Se non ti fidi non funziona!
Puoi avere in mano anche la bomba atomica ma se non la usi è inutile… La settimana scorsa abbiamo visto un caso sgradevole ma molto istruttivo: delle persone hanno approntato una mega truffa utilizzando le regole della Comunicazione Online. Lo hanno fatto talmente bene che la truffa ha avuto un successo milionario. Se ti sei perso quell’articolo niente paura, puoi trovarlo CLICCANDO QUI. Riflettendo su quella circostanza mi sono chiesto: perché applicano di più e meglio la Comunicazione Online i malintenzionati che le persone perbene? Sono arrivato a 3 risposte possibili: 1) Non hai fiducia nella Comunicazione Online 2) Pensi che basti lavorare come hai sempre fatto 3) Pensi di non avere il tempo/non riuscire ad applicare la Comunicazione Online Oggi parliamo della prima… Perché non hai fiducia nella Comunicazione Online? Diciamolo, è normale… sarebbe strano il contrario! Se parliamo di Comunicazione Online il tuo pensiero va alla Pubblicità, e cosa è stata la Pubblicità per noi italiani sino ad oggi? Provo a riassumerlo con una immagine: (capiscimi, c’è un gatto, non potevo resistere!) Tradotto dall’inglese: Sullo scatolone c’è scritto – “Contiene materiale in grado di indurre dipendenza” Sull’immagine c’è scritto – “Finalmente della verità in una pubblicità” Che sia in America, in Italia, in Cina o in qualsiasi luogo sulla terra, il primo pensiero che attraversa la mente di una persona quando si parla di Pubblicità è: “una colossale balla”. La Pubblicità viene associata quasi esclusivamente ad una costruzione fittizia di baggianate e falsità, incollate assieme per attirare dei gonzi e sfilargli i soldi dalle tasche. Quindi mi tocca darti ragione. Hai ragione ad avere dei pregiudizi. Se hai visto qualcosa succedere una, dieci, mille volte… come si può immaginare che sia diverso? Ma c’è un modo in cui posso rimediare! Posso raccontarti come ho trovato io la Fiducia nella Comunicazione Online: partendo dal servizio meno utile sulla faccia della terra! Ti va di continuare a leggere? Mettiamoci comodi. Lavoro a stretto contatto con le piccole e medie imprese da tutta la vita. Ora sono responsabile dei Sarti del Web, prima ero un venditore nel settore business. E per un breve periodo ho venduto contratti per un’azienda simile a Groupon. Hai presente? Quelle offerte super scontate che quasi 10 anni fa impazzavano in internet. Ora Groupon è l’ombra di sé stesso e tutti i suoi cloni sono svaniti come la schiuma della risacca. Ma al tempo andavano davvero forte! Potevi portare ad una azienda 100 o 200 nuovi clienti in uno schiocco di dita, ravvivando l’agenda dell’attività e creando situazioni di business strabilianti. Ed è lì che ho potuto osservare un fenomeno interessante. Non mi sono limitato a “guardare” quello che succedeva… l’ho esaminato con attenzione. Con metodo SCIENTIFICO. Vedi: ero un venditore, guadagnavo una provvigione ad ogni contratto stipulato. E potevo stipulare uno o più contratti con lo stesso cliente/azienda, anche più volte al mese, ma solo se era contento del servizio che gli avevo offerto… Quindi il collegamento “soddisfazione del mio cliente” => “maggiore guadagno per me” era già molto chiaro nella mia mente! È una lezione che ho imparato a fondo, uno dei pilastri su cui ho costruito i Sarti del Web. Insomma! Per poter fare più contratti mi servivano clienti felici, così inizia la mia ricerca di un METODO per rendere tutti i miei clienti PIÙ SODDISFATTI! Passo dai clienti ogni settimana e mi segno quante persone gli ho mandato, quante ne sono effettivamente arrivate e per finire, cosa molto ma molto importante, quante di queste sono tornate una seconda volta, senza il coupon. Ed è qui che mi accorgo del primo elemento curioso: la maggior parte delle aziende aveva ritorni molto bassi, del tipo che non arrivavano ai 10 ritorni su 100 nuovi clienti incontrati. Avrei potuto pensare che fosse una triste realtà contro cui non si poteva far nulla, e invece c’erano pochi eletti che rompevano lo schema, alcune attività che toccavano punte di 30 o anche 40 ritorni su 100 nuovi clienti incontrati! Oh gioia! È un gran risultato, di quelli che ti garantiscono un cliente a vita. Nella mia testa già immagino schiere di aziende soddisfatte e il mio conto corrente che si gonfia a dismisura. Mi incollo a queste attività/perla e cerco di capire il loro segreto. – Non è il settore merceologico perché sono sparse: quella è una estetica, quelli sono due ristoranti, quello è un dentista e così via; – Non è la zona della città perché la distribuzione è a macchia di leopardo; – Non è neppure l’età dei titolari e dello Staff perché pure lì ho casi molto diversi fra loro Faccio domande, sto più vicino a queste aziende, le osservo e quando credo di aver trovato qualcosa di utile lo consiglio a quelle attività che hanno un ritorno più basso per vedere se migliorano. Per me è un bell’esperimento ma non dura molto perché l’azienda per cui lavoravo al tempo si comporta male. Sono costretto a cambiare tutto, mi trasferisco a Bologna e inizio la mia avventura in una semplice agenzia di web marketing. Cambia il luogo, cambia la modalità ma non l’obiettivo! Perché anche lì ho dei clienti/aziende e l’obiettivo è tenermele strette, quindi si prosegue con la ricerca. E finalmente ho l’opportunità di allargare l’orizzonte. Non più una città, non più solo i miei clienti… ma tutto il mondo! Si perché scopro che ovviamente ci sono altre persone con la mia stessa idea, alcune ne hanno fatto un mestiere, registrando e catalogando gli esempi di successo. Scopro che posso leggere e studiare i casi più eclatanti fin nel minimo dettaglio, per poi applicarli ai miei clienti per migliorare il lavoro dell’agenzia… La mia storia ha avuto degli alti e bassi notevoli, se vuoi leggerla puoi trovarla CLICCANDO QUI Ora ci stacchiamo
Le 10 cose da fare subitissimo dopo aver installato WordPress
Se hai seguito la Rubrica del Fabbro sono sicuro che sarai riuscito ad accedere alla Bacheca del tuo sito WordPress senza difficoltà. Se invece non l’hai ancora fatto, shame on you e rimedia subito! Ho realizzato centinaia di siti web con WordPress e ciò mi ha costretto ad adottare un metodo rituale per essere sicuro di non tralasciare neanche un passaggio durante la configurazione iniziale. E oggi te lo regalo! Quello che andremo a fare sarà “pulire” il sito – eliminando quello che non ci serve e che WordPress include nella sua installazione di default – e implementare due o tre funzioni essenziali per creare un ambiente di sviluppo ottimale. Credimi se ti dico che questa scaletta ti farà risparmiare parecchio tempo e sudore: Installa il tema che userai per costruire il tuo sito; Cancella i temi superflui che WordPress installa di default; Cancella i plugin Akismet ed Hello Dolly; Cambia il motto del sito; Setta da subito i permalink che vuoi utilizzare; Elimina la pagina di esempio e l’articolo “Ciao Mondo”; Crea una pagina “Home”; Setta la pagina Home come pagina iniziale; Scegli se permettere i commenti sotto i tuoi articoli; Opzionale ma altamente consigliato: installa il plugin “Classic Editor”. E adesso andiamo a vedere tutto nel dettaglio! 1. Installa il tema che userai per costruire il tuo sito Prima di fare qualsiasi altra cosa è bene che tu installi il tema che userai per costruire il sito. Fai click su “Aspetto” -> “Temi” e poi sul bottone “Aggiungi Nuovo”. Se possiedi già il file .zip del tema ti basta fare click sul bottone in alto a sinistra “Carica Tema”, altrimenti scegli uno tra i temi già disponibili nella directory di WordPress e fai click su “Installa”. Quando hai finito di installare il tema non dimenticarti di attivarlo per rendere le modifiche effettive! Continua a seguirmi perché presto pubblicherò a breve un articolo per aiutarti a scegliere il tema WordPress ideale per il tuo progetto. Clicca qui per iscriverti alla mia Newsletter e non perderti l’articolo! 2. Cancella i temi superflui che userai per costruire il sito Questo processo è un po’ più macchinoso rispetto al primo ma niente paura: niente che tu non possa fare con il mio aiuto. La differenza tra installare/attivare temi ed eliminarli è che il primo procedimento puoi farlo direttamente dalla Bacheca di WordPress, mentre il secondo no. Per eliminare uno o più temi dobbiamo aprire la directory di WordPress e cancellare le cartelle che contengono i file dei temi incriminati. Scarichiamo quindi il software gratuito FileZilla e andiamo a recuperare la mail che ci ha inoltrato OVH (o qualsiasi altro provider nel caso tu non abbia seguito alla lettera le mie indicazioni) dove sono presenti tutte le credenziali. All’interno di questa mail troverai le voci “host”, “nome utente” e “password”. Tienila aperta lì e installa FileZilla. Quando hai finito fai partire il programma e inserisci le credenziali che hai sulla mail sulle caselle in alto a sinistra. Adesso, se hai fatto tutto bene, dovresti vedere la schermata del programma divisa in due: a sinistra trovi i file presenti sul tuo pc e a destra trovi i file presenti nell’hosting dove è ospitato il tuo sito web. Ti spiego perché: questo programma serve principalmente a spostare file tra il tuo pc e il tuo sito e, tra le altre cose, ci permette di eliminare file e cartelle. Visto che le cartelle da eliminare contenenti i temi di WordPress sono sul tuo hosting, vai sulla schermata destra e fai doppio click su “wp-admin”, poi su “wp-content”. Qui elimina tutte le cartelle tranne quella che porta il nome del tema che hai scelto per costruire il tuo sito: tasto destro del mouse -> “Elimina”. Fine! 3. Cancella i plugin Akismet ed Hello Dolly Non è mia intenzione soffermarmi troppo in questa sede sul perché dovresti eliminare questi due plugin. Fallo e basta perché non li userai mai, garantito al 100%. Dalla Bacheca di WordPress, fai click su “Plugin” -> “Plugin installati”. In questa schermata troverai una lista completa di tuti i plugin che hai installato sul tuo sito. Di fianco al nome di ogni plugin trovi la voce “Disinstalla” oppure “Disattiva” (nel caso in cui i plugin siano attivi). Fai quindi click sulla voce “Disinstalla” per sbarazzarti dei plugin superflui. 4. Cambia il motto del sito Il motto del sito è fondamentalmente un sottotitolo che si va ad aggiungere al nome del tuo sito. Faresti bene a non sottovalutarlo poiché potrebbe incidere sulla tua SEO e anche perché di default esso è impostato su “Un nuovo sito WordPress”. Converrai con me che non è il massimo della professionalità! Scegli un motto funzionale alla tua identità (o quella della tua attività) o alla Call to Action che vuoi far compiere all’utente. Trovato? Allora clicca dalla Bacheca WordPress la voce “Impostazioni” -> “Generali”. In questa schermata, alla voce “Motto”, inserisci quello che hai scelto. 5. Setta da subito i permalink che vuoi utilizzare Ma cosa sono questi benedetti permalink? Si tratta della struttura dei link del tuo sito. “Eh, Manuel, ma perché devo farlo adesso? Voglio sporcarmi subito le mani costruendo il sito, è più divertente!” NO! Capisco il divertimento, io per primo mi sento al parco giochi ogni volta, ma devi procedere seguendo uno schema. Se no ti incasini e ci metti il triplo del tempo… Ti faccio un esempio che è capitato ad un mio cliente: Gino (nome a caso) ha creato un blog e ha pubblicato una cinquantina di articoli, dopodichè li ha condivisi tutti su Facebook. Quando mi ha chiesto di migliorare la SEO del suo blog e sono entrato sulla Bacheca di WordPress ho notato subito che i permalink erano settati su “data e nome”, tipo: 2020/07/29/articolo-di-esempio/ . Ciò è sbagliatissimo in termini di SEO e gli ho spiegato che avrei dovuto modificare la struttura in “nome articolo”: /articolo-di-esempio. Problema: è vero che se cambio la struttura dei permalink WordPress li aggiorna in automatico, MA FACEBOOK NO. Risultato: modificando la struttura dei
La Comunicazione Online è una Truffa
(l’annosa controversia tra forze del bene e forze del male) Oggi devo commentare un fatto triste, di quelli che mi fanno salire la rabbia vera. Ma c’è qualcosa di importante nascosto nel fatto di cronaca che ti ho riservato per l’articolo di oggi quindi stringiamo i denti e vediamo cosa possiamo imparare di utile per la tua Azienda. Dopotutto, come diceva il grandissimo De André: “Dai diamanti non nasce niente/ dal letame nascono i fior…” L’evento che mi ha ispirato l’articolo di oggi è questo: Per farla molto breve, delle persone hanno creato un negozio online ed hanno venduto dei prodotti di tecnologia a migliaia di italiani, ma nessuno riceverà nulla! Gli acquirenti sono cascati in quella che, a tutti gli effetti, è una truffa. Perché quel negozio non esiste, non è mai esistito! E i soldi sono spariti… non ve n’è traccia. La persona che si è costituita dice che ha ricevuto 800’000 €uro di ordini, si pensa siano quasi il doppio. 1,6 milioncini gratis. Non male eh? Ovviamente è un capro espiatorio che cerca di coprire un gruppo di persone… ma non voglio entrare nel dettaglio. Lascio questo aspetto della faccenda agli inquirenti sperando che la giustizia faccia il suo corso. Con te voglio affrontare un altro aspetto di questo fatto che tutto il Laboratorio dei Sarti condanna fermamente. Si, perché… insomma… Hanno fatto tutto DANNATAMENTE bene! Sembra quasi che abbiano letto il libro del Sarto “Vestiti bene e prendi il Web a Mazzate” per poi applicarne tutti i consigli a menadito… L’effetto finale è stato devastante: migliaia di italiani hanno mandato bonifici e pagamenti online a dei perfetti sconosciuti cadendo nella truffa più vecchia del mondo. Lascia stare che il teatro su cui si è svolto il fattaccio è il web… le dinamiche sono le stesse da millenni, da quando esistono gli esseri umani ed il mercato. Cioè, rimango esterrefatto quando mi rendo conto che applicano di più la Comunicazione Online i malintenzionati che le persone perbene. Ma perché, mi chiedo? Analizzando più a fondo l’evento di cronaca, possiamo vedere che col loro operato, spregevole e vergognoso nel fine, ma minuzioso e dannatamente ben fatto nella tecnica, questi malviventi hanno creato un e-commerce semplicemente perfetto ed una struttura aziendale in grado di: – Attirare l’attenzione – Rispondere a tutti i dubbi in maniera semplice e rassicurante – Accogliere i pagamenti rapidamente e senza intoppi Mentre il 96% delle attività italiane non sa neppure che pesci pigliare quando accende il pc! Migliaia di imprenditori ed imprenditrici che non sanno usare la tecnologia e tirare fuori il massimo dagli strumenti che i loro clienti usano ogni giorno. E questa cosa è davvero assurda… Fatico a spiegarti quanto sono arrabbiato oggi. Se i miei gatti potessero parlare ti direbbero che oggi è proprio nera, nascosti per non incrociarmi in giro per casa. Perché questa truffa ha applicato le regole della Comunicazione Online non bene… dire che sono stati bravi è un eufemismo. Si sono comportati EGREGIAMENTE! Davvero: ogni passaggio curato nei minimi dettagli, ogni cosa al proprio posto per ottenere il massimo dell’effetto possibile in pochissimo tempo. Pazzesco! E mi fa andare fuori di testa che dei truffatori, dei mentecatti ladri bastardi riescano in un qualcosa di così ignobile come rubare il regalo di Natale a tanti bambini, a tante famiglie usando le regole che io insegno ogni settimana nei miei articoli e nei miei video! Non è che ora voglio fare il moralista. Non è una questione di tradizioni o di ohmmioddio poveri bambini. È prima di tutto una questione etica. C’è in giro gente che fa quello che io dico… e non dovrebbe. Mentre ci sono migliaia di persone che non hanno ancora iniziato ad applicare mezzo consiglio… e invece dovrebbero eccome. Quindi la Comunicazione Online è una truffa? Sarebbe come dire che la vendita è una truffa. Che tutti i venditori sono truffatori e che non ci si deve fidare di chi ti propone qualcosa in cambio di denaro. È impreciso, sebbene in parte vero. Quelle persone hanno usato le regole della Comunicazione Online per truffare. Nulla di nuovo e anzi… questa è una storia vecchia come il mondo che, tra l’altro, fa parte della cultura italiana molto più di quanto sembra. Ti faccio un esempio che magari ti fa capire che nemmeno stavolta ti sto dicendo balle: te la ricordi Wanna Marchi no? Quella che ha truffato migliaia di italiani vendendo sacchetti di sale a cifre stratosferiche? Te la ricordi che in TV urlava come una pazza nelle televendite? Ecco, a quei tempi la Comunicazione funzionava molto diversamente da adesso perché il contesto era diversi, gli strumenti erano diversi. In quei tempi Wanna e sua figlia usavano PERFETTAMENTE i principi della comunicazione per TRUFFARE. Oggi cosa fanno madre e figlia? Guarda qui Vendono corsi su come vendere! Perché, che ci piaccia o meno, queste due truffatrici sono esperte di vendita… molto più dell’Imprenditore medio italiano! Tu potresti usare le regole della Comunicazione Online per prosperare con la tua azienda ed ottenere finalmente la prosperità che hai sempre desiderato per te e per i tuoi cari! Non è lo strumento il problema, è l’intenzione con cui lo si usa. Quindi che ti sia chiaro: non sto dicendo di comprare il corso di Wanna Marchi. Non l’ho visto ma personalmente non darei soldi a persone che ne hanno fatti tanti sulla pelle della povera gente. Ma il concetto ritorna. Mi sono posto più e più volte il quesito di poco fa: perché applicano di più e meglio la Comunicazione Online i malintenzionati che le persone perbene? Sono arrivato a 3 risposte possibili. 1) Non hai fiducia nella Comunicazione Online 2) Pensi che basti lavorare come hai sempre
Perché devi aprire un Blog subito
…anche se fino ad oggi hai pensato non ti servisse a nulla. La scorsa settimana ti ho spiegato quanto è importante avere una Call To Action ben definita sul tuo sito web. Se non l’avessi ancora fatto, corri a leggere l’articolo precedente e, prima di tornare su questo… scegli la tua call to action! Se anche tu — come tanti altri imprenditori prima di te — hai sempre snobbato l’idea di aprire un blog personale, con questo articolo mi piacerebbe farti capire quali sono tutti gli enormi vantaggi a cui stai rinunciando. Il vantaggio principale che puoi ottenere aprendo un blog è quello di farti riconoscere come un professionista del tuo settore. Di conseguenza aumenta il valore percepito dagli utenti nei confronti del tuo prodotto/servizio: se ti reputo un professionista sarò più disposto a pagarti… e a pagarti di più! Attraverso il blog puoi creare una community di persone interessate ai tuoi prodotti/servizi. Fare rete sul tuo blog è molto più remunerativo che farlo attraverso i canali social. Sul tuo blog, oltre ai tuoi contenuti, non c’è nient’altro che possa distrarre il tuo utente o indurlo a fargli chiudere la pagina per andare a leggere altro (a meno che i tuoi contenuti non facciano pietà). Una community attiva può trasformarsi in una squadra di venditori che lavorano al posto tuo; attraverso lo scambio di opinioni e il passaparola raggiungerai altre persone interessate ai tuoi prodotti/servizi. Con il blog puoi comunicare con il tuo pubblico in modo più articolato rispetto che con i social. I contenuti sui social, per poter funzionare al meglio, devono essere limitati; sul tuo blog, invece, potrai usare tutto lo spazio che desideri per indurre il tuo utente ad acquistare da te. Potrai sfruttare tutto il tuo sapere per far capire al lettore che ha bisogno delle tue competenze per risolvere i suoi problemi. Attenzione: ciò non significa che non puoi trarre vantaggio dai canali social. In realtà hai bisogno di creare una forte sinergia tra i due strumenti per massimizzare le tue strategie di vendita. Il blog migliora il rendimento del tuo sito sui motori di ricerca. Tutti i motori di ricerca privilegiano i siti web più aggiornati e dai contenuti esaustivi. Scrivere in modo approfondito sul tuo settore e su quello che fai aumenta le possibilità che un utente atterri sui tuoi contenuti e acquisti da te. Attenzione: non è mia intenzione dilungarmi sulle pratiche SEO in questo articolo. Presto torneremo sull’argomento, perciò non perderti neanche un articolo della rubrica del Fabbro: clicca subito qui per iscriverti alla mia Newsletter! Grazie al blog puoi aumentare le conversioni della tua call to action e chiudere più vendite dal web. Come già accennato una settimana fa, il modo migliore per aumentare le conversioni della tua call to action è quella di posizionarla in fondo ad ogni articolo di blog. Segui questo semplice procedimento: Scrivi un articolo di blog su come risolvere una problematica che affligge il tuo cliente medio; Piazza la call to action in fondo all’articolo; Condividi l’articolo sui tuoi canali social. E non è tutto: se vuoi ricevere ancora più visite sul tuo blog, continua a seguire questa rubrica perché ti svelerò le pratiche SEO migliori per generare più traffico dai motori di ricerca. Tutto molto bello, ma da dove posso cominciare? Se ti sei convinto ad aprire un blog personale ma non sai da dove cominciare sei atterrato sul posto giusto. Leggi questo articolo in cui ti mostro dove acquistare il tuo primo hosting con WordPress integrato. Perché WordPress? WordPress è la miglior piattaforma di blogging che puoi trovare sul web. Facile da usare e gratuita, ti permette di creare da zero il tuo primo blog in pochi click. Non sei ancora convinto che WordPress faccia per te? Allora leggi questo articolo immediatamente . Conclusioni Se hai letto fino in fondo questo articolo, sono convinto che hai capito l’importanza di avere un blog sul tuo sito web. Prima di salutarti e darti appuntamento alla prossima settimana ti do un ultimo suggerimento: sii costante. Scrivi almeno un articolo di blog alla settimana e ti garantisco che tra pochi mesi diventerai una star del tuo settore! E se vuoi sviluppare il tuo Blog ed il tuo Sito Web perché siano veri e propri strumenti di vendita, resta incollato alla Rubrica del Fabbro e non perderti nessun articolo: clicca qui ed iscriviti alla mia Newsletter!
Più il Cliente CAPISCE, più COMPRA!
Oggi ti parlo di una questione millenaria ma sempre molto attuale: il tuo cliente quanto capisce del tuo prodotto o servizio? In altre parole: come fai a far comprendere al cliente il valore di quello che vendi? Quante volte hai avuto obiezioni sul prezzo o clienti che sembrano totalmente ciechi di fronte a tutto ciò che fai per loro? E quanto questo problema grava sulle finanze della tua Attività? Vediamo insieme quanto questo non sia frutto di sfortuna o – peggio ancora – di clienti cattivi, ma è la conseguenza di una scarsa gestione del rapporto tra la tua Azienda ed i tuoi Clienti! Per trattare questo argomento dobbiamo prima fare un passo indietro. La maggior parte degli imprenditori, quando pensa alla propria attività, al proprio business, ha sempre in testa un obiettivo: più clienti. Qualunque cosa avvenga, questo è un chiodo fisso che non manca mai. Più clienti => più fatturato => più utile => vado in vacanza o mi compro la macchina nuova… o tutti e due. Possiamo cambiare l’obiettivo. Può non essere una vacanza o un’auto… magari è un investimento, o la casa nuova… o anche solo un numero più alto sul conto. Ma quando parlo con un Imprenditore che vuole aumentare il proprio giro d’affari, la soluzione pare essere sempre e solo una: più clienti. E invece… No aspetta. Non voglio dire una cazzata: spesso più clienti servono, specie a quelle aziende in fase di partenza o ampliamento che devono costruirsi un parco clienti, uno storico, delle testimonianze, ecc. Ma nella stragrande maggioranza dei casi, quando sento che un Imprenditore vuole semplicemente “più clienti” l’aria si fa elettrica ed i gatti scappano dalla stanza. Perché sempre, e dico SEMPRE, alla mia domanda “ma prima di trovare clienti nuovi, perché non lavoriamo bene con quelli vecchi?” il mio interlocutore sgrana gli occhi, mi prende per pazzo e ritorna sulla sua strada. Semplicemente, non gli arriva il senso di quello che sto chiedendo perché non esiste in Italia una vera cultura a riguardo. E dire che son i soldi più facili sul mercato! La modalità media di gestione del cliente è: Io gli offro un prodotto fantastico Lui paga e se ne va Vedrai che tornerà (magai faccio una sponsorizzata su Facebook per ricordarglielo) Uh! Son dei bei sogni! Diciamocela tutta… è il MALE ASSOLUTO. È un buco sul fondo del tuo registratore di cassa che perde soldi come una petroliera che è andata a sbattere su uno scoglio. Una vera emorragia per la tua Azienda che lascia per strada tonnellate di fatturato. E che va assolutamente curata al più presto. Ora tu dirai: Sarto, stai parlando della CUSTOMER CARE! Eh… non esattamente. PRIMO: non capisco perché bisogna chiamare le cose in inglese, quando abbiamo a disposizione una lingua fantastica. SECONDO: se io ti parlo di “customer care” o anche “servizio clienti” tu inizi a pensare subito a tecniche e cose da fare DURANTE il momento della vendita… o prima! Quindi non posso usare questi termini, perché ti porto fuori binario. Qui sto parlando di Clienti che già hanno comprato e che tu ti sei dimenticato… e così loro hanno dimenticato te! E qui ci sono due macro-argomenti da evidenziare, uno dei quali oggi verrà messo da parte: Tutte quelle tecniche e strutture di vendita utili a far tornare più volte il cliente, facendogli vivere in ogni momento un’esperienza fantastica. Tutto ciò che serve ad aumentare la consapevolezza del Cliente. Ora, diciamoci la verità: il punto 1 ti è sembrato facile e scontato. No, non lo è, ma non è questa la sede in cui parlarne. Il punto due invece… non lo hai ben capito. Cosa c’entra la consapevolezza del cliente con la sua voglia di tornare a spendere da te? Non sono andato fuori tema. Seguimi perché in queste righe trovi una chicca che se la applichi da subito il tuo Business potrà finalmente smettere di lasciare soldi lungo la strada! C’è un nesso strettissimo fra quanto il cliente CAPISCE IL TUO LAVORO e quanto è disposto A PAGARE per averlo, sia in quantità che in frequenza… La base di partenza è che NESSUNO SA NIENTE di quello che vendi. Chiunque tu sia e qualunque cosa tu stia vendendo, il tuo Cliente non conosce niente – o quasi – del tuo lavoro e, nel peggiore dei casi, ha delle conoscenze e dei giudizi sbagliati. E purtroppo quest’ultima opzione rappresenta la maggior parte delle situazioni. La reazione media è pensare che basti SPIEGARE al tuo cliente le cose che sai tu, o una parte, e lui capirà… E qui devo dirti come stanno le cose. Tu sai un sacco di cose sul tuo prodotto o servizio. Sei un esperto. Potresti parlarne per ore ed ore senza mai ripeterti. Potresti spiegarmi ogni minimo dettaglio. Ma a me, che sto comprando, tutto ciò che dirai entrerà in un orecchio ed uscirà dall’altro senza lasciare traccia. E anche se me lo spiegherai altre volte, fingerò di ascoltarti e di capire per renderti felice. Perché, in realtà, le tue spiegazioni non mi interessano. Mi interessa solo il vantaggio che mi porterà comprare il tuo prodotto o servizio! Ora tu dovresti dirmi: Sarto, ma se non spiego il mio prodotto, come faccio a far capire che valore ha? E mica posso darti torto. Se diamo come assunto di base che il tuo cliente non sa nulla del tuo prodotto, come puoi fare a fargli capire il valore che ha, affinché ad esempio non si metta a sindacare il prezzo? La parola d’ordine è EDUCAZIONE. Non puoi fare lo spiegone, e nemmeno l’insegnante. L’unica cosa che puoi fare è EDUCARE il tuo cliente verso una sempre maggiore consapevolezza del tuo prodotto o servizio affinché ne comprenda le dinamiche abbastanza da potersi fidare ciecamente di te. E per educarlo hai due strade… e le devi percorrere
Dimmi cosa fare e sarò tuo cliente
Perché devi essere tu a indicare la via in ogni parte del sito Se hai seguito i miei consigli precedenti e hai acquistato il tuo primo hosting su OVH: complimenti! Non c’è bisogno che perdi tempo ad installare WordPress perché è già stato configurato automaticamente per te dal sistema. Se invece non l’avessi ancora fatto, torna indietro e approfitta di questa soluzione perché altrimenti dovrai installare WordPress da solo e fare il doppio della fatica. E ora andiamo al prossimo passo Ok Fabbro, sono pronto. Cosa devo fare adesso? Scegli una call to action Cos’è una call to action (CTA)? È l’azione che vuoi far compiere agli utenti quando atterrano sul tuo sito. È esattamente quello che dici al tuo cliente di fare. La cosa più semplice e fondamentale del tuo Sito. Come mai è così importante? Marchia a fuoco questo concetto nella tua testa: “Un sito internet senza una call to action è come negozio senza merce: non venderai mai nulla” Sembra una follia, vero? La realtà è che un Sito che ti serve per vendere… deve essere strutturato in ogni sua parte per raggiungere l’obiettivo. E magari ti starai chiedendo come mai in una rubrica sulla costruzione dei siti io ti stia parlando così presto di un argomento rubato al Copywriting… La risposta è semplice: conoscere ciò che vuoi che il tuo cliente faccia è fondamentale per la costruzione del tuo Sito. Che vuol dire: Devi decidere la tua call to action prima di fare il sito! Altrimenti rischi di muoverti alla cieca e fare un casino! Magari ti sembra che io stia esagerando… Eppure ti assicuro che esistono migliaia di siti fatti così. Caotici, confusi. Che non mi fanno capire cosa vogliono. E probabilmente i proprietari di quei siti… non si sono mai accorti di quell’errore! Li vedo ovunque sul web. Mi basta cercare un’attività locale qualsiasi su Google per accorgermi che la maggior parte dei siti internet hanno questo errore in primo piano. Quali sono le conseguenze? L’utente atterra sul sito e poi, non sapendo cosa fare, esce dal sito più confuso di prima. In pochissimo tempo te lo sei perso, bruciato, addio. Quante volte anche tu sei atterrato sul sito di un’attività e, trovandoti di fronte contemporaneamente al suo numero di telefono, il suo indirizzo email, al suo bottone “prenota un tavolo” e al suo bottone che ti collega alla pagina Facebook ti sei chiesto: “Come ca**o vogliono che li contatti?” oppure “Che devo fareeee????” Tutte queste maledette domande ti rovinano il bel momento in cui volevi comprare, mentre magari eri col cell in mano e avevi pochi secondi di tempo per decidere prima di mandare tutto al diavolo e posticipare l’azione. Vabbè ci guardo dopo. E poi? E poi tabula rasa. A fine giornata il tuo cervello è così stanco che, anche se per miracolo ti ricordi cosa volevi acquistare o prenotare, hai il terrore di tormentarti di nuovo con quell’assurda pagina web che non ti dice cosa devi fare in modo chiaro e che magari ti fa sentire pure scemo! Perché non mi dici cosa devo fare?!? Non commettere lo stesso errore. Scegli una call to action chiara e costruisci il tuo sito attorno ad essa. Rendi la vita facile ai tuoi utenti e, la prossima volta che avranno bisogno di un prodotto/servizio lo acquisteranno da te, anche se i banner del tuo sito sono di quel rosso che fa sanguinare gli occhi al buio! Garantito. Va bene Fabbro, ma qual è la call to action più adatta a me? E che ne so io! Scherzi a parte: quella che per tè è più comoda da gestire o più funzionale al tuo tipo di business. Vuoi che gli utenti ti chiamino al telefono? Perfetto. Scrivi il tuo numero di telefono ovunque e fai in modo che tutti i bottoni del tuo sito dicano “Chiama subito per prenotare (o acquistare)”. Ma letteralmente tutti. Un consiglio: acquista un’altra scheda telefonica e non inserire il tuo numero di telefono personale. Ti stai chiedendo il perché? Perché se fai come ti dico non avrai più una vita, sarai letteralmente sommerso di telefonate dalla mattina alla sera! Vuoi che gli utenti compilino un modulo per riservare un tavolo presso il tuo ristorante? Bene. Ogni bottone del tuo sito reciterà la scritta “Prenota subito un tavolo” e indirizzerà alla sezione del sito col modulo sopra. E assicurati di avere una risorsa interna che monitori costantemente le richieste di prenotazione via email. Vuoi che il visitatore del tuo sito ti scriva su WhatsApp? Mettigli il bel tastino verde in sovraimpressione ovunque! È più semplice per te… e per lui! Queste cose come inserire bottoni e moduli ti sembrano difficili? Non preoccuparti! Continua a seguirmi iscrivendoti alla mia Newsletter (ti basta cliccare qui) e tra qualche tempo capirai che queste sono le funzioni più sceme da implementare sul tuo sito. Adesso inizia a scrivere Non direttamente su WordPress, ma su Microsoft Word o qualsiasi altro editor di tua scelta. Si, lo so, sei qui per imparare a farti un sito. Ed io ti sto dicendo che devi scrivere. Mi dispiace amico, non hai scelta. È fondamentale che inizi a sviluppare dei contenuti di qualità per il tuo sito prima di pubblicare. Senza se e senza ma. Hai bisogno di testi, foto e video. Produci più materiale che puoi e soprattutto fatti aiutare: non riuscirai mai a fare tutto da solo. Scrivi le bozze dei testi per le sezioni del tuo sito e poi girale ad un esperto di copywriting (o al tuo Tutor del Laboratorio dei Sarti, se sei fortunato). Fagli ben presente che il tuo sito serve a indirizzare i tuoi utenti verso la Call to Action che hai scelto, non per esprimere quanto sei figo tu o quanto è figa la tua attività. Organizza un set con fotografi e videomaker e spiega bene anche a loro che dovranno produrre del materiale per un sito che serve a indirizzare gli utenti verso una determinata Call to Action. Pianifica la
E se poi te ne penti?
“io questi problemi li creo, non li risolvo…” cit un Tutor dei Sarti Oggi parliamo di assembramento di Clienti e di quanto non essere preparato all’ondata che potrebbe colpirti può uccidere il tuo business peggio di una pandemia globale. A volte tu non lo sai, ma i tuoi Clienti Su Misura ti stanno aspettando… facendo la ressa. Sei certo che la tua azienda possa accoglierli tutti? C’è uno scenario apocalittico che la tua Azienda potrebbe trovare sulla sua strada quando decide di crescere in fatturato ed utile massimizzando l’efficacia della Comunicazione: potrebbe andare tutto fin troppo bene. Talmente bene da fare il giro e diventare MALE. Non è capitato poche volte e capiterà ancora: per questo ho deciso di scriverti questo articolo. Devo metterti in guardia da un pericolo enorme che corri se lavori benissimo in Comunicazione… e non tieni sotto controllo tutto il resto. Facciamo un passo indietro. Quando ho creato i Sarti erano oramai anni che lavoravo promuovendo su web le attività dei miei clienti. Andava bene, i clienti erano soddisfatti… ma io no. Certo, per la maggior parte di loro il business cresceva, i risultati delle campagne di Comunicazione superavano abbondantemente l’investimento e non ricevevo grandi lamentele. Ero IO a non essere soddisfatto. Da anni studiavo come un ossesso tutto ciò che serve per acquisire e mantenere fidelizzati i Clienti. Studiavo (e studio) tutte le tecniche migliori per raggiungere enormi obiettivi. E non potevo applicarle con i miei clienti… perché non avrebbero funzionato! Per quanto io potessi fare bene il mio lavoro, c’era un anello mancante. Un elemento che teneva il freno a mano tirato e riduceva i risultati in maniera che non mi lasciava dormire alla notte (insieme ai gatti che mi saltano sulla pancia). Mi girava una domanda in testa. Era come un disco rotto: non cambiava mai e martellava senza sosta. Cosa posso fare più di così? E la risposta era sempre la stessa: nulla. Niente. Nada. Non ci sono speranze in questo triste mondo. Il motivo di questa triste condizione? Per quanto io mi scervellassi, non avrei mai potuto trovare una soluzione semplice… senza cambiare completamente le carte in tavole. Il Laboratorio dei Sarti ha iniziato a prendere forma nella mia mente quando mi sono reso conto del fatto che per cambiare questo piccolo dettaglio… avrei dovuto cambiare tutto il mio modello di Business. Il presupposto è che le aziende che in Italia si offrono di gestire la tua comunicazione, dalla Webbagency più fuffa di tutte al più bravo esperto, hanno SOLAMENTE due possibilità da proporti: PAGHI TU, FAI TU: ti vendono formazione, anche di qualità eh, ma TU NON HAI IL TEMPO per studiare tutto. È una materia articolata, controintuitiva e difficile! Una volta questo poteva bastare… ora, in quasi nessun caso, porta risultati soddisfacenti! PAGHI TU, FACCIO IO: il più classico dei metodi. Ti basta pagare ed io farò tutto il tuo lavoro al posto tuo. E anche questo magari una volta aveva valore (io stesso facevo così), ma da anni NON FUNZIONA più. E questo non perché le webbagency siano tutte fuffa (ok, la maggior parte lo sono, ma non è questo il punto), ma perché semplicemente non esiste Comunicazione efficace se non fatta in maniera personalizzata, su Misura sull’attività e sulla tipologia di clienti. Ad un certo punto ho capito che esisteva una terza opzione, che probabilmente molti miei esimi “colleghi” hanno anche capito, ma che NESSUNO mette in atto perché è ESTREMAMENTE IMPEGNATIVA. TU PAGHI, FACCIAMO INSIEME: detto così suona male, lo so. Ma non sono qui a metterti le palle colorate sull’albero di Natale. Questa è la dura verità dei fatti: non è più possibile né gestire la propria Comunicazione in maniera professionale al 100% in autonomia, né delegarla al 100%. Non funziona. Quindi ho creato la figura del Tutor: un esperto di Comunicazione, affiancato da una squadra che copre tutte le competenze necessarie, che affianca i nostri clienti OGNI GIORNO, in ogni azione di Comunicazione e di gestione del cliente. Lo so, sembra assurdo ed un po’ lo è: per questo nessuno lo fa. Anche se è l’unica strada possibile, nessuno la vuole percorrere, perché è faticosissima. Però è l’unica che funziona, quini non ha senso fare altro! Ora non voglio addentrarmi nella descrizione della figura del Tutor (magari lo faccio nel prossimo articolo), quanto metterti in guardia da quello che può succedere se ci chiami, inizi a lavorare col tuo Tutor… e non ti prepari a gestire le conseguenze. Vediamo una situazione classica, di quelle che si presentano abbastanza spesso a bussare alla porta del Laboratorio: un imprenditore volenteroso, con un’azienda che viaggia abbastanza bene, che ha capito che non è un buon momento per mettersi in panciolle e vuole investire per un futuro migliore. La sua è un’azienda media o piccola, ha il numero di dipendenti MINIMO per gestire tutti i clienti senza avere troppi costi, una marginalità non esagerata sui prodotti, ma tutto sommato una buona gestione. Solitamente la prima cosa che chiede è: Più CLIENTI. (solo su questo punto ci sarebbe da scrivere un libro, ma sorvoliamo). È un bravo imprenditore, quindi sa che mediamente ogni anno lascia lungo la strada il 20% della clientela e vuole farne almeno il 30% in più all’anno. E sa che da solo non può farcela. Per cui chiede l’aiuto dei Sarti. All’inizio fatica un pochino a capire. Il suo ragionamento è: devo pagare per avere qualcuno che mi dice di fare cose… io volevo lavorare di meno, non di più” Ma essendo un bravo imprenditore ed avendo seguito il mio Blog ed il mio Vlog (come dovresti fare tu cliccando qui ed iscrivendoti alla mia Newsletter) per diverso tempo, sa che non c’è altra via, quindi si fa preparare il suo Progetto, lo acquista e l’avventura parte. E poi… Inizia a lavorare a stretto contatto con il suo Tutor, imposta la strategia, fa le mosse giuste… e i Clienti Su
Come scegliere l’hosting migliore per il tuo primo sito web?
Ce ne sono tanti e mi sembrano tutti uguali… La scorsa settimana ti ho dato dei consigli preziosi per aiutarti a scegliere il miglior dominio per la tua attività. Nel caso te lo fossi perso, corri subito a rimediare. Se invece hai già scelto e comprato il tuo primo dominio: complimenti! Ti manca solo quest’ultimo passaggio e poi potrai finalmente sporcarti le mani sul tuo primo sito web! Ma attenzione… questo passaggio è quello che tutti tendono a sottovalutare di più. Quando dico tutti non intendo soltanto chi è alle prime armi, ma anche le web agency e i professionisti. Ciò significa che ti sto offrendo la possibilità concreta di farti fare un passo avanti alla concorrenza! Che cos’è un hosting? L’hosting è lo spazio fisico che devi prendere in affitto per ospitare le cartelle e i file del tuo sito internet. È a tutti gli effetti il locale virtuale della tua attività. Un po’ come i muri e gli scaffali del tuo negozio, ma in questo caso non puoi toccarli con mano e non devi far buchi nel muro per montare le mensole! In commercio esistono tanti hosting diversi e alcuni sono più o meno adatti a progetti web specifici. Ma come si fa a scegliere quello giusto, specialmente se si è alle prime armi? Ti affidi al Fabbro! Semplice, no? Credimi: li ho provati quasi tutti. Non perché sono masochista (o forse in questo senso un po’ sì, non mi accontento mai… ma questo non c’entra), ma perché durante questi anni mi è capitato di lavorare con clienti che avevano appoggiato i loro siti su hosting che altrimenti non avrei neanche provato. E in tanti hanno pianto. Hai idea di cosa significhi acquistare un hosting dozzinale per poi ritrovarti a dover spostare un sito dal peso di 8 gigabyte su un provider più performante? Te lo dico io: significa risparmiare pochi euro all’anno convinti di essere furbi e poi rischiare di vedere il sito della propria attività sparire per sempre. La verità è che la maggior parte delle volte gli imprenditori non hanno neanche idea di quale sia l’hosting sul quale gira il proprio sito web. Sbagliano semplicemente nell’affidarsi a finti professionisti che, vendendogli il sito a poco e cercando di fare più margine, fanno accordi vantaggiosi con provider scadenti… E poi c’è il tuo peggior nemico: La lentezza… …non è soltanto il titolo di un romanzo di Milan Kundera… è ciò che si prova a navigare il tuo sito web quando si appoggia ad un hosting scadente! Proprio così: l’hosting è la causa principale che determina la velocità del tuo sito. E lo sai cosa succede quando il tuo sito è lento? Gli utenti scappano e cercano la soluzione ai loro problemi altrove. Non è che sono st****i, è che non sono felici di passare mezz’ora del loro tempo libero a cercare di visualizzare i contenuti del tuo sito! Come biasimarli? Che poi, io dico mezz’ora, ma spesso 5 secondi sono già troppi! e non finisce qui… I motori di ricerca ti odieranno e cercheranno di nasconderti il più possibile dalla prima pagina dei risultati. Sono st****i anche loro? Un po’. Ma per funzionare bene devono mostrare il più velocemente possibile la risposta alla domanda dell’utente. È per il bene di tutti! Ok Fabbro, sono pronto: qual è il miglior hosting per il mio sito? Il miglior hosting per realizzare il tuo primo sito internet è quello che ti offre OVH a 1,99€ al mese (abbonamento annuale) per diversi motivi, tra cui: È uno dei più veloci in commercio. Se continui a seguirmi, il tuo primo sito internet sarà molto snello e non necessiterà subito di un hosting super-potente; Parte con WordPress già installato. Ciò vuol dire che l’hosting è già ottimizzato per le tecnologie che useremo per realizzare il sito e che non ci sarà bisogno che impari come installare WordPress, bensì potrai cominciare a smanettare da subito! Questo ti farà risparmiare un bel po’ di tempo ed energie; Ti offre 100GB di spazio. Se non riesci a quantificarlo, fidati se ti dico che è davvero tanto per un sito internet! A volte fanno anche sconti utilissimi! Fai click qui per acquistare subito il tuo primo hosting. Conclusioni La scelta dell’hosting è il passaggio preliminare più importante di tutti. Se acquisti quello sbagliato butti soldi e tempo, e trasferire un sito da un’altra parte correttamente non è un lavoro che sei in grado di fare al momento. Ma niente paura, ti basta seguire questa e potrai dormire tranquillo! Al tuo risveglio il tuo sito sarà sempre online e performante! Clicca qui per iscriverti alla mia Newsletter e non perderti nessun articolo: per te diventerà facilissimo… usare il Martello per spaccare il Web! Al prossimo martedì, Il Fabbro
Tieni alta la curva dell’APPRENDIMENTO!
La curva dell’apprendimento, quella a S dell’innovazione tecnologia e la Formazione dei Sarti! Oggi ti racconto un dietro le quinte della mia Azienda e ti svelo anche un numero percentuale del mio Bilancio Tu ce l’hai un Maestro? Non ti parlo di quel genere di persona che ti insegna le cose affinché tu le possa imparare o applicare. Quello è un insegnate, un formatore, un esperto. Tutte figure importantissime sia per il tuo business che per la tua vita quotidiana. Tutti abbiamo avuto tantissimi insegnanti nella vita. Così come probabilmente abbiamo avuto a che fare con formatori o esperti che ci spiegavano cose. Diverso è il concetto di Maestro. Il Maestro è quella figura più brava/esperta di te che ti ispira. Si, lo so, detto così sembra proprio banale. Ma in fin dei conti è così che funziona davvero: ti ISPIRA. Non si limita ad insegnarti cose, ma inizia a diventare per te importante, perché ti senti trasportato, ti fai “trascinare” da lui/lei. Senti che ti si riempie il cervello di idee, ti senti più forte, più energico. Ti crei degli obiettivi, senti uno slancio. TUTTE LE VOLTE CHE TI SERVE ti basta riascoltare, rileggere, rivedere, ripensare a qualcosa dove c’è il tuo Maestro e ritorni sulla retta via. Occhio, non sto parlando di divismo. Gli osannatori seriali, che pendono dalle labbra del Guru di turno e vogliono essere come lui mi fanno tenerezza. Capisco il senso, ma non è questo ciò che voglio evidenziare in questo articolo. Perché, vedi: io di Maestri ne ho più di uno, li ho scelti con cura… Ma non mi sono mai voluto “confondere” con loro. E penso che questo sia l’UNICO modo possibile per avere un (o più) Maestri: trarne tutto ciò che è necessario e non perdere mai di vista sé stessi, i propri valori ed i propri obiettivi. I miei Maestri sono persone con delle grandi capacità. E che sono in grado di trasferire le proprie conoscenze in una maniera che… beh, mi ha fatto cambiare vita. I Sarti del Web sono nati proprio per questo: prima dei Sarti lavoravo già da molto tempo sui Social, ma ancora non avevo maturato una VERA e COMPLETA idea di cosa avrei voluto fare del mio lavoro. Ero un semplice tecnico. Bravo, per carità, ma uno fra i tanti. Anni di studio e di apprendimento dai miei Maestri mi hanno permesso di costruire i Sarti e iniziare a farli crescere. E la crescita dei Sarti ha un importantissimo principio di base: la mia squadra. I Sarti, appunto, sono la cosa più importante che esista per portare la mia Azienda al punto in cui voglio che arrivi. E per questo TUTTI i Sarti hanno dei compiti importanti. Primo fra tutti, essere sempre pronti a crescere, imparare cose nuove, farsi ispirare. Quindi io ho un dovere nei confronti di tutti loro: dargli accesso alla migliore formazione disponibile, selezionando con cura DA CHI far ispirare la mia squadra. Oggi (ma anche domani e dopodomani) tutti i Sarti sono impegnati in un corso di formazione avanzato – ovviamente online, mannaggialCovid – che senza dubbio sarà di grande ispirazione. Ora, dopo aver letto tutto questo magari dirai: “oh che brava persona il Sarto” Oppure “guarda come se la tira il Sarto” E va bene, pensala come vuoi. Ma credimi se ti dico che non faccio tutto questo solo perché mi sembra una cosa carina o perché mi va. La realtà è molto più freddina di questi pensieri carichi di emozioni. Pensi che la mia realtà, la vita della mia azienda, sia molto diversa dalla tua? Siamo forse in due universi separati? Io ho un progetto, so che per farlo andare come sta andando devo tenere sempre alta la guardia e so che la cosa più importante del mio progetto è la gente che ci lavora. Per poter lavorare bene occorre APPRENDERE sempre cose nuove. Ed è qui che si nasconde il vero motivo di tre giorni intensi di formazione avanzata per tutti. Nella CURVA DELL’APPRENDIMENTO. Era il 1962 quando il Sociologo Everett Rogers identificò la CURVA AD S per descrivere il “ciclo di vita delle innovazioni”. Lo so, sembra non avere un nesso, ma seguimi che ci arrivo. Rogers voleva un modello per capire come investire capitali in innovazioni tecnologiche. La sua domanda era, più o meno: come reagisce il popolo quando arriva sul mercato qualcosa di completamente nuovo? Come lo accoglie? Come lo implementa nella propria vita? Così Rogers ha scoperto che quello che deriva è un “grafico a campana”. Inizialmente l’innovazione attecchisce poco, andando a colpire solo appassionati o esperti. Poi, ad un certo punto il dato di vendita della nuova tecnologia cresce vertiginosamente, diventando quindi una tecnologia diffusa, fino a raggiungere il suo picco di vendite, per poi calare inesorabilmente. Se prendi solo metà di questo grafico avrai una S che ti dice quando ha senso investire e quando ha senso smettere. Semplice no? La cosa veramente interessante che la stessa S la si può ritrovare nel processo di APPRENDIMENTO! Funziona allo stesso, identico modo. Una nuova tecnologia per le masse e un nuovo campo di studi per un essere umano seguono lo stesso andamento. Pazzesco, vero? Si, anche io ci sono rimasto di sasso. Ma poi, riflettendoci, ho capito che non solo ha senso, ma è anche un’informazione utile per la tua azienda. All’inizio, quando stai formando un tuo collaboratore, lo troverai spaesato. Più gli è nuovo ciò che gli insegni, più farà fatica ad imparare. È la prima parte della S, la crescita lenta dell’apprendimento. Ci vuole tempo, ci vuole energia… ma non basta. Ci vuole una GUIDA PRESENTE, che possa dedicare tempo e attenzioni alla persona che sta imparando. Altrimenti quel senso di smarrimento lo renderà lentissimo o lo farà sentire inappropriato, con relativo calo di energia e prestazione. Poi, un passo alla volta, il tuo collaboratore inizierà ad essere sempre più
Nome a dominio: come scegliere quello giusto!
Ti sei deciso a comprare il dominio per il tuo primo sito web ma non sai da dove cominciare? Oggi troverai le risposte che cerchi proprio qui, nella Rubrica del Fabbro. In questo articolo rispondo a 5 domande fondamentali che mi sono posto anche io tanti anni fa, quando ho progettato il mio primo sito web: Cos’è un nome a dominio? Che estensione scelgo per il nome a dominio del mio sito internet? Dove posso comprare un nome a dominio? Quanto costa un nome a dominio? Qual è il miglior nome a dominio per il sito internet della mia attività? Cos’è un nome a dominio? Il nome a dominio altro non è che l’indirizzo che digitano i tuoi utenti nella barra di ricerca per vedere il tuo sito internet. Un nome a dominio può avere estensioni diverse, le più famose sono .it, .com e .org, ma oggi ne esistono davvero tante, come .online, .tech e .store. Cos’è un dominio semplice? Un dominio semplice è il tuo dominio senza prefisso “www” davanti. Se il tuo dominio è www.iltuosito.com , il tuo dominio semplice è iltuosito.com . Cos’è un sottodominio? Per ora non voglio andare troppo in fondo alla questione per non crearti confusione. Quando avrai familiarizzato abbastanza con le basi di quello che ti serve sapere per creare il tuo primo bellissimo sito web ti parlerò in modo più approfondito anche dei sottodomini, che in molte situazioni sono comodissimi e, se scelti bene, facili da ricordare per i tuoi utenti. Per ora ti dico soltanto che il sottodominio è parte di un dominio più grande (ovvero del dominio principale del tuo sito). Eccoti un esempio: www.mail.iltuosito.com può essere il sottodominio di www.iltuosito.com . Che cos’è un indirizzo IP? Un indirizzo IP (Internet Protocol) è composto da una serie di numeri che ne identificano la posizione all’interno della rete internet. Che estensione scelgo per il nome a dominio del mio sito internet? Se la tua attività si rivolge al mercato italiano, vai ad occhi chiusi sul .it e, se ne hai la possibilità, considera di prendere anche il .com (che in futuro potrebbe ospitare la versione inglese del tuo sito). Dove posso comprare un nome a dominio? Innanzitutto è bene chiarire che chiunque può acquistare un nome a dominio, e quindi anche tu! Per farlo ti basta rivolgerti a un host di dominio o a un registrar, fare una piccola ricerca per capire se il nome a dominio che vuoi comprare è disponibile e infine pagare una piccolissima tariffa annuale. Io ti consiglio di comprare tutto su OVH. Si tratta di una compagnia francese che ha degli uffici anche a Milano; ciò significa che potrai comunicare con la loro assistenza in lingua italiana qualora ne avessi bisogno. OVH ha un costo adeguato e un’interfaccia facile da gestire (a differenza di tanti suoi competitor). Quanto costa un nome a dominio? Su OVH, un nome a dominio con estensione .it per il primo anno ti costa soltanto 1.20€ circa, dopodiché, dal secondo anno in poi, 7€ circa; con estensione .com, per il primo anno 7€ circa e, dal secondo anno in poi, 10€ circa. Sugli altri provider i prezzi non cambiano parecchio ma te li sconsiglio: non sono affatto pratici per chi è alle prime armi. Qual è il miglior nome a dominio per il sito internet della mia attività? Nella maggior parte dei casi, “ilnomedellatuaattivita(ricorda che non puoi inserire gli accenti nei nomi a dominio).it”. La ragione è molto semplice: è così che i tuoi utenti/clienti ti cercheranno sui motori di ricerca. Non scegliere nomi strani e\o impronunciabili per il tuo nome a dominio: oggi sono sempre di più gli utenti che utilizzano comandi vocali sui propri dispositivi per cercare su Google i siti che vogliono navigare. Se la tua attività ha un nome strano e\o impronunciabile o non attinente a quello che vendi, abbiamo un problema. Possibilmente, scegli un nome a dominio che non sia lungo quanto la barra di ricerca di Google. Quanti domini devo comprare per il mio sito internet? Come ti ho già accennato su, parti col comprare un dominio con estensione .it . Se hai bisogno di creare anche una versione inglese (o in altre lingue) del sito, prendi anche il .com . Se fai il bravo e continui a seguirmi nel tempo, sono sicuro che tra qualche mese il tuo sito internet avrà tantissimi contenuti, tanto da poterli suddividere in macro-categorie e sotto-categorie di uno o più argomenti. Quando avrai raggiunto quel livello, ti suggerirò di acquistare altri domini e di aprire altri siti “satellite” collegati a quello principale e ti rivelerò il perché. Prima di allora… continua a seguire i miei articoli e imparerai ad usare il tuo martello per spaccare il web! Considerazioni finali Partire col piede giusto per arrivare a creare il tuo primo sito web sembra una cosa semplice, ma se sbagli un passaggio rischi di mandare tutto all’aria e di rovinare pesantemente l’immagine della tua attività o quella della tua persona (se sei un libero professionista). Se però applicherai alla lettera tutti i consigli della mia rubrica sono convinto che riuscirai a trasformare anche tu il tuo primo sito in una macchina sforna-soldi! Se sei arrivato fin qui, ben fatto: oggi hai imparato come scegliere il dominio perfetto per la tua attività. La prossima settimana parleremo di hosting web, ovvero dello spazio fisico che ospiterà il tuo fantastico sito. A martedì prossimo! Il Fabbro