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Imparare o insegnare?

Imparare e insegnare NON sono uguali!

“Te lo imparo io!”

Certo, e poi la Penna Rossa arriva e ti prende a BACCHETTATE. Molte bacchettate.

Una marea di bacchettate!

 

Ora, io spero che tu non abbia mai scritto una cosa simile. Ma probabilmente, ti sarà capitato di vederlo scritto, e, spero di nuovo, di inorridire.

 

Perché qui non stiamo parlando di fissazione per le virgole (che sono comunque importanti) o di regole basate su convenzioni di utilizzo.

Qui stiamo parlando di due verbi completamente diversi, con significati diversi: quindi, NON si possono usare uno al posto dell’altro.

 

Eppure, capita fin troppo spesso che imparare venga usato al posto di insegnare, in frasi (tutte errate) come:

 

  • La maestra mi ha imparato le tabelline.
  • Gli ho imparato a legarsi le scarpe.
  • Chi ti ha imparato a parlare così?
  • Gli ho imparato tutto quello che sa.

 

E via dicendo (che dolore agli occhi nello scrivere queste cose).

 

Ma perché questo errore viene fatto?

 

Probabilmente, perché i due verbi sono semanticamente connessi, poiché tutti e due rientrano nell’ambito della conoscenza e dell’apprendimento.

 

Ma non è una scusa, quindi non ci provare: non devi MAI, mai e poi mai commettere questo errore, specialmente nei testi della comunicazione online della tua azienda…

a meno che non tu non voglia far scappare clienti. In questo caso, puoi anche smettere di leggere e dare il peggio di te.

Ma se non è così… continua a seguirmi, e iscriviti alla newsletter CLICCANDO QUI per non perderti nemmeno un articolo della Penna Rossa!

 

E ora… andiamo a scoprire nel dettaglio da dove nasce questo errore e perché va assolutamente evitato!

 

 

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DUE VERBI DIVERSI

Imparare è un verbo della prima coniugazione, transitivo e deriva dal latino in + parare, ovvero “procurare, acquistare”.

 

La Treccani lo presenta così:

 

Imparare: v. tr. [lat. *imparare, comp. di in-1 e parare «procurare»; propr. «procacciarsi una nozione», o sim.]. – 1. a. Acquistare cognizione di qualche cosa, o fare propria una serie di cognizioni (relative a un’arte, a una scienza, a un’attività, ecc.), per mezzo dello studio, dell’esercizio, dell’osservazione, della pratica, attraverso l’esempio altrui, ecc. […] 2. region. Venire a sapere, avere notizia di qualche cosa: domani ci sarà uno sciopero, l’ho imparato or ora. 3. Nell’uso pop. (erroneo ma largamente diffuso), insegnare: tutto quel che sa gliel’ho imparato io; chi ti ha imparato a rispondere così?; o fare apprendere (con questo senso, anche letter., dando al verbo un valore causativo): E dolce un canto le imparava (Carducci).

 

Come vedi, anche la Treccani rileva l’uso errato di questo verbo al posto di insegnare!

Ma facciamo un passo indietro.

 

Abbiamo detto che imparare è un verbo TRANSITIVO, perciò richiede l’oggetto diretto della cosa che si impara e anche la specifica della cosa/persona da cui si impara, tramite un complemento d’origine; inoltre, è possibile la costruzione imparare a + infinito.

Esempio: Alessandro impara la retorica da Aristotele.
Simba impara a regnare da Mufasa.

Sinonimi: apprendere

 

Per quanto riguarda insegnare, abbiamo sempre a che fare con un verbo transitivo della prima coniugazione, ma dal significato diverso:

 

Insegnare: v. tr. [lat. *insĭgnare, propr. «imprimere segni (nella mente)», der. di signum «segno», col pref. in-1] (io inségno, … noi insegniamo, voi insegnate, e nel cong. insegniamo, insegniate). – 1. a. In genere, far sì, con le parole, con spiegazioni, o anche solo con l’esempio, che qualcun altro acquisti una o più cognizioni, un’esperienza, un’abitudine, la capacità di compiere un’operazione, o apprenda il modo di fare un lavoro, di esercitare un’attività, di far funzionare un meccanismo, ecc. Costruito con compl. oggetto (della materia o delle cose insegnate): i. le verità della fede; i. un gioco […] 2. a. Comunicare il sapere, guidare nell’apprendimento di una disciplina, di un’arte, di una scienza, o di parti di esse, esponendone metodicamente gli elementi, i principî, le regole, e giovandosi dei vari sussidî didattici: i. a leggere, a scrivere […] b. Usato assol., dare lezioni in una scuola oppure privatamente, esercitare la professione d’insegnante: i. al liceo […]

 

Anche in questo caso, il verbo richiede l’oggetto diretto della cosa insegnata; a differenza di imparare, in questo caso è necessario anche l’oggetto indiretto della persona a cui si insegna; inoltre, è possibile la costruzione insegnare a + infinito.

Esempio: Aristotele insegna retorica ad Alessandro.
Mufasa insegna a regnare a Simba.

Sinonimi: istruire, addestrare

 

In pratica, questi due verbi identificano due ruoli nel campo della conoscenza:

 

  • Imparare: ricevere e assimilare conoscenza; lo fa lo studente
  • Insegnare: trasmettere conoscenza; lo fa l’insegnante

 

Tutto molto chiaro, vero?

E allora perché gli errori abbondano a tal punto che i dizionari segnalano e mettono in guardia dall’usare imparare al posto di insegnare?

 

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DA DOVE NASCE L’ERRORE

Come abbiamo visto, i dizionari rilevano l’errore di imparare usato al posto di insegnare, ovvero riferito a chi insegna e non a chi apprende, e lo segnalano come uso regionale particolarmente diffuso in Italia centro-meridionale.

 

Ovviamente, lo sconsigliano fortemente, poiché si tratta di un errore.

 

Ma da dove nasce?

 

Innanzitutto, troviamo questo uso oggi errato anche in testi letterari antichi, a partire dal secolo XVI, come ad esempio nelle Lettere di Aretino, ma anche in Carducci e Buzzati (anche se, specialmente in quest’ultimo caso, è una scelta voluta per imitare la parlata popolare).

 

In ogni caso, è fuor di dubbio che in italiano imparare e insegnare sono due azioni diverse e distinte, ma è sempre stato così nella storia?

 

  • Greco: verbo didasko, significa “far imparare”, quindi “insegnare”; ma se usato alla diatesi passiva prende il significato di “imparare”. Tuttavia, in greco esisteva anche il verbo manthano, con lo specifico significato di imparare.

 

  • Latino: verbo doceo, significa “insegnare”, ma se usato al passivo prende il significato di “imparare”. Tuttavia, esisteva anche il verbo disco, con lo specifico significato di imparare.

 

Osservando le lingue moderne, scopriamo che:

 

  • Lingue germaniche: due verbi distinti

Esempio: inglese: to teach, to learn

 

  • Spagnolo e portoghese: due verbi distinti

 

Ma quando arriviamo al francese troviamo qualcosa di interessante: abbiamo il verbo apprendre, che significa sia imparare che insegnare (per il quale però possiamo usare anche il verbo enseigner), andando a riprendere greco e latino. 

Inoltre, esiste il verbo “falso amico” emparer, che significa “impossessarsi”, che probabilmente ha influenzato il nostro imparare, con il senso di “acquisire conoscenza”.

 

Perciò…

è probabile che l’errore che stiamo studiando oggi derivi dal tentativo di focalizzarsi sul valore dell’insegnante o della cosa imparata, complice anche la costruzione e la sfumatura di significato “far imparare”.

 

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QUINDI…

C’è un’unica, semplice regola da ricordare: in italiano, imparare e insegnare sono due azioni ben distinte, perciò usare la prima con il significato della seconda è un errore.

  • Imparare: ricevere e assimilare conoscenza; lo fa lo studente
  • Insegnare: trasmettere conoscenza; lo fa l’insegnante

 

Semplice, chiaro e lineare!

 

Ora tocca a te!

 

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… ci vediamo lunedì prossimo!

 

La Penna Rossa

 

BIBLIOGRAFIA

BARATTER P., Il punto e virgola. Storia e usi di un segno, Carocci, Roma 2018.

BECCARIA G.L., Dizionario di linguistica e di filologia, metrica, retorica, Einaudi, Torino 2004.

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DELLA VALLE V., PATOTA G., Piuttosto che: cose da non dire, cose da non fare, Sperling&Kupfer, Milano 2013.

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SITOGRAFIA

Accademia della Crusca – accademiadellacrusca.it

Campagna a sostegno dell’uso corretto di Piuttosto che – piuttostoche.com

Treccani online – treccani.it

Zanichelli online – dizionaripiu.zanichelli.it

Cimaglia R., Imparare e insegnare non sono la stessa cosa, redazione Consulenze Linguistiche Accademia della Crusca, 15 novembre 2019 

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