Una maglietta gialla col mio faccione e la corona.

E cosa c’entra la Comunicazione?

Oggi voglio raccontarti cosa mi è successo la settimana scorsa.

Lo so, non mi hai mai visto imbarazzato. Ma devo dire che questa volta lo sono.

Tuttavia, so che da questa storia (e dal suo imbarazzo) emergono questioni decisamente utili da affrontare su questo Blog. Quindi, bando alle ciance e cominciamo:

cos’è sta storia della maglietta gialla?

enrico cecchini, il sarto, maglia gialla

Domenica 26 Gennaio 2020 ho pubblicato il mio primo video su YouTube. Da quel giorno OGNI DOMENICA pubblico un video di 10-13 minuti con il quale cerco di aiutare gli Imprenditori e le Imprenditrici che mi seguono a fare scelte giuste e fruttuose per la propria attività.

A volte questi video sono un po’ duri da digerire: a nessuno piace sentirsi dire dove si è carenti.

E so che in alcuni casi certi video possono “allontanare” da me e dai Sarti qualche potenziale cliente.

Tuttavia, so di avere un validissimo motivo per farli.

Anzi, numerosi e validi motivi.

Credimi: non è un’impresa facile. A parte il tempo necessario per scriverli, girarli e montarli – che immaginerai non essere poco – ci sono altri aspetti che rendono complicato fare questi video:

  • l’imbarazzo di fronte alla telecamera
  • il sapere che centinaia di persone ogni settimana li seguono
  • la necessità di trovare sempre argomenti interessanti

ecc…

e allora, perché continuo a farli?

Sono così fondamentali per i Sarti del Web?

La risposta è semplice: non sono fondamentali ai Sarti del Web, che esistevano anche prima dei video.

Ma sono VITALI per quella che è la mia missione.

ragazzo con binocolo

Ed è proprio questo l’argomento di questo articolo: la tua MISSIONE.

Facciamo qualche passo indietro.

L’assunto di base è:

NESSUNO COMPRA PRODOTTI O SERVIZI DA AZIENDE.

TUTTI COMPRANO REALIZZAZIONE DI DESIDERI O SOLUZIONI DI PROBLEMI DA PERSONE.

Non dobbiamo dimenticare mai che il nostro potenziale cliente, qualunque mestiere facciamo, è prima di tutto diffidente. Lo è per autodifesa, per esperienza, per cultura. Siamo il paese delle truffe. Tutti si aspettano che ci sia qualcosa di nascosto, di non detto, di losco.

Nostro dovere di imprenditori è MOSTRARE e DIMOSTRARE al nostro potenziale cliente che si può fidare di noi.

E in questo senso il primo passo fondamentale è METTERCI LA FACCIA.

Mostrarsi è un gesto necessario. Nessuno si fida di un marchio (ora non pensare ai big player mondiali che hanno dinamiche diverse, anche se con molti collegamenti).

Ma non basta.

Infatti, se ci limitassimo a far vedere il nostro volto avremmo risultati diversi.

Quello che dobbiamo fare è MOSTRARCI TOTALMENTE, il che significa avere un’idea chiara, prendere posizione ed esporla con determinazione.

Questo a qualcuno non farà piacere.

Amen, siamo 60 milioni in Italia, ci sarà qualcun altro a prendere il posto di chi se ne va.

Quando mostriamo le nostre idee ed opinioni, facciamo qualcosa di molto più utile che il semplice descrivere la nostra attività o il nostro prodotto: iniziamo a fare EDUCAZIONE.

Che magari detta così suona male, ma seguimi che ci capiamo.

Viviamo nel primo periodo della storia in cui c’è un problema di eccesso di informazioni. Una volta ci bastava scendere sotto casa, chiedere al negoziante cosa avrebbe risolto il nostro problema e via, pronti all’acquisto.

Ci fidavamo di lui perché non c’era alternativa. Non avevamo altre informazioni.

Ora possiamo trovare tutte le informazioni che vogliamo, su qualsiasi cosa, con una manciata di click su un apparecchio che abbiamo sempre in tasca.

E troviamo tutto e il contrario di tutto. Sempre. Su ogni cosa.

Se dovessimo dar retta a tutto quello che possiamo trovare su internet ci esploderebbe il cervello.

Quindi siamo costretti a SELEZIONARE le informazioni e scegliere quelle che ci sembrano migliori.

È qui che però entra in campo il nostro caro cervello pieno di BUG che invece di ragionare in maniera coerente cerca sempre le strategie per fare meno fatica. Ed ecco che riteniamo immediatamente più credibili le informazioni che confermano le nostre idee pregresse, magari basate su poche notizie e nessuna esperienza, frutto di nostre fantasie, senza contatti forti con la realtà.

Quindi se cerchiamo un’aspirapolvere perché abbiamo deciso che la scopa deve andare in pensione, non daremo credito alcuno a quell’articolo che dice che rispetto all’aspirapolvere la scopa pulisce meglio gli angoli! Se, al contrario, vogliamo evitare l’acquisto dell’aspirapolvere, quell’articolo sulle magie della scopa ci sembrerà più credibile.

Questo è un meccanismo in atto SEMPRE quando dobbiamo selezionare le informazioni che ci servono per scegliere se fare un acquisto o meno.

A meno che…

…c’è sempre l’eccezione, no?

Sempre perché il nostro cervello odia la fatica, se abbiamo una strategia più veloce e meno faticosa per fare questa selezione, siamo prontissimo ad applicarla immediatamente.

divisione del cervello

Questo avviene quando scegliamo di dare meno ascolto al nostro senso critico e ci fidiamo di qualcuno.

Se ci fidiamo abbastanza, basta ascoltare lui e ci liberiamo per sempre del tempo e della fatica di fare una ricerca prima di scegliere.

Se quel qualcuno per noi è autorevole, siamo a posto.

Se è un’autorità nel suo settore, siamo a postissimo, sereni e liberi di non scegliere mai più.

Seguendo il nostro “maestro”.

Se abbiamo un punto di riferimento affidabile abbiamo risolto un sacco di problemi.

Quando ho deciso di far nascere i Sarti io avevo un problema.

Ero incazzato nero.

Vivevo pieno di rabbia.

Già da diversi anni vivevo a stretto contatto con moltissimi imprenditori. Studiavo e applicavo la Comunicazione Social con attenzione e precisione. Direi ossessione.

Ma GIORNALMENTE vedevo attorno a me imprenditori ritrovarsi nei guai, con la merda fino al collo, e webbagency che gli bruciavano gli ultimi risparmi promettendo miracoli a suon di post.

Vedevo aziende finire tra le grinfie di veri e propri truffatori travestiti da “smanettoni” gettando al vento soldi in investimenti senza speranza.

E mi chiedevo perché…

Perché queste persone non riuscivano a difendersi? Perché ci cascavano tutti?

E a quel punto mi sono accorto che il motivo era CULTURALE.

mele su libri a scuola

In Italia non c’è una vera cultura imprenditoriale sulla Comunicazione. Anzi, è relegata a spesa quasi inutile, da fare giusto perché la fanno gli altri. E quindi, cosa potevo fare?

C’era un’unica via: dedicarmi PERSONALMENTE a portare questa cultura a chi inizia a sentire, finalmente, il bisogno di informarsi.

So che la strada è lunga, tortuosa e faticosa, ma non voglio e non posso smettere.

Quando ho preso questa decisione sapevo anche che per farla funzionare dovevo rispettare le principali regole della Comunicazione.

Cioè proprio quei meccanismi del nostro cervello che tutti abbiamo anche se non ci piacciono.

Dovevo accettare che qualcuno mi avrebbe potuto scegliere come punto di riferimento. Che avrebbe sfruttato me per evitare di fare ricerche, scegliere, impiegare energie.

E, credimi, è stato difficile da accettare.

Perché questo significa assumersi una grande responsabilità! Emotiva e Professionale!

Questo modo di costruire la propria Comunicazione può davvero portare persone a ritenerti un punto di riferimento. E tu puoi DAVVERO essere utile a qualcuno.

Anzi, puoi essere davvero utile a qualcuno SOLO se quel qualcuno è disposto a fidarsi di te al 100%.

Devi essere, nel tuo settore, il suo idolo.

Per lui devi essere un VIP – veryimportantperson.

Non per il mondo o per la nazione, ma prima di tutto per chi si fida di te.

Solo in questo modo avrei potuto fare cultura. Non avevo altra strada.

E veniamo quindi a questa giallissima maglietta.

Mi è arrivata in regalo da un gruppetto di mie clienti.

Capeggiati da quella pazzerella di Paola, si sono inventate una cosa che sembra un Fan Club del Sarto chiamato “le bimbe di Kash”

Kash sarei io, ma era un nomignolo che non avrei mai voluto rivelarti. Stacce.

Un gesto ironico, un gioco divertente, che ha fatto ridere a crepapelle sia me che il loro Tutor.

Un piccolo gesto che però ha per me (e per tutti i Sarti) un grande significato.

Trovo difficile usare le mie parole.

Userò quindi quelle di Paola:

Una stupida maglietta racchiusa nel magnifico progetto del tuo FAN CLUB exclusive-superior-e sto cazzo tutto nostro- per dirti:

Grazie Sarto Amministratore Severissimo dei soldi che mensilmente ci spilli con il sorriso.

Grazie Sarto Amministratore Severissimo per il tempo che hai sottratto alle nostre famiglie e alle nostre passioni!

Grazie Sarto Amministratore Severissimo per prendere a mazzate noi, ancora prima del web.

Grazie Sarto Amministratore Severissimo delle colazioni domenicali con i tuoi video!

La domenica potremo dormire e invece no! Mettiamo la sveglia solo per il gusto di essere le prime a beneficiare delle tue utilissime perle!

Ora, tu vendi un prodotto o un servizio ad un pubblico che, oggettivamente, ha meno conoscenze di te su ciò che vendi.

Sei disposto ad essere generoso?

Sei disposto a REGALARE la tua cultura incentivando altri a interessarsene?

Sei disposto ad essere il punto di riferimento per il tuo settore?

Sei disposto a difendere a spada tratta la tua missione?

enrico cecchini il sarto con spada

Lo so, è una scelta difficile. Ci vuole tanto coraggio e una piccola dose di follia. Ma le soddisfazioni, come questa maglietta, sanno darti l’energia necessaria per andare avanti.

Se senti forte l’indecisione, io ti capisco. Ci ho messo una vita anche io a prendere una decisione. Intanto allora iscriviti alla mia Newsletter cliccando qui: seguendo i miei articoli e i miei video sarai sempre aggiornato e… sempre più vicino al grande passo.

Se invece sei pronto a rimboccarti le maniche e dare al tuo pubblico gli strumenti giusti per comprendere il tuo settore, se sei deciso a prendere la tua posizione e fare cultura, ecco che hai un modo più semplice di quel che puoi immaginare: prenota la tua chiamata con il Tutor dei Sarti del Web e scopri come diventare il punto di riferimento dei tuoi clienti!

E non dimenticare mai:

VESTITI BENE E PRENDI IL WEB A MAZZATE!

 

p.s.

Eccole qui!

le bimbe del sarto del web, kash, il sarto, enrico cecchini

Il Sarto

logo i sarti del web

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