Fare siti fa schifo – parte 2
Ciao e bentornata/o sulla rubrica del Fabbro, Questa è la seconda parte di un articolo più ampio. Puoi trovare la prima parte dell’articolo facendo click su questo indirizzo. Abbiamo visto, grazie alle prodezze della mia amica F, quanto può essere frustrante buttarsi nella realizzazione di un sito web se si è alle prime armi, ma ho per te una buona notizia: non dev’essere per forza così. Sei pronta/o a scoprire qual è il metodo più efficace per diventare un esperto di WordPress senza prendere a martellate il tuo computer? Allora afferra una tazza del tuo caffè preferito e partiamo! Cosa fa il 99% delle persone Innanzitutto, per diventare un esperto di WordPress devi evitare di fare quello che fa il 99% delle persone quando approccia per la prima volta questa tecnologia. Il consiglio che sto per darti vale per WordPress e la realizzazione dei siti web quanto per ogni altro tipo di tecnologia, perciò fanne tesoro. Ma cosa fa il 99% delle persone? Esattamente le stesse cose che ha fatto la mia amica F. Spende una barca di soldi in dominio, hosting, indirizzi di posta elettronica e tema WordPress e si lancia alla costruzione del sito senza avere la minima idea di come strutturarlo e di quali contenuti inserire. Le conseguenze ormai dovresti conoscerle bene e sapere che sono tutte bruttissime: scelta dell’hosting sbagliato; scelta del tema sbagliato; homepage del sito bruttissima e priva di senso; demotivazione e rinuncia; spreco immane di soldi e tempo. Ma la cosa ancor più grave se commetti tutti questi errori è che alla fine della fiera il sito comunque non ce l’hai! Oppure ce l’hai ma fa talmente schifo che se lo scansiona per sbaglio un Google bot si suicida. Perché il 99% delle persone commette tutti questi errori Penso sia interessante anche capire perché il 99% delle persone commette questi errori, perciò mi sono posto la domanda un’infinità di volte. Non è che queste persone sono tutte sceme, anzi! Molte di queste sono coraggiose e intelligenti come la mia amica F. La risposta è un’altra: per quasi un decennio servizi come Shopify, Wix e Squarespace hanno inquinato l’ambiente con false promesse di gioia e prosperità in tempi brevi e con facilità. Le loro pubblicità mostrano slogan come: “crea un sito, vendi quello che vuoi e commercializza la tua attività” (Squarespace); “crea un sito web di ecommerce supportato da potenti strumenti che ti aiutano a trovare clienti, generare vendite e gestire la tua routine” (Shopify); “scopri la piattaforma che ti dà la libertà di creare, progettare, gestire e sviluppare la tua presenza online come desideri” e ancora “disegna e crea siti di alta qualità”, che se la legge il Sarto mi muore davanti allo schermo (Wix). Per colpa di questi e altri brand simili si è ampiamente diffuso il concetto che realizzare siti web è una passeggiata e che richiede pochissimo tempo. La verità è che poi tutte queste povere persone che ci cascano piangono per tantissimi motivi: realizzare un sito web non è facile; realizzare un sito web ecommerce è ancora più difficile; realizzare un sito web che vende è ancora più difficile che realizzare un ecommerce (siamo bravi tutti a inserire qualche prodotto su un sito, ma in quanti riusciamo a generare una vendita?); realizzare un sito web con un template carino e scriverci dentro due cavolate non vuol dire realizzare un sito che vende. Per non parlare di quali sono gli altri limiti di utilizzare una di queste piattaforme: la maggior parte dei temi realizzati per queste piattaforme sono lentissimi da caricare; gli hosting che ti mettono a disposizione queste piattaforme sono scadenti e lentissimi; qualsiasi operazione che non sia inserire un’immagine o un testo è difficilissimo perché, per quanto queste piattaforme abbiano qualche “estensione”, queste non si possono paragonare alla moltitudine di plugin realizzati dall’enorme community di WordPress. Ma non finisce qui: sai quanto iniziano a costare mensilmente gli abbonamenti se vuoi aggiungere al sito due funzioni in più che puoi ottenere gratuitamente su WordPress? La risposta finale al quesito è questa: la maggior parte delle persone che decidono di realizzare il primo sito web su WordPress crede che farlo sia una cavolata e si lancia senza consultare delle guide. È come se utilizzassi un elettrodomestico senza consultare neanche una volta il manuale delle istruzioni, solo che in questo caso se sbagli non rischi di rovinare l’immagine digitale della tua attività. Ti stupirà sapere che io stesso ho utilizzato questo approccio per imparare ad utilizzare WordPress, ma prima di chiudere questa pagina arrabbiandoti lascia che ti sveli un trucchetto che mi ha permesso di ottenere risultati ben diversi. Cosa non fa il 99% delle persone e che dovresti fare tu È vero: il metodo migliore per imparare a utilizzare WordPress è smanettare di brutto, anche a caso. Devi installare e disinstallare temi e plugin, devi caricare immagini e pubblicare ed eliminare articoli e pagine e testare tutte le varie funzioni. Praticamente devi distruggere il tuo primo sito web. Però ancora prima devi effettuare un’operazione semplicissima a cui quasi nessuno pensa: creare un ambiente protetto. Proprio così. Anche se il sito ti esplode, puoi assicurarti che: nessun’altro/a possa vederlo; tu possa ripristinarlo e ricominciare da capo; non bruci i tuoi soldi. Io ho sperimentato tantissimo all’interno di un ambiente protetto prima di mettere online il primo sito e grazie a questo adesso sono in grado di aggiustare tantissimi siti (anche non fatti da me) non appena si presenta un errore e sono (quasi) sempre certo degli esiti che avrà un’operazione che andrò ad effettuare. Sono anche in grado di sapere quali sono i file e le cartelle di WordPress che tengono in vita il sito, perché ho provato ad eliminarle una ad una e ne ho osservato i risultati. Ma don’t panic: tu non dovrai arrivare al mio stesso livello di follia, ti basterà imparare ad utilizzare temi e plugin (possibilmente gratuiti) a menadito per poter imparare come sfruttare WordPress al meglio per realizzare il tuo primo sito. Come si
Le 10 abilità del Dipendente Perfetto
Il successo della tua azienda non dipende dall’abilità di produrre un determinato prodotto o servizio ma dalla presenza di tutta una serie di abilità secondarie che dai per scontato… e che così scontate purtroppo non sono! Se bastasse essere bravi nel proprio lavoro per guadagnare più della concorrenza, oggi dovresti avere il vialetto attorno a casa foderato di oro! Secondo una ricerca condotta dallo Stanford Research Institute sugli ultimi 50 anni del mercato globale, il 75% del successo di una azienda dipende dalle competenze trasversali delle persone che ci lavorano dentro, solo il restante 25% dipende dalle loro abilità tecniche. E ancora, secondo una recentissima indagine condotta da LinkedIn su più di 5000 professionisti affermati, negli ultimi anni il 91% degli intervistati ha trovato determinanti nel raggiungere il successo le loro soft skills invece delle abilità canoniche del loro settore! Per intenderci, a fare la differenza in positivo non sono state quelle abilità che impari a scuola, all’università o in un istituto tecnico… Il mondo digitale ha totalmente stravolto le carte in tavola. Se una volta ti bastava il sapere, l’esperienza tecnica, oggi è solo il punto di partenza! La tua azienda sbatte ogni giorno contro nuove sfide che la mettono a dura prova, non siamo obbligati a superarle ma rimanere indietro significa perdere clienti. Ho selezionato per te 10 abilità che devi assolutamente avere nella tua azienda! Puoi averle tu o un tuo collaboratore o un tuo dipendente. Sono 10 capacità che già oggi sono utilissime, fra un anno saranno indispensabili… fra 5 anni se non le hai non potrai fare impresa! Perché come diceva Steve Jobs “Io non assumo persone intelligenti per dirgli cosa fare, assumo persone intelligenti così che siano loro a dirmi cosa fare” Ne ho parlato in questo video I Social sono un’enorme opportunità per tutte le piccole e medie imprese che vogliono lasciare il segno e raggiungere i propri obiettivi . Con la Comunicazione Online anche un’azienda che non dispone di enormi capitali può crearsi un canale per attirare clienti ed aumentare costantemente il proprio fatturato! Vai su www.isartidelweb.it/newsletter e iscriviti! Ti invieremo ogni settimana i consigli più utili per comprendere come il digitale può farti arrivare là dove hai sempre desiderato essere. Detto questo, procediamo con la puntata di oggi che lo so, è un po’ strana… cosa c’entra la comunicazione online con le abilità tue o dei tuoi dipendenti? Ho a che fare con le aziende italiane da prima dell’arrivo di internet e la mancanza di certe cose c’è da sempre, non è una questione recente. Ma negli anni 80 non era un problema! L’economia era così florida da permettere alle aziende di prosperare anche se erano piene di buchi. Son passati 40 anni! Quei problemi, quelle mancanze sono ancora lì perché si tratta di abitudini, di cultura… ma il mercato di oggi non perdona. Per un’azienda impreparata la Comunicazione Online è un problema! E io lo so bene perché lo vedo ogni singolo giorno… La Comunicazione Online è complicata, il digitale è troppo rapido, uno scenario a cui le imprese non sono abituate e d’istinto si tirano indietro. Ma occhio perché alle spalle c’è il fallimento! Il mondo online non è un’opzione, è la realtà dove è immerso il tuo potenziale cliente. Se la ignori, sei fuori! Anche l’agriturismo dove vivi l’esperienza senza internet si propone online! Anche la religione cerca i fedeli sui social… tutti devono farlo! Quindi che opzioni hai a tua disposizione? O chiudi o procuri alla tua azienda le armi giuste per far fronte al nuovo scenario… e queste armi si chiamano soft skill. Le multinazionali hanno capito da anni il concetto che ti sto spiegando oggi, infatti i loro HR sono molto preparati in merito. L’HR, diminutivo di Human Resources, è il professionista responsabile delle risorse umane: si occupa di gestione, selezione, formazione e sviluppo del personale di un’azienda. È una funzione molto complessa, che include diverse responsabilità. Una delle sue mansioni è il processo di ricerca e selezione del personale. L’HR Manager si confronta con i vertici dell’impresa, il CEO, i direttori e i manager di alto livello, per definire le esigenze di sviluppo dell’azienda e quindi si occupa del reclutamento: stesura degli annunci di lavoro, selezione dei candidati, colloqui e così via. Se un’azienda prospera, è merito delle decisioni di chi comanda ma anche delle abilità di chi quelle decisioni le mette in pratica… Faccio una piccola precisazione perché là fuori è pieno di analfabeti funzionali che leggono 4 parole in croce e poi parlano a vanvera: Beoti catatonici! Non ho mai detto che non serve studiare… ho detto che è la base ma non basta per fare soldi! Se sei un avvocato bravissimo in diritto non è automatico che tu abbia successo! Allo stesso modo un ingegnere geniale nel suo campo probabilmente otterrà il suo stipendio da dipendente ma mai qualcosa di più. Bisogna associare alle abilità standard per fare un lavoro, dette hard skill, le abilità secondarie, dette soft skill, che ti permettono di progredire e ottenere la ricchezza che cerchi. Analogamente un’azienda non ha futuro se si limita a produrre un buon prodotto o servizio perché perderà di fronte ad una concorrenza con un prodotto o servizio inferiore ma che investe nella Comunicazione Online. Fa incazzare, ma è questa la realtà in cui vivi oggi. Ecco, se la tua azienda possiede le soft skill, le abilità secondarie di cui parliamo oggi, applicherà meglio la Comunicazione Online! Il titolare o la titolare di una azienda dovrebbe averle ma è difficile padroneggiarle tutte, è per questo che parliamo di dipendenti e collaboratori. Ultima cosa poi passo alla lista: non le ho messe in un ordine di importanza perché sono tutte molto utili, una più una meno… Per poterle inserire in una classifica adatta a te, alla tua situazione, dovrei analizzare lo stato attuale della tua impresa: da quanto tempo sei sul
Mira prima di scoccare!
Spesso e volentieri avrai sentito dire che la cosa importante è partire, anche se non sai dove stai andato. Non fraintendermi: non è facile partire, e il primo passo è un momento molto difficile per ogni viaggio. Però, senza una mappa, senza un traguardo, un luogo da raggiungere, tutto perde di significato. E questo significa che tutto il tempo investito per provare a raggiungere l’obiettivo perde completamente di significato, se non stai dove stai andando. Per dare senso a ogni passo della tua strategia di comunicazione, oggi ti svelerò come mirare prima di colpire! Se non lo hai fatto, ti suggerisco di riprendere i miei articoli legati al mondo del funnel. QUI trovi il primo. Da lì dobbiamo partire per iniziare il tuo viaggio nella comunicazione. Tutto questo perché la tua direzione la stabilisce il funnel, che sarà fondamentale per capire dove mirare. Perché il funnel è lo strumento che ci permette di capire CHI e DOVE dobbiamo colpire. Senza funnel, è come se tu stessi guidando un’automobile con una vaga idea della tua destinazione, ma senza sapere come arrivarci. In questo modo non sapresti quale uscita prendere, l’incrocio a cui devi girare, i bivi da scegliere e così via. Impossibile. E soprattutto, un enorme spreco di tempo ed energie! Per riuscire nella tua impresa serve un navigatore o, almeno, una mappa con dei punti di riferimento per capire come fare per raggiungere il tuo obiettivo. E attraverso il funnel, puoi creare proprio la tua mappa, o nicchia di riferimento. Tecnicamente parlando, la nicchia è il segmento di mercato che ha interessi, necessità e bisogni in comune. In parole povere, sono un gruppo di persone con gli stessi gusti, interessi e necessità. E la cosa che accomuna queste persone e che le spinge verso la tua azienda è che tu sei la persona che RISOLVE i loro problemi. Sei un’altra delle cose che hanno in comune. La nicchia si sviluppa lentamente. Sono quelle persone che passano attraverso il tuo funnel, e diventano sempre più legate alla tua impresa. Una volta che le persone arrivano al BoFu*, una delle poche cose che ti rimane da fare è quella di profilarle. Significa prendere i dati a tua disposizione su queste persone e registrarli nel tuo gestionale, in modo che possano essere sempre a portata di mano per ogni evenienza o opportunità! Per esempio, se dal tuo gestionale osservi che la maggior parte dei clienti che hai è di sesso femminile, potresti creare delle promozioni ad hoc oppure iniziare a cambiare il tono all’interno dei tuoi post! In questo modo non solo avrai un database sempre aggiornato, ma saprai sempre con precisione a chi ti stai rivolgendo. Una volta fatto questo e trovato una costante tra i tuoi potenziali clienti, definire la tua nicchia sarà un gioco da ragazzi. E una volta scoperto quello che le accomuna, ti basterà creare una comunicazione su misura che spinga sui loro problemi e i bisogni. Conoscere la propria nicchia è fondamentale, perché ti permette di avere le armi giuste da utilizzare con ogni tipo di cliente. Per esempio, se hai un’azienda che si occupa di cosmetici e noti che il 70% delle persone che acquistano da te è di sesso femminile e con un’età compresa tra i 30 ed i 40, mentre il 20% è di sesso maschile con un’eta compresa tra i 20 ed i 30, saprai esattamente su quali prodotti spingere, e quali invece menzionare meno. Potrai costruire la tua comunicazione sulla base di queste informazioni, e così terrai i clienti più vicini alla tua azienda. E soprattutto avrai la vita più semplice, perché già sei in possesso di una nicchia che conosci benissimo e che sai come stimolare con una buona comunicazione su misura. Conoscere la nicchia non è facile. Mi è capitato spesso di ricevere un pubblico target da un cliente per poi vedere che online il suo pubblico target era molto diverso. Fortunatamente la tecnologia avanza sempre di più di giorno in giorno, e studiandola potrai trovare sempre più strategie per riconoscere la nicchia dove si trovano i tuoi clienti su misura! Ma ovviamente… conoscere la tua nicchia serve a poco, se non hai creato una strategia di comunicazione. E per impostare la tua comunicazione, il Sarto ha creato la soluzione giusta per te! Vale a dire il suo primo libro, VESTITI BENE E PRENDI IL WEB A MAZZATE! 393 pagine di informazioni preziosissime, con una seconda edizione piena dei segreti più preziosi per attirare i tuoi clienti su misura. Clicca qui per acquistare la tua copia a soli 27 euro! Per non perderti la prossima freccia invece non ti resta che iscriverti alla nostra newsletter CLICCANDO QUI e aspettare il prossimo venerdì. A presto! L’Arciere 🏹
Trasforma le tue parole in soldi 10 – Che titolo scelgo per vendere?
Forse ti starai chiedendo: Modellista, perché aspetti l’articolo numero 10 per parlarmi della prima cosa che devo scrivere, cioè il titolo? La risposta è semplice: NON DEVI SCRIVERE IL TITOLO PER PRIMO. Il Titolo è ciò che il tuo cliente legge per primo. E proprio per questo deve essere curato nei minimi dettagli. Per questo, non solo non deve essere scritto per primo, ma probabilmente sarà l’ultima cosa che scriverai! Il Titolo è il primo e più importante spartiacque del tuo testo: è lui a determinare se il potenziale cliente leggerà (o almeno proverà a leggere) le tue parole o se ti ignorerà. Attento: non sto dicendo che il titolo è TUTTO, ma è anche vero che senza saper scrivere perfettamente il titolo, non c’è tecnica di Scrittura Persuasiva che tenga! Quindi rimboccati le maniche, afferra carta e penna e preparati ad imparare tutto quello che ti serve per scrivere i titoli dei tuoi testi! (SPOILER: mi basterà un articolo per dirti il necessario, ma stavolta ho deciso di strafare e di darti un arsenale potentissimo di armi affilate). Prima di iniziare, facciamo una breve digressione su un argomento importante: DOVE leggono i tuoi testi i tuoi clienti? Può essere il tuo Blog, la tua Newsletter, la tua Rivista. O la tua Landing Page, il tuo articolo sul giornale, il tuo volantino, il tuo annuncio su Google… e infinite altre possibilità. Tra queste spiccano i Social. Sui Social trovi senza ombra di dubbio TUTTI i tuoi potenziali clienti al mondo. E sui Social hai il vantaggio di poter investire denaro per raggiungere proprio quei clienti. Fantastico, vero? Uno spazio efficiente e ben organizzato dove semplicemente PAGANDO puoi arrivare a chi vuoi, quando vuoi e come vuoi, anche se il tuo potenziale cliente non ti sta cercando attivamente. Dove puoi sparargli in faccia la tua pubblicità mentre lui sta pensando ad altro. In qualunque momento del giorno e della notte! Una grande opportunità per tutte le aziende del mondo, non trovi? Sì, lo è. Se non fosse che… Tutti i tuoi concorrenti possono fare la stessa identica cosa; Spendere soldi non basta, bisogna saperli spendere bene (per approfondimenti, leggi la rubrica dell’Arciere – clicca qui per andarla a vedere!); Tutti le aziende del mondo, anche non tue concorrenti, stanno saturando l’attenzione del tuo potenziale cliente; I Social ti danno pochissimo tempo per agire! Seguimi, così tra qualche riga non potrai rischiare di sottovalutare il Titolo. Ognuno di noi (al mondo eh, mica solo al tuo paese!) è invaso da circa 10.000 pubblicità ogni giorno. 10.000 aziende che cercano di convincerci a dare a loro i nostri soldi. Per non soccombere sotto questo attacco pubblicitario, stiamo tutti sviluppando una serie di atteggiamenti, che definirei “di sopravvivenza”, per selezionare molto velocemente il punto in cui vale la pena focalizzare l’attenzione e dove invece è meglio lasciar perdere velocemente e non farsi distrarre. Per questo, quando non siamo dalla parte dei clienti, ma vogliamo Vendere, DOBBIAMO tenere presente un aspetto vitale per le nostre campagne: la regola dei 3 secondi! Cioè: HAI TRE SECONDI PER PRENDERE L’ATTENZIONE DEL TUO CLIENTE! Nei primi tre secondi devi: Cogliere al volo l’attenzione del cliente (e di questo parleremo tra qualche settimana, quando ti parlerò di DESIGN al servizio della Scrittura Persuasiva: iscriviti alla mia newsletter per non perdere questo importante articolo – ti basta cliccare qui, proprio ora, e poi tornare a leggere!) Convincerlo che qui troverà quello che gli serve; Portarlo a leggere tutto il tuo testo. Cosa significa quindi? Che hai giusto il tempo del titolo per vincere in una gara tra 10.000 aziende! Spero che ora ti sia chiaro che, se vuoi diventare un asso della Scrittura Persuasiva, questo articolo ti è assolutamente vitale! Ora che abbiamo capito l’importanza del titolo, andiamo ad osservarlo da vicino. Il Titolo si compone di tre elementi (e non dovrai usarli sempre tutti e tre). PRE-HEADLINE (la parte in piccolo sopra il titolo vero e proprio) HEADLINE (il copro del titolo, la parte centrale, la più evidente) SUB-HEADLINE (la parte appena dopo il titolo, generalmente breve) Per quanto siano tutti importantissimi, sappi che la parte centrale, il corpo, sarà quella che non potrai mai evitare di utilizzare, mentre le altre due possono essere non necessarie. Per definire quando e come usarle, ricorda la regola generale: è una tecnica, quando puoi applicala senza sconti! Vediamole da vicino: #1 PRE-HEADLINE La funzione principale di questa parte del Titolo è QUALIFICARE il tuo lettore. Il tuo prodotto o servizio non è per tutti. Magari è dedicato solo a mamme, o a meccanici, o a sportivi, estetiste, imprenditori, amanti della pesca e chi più ne ha più ne metta. La pre-headline serve a definire per chi è (e per chi non è) il tuo messaggio pubblicitario. In questo modo, quando capiterà sotto gli occhi di una potenziale Cliente, lui potrà capire immediatamente che si tratta di un messaggio scritto proprio per lui. È la parte del titolo che ti permette di PERSONALIZZARE il messaggio! #2 HEADLINE La tua unica grande occasione di fare breccia nel cuore del cliente! Qui ci va il tuo messaggio, la tua Comunicazione Su Misura si manifesta in tutta la sua forza. Poche e studiate parole che ti permettono di vincere nella guerra tra 10.000 distrazioni! Questa è la parte che tratteremo maggiormente in questo articolo! Ed è proprio qui che andrà la tua Big Idea! (attenzione: se ancora non sai cosa sia, non preoccuparti, sta per arrivare l’articolo che ti spiega tutto! Ti sei iscritto alla mia newsletter vero? Se non lo hai fatto, rimedia subito cliccando qui!) #3 SUB-HEADLINE Questo è quel piccolo spazio tra il Titolo e l’Incipit (di cui ho parlato approfonditamente in QUESTO ARTICOLO e nei successivi) Poche righe, a volte solo qualche parola… eppure così importante. In questo breve spazio hai l’opportunità di dare subito al lettore una spinta, un incoraggiamento a leggere. Come? Puoi usarlo per: Creare
Come ti parli?
Prima di cominciare oggi voglio avvisarti: questo non è un articolo facile da digerire. Volevo scriverlo da un po’, e ora con l’aiuto delle mie ultime letture e dell’ultimo video del Sarto (che puoi recuperare cliccando QUI) ho capito che è arrivato il momento di farti una domanda molto importante. Come parli a te stesso? So che sembra una cosa strana da chiederti, ma ho i miei motivi per farlo. Abbiamo visto insieme che il linguaggio ha una funzione molto importante per la percezione di te stesso e delle tue capacità. Ma nell’articolo di oggi ho deciso di analizzare la questione più a fondo. Insieme scopriremo gli effetti che il tuo modo di parlare di te stesso ha sulla tua azienda, e su come sfruttare al massimo il tuo potenziale per raggiungere il successo. Tutti noi abbiamo un dialogo interiore più o meno forte. Non è un discorso che nasce a caso, ma si sviluppa e si modifica con gli anni, in base alle nostre esperienze e le persone che frequentiamo. Questo dialogo influisce moltissimo il nostro modo di pensare e di agire, e tende a seguirci per tutta la vita. Il problema è che nel 99% dei casi, il dialogo di cui ti riempi è assolutamente negativo. Una voce che ti blocca, che ti spinge ad aspettare, che ti mette davanti tanti problemi immaginari prima ancora di iniziare un nuovo percorso. Questo pensiero negativo ti mette dei paletti spaventosi, ed è quello che ti impedisce di raggiungere alla velocità che desideri il successo, insieme a quello di tua azienda. Pensaci bene: quante volte nel corso della vita hai pronunciato frasi di questo tipo? “Sì, ho fatto questa cosa, ma non è niente di che…” “Posso farlo, ma purtroppo ho un problema…” “Non ne sarò mai capace…” Sono sicura che queste frasi sembrano apparentemente innocue. Dopotutto, sono semplicemente parole messe lì per caso. Ma il modo in cui scegli di parlare di te stesso e delle cose che fai non è mai casuale! Anzi, il tuo modo di parlarti è il frutto di una serie di precisi meccanismi mentali: – Il primo meccanismo è quello di autoconservazione. Dentro ogni persona sono ancora ben attivi e presenti dei meccanismi da uomo delle caverne. A livello primordiale siamo spinti a fare sempre le stesse cose. Il motivo è semplice: la cosa già fatta è una garanzia di sopravvivenza. Sempre per lo stesso motivo, l’ignoto ci spaventa. È vero, potremmo ottenere grandi risultati… ma anche rischiare di farci male! Per questo motivo, nel 99% dei casi il linguaggio negativo lavora come meccanismo protettivo. – Il secondo è il meccanismo sociale. Ho già parlato in QUESTO ARTICOLO del motivo per cui sei certo di non meritare quello che hai. La società influenza molto il nostro modo di parlare a noi stessi, e ci spinge a pensare ai nostri traguardi come qualcosa di insignificante. Ma qual è il tipo di linguaggio negativo che influisce sull’efficacia dei tuoi risultati? Un esempio è essere costantemente convinto di avere davanti ostacoli, difficoltà e problemi, invece di sfide, occasioni e opportunità. Qualche settimana fa in QUESTO ARTICOLO mi sono concentrata sull’influenza che il linguaggio ha sul nostro modo di affrontare le cose. Il linguaggio che usi per te stesso lavora allo stesso modo. Un altro esempio sono i freni, le scuse che ti metti davanti per non fare le cose. “Ma non so se posso parlare di questa cosa…” “Oddio…. e se faccio arrabbiare i miei concorrenti?” “Ai miei clienti questa cosa potrebbe piacere ma… cosa penseranno i miei amici?” Per non parlare poi di tutte le frasi legate alla paura di sbagliare. Il terrore di fare errori, del refuso e dell’imprecisione è un blocco che ha distrutto molte aziende e ha bloccato la scalata al successo di decine di imprenditori. In un prossimo articolo parlerò con più attenzione del motivo per cui temiamo così tanto l’errore. Per non perdertelo, CLICCA QUI e iscriviti subito alla nostra newsletter! Voglio rassicurarti: quando si parla di linguaggio negativo, non sei solo. Questo modo di sminuirsi è legato a un preciso processo psicologico tipico delle persone brillanti, chiamato effetto Dunning-Kruger. Tramite un esperimento basato su una serie di test, questi due ricercatori hanno notato una cosa interessante. Le persone più intelligenti tendono a dare al proprio lavoro e capacità un valore minore di quello reale. Questa distorsione cognitiva è un blocco pericoloso per ogni tipo di azienda… a meno che tu non conosca la strategia giusta per affrontarla! Il suggerimento è molto semplice: analizza con attenzione il linguaggio che usi nei tuoi confronti… e correggilo. Prenditi un momento per studiare le frasi che pronunci, i messaggi che mandi, i pensieri che hai nei tuoi confronti e quelli del tuo lavoro. Scrivili su un foglio, e a fine giornata leggili. Probabilmente sono modi di parlare di qualcuno che ti farebbero inorridire, se fossero rivolti a un tuo amico o a qualcuno che ammiri molto. Quindi, perché usarli contro te stesso? Analizza ciascuna di queste frasi per capire un modo diverso di presentarle. Così scoprirai un nuovo modo di guardare al tuo modo di fare e di essere. Trasforma la “debolezza” in “un aspetto su cui posso migliorare”. Il “non posso farcela” in “dovrò lavorarci“, Il “non ho le competenze per farlo” in “è una capacità che non vedo l’ora di acquisire”. Prenditi del tempo per costruire un dialogo interno forte e positivo. E se ti sembra una cosa da poco, ti invito a leggere questa semplice vignetta, che il Sarto in persona mi ha inviato qualche giorno fa: E se invece desideri scoprire il tipo di Comunicazione giusta per riuscire ad attirare fiumi di clienti nella tua azienda… Scegli VESTITI BENE E PRENDI IL WEB A MAZZATE, il primo libro del Sarto! Nella seconda edizione troverai pezzi inediti, e tante informazioni utili per cambiare per sempre la comunicazione della tua impresa per conquistare i tuoi clienti su misura! CLICCA QUI e acquista subito la tua copia! Noi invece ci vediamo mercoledì
Fare siti fa schifo – parte 1
Scopri come gestire gli incubi della tecnologia Ciao e bentornata/o sulla rubrica del Fabbro, Oggi voglio parlarti di come sia facile realizzare un sito web seguendo un metodo efficace o una guida fatta nel modo corretto e di quanto invece sia frustrante, fastidioso e insopportabile dover imparare smanettando da soli e commettendo un errore dopo l’altro. Infatti, fare siti web fa proprio schifo se non sai come si fa e può diventare l’esperienza più terrificante della tua vita. Credimi, non sto esagerando. In generale, doversi confrontare con un tipo di tecnologia per la prima volta è sempre un’esperienza spiacevole (o perlomeno nella maggior parte dei casi). Un amico mi ha regalato qualche mese fa un mini dot Alexa e non sono ancora in grado di farlo scollegare dal mio pc attraverso un comando vocale; non ti nascondo che molte volte mi viene voglia di dargli fuoco e lanciarlo dalla finestra urlando bestemmie (e quelle napoletane sono bruttissime, credimi). Magari, allo stesso modo, tu utilizzi WordPress ma non sei ancora in grado di installare un plugin, oppure di cambiare la scritta sul footer del tuo sito. Tranquillo/a, non sei la sola/il solo: nessuno nasce imparato. Pubblico questo articolo perché proprio qualche giorno fa una mia carissima amica mi ha inviato un vocale su WhatsApp dicendomi: “Sto lavorando per la prima volta ad un sito con WordPress ma mi sta venendo uno schifo. Puoi darci un’occhiata?” Mi collego all’URL e… ho capito perché la maggior parte delle persone che decide di realizzare un sito web non ce la fa. Vuoi realizzare il tuo primo sito web? Vuoi provare a migliorare quello che hai già? Hai già provato a realizzare un sito ma è stata un’esperienza drammatica e l’hai mollato a metà? Se puoi rispondere “sì” a una di queste domande (o se sei un tipo curioso come me) allora afferra una tazza del tuo caffè preferito e seguimi: si parte! Fare un sito web fa schifo, se cominci così Torniamo alla mia amica “F”. Prima di tutto chiariamo una cosa: F è una delle persone più intelligenti che conosca, senza esagerare. Il primo aggiettivo che mi viene in mente per descriverla è “geniale”. F è anche una persona che ama la tecnologia e l’informatica. Questo te lo dico perché non voglio che ti dai scuse tipo: “sì vabbè, però io non sono portato per queste cose informatiche”. Infatti, nonostante F maneggi computer, cellulare e inserirenomedispositivotecnologicoacaso perfettamente, ha compiuto tutti i classici errori che compie un essere umano quando prova a realizzare un sito web in autonomia. Fine della premessa. Torniamo al sito di F. Guardando un attimo il suo sito, ho avuto come l’impressione che non avesse bene in mente come strutturare i contenuti all’interno della homepage. Primo errore. Prima di sporcarti le mani su WordPress, infatti, dovresti sempre disegnare su carta uno schemino del tuo sito. Perché? Perché altrimenti compi inevitabilmente a catena una serie di errori mortali. Stai a vedere. Ho chiesto ad F che tema stesse utilizzando, perché da come si presentava il sito sembrava proprio un tema orribile e antiquato. Con mia sorpresa, lei risponde “Divi”. Divi è uno dei temi più popolari di WordPress ed è uno di quelli che costa di più (89 dollari all’anno oppure 249 dollari una tantum nel momento in cui scrivo). Detto così sembrerebbe una buona scelta, non è vero? SBAGLIATO. In verità trovo che Divi sia uno dei temi più complicati da usare su WordPress e lo sconsiglio ad un principiante. Per il momento ti consiglio di evitarlo a tutti i costi! E questo è già il secondo errore: comprare un tema inadatto al tuo sito. Quando acquisti il tema sbagliato perdi tantissimo tempo per imparare a utilizzarlo come si deve e butti i tuoi soldi inutilmente. “Ok Fabbro, però esistono tantissimi temi, come faccio a capire qual è quello giusto per il mio sito?” Tu intanto disegna il tuo sito su carta, così quando guardi le demo dei temi puoi scartare subito quelli che non ti offrono il layout di cui hai bisogno. Dopo averlo disegnato vai a recuperare a questo indirizzo una guida che ho pubblicato tempo fa per aiutarti a scegliere il tema ideale per il tuo sito. Se non hai ancora compreso appieno l’importanza di quest’ultimo punto sappi che inoltre, se scegli il tema sbagliato per il tuo sito, inevitabilmente incapperai in un altro errore ancora (come ti dicevo, è una reazione a catena micidiale): finisci con l’adattare il tuo sito web al tema e non viceversa. Mi spiego meglio. Se utilizzi il tema sbagliato, finisci col rimpiazzare i contenuti della demo (l’anteprima del tema) con i tuoi e ti viene fuori una roba totalmente impersonale, priva di vita. E non è ancora tutto. Divi è un tema dalle possibilità infinite e contiene al suo interno migliaia di funzioni e ancor più combinazioni, su questo non c’è dubbio. Però che te ne fai se non riesci a far comparire sulle pagine del tuo sito neanche il menù di navigazione? Può non sembrarti un problema in apparenza, ma sappi che un sito fatto con Divi è più pesante e lento da caricare rispetto a un sito fatto con altri temi. Ma la cosa più importante è un’altra ancora: se utilizzi il tema sbagliato, il tuo sito viene fuori uno schifo e lavorarci fa schifo. Finisce che dopo un po’ di giorni ti arrendi e decidi di mollare tutto. Te lo ripeto ancora: non sottovalutare questo passaggio. Disegna il tuo sito su carta e trascorri tantissimo tempo alla ricerca del tema ideale. Magari fatti prima le ossa su qualche tema gratuito, ne esistono di validi in circolazione. Un’altra domanda che ho fatto a F è stata: “Il font è open sans, però l’hai usato sia per i titoli che i paragrafi, così risulta un po’ monotono. E lei mi ha risposto: “hai ragione. Però non capisco cos’è successo, credevo di aver scelto un altro font.” E questa frase mi ha portato a scovare un altro errore. F credeva
Le 7 Abitudini che portano la tua Azienda al Successo!
Che differenza c’è fra la tua azienda e quella di un concorrente che vende il tuo stesso prodotto o servizio ma a 10 o 100 volte tanto? Che tu ci creda o no, la differenza non sta in quello che vendi ma nel modo in cui guardi e affronti il mercato! Parliamone assieme… L’avvento del mondo digitale ha segnato una linea netta, un confine che divide chi fa impresa nel vecchio modo da chi è in grado di evolversi. Entrambi i gruppi esistono da sempre, sia chiaro, ma con la crisi attuale è diventato evidente come il primo tipo è destinato a fallire. Ti sarà sicuramente capitato di vedere altre aziende che lavorano nel tuo settore ma che riescono ad ottenere risultati molto superiori ai tuoi… Eppure tu lo sai fare, il tuo lavoro… e pure bene, anzi! Meglio di loro. Quindi dove sta il trucco? Cosa ti manca per raggiungere i tuoi obiettivi. Oggi ti mostro le 7 abitudini che accomunano tutti gli imprenditori e le imprenditrici che hanno raggiunto il successo e la ricchezza! Ovvio, magari ti sembrano parole vaghe. In fondo io e te siamo persone diverse! Quello che io posso chiamare “trionfo” tu puoi ritenerlo una perdita di tempo e viceversa… visto che non mi piace parlare a caso, ti lascio una definizione: “Lo scopo della ricchezza è fare quello che si vuole quando si vuole e con chi si vuole… senza dover rendere conto a nessuno!” Se cerchi trucchi o scorciatoie questo articolo non fa per te. Oggi affrontiamo 7 punti e non ce ne sarà nessuno che ti metterà a tuo agio. Perché come sempre succede, e come sai benissimo, quello che funziona non è semplice! E passa tutto per le tue mani. Esito positivo o negativo che sia La ricchezza e il successo della tua azienda sono una tua responsabilità, e come diceva Winston Churchill “la Responsabilità è il prezzo della grandezza”! Ne parlo anche in questo video: I Social sono un’enorme opportunità per tutte le piccole e medie imprese che vogliono lasciare il segno e raggiungere i propri obiettivi. Con la Comunicazione Online anche un’azienda che non dispone di enormi capitali può crearsi un canale per attirare clienti ed aumentare costantemente il proprio fatturato! Vai su www.isartidelweb.it/newsletter e iscriviti! Ti invieremo ogni settimana i consigli più utili per comprendere come il digitale può farti arrivare là dove hai sempre desiderato essere. Detto questo, procediamo con l’articolo di oggi, che come spesso succede nasce dalle domande e osservazioni sul mondo che ci circonda da parte di chi segue questo canale. Oggi parliamo delle 7 abitudini di cui devi assolutamente impadronirti per raggiungere la ricchezza e il successo con la tua azienda, e per capire quanto e perché funzionano così bene, vediamo assieme il contesto in cui si rendono totalmente indispensabili! Come ti ho accennato poco fa, esiste sicuramente qualcuno, un’azienda o un artigiano o quello che è, che fa il tuo stesso lavoro ma guadagna di più. Questa è una condizione sempre vera che ci accomuna tutti, in ogni settore del mercato… Per rendersene conto basta fare una rapida ricerca sulle persone col patrimonio più consistente in giro per il mondo. Ad esempio se andiamo in Cina troviamo una bella sfilza di ricconi ed il più tosto di tutti è Zhong Shanshan, un imprenditore diventato miliardario commerciando acqua minerale. Ad oggi la sua ricchezza ammonta a 76,7 Miliardi di dollari… Non so se ho reso l’idea… stiamo parlando di una valanga di soldi fatti con l’acqua minerale! Ma ci sono aziende ricche e prospere anche nel campo della carne, o del cibo spazzatura, dei dolci, del cibo sano. Non esiste il prodotto o servizio più profittevole dell’altro. Puoi vendere case, puoi vendere macchine o puoi vendere matite e penne… i soldi riesci a farli comunque e in abbondanza. Più raccogli dati e più ti rendi conto che ci sono persone di successo che si sono arricchite con la loro attività in ogni settore del mercato. A occhio e croce la reazione più comune di fronte ad un discorso del genere è: prima invidia, poi rabbia, poi l’insulto sistematico. Se hanno i soldi c’è qualcosa dietro, se hanno successo di sicuro li hanno aiutati, hanno rubato, sono figli di qualcuno eccetera eccetera eccetera… Non siamo stanchi di queste scuse? Io si, e parecchio anche! Se sei disposto o disposta ad aprire la mente per capire i motivi dietro alla ricchezza delle persone allora continuiamo a parlare, diversamente fuori dalle palle che non ho tempo da perdere con te! Son più di dieci anni che cerco i motivi, che cerco lo schema… gli elementi comuni dietro al successo di questo e di quell’imprenditore, ed ho trovato la risposta nel processo, in una serie di azioni da compiere, da aggiungere a quello che già fai. Quindi non sono Hard skill. Breve definizione: si definisce hard skill quella competenza che ti definisce come professionista nel tuo settore. In pratica sono le competenze tecniche che dipendono dal bagaglio formativo e dalle esperienze lavorative pregresse. Sono misurabili, quantificabili e sono comunemente riconosciute quindi esistono delle scuole per apprenderle. Si tratta di tutte le competenze professionali più specifiche che differenziano i lavoratori: ad esempio, un contabile avrà notevoli conoscenze in ambito economico, mentre chi vuol diventare programmatore svilupperà competenze tecniche nel settore informatico. Sai fare il pane? Quella è una hard skill ed è necessaria per lavorare in panetteria. Conosci il diritto civile e penale? Quella è l’hard skill indispensabile per fare l’avvocato. L’esistenza delle Hard Skill implica l’esistenza delle soft skill, alcune di queste ti sono utilissime ma ne parleremo nel prossimo articolo. Il vantaggio delle hard skill è che le puoi imparare a scuola, lo svantaggio è che non bastano per raggiungere la ricchezza con la tua azienda… Ne parliamo quasi ogni puntata… se chi ti supera in fatturato è meno abile di te nel tuo lavoro, allora quello
L’ultimo step per una comunicazione perfetta!
Negli scorsi episodi abbiamo scoperto cosa succede alle persone che si avvicinano alla tua azienda quando passano per il Top of Funnel e Mid of Funnel. Abbiamo attraversato l’imbuto gigantesco all’interno del quale passano TUTTI i tuoi potenziali clienti. Alcuni si sono allontanati, ma quelli rimasti sono sempre più conquistati da te e dalla tua impresa. Ora è il momento di trasformare tutti questi clienti, arrivati da te perché attratti dalla tua comunicazione, e rimasti con te perché apprezzano i contenuti che gli proponi, in clienti paganti. E in questa fase potranno realizzare tutte le azioni che vorrai. Perché ora sta a te dare la direzione alla nave! Ma mi spiego meglio. Ora è il momento di “battere il ferro finché è caldo!”. Detta in altri termini, ora è il momento di proporre acquisti al tuo cliente, attivo e pronto a raccogliere le tue offerte. Ora il funnel è finito. Letteralmente, e hai davanti un cliente pronto per comprare. È entusiasta per qualsiasi cosa tu gli proponga, è pronto a tuffarsi in una meravigliosa iniziativa promossa dalla tua azienda, ed è prontissimo a fare il tifo per te ed essere in prima fila affinché tu possa avere successo. A questo punto del funnel, il cliente è tuo. Non è più un pubblico freddo, che ricorda a malapena il nome della tua impresa. Ma non è neanche un semplice pubblico caldo. Qua, nel Bottom of Funnel, si raccolgono i clienti che saranno disposti a tutto pur di avere il tuo prodotto o servizio. Non solo! Questo tipo di pubblico non si limita a un solo acquisto: diventa un cliente abituale della tua attività. C’è di più. Questo tipo di cliente ti vorrà anche consigliare ai suoi conoscenti e amici! Non sottovalutare questo passaggio, perché è davvero molto importante. Nel Bottom of Funnel non hai più un semplice cliente, ma anche qualcuno che è pronto a farti conoscere da altre persone, facendo arrivare da te un pubblico molto particolare. Sono clienti che arrivano da te praticamente già nel Middle of Funnel, e che basta scaldare un minimo per trasformarli in clienti paganti. Ma attenzione: tutto questo è possibile solo se continuerai a offrire al tuo cliente esattamente quello che cerca. Perché se smetterai di farlo probabilmente la sua fiducia nei tuoi confronti andrà in mille pezzi. A quel punto parlerà male di te ai suoi conoscenti, facendoti perdere tanti potenziali clienti. Il nostro viaggio all’interno del Funnel si conclude qui. Come hai visto, conquistare una persona e trasformarla in un cliente non è un processo facile. Creare un funnel efficace è molto difficile, e il percorso è pieno di ostacoli. Le campagne social da questo punto di vista sono alleate preziose: impostale con attenzione in base al tipo di pubblico che vuoi attivare. Puoi essere selettivo, inserendo interessi molto specifici, oppure generico, e lasciando larghe le maglie delle persone che vuoi raggiungere. Facciamo un esempio molto generico. Se hai un ristorante specializzato in cucina di mare, puoi creare diversi tipi di campagna. Per attirare un pubblico freddo selezionerai chiunque si trovi nella tua zona, senza badare troppo ai loro interessi specifici. Per scaldare il pubblico inizierai a creare campagne mirate, tarate su chi vive nella tua zona ed è appassionato di prodotti ittici di alta qualità. E infine, trasformerai questo pubblico caldo in clienti paganti pubblicizzando una serata speciale al tuo locale, e spingendo le persone a venire a provare i tuoi piatti! Ora ti svelerò un segreto. Alcune piattaforme suddividono visivamente le campagne a seconda dello step nel quale sono più utili all’interno del funnel (come per esempio su LinkedIn o Facebook) mentre altre piattaforme danno la possibilità di selezionarle senza distinzione (come per esempio Google). Quindi, 2 piattaforme su 3 utilizzano il funnel. Solo che i nomi delle diverse fasi su Facebook e LinkedIn sono diversi! Invece di ToFu abbiamo la categoria Notorietà, Considerazione invece di MoFu e Conversione invece di BoFu. E se ci pensi, è corretto. Prima dobbiamo farci notare, poi considerare ed entrare nella mente e nel cuore del cliente ed infine dobbiamo portare a casa una bella conversione! Questa è la ragione per la quale ho preferito iniziare a spiegarti le cose con calma ed ho deciso PRIMA di spiegarti gli step del funnel, per fare in modo che tu sappia di cosa si parla e che possa capire più facilmente l’obiettivo dei vari tipi di campagna! E ora che abbiamo esplorato a fondo questo angolo della foresta… è il momento di passare allo step successivo, e parlare di come usarli con Facebook. Li scopriremo insieme nella prossima freccia! Per leggerla non devi fare altro che CLICCARE QUI, iscriverti alla nostra newsletter e… aspettare il prossimo venerdì. Prima di andare, ricorda che conoscere i social non basta. Alla base delle campagne di successo c’è sempre un’ottima Comunicazione su Misura. E per scoprire come creare quella più adatta alla tua azienda, il Sarto ha deciso di creare un manuale pratico. Vale a dire il suo primo libro, VESTITI BENE E PRENDI IL WEB A MAZZATE! Con una seconda edizione piena di contenuti inediti, e tante informazioni utili per capire come impostare la tua comunicazione! Clicca qui per acquistare la tua copia a soli 27 euro! Ora che il funnel non ha più alcun segreto per te, è il momento di addentrarti ancora di più nella foresta… e scoprire come conquistare sempre più clienti su misura per la tua attività! Alla prossima freccia, L’Arciere 🏹
Trasforma le tue parole in soldi 9 – Fai l’offerta giusta al cliente giusto!
Eccoci arrivati al termine di questa serie di articoli sull’Incipit dei tuoi testi secondo la tecnica della Scrittura Persuasiva. Nelle scorse settimane abbiamo analizzato i Livelli di Consapevolezza del Cliente e viste le tecniche per iniziare i tuoi testi proprio in base al Livello. Tutto è iniziato il 30 settembre scorso, QUI. Lo so, ci sono voluti molti articoli… ma l’argomento è ampio e la Tecnica non esattamente facile. E il mio obiettivo non è “darti una infarinatura”, ma accompagnarti verso l’acquisizione di competenze avanzate, che ti permettano di trasformare le tue parole in soldi! Oggi quindi andiamo a vedere l’approccio più diretto in assoluto: L’OFFERTA! Questa è una tecnica fantastica, insuperabile, meravigliosa, incredibile, spettacolare… Solo che funziona SOLO con i clienti più selezionati! I Clienti Su Misura! Ovvero quelli che comprendono di avere un problema da risolvere, sanno cosa gli serve per risolverlo, e non solo: vogliono comprare PROPRIO DA TE la soluzione! Facile, no? Andiamo a vedere assieme come si crea un Incipit OFFERTA, quando si usa e, soprattutto… quanto questa tecnica sia TOTALMENTE INUTILE se usata con i clienti sbagliati! Chi è il tuo Cliente Su Misura? Quello che: Compra con entusiasmo quello che proponi; Non ti assilla di domande inutili e richieste di sconti; Non comprerebbe mai dalla concorrenza e parla sempre bene della tua azienda. Quanti ne conosci così? Immagino pochi. O almeno una scarsa percentuale sul numero totale dei tuoi clienti. Eppure ci sono. Esistono. Per ogni settore, ogni azienda, ogni attività, ce ne sono a bizzeffe. E allora perché non siamo tutti pieni di Clienti così? I motivi sono essenzialmente due: Occorre utilizzare al meglio la Comunicazione Su Misura per raggiungerli, educarli e tenerli con te; Occorre conoscerli perfettamente, altrimenti non saprai mai come beccarli! Non preoccuparti: anche se questi due punti, da soli, possono sembrare un ostacolo insormontabile, se sei su questo Blog ritieniti fortunato: qui trovi GRATIS tutto quello che ti serve! Qui trovi tutte le rubriche Blog del Laboratorio dei Sarti del Web: la Comunicazione Su Misura diventerà per te una passeggiata studiando ogni nuovo articolo. Come fare a non perderne mai uno? Clicca subito qui e iscriviti alla newsletter! E qui invece trovi la Checklist – Clienti Su Misura: 27 domande a cui rispondere per conoscere al 100% il tuo cliente ideale. Ed anche questo è GRATIS! Cosa vuoi di più? Ah, gusto, sapere come si usa la tecnica dell’OFFERTA! Entriamo allora nel dettaglio: una volta definito il tuo Cliente Su Misura, avvicinato a te con la Comunicazione Su Misura, educato e fatto innamorare di te con i tuoi materiali… beh, non devi fare altro che vendergli la tua merce. Niente giri di parole, qui. Niente allusioni: sii diretto al massimo, non perderti in lungaggini inutili. Il vero Cliente Su Misura è già pronto a comprare. Ti basterà scrivere il tuo Incipit esattamente nel modo che sto per descriverti e non dovrai fare nessuna altra fatica! Quindi, quali sono le caratteristiche di un Incipit Offerta? Ferma tutto! Lo so cosa stai pensando! La stragrande maggioranza delle volte che parlo di offerta, gli Imprenditori e le Imprenditrici con cui parlo pensano allo SCONTO! NOOO!!!! Lo sconto, quando c’è, è solo UNO dei possibili elementi dell’OFFERTA e non è assolutamente né il più importante né necessario sempre. Perché il tuo Incipit Offerta sia assolutamente irresistibile (per il tuo Cliente Su Misura) devi rispettare i seguenti punti: Deve essere indirizzato al giusto Cliente (l’ho già detto, no?); Deve essere semplice e immediato da comprendere; Deve essere facile da comprare! Deve chiarire subito i dettagli: prodotto, prezzo, garanzia, sconto, ecc; Deve evidenziare vantaggi, benefici, garanzie il prima possibile; Deve avere un motivo: come mai fai questa offerta? Deve essere corto! Mi soffermo un attimo su quest’ultimo punto: corto. “Corto” non vuol dire sbrigativo. Come vedi, non ti ho indicato un numero di parole o di righe. Non c’è una regola, ma “corto” sta per: non più lungo del minimo indispensabile. Quindi… più è alto il tuo potere sul Cliente, meno parole potrai usare. Guarda, ad esempio, cosa può fare la Apple: Il marchio è talmente amato dai suoi Clienti Su Misura che la pubblicità non deve dire praticamente nulla se non “compra!”. Come vedi, è una tecnica davvero facile da usare! Certo, è meno facile COSTRUIRE l’offerta irresistibile, ma di questo me ne occuperò in un altro articolo di questa rubrica (ti sei già iscritto alla newsletter vero? Se non lo hai ancora fatto clicca subito qui, non vorrai perderti l’articolo su come costruire l’offerta!). Ma se avrai costruito a dovere l’offerta giusta e avrai raccolto attorno alla tua azienda i clienti giusti, vendere sarà davvero una passeggiata! Il vero errore che puoi fare usando questa tecnica sta nel selezionare male il destinatario. Non mi stancherò mai di ripeterlo: se indirizzi un testo con Incipit Offerta a clienti con un livello di consapevolezza più basso del massimo possibile, avrai fatto un buco nell’acqua. Il desiderio di comprare del tuo lettore si potrà solo arenare sulle prime righe del testo, senza andare oltre. E senza comprare. E ora veniamo ad un trucchetto davvero forte che ho imparato in anni di pratica. Io lo chiamo: l’INDICE. È uno di quei trucchi che può davvero riempire le tue casse molto velocemente: usalo e vedrai che soddisfazioni! Quando inizi a scrivere un testo per vendere un tuo prodotto o servizio ad un Cliente Su Misura, immagina che ogni frase, ogni riga del tuo testo, sia quella che porterà il lettore a comprare. In altre parole: non perdere il ritmo, tieni altissima la tensione verso l’acquisto, spingi forte sull’offerta e fallo come se non avessi altro spazio per scrivere. Così, per ogni riga! Immagina che ogni frase sia un titolo sensazionale, e ribadisci i concetti chiave in formule diverse, senza mai perderti in chiacchiere! Ti assicuro che le prime volte che scriverai così, ti sembrerà “troppo spinto”. Avrai la sensazione
Visualizza… e agisci!
Dopo aver letto i miei articoli forse penserai che il primo step fondamentale per raggiungere il successo sia scrivere le azioni da compiere per arrivare dove desideri, come spesso suggerisco di fare. O forse sei convinto che la parte fondamentale sia quella dello studio, perché solo una conoscenza profonda del tuo percorso ti permetterà di arrivare al tuo obiettivo. E hai ragione! Questi passaggi sono fondamentali. Ma… esiste un esercizio che può precederli. Un’attività apparentemente semplice, ma utilissima per aiutare la tua mente a raggiungere grandi risultati. Oggi voglio parlare di visualizzazione, un processo mentale fondamentale per generare costante valore! Questo esercizio viene spesso sottovalutato e ignorato dagli imprenditori. Niente di cui stupirsi: a livello culturale la visualizzazione non è vista di buon occhio, soprattutto nella società occidentale. Quante volte a scuola i bambini e ragazzi vengono rimproverati perché “sognano a occhi aperti”? Questo modo di pensare ha portato negli anni a pensare alla visualizzazione come a un’attività infantile e senza senso. Fino a qualche anno fa anche io la pensavo così. Ma dopo alcune conversazioni con il Sarto, ho capito che cosa significa realmente visualizzare. E dopo aver letto diversi libri sull’argomento, ho scoperto che in realtà il problema non sta nel concetto, ma nella sua esecuzione. È vero: un sogno ad occhi aperti difficilmente può portare a raggiungere risultati, e di certo non è il segreto per generare costante valore con la tua azienda. Ma quando viene fatta con criterio la visualizzazione è uno strumento preziosissimo, che prepara il corpo alle azioni che ti permetteranno di arrivare al successo! Ma nel caso in cui avessi ancora qualche dubbio, ecco come sempre qualche dato scientifico. Diversi studi dedicati alla mente umana parlano chiaro: il cervello umano viene stimolato semplicemente attraverso la visualizzazione di un’azione. In gergo tecnico viene chiamato effetto ideomotorio. Quando visualizzi una particolare azione, il cervello attiva le aree del corpo coinvolte in quello specifico gesto. In questo modo è possibile prepararsi al compimento di un’azione, per arrivare preparati al momento in cui sarà necessario svolgerla. Questo metodo viene usato molto spesso dagli atleti a riposo per colpa di infortuni, oppure in preparazione di una grande gara. Attraverso la visualizzazione del loro movimento atletico riescono a mantenere attiva la loro memoria muscolare, e in questo modo riescono a mantenere delle performance di altissimo livello. Ma questa tecnica non è esclusiva solo di grandi sportivi. Chiunque attraverso la corretta visualizzazione di un gesto permette al suo corpo di accendere una scintilla. E se la usi per generare valore, la visualizzazione sarà la chiave che ti permetterà di esplodere verso i risultati che vuoi raggiungere! Ovviamente per ottenere grandi risultati la visualizzazione non deve essere fatta a caso, ma deve seguire dei criteri precisi. Ti faccio subito un esempio pratico. Vuoi lavorare su un nuovo progetto che porterà la tua azienda a crescere e svilupparsi. Prima ancora di iniziare ad agire, prenditi del tempo per visualizzare le azioni che devi compiere per realizzarlo. Mentre arrivi al tuo ufficio immaginati già seduto davanti alla scrivania, nella solita posizione, con davanti il computer e intorno a te i tuoi appunti. Generalmente all’inizio avrai un punto di vista esterno, come se fossi in un film. Ma lentamente inizia a spostare il centro dell’attenzione verso l’interno: immagina le tue mani e il normale punto di vista che vedi dalla tua sedia. A quel punto, puoi iniziare a coinvolgere tutti i sensi. Sembra un passaggio superfluo, ma aiuta molto il cervello a darti una migliore visualizzazione. Quindi immagina di percepire l’odore del tuo ufficio, i rumori che generalmente vengono dalla strada, il calendario che tieni sulla scrivania. Maggiore sarà il lavoro che farai nella visualizzazione, più sorprendenti saranno i risultati che riuscirai a raggiungere! A questo punto puoi procedere con il livello successivo. Il processo di visualizzazione non deve fermarsi all’azione che devi compiere. Devi immaginarti mentre la porti a termine e la completi, riuscendo ad arrivare al risultato che speravi. Anche se in questo caso ti muovi in un campo meno sicuro, non lasciarti scoraggiare: continua a immaginare in modo dettagliato gli obiettivi che desideri raggiungere. Una volta arrivato all’ufficio, ti sorprenderai per la facilità con cui riuscirai a portare a termine certi compiti. Questo perché attraverso la visualizzazione sei riuscito a preparare il corpo al successo. E con il tempo, usando questa tecnica riuscirai ad abbattere degli ostacoli che fino a questo momento sembravano insormontabili! Ecco quindi le 3 caratteristiche principali di una visualizzazione di successo. 1) Deve essere realistica. Per riuscire a ottenere il massimo da una visualizzazione, non puoi pensare a cose completamente senza senso. Immaginare di arrivare alla tua scrivania e fatturare un miliardo di euro in una mezz’ora è una fantasia, tanto quanto quella che potresti avere di volare. Per ottenere il massimo, decidi in modo realistico il risultato che desideri raggiungere e in quale modo intendi visualizzarlo per ottenere i massimi risultati. 2) Deve riguardare solamente te. Perché la visualizzazione sia efficace non puoi provare a prevedere il comportamento degli altri. Il motivo è semplice: se lo facessi e per qualsiasi motivo le persone non si comportassero come ti aspetti, la visualizzazione perderebbe la sua efficacia. Una buona visualizzazione riguarda solamente le tue azioni, che sono quelle che puoi controllare per raggiungere davvero i tuoi obiettivi. 3) Non coinvolgere solo il corpo. Buona parte dei gesti che compiamo nel corso della nostra giornata sono delle semplici azioni meccaniche e senza significato, che non portano nessun tipo di emozione quando li facciamo. Ma quando si parla di azioni che ti permetteranno di arrivare a grandi vette, è normale avere sensazioni di vario tipo! Per questo, nella tua visualizzazione devi includere anche le emozioni che desideri provare mentre raggiungi i risultati. Visualizza la calma che devi avere per raggiungere i tuoi obiettivi, l’orgoglio mentre raggiungerai il successo. Coinvolgi la parte emotiva, e prepara il tuo corpo a sentire le sensazioni che desideri! Applica costantemente questo esercizio, e attraverso la visualizzazione avrai chiaro davanti ai tuoi occhi il cammino