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Guida alla grafica aziendale il logo

Guida alla grafica aziendale 2: il logo

  1. Cos’è il logo e perché è così indispensabile?
  2. Ma come deve essere un logo per funzionare?
  3. Cosa succede al nostro cervello quando vediamo un logo?
  4. Il logo, una scelta fin troppo personale.

Ciao, eccoci qui per un nuovo appuntamento della rubrica dell’Alchimista!

Io sono Martina, l’Alchimista del Web e oggi ti spiegherò perché è importante avere un logo che rispecchi l’identità della tua azienda.

Caffè macchiato nella tazza, candela accesa e con l’odore di caffè che si mischia all’odore di cocco della candela possiamo partire!

Ogni giorno sei circondato da milioni di loghi diversi:

  • Quando fai spesa;
  • Quando lavori;
  • Al bar o al ristorante;
  • Mentre stai leggendo questo articolo.

E probabilmente ormai neanche ci fai più caso!

Proprio per questo motivo la scelta del logo è molto complessa, perché deve sì rispecchiare la tua azienda, ma anche spiccare tra i concorrenti.

Ma andiamo con ordine: cos’è il logo, e perché è
così indispensabile per distinguere la tua azienda?


Il logo è la colonna portante del tuo brand,
ed è la rappresentazione grafica di un’azienda o di un prodotto.

Ma non solo questo: è il simbolo che ti rappresenta, la prima cosa che sarà associata alla tua azienda. È uno degli aspetti più importanti della tua visual identity, e per questo deve essere subito:

  • Riconoscibile;
  • Facilmente memorizzabile;
  • Unico, per distinguerti dalla concorrenza.

Il logo, generalmente è composto da due elementi:

        Logotipo, la parte testuale del logo, il nome che identifica la tua azienda o il tuo prodotto. Questa è la parte più importante del logo, che non può assolutamente mancare. Qui gioca un ruolo decisivo il font scelto, ovvero i tipi di caratteri che selezioni per il testo.

Quando si tratta di font, ricorda sempre che la parola chiave è leggibilità! Devi trovare il carattere che sia facile da leggere, e allo stesso tempo adatto a rappresentare la tua azienda.

Si tratta di un argomento complesso, ma non preoccuparti: ne parlerò in un articolo specifico della mia rubrica! Per non perdertelo non devi fare altro che cliccare qui e iscriverti alla nostra newsletter.

        Pittogramma, è la parte grafica del logo, il simbolo. Non è obbligatorio averlo,  ma sicuramente ne facilita la memorizzazione del brand. Non è raro che marchi di fama mondiale smettano quasi di usare il logotipo usando solo il pittogramma, pensiamo ad esempio alla famosissima mela di Apple.

Attenzione: se la tua azienda non è abbastanza conosciuta ti sconsiglio di usare solo il pittogramma!

Il tuo simbolo si perderebbe in mezzo a quello della concorrenza, non susciterebbe alcuna emozione e non porterebbe le persone a distinguerti dagli altri.

Ecco un esempio pratico di come è composto un logo:

Composizione del logo

Alcune aziende scelgono di affiancare al logo anche un payoff, una frase che rispecchia il messaggio del brand, un esempio è il celebre “Just do it” della Nike, o l’iconico “I’m Lovin’ It” di McDonald’s.

Ma come deve essere un logo per funzionare?

 

Mi dispiace dirti che non esiste una formula magica, o alchemica, per creare il logo perfetto. Ma non preoccuparti: ti svelerò gli ingredienti in grado di far funzionare qualsiasi logo, e che ti permetteranno di risaltare tra i tuoi concorrenti!

Un logo efficace deve essere:

  1. Immediato e facilmente riconoscibile: il concetto “Less is more” qui calza a pennello. Un logo troppo carico di elementi, colori e forme risulterà troppo complesso e difficilmente riuscirà ad imprimersi nella mente del tuo cliente su misura.

    La scelta dei colori non può essere casuale, ogni colore veicola un messaggio diverso. E nel prossimo articolo vedremo proprio come scegliere la palette colori per creare una visual identity efficace!

  2.  Scalabile: deve essere leggibile anche rimpicciolendolo. Per quanto ti possa sembrare bello un logo, devi ricordare che verrà visto prevalentemente in piccolo, pensa all’immagine profilo dei tuoi social.

    Per evitare immagini sgranate e poco leggibili ti consiglio di avere sempre un logo in formato
    vettoriale, che può essere ingrandito o rimpicciolito senza compromettere la qualità.Un’altra cosa da non sottovalutare è l’usabilità del logo. Nell’era digitale è consigliabile avere un logo che sia versatile in diversi formati. In altre parole devi avere un logo esteso da usare sul sito e uno che si sviluppa in verticale per l’immagine profilo dei social e altri materiali.

    Logo-orizzontale-verticale

  3. Originale: se vuoi spiccare e differenziarti dai tuoi concorrenti devi scegliere un logo che ti distingua.

    Puntare su un logo troppo simile alla concorrenza non ti farà “vincere facile”, anzi. Ti affaccerai sul mercato con un’immagine già vista, che non suscita nulla di nuovo e che quindi non incuriosirà i tuoi potenziali clienti.
    Per questo devi puntare su qualcosa di unico e originale, che renda inconfondibile la tua azienda.
  4. Coerente: non dimenticare che il logo è il front-man del tuo brand.

E’ lui che i tuoi clienti vedranno:

  • quando acquisteranno i tuoi prodotti,
  •  quando entreranno nel tuo negozio,
  • quando pubblicherai sui social.

Quindi deve essere in linea con i valori della tua azienda. Ad esempio se vendi prodotti di cosmetica il tuo logo dovrà rispecchiare il concetto di purezza, leggerezza ed eleganza.

Come vedi le regole generali sono le stesse che ti ho elencato lo scorso mese.
Se non hai letto il mio articolo ti basta cliccare qui!
Ma entriamo un po’ più nel dettaglio.

Cosa succede al nostro cervello quando vediamo un logo?


Come abbiamo visto è tutta una questione di percezione. Di come il nostro cervello elabora forme e colori traducendoli in sensazioni.

Sai quanto ci mettiamo a riconoscere un logo? 400 millisecondi. E in questo piccolissimo tempo si accendono diverse zone del nostro cervello che ci permettono di associare il marchio alla sua storia.

La neuroscienza ha evidenziato 4 step nel processo di riconoscimento di un logo a noi famigliare:

Step 1: Quando guardiamo un logo, gli occhi mandano un segnale alla corteccia visiva primaria, che ci permette di riconoscere il colore e successivamente la forma.

Step 1

Step 2: I singoli elementi vengono messi a fuoco e raggruppati in un’unica forma.

Step 2

Step 3: Il cervello mette a confronto quello che vediamo con le precedenti esperienze e grazie alla memoria riesce ad identificare il logo.

Step 3

Step 4: Nell’ultima fase il cervello aggiunge un significato al logo, derivato dalle sue precedenti esperienze, come ad esempio il nome del prodotto, il valore del brand, il payoff.

Step 4

Ricorda che questa elaborazione dura solamente 400 millisecondi, per questo il tuo logo deve riuscire a racchiudere nel modo più semplice possibile l’essenza della tua azienda.

Secondo la neuroscienza inoltre, i loghi di brand che ci piacciono vengono elaborati da parti del cervello che elaborano anche le relazioni umane. Questo perché instauriamo un legame con i nostri marchi preferiti, che ce li fanno percepire come vecchi amici.

Fonte: https://www.entrepreneur.com/growing-a-business/the-incredible-way-your-brain-sees-a-logo-infographic/238484

Il logo, una scelta fin troppo personale


Creare un logo è una delle parti più difficili del mio lavoro
perché all’interno non devo inserirci la mia essenza o quella dei Sarti, ma la tua, quella della tua azienda.  Per questo prima di iniziare facciamo la checklist, per far sì che io riesca ad entrare nella parte.

E’ un po’ come se fossi a teatro, devo mettermi nei tuoi panni, nei panni della tua azienda e tirare fuori la vostra identità.

Una parte fondamentale è la ricerca: come sono i loghi dei tuoi competitor? Che colori usano? A che target vuoi rivolgerti? In che modo potrei mettere in risalto il tuo logo in mezzo a quello dei competitor?

Dopo aver trovato la risposta a tutte queste domande, inizio a scarabocchiare su mille fogli con la mia bic blu fino a che non trovo l’incastro perfetto. Solo quando riesco ad intravedere la soluzione giusta inizio a trasportare tutto in digitale, provando font, colori, diversi tipi di aggregazione…

Schizzi logo

Può sembrare un processo facile, un gioco da ragazzi, ma in realtà quel disegnino che vedi è frutto di ore e ore di lavoro, di ricerca, di prove su prove per trovare la composizione più efficiente per la tua azienda, per il tuo Cliente su Misura. 

Prima di salutarci, un’ultima considerazione:

Il logo è una scelta strettamente personale, ognuno vuole vederci all’interno il proprio riflesso. Quindi a volte capita che il cliente si preoccupi perché a primo impatto non riesce a riconoscersi in quel logo.

Se anche a te è capitato, è una cosa assolutamente normale.

Ricorda due cose:

  • Ti ci vorrà tempo per prendere familiarità con il tuo logo. Immaginalo come una nuova sfavillante tinta per i capelli… e fidati che me ne intendo!
  • Il logo non deve rappresentare te, ma la tua azienda e il modo in cui i clienti percepiscono la tua attività.

Spero che questo articolo ti sia stato utile, se hai bisogno di un nuovo logo per la tua azienda contatta il Tutor!

Per farlo non devi fare altro che cliccare qui.

Se invece vuoi continuare a scoprire i segreti per una buona visual identity, ricorda di iscriverti alla newsletter per non perderti il prossimo articolo!

Alla prossima

L’Alchimista del Web!

 

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