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tu te

Tu o te?

Tu sai… perché parlo con te?

Se vogliamo essere precisi (sì, vogliamo) in realtà io e te non parliamo, ma io scrivo degli articoli e tu li leggi. Guarda che bella la frase che hai appena letto: contiene un esempio dell’argomento di oggi: l’uso di tu e te.

 

Magari non ci hai mai fatto troppo caso, oppure, al contrario, fai parte di quella schiera di persone che innalzano canti funebri al cielo strappandosi i capelli come vere e proprie prefiche, lamentando la prematura morte del tu in favore di te.

 

Piccola nota storico/letteraria (non sarei la Penna Rossa, se ogni tanto non infilassi queste pillole): le prefiche sono figure esistenti già nell’Antico Egitto e molto diffuse nell’antichità, e si trattava di donne pagate per accompagnare il feretro ai funerali piangendo e lamentandosi in maniera molto appariscente, dolendosi per la morte del defunto.

 

Ma torniamo a noi: l’uso del tu è tutt’altro che defunto (per fortuna), anche se c’è effettivamente una tendenza, in alcuni usi informali e regionali, perlopiù nel parlato, a usare te anche quando la norma richiede un tu. 

 

Si tratta di una tendenza meno diffusa di quanto si possa pensare…

… ma nel dubbio, noi oggi andremo a capire esattamente come e quando è corretto usare tu, e quando invece è da preferire te.

 

Entrambi sono pronomi personali singolari di 2a persona, ma come avrai a questo punto intuito, hanno funzioni e quindi usi diversi.

 

Ed ecco il motivo per cui scrivo per te!

 

Insieme, ogni lunedì, affronteremo l’enorme argomento “come scrivere bene” un pezzetto alla volta: non solo perché la lingua italiana è meravigliosa, ma soprattutto per far sì che i testi per la tua Comunicazione Online siano precisi, corretti ed efficaci, capaci di conquistare i tuoi clienti in modo che non possano più farne a meno!

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E ora, andiamo a scoprire come e quando si usano tu e te!

 

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Davidson Luna on Unsplash

 

TU

Come sempre, partiamo dalla nostra fedelissima Treccani:

tu pron. pers. sing. m. e f. [lat. tu] – 1. È il pronome di 2a persona, usato nel rivolgere il discorso ad altra persona (o cosa personificata), in tutti i casi in cui non sia adoperato il voi o il lei […]. Si adopera solo come soggetto; nel resto della declinazione ha la forma tonica te […] e la forma atona ti […]. 2. Locuzioni […]

 

La cosa fondamentale da ricordare è quindi che TU va sempre usato quando ha funzione di soggetto della frase.

 

Ora, senza andare a ripassare tutta l’analisi logica (anche se… un pensierino…) semplifichiamo al massimo, giusto per mettere le cose in chiaro: il soggetto della frase è colui che compie l’azione espressa dal predicato, ovvero dal verbo principale della frase.

 

Perciò avremo:

  • Tu sei proprio un testone.
  • Ti comunico che sei tu il vincitore del concorso.
  • Non sarai certo tu a fermarmi.
  • Vieni anche tu?
  • Tu sai nuotare?
  • Va bene, hai ragione tu.
  • Ehi, tu, porco, levale le mani di dosso!

 

E così via.

 

In secondo luogo, come ci fa notare la Treccani, ci sono alcune locuzioni d’uso comune dove è necessario usare il tu:

  • Parlare a tu per tu.
  • Dare del tu a qualcuno.
  • Trovarsi a tu per tu con qualcuno.

 

Tutto chiaro finora?

Allora passiamo al te!

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Etty Fidele on Unsplash

 

 

TE

Anche te, come abbiamo visto, è un pronome di 2a persona singolare. Consultiamo la Treccani:

te ‹té› pron. pers. [lat. tē, accus. del pron. pers. tu] . – Forma forte della declinazione del pron. di 2a pers. sing. (tu), che ha usi analoghi a quelli di me per la 1a pers., e cioè: come compl. oggetto quando si vuol dare al pron. forte rilievo […], dopo preposizione […], nelle esclamazioni […], nelle comparazioni dopo come o quanto […], e in funzione di predicato con i verbi essere, sembrare, parere e sim.[…]. Si rafforza spesso con stesso o medesimo.

 

In questo caso quindi non abbiamo a che fare con un soggetto, ma con una miriade di altre funzioni:

  • Complemento oggetto (per dargli forte rilievo, se no si usa ti): Vogliono te, non me.
  • Dopo una preposizione: Tutti parlano di te; Vengo con te.
  • Nelle esclamazioni: Beato te che riesci sempre a dormire!
  • Nelle comparazioni: Ne so quanto te; Marco non sa cucinare bene come te.
  • In funzione di predicato con i verbi essere, sembrare, parere: Da lontano sembrava proprio te.

 

E non dimenticare che spesso puoi rafforzarlo: Sii te stesso! 

 

Inoltre, abbiamo una particolarità: io e te. Scrivere io e tu oggi sarebbe sbagliato, anche se di fatto tu ha funzione di soggetto: Io e te portiamo da bere.

 

La cosa curiosa è che in origine io e te era considerato un toscanismo molto brutto, e in accordo con le grammatiche del secondo Ottocento (e fino a pochi decenni fa) l’unica forma accettata era io e tu

Con il tempo però si è attestata come unica forma io e te, che oggi è considerata l’unica accettabile; in alternativa, puoi ricorrere a un’inversione: tu e io è ugualmente corretto, accettato e usato!

 

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Jonathan Korner on Unsplash

 

ERRORI DA NON FARE

Quali sono dunque gli errori in cui è possibile incappare nella scelta tra tu e te?

 

Capita soprattutto nelle parlate settentrionali informali, dove a volte viene usato il te al posto del tu:

  • Ma te sei matto!
  • Te sei milanista o interista?
  • Ma te hai sentito Laura?
  • Solo perché sei te!
  • Vieni anche te domani?
  • Allora te sei l’ultimo.
  • Da quando te saresti uno sportivo?

 

Osserva bene questi esempi e… ricorda che sono sbagliati!

 

O meglio, se ti capita parlando, non muore nessuno… ma per una comunicazione scritta, formale e importante come la tua comunicazione online sono assolutamente da evitare, se non vuoi dare un’impressione di superficialità e poca cura.

 

E io scommetto che (tu) non vuoi che accada!

 

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Mahdi Bafande on Unsplash

Anche lui non è contento quando trova dei refusi!

 

QUINDI…

Oggi abbiamo imparato a riconoscere gli usi corretti e quelli errati di tu e te: entrambi pronomi personali di 2a persona singolare, ma il primo serve da soggetto e il secondo no!

Come hai visto, non è difficile: se qualche volta ti viene il dubbio, rileggiti gli esempi e cerca di capire se si tratta del primo o del secondo caso.

 

Ora sta a te!

 

Ama i tuoi testi, e i tuoi clienti li ameranno: se metti cura e precisione in quello che scrivi, la differenza si percepisce eccome! Un testo curato, privo di refusi ed errori dà subito un’impressione di competenza e professionalità, in qualsiasi campo!

 

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E per scoprire altri errori da NON fare…

…ci vediamo lunedì prossimo!

 

La Penna Rossa

 

BIBLIOGRAFIA

BARATTER P., Il punto e virgola. Storia e usi di un segno, Carocci, Roma 2018.

BECCARIA G.L., Dizionario di linguistica e di filologia, metrica, retorica, Einaudi, Torino 2004.

BERRUTO G., Corso elementare di linguistica generale, UTET, Torino 2012.

CANNAVACCIUOLO A., Manuale di copywriting e scrittura per il web, Hoepli, Milano 2019.

CERRUTI M., CINI M., Introduzione elementare alla scrittura accademica, Laterza, Roma-Bari 2010.

D’ACHILLE P., L’italiano contemporaneo, Il Mulino, Bologna 2006.

DEL BONO G., La bibliografia, Carocci, Roma 2000.

DELLA VALLE V., PATOTA G., Piuttosto che: cose da non dire, cose da non fare, Sperling&Kupfer, Milano 2013.

FANCIULLO F., Introduzione alla linguistica storica, Il Mulino, Bologna 2007.

EDIGEO (a cura di), Manuale di redazione, Editrice Bibliografica, Milano 2013.

GHENO, V., Guida pratica all’italiano scritto (senza diventare grammarnazi), Franco Cesati Editore, Firenze 2016.

GIUNTA, C., Come non scrivere, Utet, Milano 2018.

MARTINUCCI A., Guida alla bibliografia internazionale, Editrice Bibliografica, Milano 1994.

MIDDENDORP J., TWOPOINTS.NET, Type Navigator. The Independent Foundries Handbook, Gestalten, Berlin 2011.

MORTARA GARAVELLI B., Prontuario di punteggiatura, Laterza, Bari-Roma 2020.

PENSATO R., Manuale di bibliografia, Editrice Bibliografica, Milano 2007.

SCALA F., Piccolo manuale del correttore di bozze, Modern Publishing House, Milano 2011.

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SERIANNI L., Italiano, Garzanti, Torino 2000.

 

SITOGRAFIA

Accademia della Crusca – accademiadellacrusca.it

Campagna a sostegno dell’uso corretto di Piuttosto che – piuttostoche.com

Treccani online – treccani.it

Zanichelli online – dizionaripiu.zanichelli.it

 

GHENO, V., Tutto il mondo è paese: il bello della contaminazione linguistica, 14 luglio 2020, Zanichelli Online https://dizionaripiu.zanichelli.it/cultura-e-attualita/glossario/tutto-il-mondo-e-paese-il-bello-della-contaminazione-linguistica/

 

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