Non che fossi immediatamente entusiasta, ma c’era una cosa che mi piaceva davvero: potevo aiutare le persone a sviluppare il proprio Business. Se dovessi valutare ora quello che stavo facendo, beh.. la penserei diversamente. Ma ancora, ai tempi, non mi era assolutamente chiaro cosa volessi dalla vita. Iniziavo solo a raccogliere qualche indizio. Il prodotto che vendevo ricalcava quello dell’azienda americana (groupon) e tramite alcune migliorie portava clienti alle piccole e medie aziende. Gli accordi erano ricorsivi, potevo quindi tornare più volte dai miei clienti di aziende per riproporre offerte e collaborazioni.
Ciò mi permise di scandagliare un mondo che avevo ignorato sino a quel momento, ma in cui mi trovavo estremamente a mio agio: il campo delle piccole e medie imprese italiane. Quel substrato di imprenditori forti e coraggiosi che, a conti fatti, tiene in
piedi l’intera nazione.
Iniziò a costruirsi così l’idea che avrei potuto fare qualcosa di più. Avrei potuto essere UTILE agli altri. Fare del bene col mio lavoro. Capirai che mediamente un albergo pensa a farti spendere i soldi per divertirti. Ero cresciuto in quel sistema: compra, consuma.
Rivedere quel contesto in un’ottica diversa fu illuminante. Scoprii che, guardandolo da un’altra direzione, mi piaceva. Parlavo ogni giorno con ristoratori, estetiste, parrucchiere, imprenditori del BtoC ,che sono il tessuto trainante dell’economia italiana. Nel tempo legai con molti di questi imprenditori e scoprii che il mio lavoro poteva FARE LA DIFFERENZA. MIGLIORARE il loro mondo e ciò mi faceva sentire bene. Il legame di FIDUCIA che si instaurava fra me e loro, attraverso un corretto scambio di beni e servizi mi faceva stare bene. Ero elettrizzato. Ero finalmente in pace, se riesci a capire cosa intendo. Però c’era ancora qualcosa che mi teneva sveglio la notte. Continuavo a chiedermi se quella fosse la strada giusta. Certo, ero d’aiuto per molte persone, ma sentivo che c’era qualcosa che avrei potuto fare meglio. Tramite i continui feedback mi accorsi che il mio prodotto era più efficace con alcuni dei miei clienti, mentre aveva scarsa efficacia con altri.
C’erano attività che acquisivano nuovi clienti ed altre che li vedevano solo una volta, per il tempo della promozione, e poi mai più. Per alcuni di essi era facile fidelizzare i nuovi acquirenti mentre altri avevano molte più difficoltà. Mi stupii, non te lo nascondo, di scoprire che mi interessava capire il perché: volevo ostinatamente aiutare chi non ce la faceva e risolvere l’inghippo. Fu quello un grande momento di svolta. Mi resi conto che le mie conoscenze non bastavano. C’era qualcosa che non capivo e non potevo accettarlo. Inizia così a fare quello che ancora oggi per me è pane quotidiano: studiare. Non che prima non lo facessi, mi è sempre stato chiaro che se cerchi bene troverai sicuramente un modo migliore per fare una cosa. Diciamo che prima di quel momento non focalizzavo in maniera così decisa le mie ricerche su un unico obiettivo. Acquistai prima di tutto libri su libri. Passavo notti intere sveglio a leggere di business, economia, impresa. Ogni libro letto erano altri tre libri acquistati sull’argomento.
Avevo FAME. Volevo sapere più cose possibili, imparare più cose possibili. Volevo capire quale fosse davvero il problema e trovare la soluzione perfetta e definitiva. Stavo appena iniziando a capirci davvero qualcosa quando arrivò la batosta: dal giorno alla notte l’azienda per cui lavoravo smise di pagare le aziende con cui avevo chiuso gli accordi. Nel giro di pochissimo mi fu chiaro che lo stesso destino era capitato a tutti i miei colleghi nelle varie città italiane.
La conseguenza diretta fu che tutti i miei clienti non vennero pagati dall’azienda per i servizi resi. Alcuni (i miei clienti migliori, per intenderci) reclamavano il pagamento di fatture per svariate migliaia di euro! Migliaia di euro scomparsi nel nulla. Puff. Spariti. Fu una pugnalata alla schiena terrificante. In una botta sola persi la fiducia nell’azienda in cui lavoravo e il rispetto dei miei clienti! Per qualche giorno, lo ricordo come fosse ieri, rimasi immobile. Nemmeno i miei gatti avevano il coraggio di avvicinarsi. Dire che ero deluso e arrabbiato non può farti capire esattamente che situazione stavo vivendo. Ti basti sapere che, quando riuscii a sbloccarmi, già qualche amico aveva cercato di forzare la mia porta di casa. Decisi di prendere una posizione: non sarei stato tra l’incudine ed il martello un altro minuto ancora: chiusi il mio mandato con quell’azienda – che ovviamente era irraggiungibile – e spiegai la situazione alle persone lese (alcune delle quali volevano denunciare ME per truffa). Fortunatamente si fidavano di me e alla fine nessuno
mi ha fatto causa.
Tornai a Bologna, la città in cui mi ero trovato meglio in assoluto. Sperando di ritrovare lì uno stimolo per ricominciare ancora una volta da zero. Non mi ero mai trovato in una situazione del genere: nel giro di pochissimo avevo perso una posizione, un portafoglio clienti sostanzioso e soprattutto la fiducia in una azienda con cui collaboravo da anni! Probabilmente devo ringraziare chi mi ha fatto sgobbare da ragazzino, invece che andare alle feste in spiaggia tutte le sere. Non so nemmeno io dove trovai quell’energia, ma si sprigionò in tutta la sua potenza.