se non è ottimizzato per cellulare. Questo significa che, se finora non ci avevi mai pensato, è arrivato il momento di rivoluzionare il tuo sito e prestare maggiore attenzione alla versione mobile. “Va bene Fabbro, ma ho tempo fino all’anno prossimo, giusto?” Sbagliatissimo. Questa rivoluzione è già in atto. Se il tuo sito non è ottimizzato per il mobile sta già subendo un calo nel posizionamento sui motori di ricerca. Ma non è soltanto di questo che devi preoccuparti. Se il tuo sito non si adatta agli schermi dei cellulari dei tuoi utenti stai fornendo a quest’ultimi una pessima esperienza. Non ci sei soltanto tu sul web! Se il tuo sito su cellulare fa schifo, non accendo il pc per navigarlo; piuttosto chiudo la scheda e cerco il sito del tuo competitor. “Ok Fabbro. Ma come faccio a capire se effettivamente il mio sito è ottimizzato per mobile?” Ottima domanda! Per tua fortuna esistono dei metodi infallibili. Come capire se il tuo sito è ottimizzato Se non sai da dove iniziare, ti basta prendere in mano il cellulare! Collegati al tuo sito e assicurati che: il testo sia leggibile senza dover effettuare lo zoom. Ogni elemento cliccabile, come bottoni e link, abbiano spazi adeguati per essere schiacciati col dito. Non ci sia bisogno di scorrere orizzontalmente il sito per visualizzare i suoi contenuti. Se il tuo sito non soddisfa uno di questi requisiti, devi correre al riparo al più presto! Quali sono i vantaggi di avere un sito responsive Avere un sito ottimizzato per cellulari vuol dire avere un sito mobile responsive. Come suggerisce il termine inglese, un sito responsive “risponde bene” se navigato da qualsiasi tipo di dispositivo: pc, cellulare, smartwatch, smartTV ecc. Capisci bene che il vantaggio principale di un sito mobile responsive è la garanzia di offrire un’esperienza di navigazione positiva a qualsiasi utente, a prescindere dal dispositivo che utilizza per navigarlo. Oggi avere un’attività online non significa avere semplicemente un sito. Per essere presente sul web efficacemente devi tenere in considerazione tutti i dispositivi mobili attraverso cui la tua attività può essere raggiunta. Solo così aumenterai visibilità e popolarità in internet e sarai in grado di comunicare nel modo giusto. Come migliorare ulteriormente le prestazioni mobile del tuo sito   In realtà, anche se il tuo sito soddisfa tutti i requisiti elencati in precedenza, puoi migliorarne ulteriormente il design. Se il tuo sito è molto bello su desktop ma lascia un po’ a desiderare su cellulare, stai continuando a fornire una pessima esperienza alla maggior parte dei tuoi visitatori. Cosa puoi fare per correre ai ripari e rendere più bello il tuo sito WordPress su cellulare? Se mi leggi molto probabilmente non sei un tecnico informatico e non puoi applicare del codice di programmazione per modificare l’aspetto del tuo sito su cellulare in ogni dettaglio. Ma don’t panic: hai a tua disposizione un altro metodo infallibile. Collegati a questa guida che ho realizzato tempo fa per aiutarti a scegliere il tema ideale per il tuo sito. Ma non usare il pc: naviga i temi esclusivamente da cellulare! In questo modo andrai a colpo sicuro e ne individuerai subito uno che fa al caso tuo. Sarai in grado di scartare a priori i temi non ottimizzati per cellulare o quelli brutti. “Ma Fabbro, il mio sito ha già un tema. Devo rifare il sito da capo?” No, perché fai sempre in tempo a cambiare tema! Quando cambi il tema del tuo sito i contenuti delle pagine e degli

Il Sarto passa il testimone

Blog del Modellista

…ma perché???   Ora prova ad immaginare. Sono lì, chino sul PC come la maggior parte del tempo, e mi squilla il telefono. Nulla di strano, se non fosse per: Non ricevo quasi mai telefonate senza appuntamento; È il Sarto, che non chiama mai senza avvertire; Sono le 6:45 esatte del mattino, momento in cui lavoro tranquillo perché tutti dormono.   Si attivano le antenne (che poi è l’Amigdala, ma non è questa la sede per parlarne). Deve PER FORZA essere successo qualcosa di importante. O magari di grave. O terribile.   Prendo il telefono, pronto a rispondere. Cerco le cuffie, che come sempre si nascondono tra un libro e gli appunti. E intanto rifletto: il Sarto alle 6:45 sta lavorando da quasi due ore. Ma se ha aspettato è perché non voleva disturbarmi.   Ma lo stesso ho la sensazione che sarà una telefonata che mi cambierà la giornata.   Più o meno è andata così: “Buongiorno Capo!” “oggi ti faccio un regalo!” “oh, finalmente mi hai preso la Tesla” “no” “ah. E cosa mi regali?” “la mia rubrica” “eh??!?” “eh” “no aspetta Enrico. Cosa diavolo stai dicendo?” “si, ora la rubrica è tua. Buon lavoro. Ah, giovedì esce il primo articolo” “ma… è mercoledì! Non so nemmeno di cosa parlare!” “presentati, e racconta perché ti ho appena regalato la mia rubrica” “ok… ma tu non me lo hai detto il motivo!” “è semplice: cosa direbbe il Sarto?”   E mi ha fregato.     Quindi sono qui, a scriverti, emozionato come non mai, e se leggendo senti che mi trema la voce è per quello. Dopotutto non è una missione da poco: sostituire la Rubrica del Sarto con la Rubrica del Modellista è un’impresa spaventosa! Un’enorme responsabilità!   e… beh, me la prendo MOLTO VOLENTIERI!   Per ora seguo le sue indicazioni. Col tempo, poi, mi prenderò le mie libertà. Tiè Sarto, beccati questa!   Quindi ha detto di presentarmi. Bene, sono Umberto Masiello, ma da queste parti mi chiamano il Modellista.   Il mio compito principale nel Laboratorio dei Sarti è quello di organizzare, insieme alla squadra, le strategie personalizzate per i nostri clienti e garantire che tutto fili liscio!   Fare il Modello del Vestito dei clienti, in sostanza.   E oltre a questo… Sono il Tutor di un buon numero dei Clienti dei Sarti. Questo mi permette di fare una cosa spettacolare: conoscerli personalmente, spesso in maniera approfondita.     E questo è probabilmente la parte del mio lavoro che più mi piace. Avere a che fare con i sogni, le paure, le ambizioni, i desideri, gli ostacoli… e chi più ne ha più ne metta… delle persone che si affidano ai Sarti per migliorare la propria azienda e il proprio futuro.   Tuttavia, non ho sempre fatto il Modellista. In gioventù ho addirittura preso una laurea in Psicologia e lavorato in quel campo per oltre 10 anni. Ho avuto a che fare con persone con problematiche estremamente gravi. Ed ho anche aperto la mia azienda per gestire al meglio i percorsi di cura.   Ma poi… poi ho fallito. Ho chiuso, con un sacco di debiti e una marea di domande in testa.   All’inizio me l’ero presa semplicemente con lo stato, le tasse e quelle solite cose con cui se la prendono tutti. Poi… poi mi sono chiesto dove avessi sbagliato IO.   Ed è proprio in quel momento della mia vita che ho iniziato a studiare, studiare, studiare, come non lo avevo mai fatto in passato. E siccome a volte la vita regala occasioni, è successo che ho incontrato con il Sarto.   Aspetta, questa è da spiegare: conosco Enrico da più di 20 anni. E per qualche anno ci eravamo persi di vista. Poi, caso fortuito, lo invito al mio compleanno (si, senza Facebook non sarebbe successo) e lì… scopro che stavamo studiando le stesse cose! Così iniziamo a confrontarci. Parlare, dal vivo e al telefono. Ci studiamo a vicenda, per ben 11 mesi!   Noi ancora non lo sapevamo, ma in quegli 11 mesi stavano nascendo i Sarti!   Ora forse ti starai chiedendo: ma è davvero possibile aprire un’azienda con un tuo amico e sceglierlo come Capo, nonostante l’amicizia? Beh… questa è una storia complessa da spiegare. Per ora mi limiterò a dirti questo: NO, non è possibile. È, anzi, una mega stronzata. A meno che… uno dei due non sia profondamente riconosciuto dall’altro come GUIDA, non come un semplice capo. Come la persona da seguire per raggiungere un obiettivo. Come esempio.   Vabbè mi fermo se no si monta la testa.   Dove eravamo rimasti? Ah, il passaggio di testimone. Chiarito oramai quanto questa cosa mi renda orgoglioso, cerchiamo di capire insieme il perché. Come mai il Sarto mi ha donato la sua rubrica?   La risposta è: CRESCITA AZIENDALE.     Ebbene si. Nessun regalo di compleanno, né gesto caritatevole. TUTTO ciò che fa il Sarto è sempre e solo pura strategia!   Ma che c’entra una rubrica Blog con la crescita aziendale? Seguimi, che ora dobbiamo entrare nei meccanismi mentali del Sarto, e ti assicuro che lì gli ingranaggi sono molto articolati.   Quando hai in mano le redini di un’azienda, specialmente nei primi anni, devi fare UNA MAREA DI COSE. Molte di queste non sono esattamente quello che hai in programma di fare nella vita… ma non puoi fare a meno di farle personalmente.   Per alcuni all’inizio sarà registrare le fatture, o andare in posta. Per altri è la pulizia degli uffici. Per altri ancora magari la gestione della Comunicazione. Ad ognuno il suo.   All’inizio un’azienda difficilmente ha tutte le risorse necessarie per assumere tutto il personale che vorrebbe, formarlo a dovere e far si che possa lavorare in completa autonomia. Ma poi, se gestisci le cose a dovere (cioè, hai un sistema di Comunicazione Su Misura che ti porta soldi in azienda e riempie la tua cassa), un passo alla volta puoi fare la cosa più bella di tutte:   DELEGARE.

Quando ti scrivono sul blog… e tu non lo sai

persona con lente d'ingrandimento

Ciao e bentornato\a sulla rubrica del Fabbro, L’argomento del giorno ci è stato suggerito da uno degli utenti più attivi all’interno della community dei Sarti: Veronica. Veronica è un’assidua frequentatrice di questa rubrica e non manca di esprimere la sua opinione su tutti gli argomenti che trattiamo all’interno del laboratorio dei Sarti, perciò colgo l’occasione per ringraziarla dedicandole questo articolo. Se anche tu leggi spesso la mia rubrica e vorresti trattassi un argomento specifico fammelo sapere nei commenti e cercherò di accontentarti al più presto! Come dicevo, Veronica nelle ultime settimane ha commentato parecchi articoli sul nostro blog e ci ha posto la domanda: “se qualcuno risponde ad uno dei commenti che ho pubblicato su un blog, c’è modo di ricevere una notifica in automatico da WordPress?” In effetti WordPress non ha al suo interno questa funzione. Di base, invia notifiche sui commenti soltanto all’amministratore del sito o, in alternativa, all’autore dell’articolo (su un blog può esserci più di un autore, infatti al momento su quello dei Sarti siamo in 3: io, il Sarto e Penna Rossa… ma chissà, potremmo diventare 4!). In questo modo, se un utente commenta tanti articoli, deve ricontrollarli periodicamente per capire se qualcuno gli ha risposto. In definitiva, per permettere al nostro blog di inviare notifiche sui commenti anche agli altri utenti, è necessario installare un plugin. Prima di mostrarti come procedere voglio assicurarmi che tu riceva le notifiche del tuo sito quando un utente commenta i tuoi articoli. Se sei l’amministratore del tuo sito e non ricevi correttamente le notifiche ogni volta che un utente commenta i tuoi articoli, la colpa è di un’impostazione errata. Effettua il login all’interno del pannello di amministrazione del tuo sito e, sulla barra laterale sinistra, collegati alla voce “Impostazioni” -> “Discussione”. Dentro questa schermata, scorri in basso fino a cercare la voce “Inviami un’email ogni volta che”. Sulla sua destra trovi 2 caselle: qualcuno inserisce un commento. Un commento viene messo in coda di moderazione. Metti una spunta su entrambe le caselle facendoci click col tasto sinistro e poi ricordati di salvare le modifiche schiacciando il bottone blu in fondo alla pagina. Se hai fatto tutto correttamente riceverai una notifica ogni volta che un utente commenterà uno dei tuoi articoli. Ottimo lavoro fin qui. Anche facile, no? Questo è il momento ideale per raccogliere tutta la concentrazione che puoi e afferrare una tazza del tuo caffè preferito! Notifica gli utenti quando un commento viene approvato Quando un utente commenta il tuo articolo, non dovresti fare in modo che il commento venga approvato immediatamente. Devi sempre proteggere il tuo blog da commenti nocivi o inutili e, per farlo, devi assicurarti che l’impostazione giusta sia attiva. Torna nuovamente su “Impostazioni” -> “Discussione” e, di fianco alla voce “Prima che appaia un commento”, troverai le caselle: il commento deve essere approvato manualmente. Spunta questa casella e potrai decidere se approvare o meno un commento. Gli autori di un commento devono avere un commento già approvato in precedenza. Cosa significa questo? Ti faccio un esempio: l’utente “Tizio” ha commentato un articolo e tu l’hai approvato. Se questa opzione è spuntata e Tizio scrive altri commenti, questi ultimi vengono convalidati automaticamente. Ti consiglio di non spuntare l’opzione. Così facendo, da adesso in poi avrai sempre la possibilità di approvare manualmente i commenti dei tuoi utenti prima che questi vengano pubblicati. “Ok Fabbro, ma come fanno gli utenti a capire se il loro commento è stato approvato?” Ottima domanda. Gli utenti non sanno se hai approvato un loro commento o meno, perciò, allo stato attuale, dovranno visitare più volte l’articolo commentato per capirlo. Non troverai questa opzione all’interno della schermata “Discussione” di WordPress, perciò dovrai installare un plugin. Portati sulla barra laterale sinistra di WordPress sulla voce “Plugin” -> “Aggiungi nuovo”. Qui dentro, nella barra di ricerca scrivi “Comment Approved Notifier Extended“, fai click su installa e poi attivalo. Se adesso ricarichi la schermata, noterai che sulla barra laterale sinistra è comparsa la voce “Comment approved”, con tanto di icona ingranaggio, cliccaci su. Il modulo che vedi su questa pagina è il messaggio che WordPress invierà in automatico ai tuoi utenti quando approverai manualmente uno dei loro commenti. Di default, il testo è in inglese e naturalmente devi riscriverlo in italiano. Visto che tivvibì ti darò una mano, ma prima voglio che presti attenzione ai blocchi di codice all’interno delle parentesi quadre. Vedi quei “[commentauthor]”, “[commentedposttitle]”, “[commentaddress]” ecc.? Al posto di questi blocchi di codice, nella notifica comparirà una voce priva di parentesi. Qui un esempio è d’obbligo: se scrivo nel modulo “Ciao [commentauthor]”, il mio utente (facciamo finta si chiami “Tizio”) leggerà “Ciao Tizio”. Ciò è possibile perché WordPress conosce il nickname dell’autore del commento. Scrivi nel primo paragrafo “Caro/a [commentauthor],” e nel secondo qualcosa di simile a “Il tuo commento su questo articolo è stato approvato: [commentedposttitle]”. In base al ragionamento fatto in precedenza, sai che al posto di [commentedposttitle] il tuo utente leggerà il titolo dell’articolo che ha commentato. Sul terzo paragrafo scrivi “Puoi visionare il tuo commento qui: [commentaddress]”. Al posto di [commentaddress] l’utente vedrà un link che, una volta cliccato, lo indirizzerà al suo commento. Sul quarto paragrafo scrivi “Il tuo commento: [commentcontent]”. Al posto di [commentcontent] l’utente vedrà il testo del suo commento (direttamente all’interno della notifica); in questo modo potrà fare a meno di cliccare sul link più in alto per capire di quale commento si tratta. Infine, sull’ultimo paragrafo, scrivi “Grazie per il tuo commento. [blogname] [blogurl]” Al posto di [blogname] comparirà il nome del tuo sito e al posto di [blogurl] l’URL del tuo sito. Fai click sul bottone blu “Update” e hai finito: complimenti! Ma bloccati un attimo lì: non abbiamo ancora finito. Adesso i tuoi utenti sanno se e quando i loro commenti vengono approvati, e fin qui tutto ok. Però cosa succederebbe se tu rispondessi ad un loro commento? Nulla. Se un utente commenta un articolo e tu gli rispondi lui non ha modo di saperlo. Deve tornare di nuovo sull’articolo

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