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cerebrale

Celebrale o cerebrale?

R o L?

 

  • Scriveresti mai albitro? E allora perché celebrale sì?
  • Storia di una parola
  • Usi ed errori

 

Alzi la mano chi non ha mai letto “celebrale”!
Sii sincero: tu l’hai mai scritto?

(E occhio a come rispondi, che le BACCHETTATE sono in agguato!)

 

Io lo so che in tua difesa potresti dire che ormai lo vedi scritto dappertutto.

E con dappertutto intendo non solo su WhatsApp, non solo sui social, non solo sui giornali (che sono portatori ambulanti di refusi) in testi di tipo generalista, ma, purtroppo, a volte anche in testi che vorrebbero essere specialistici!

 

In effetti, potresti anche notare, se mi segui da un po’, che spesso a vincere sul lungo periodo è la regola della consuetudine d’uso.

 

Per dire, se da quando è stato detto per la prima volta la stragrande maggioranza dei parlanti avesse iniziato e continuato a usarlo, oggi petaloso farebbe parte del nostro vocabolario.

Tuttavia…

oggi la questione è un po’ diversa.

 

Ti faccio un esempio pratico: scriveresti mai albitro?

 

Spero vivamente per te di no… e soprattutto non nei testi della comunicazione online della tua azienda, a meno che tu non voglia far scappare tutti i tuoi clienti dalla concorrenza più precisa e meno superficiale di te.

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Perciò… ora andiamo a scoprire perché celebrale è sbagliato, e come dobbiamo scriverlo!

 

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STORIA DI UNA PAROLA

Cerebrale è un aggettivo legato al sostantivo cerebro, ovvero alla parola dotta, che ormai si usa soltanto in contesti poetici o per imitare un linguaggio antico, che in italiano indica il cervello.

 

Cerebro deriva direttamente dal latino cerebrum (cervello), dal quale ha origine, sempre in latino, il diminutivo cerebellum.

E da cerebellum arriva la parola italiana cervello!

 

Lat. cerebrum → it. cerebro

Lat. cerebellum → it. cervello

 

La cosa importante da notare in queste parole è che è sempre presente la r dopo la prima e, sia nel caso di cerebrum/cerebro, sia per cerebellum/cervello.

 

Quindi…

poiché cerebrale è l’aggettivo italiano derivato dal sostantivo cerebro, con il significato letterale “del cervello”, mantiene in ogni caso la r!

Sostantivo cerebro → aggettivo cerebrale

 

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USI ED ERRORI

Perciò, ora che sappiamo esattamente da dove arriva la parola cerebrale, vediamo oggi cosa significa esattamente e come si usa…

ovviamente consultando la Treccani!

 

cerebrale: agg. [der. di cerebro, con influenza, nel sign. fig., del fr. cérébral]. – 1. a. In anatomia, del cervello o dei suoi costituenti: circonvoluzioni c., emisferi c.; arterie c.; corteccia c., sostanza grigia che forma lo strato superiore degli emisferi cerebrali; […]  b. In medicina, di condizione morbosa e malattia riferibili al cervello e per estens. all’encefalo: commozione, compressione, contusione, edema, embolia, emorragia, paralisi, rammollimento, trombosi, tumore cerebrale. 2. a. letter. Di opere d’arte o di pensiero in cui la netta prevalenza del raziocinio, della riflessione, dell’abilità tecnica sugli elementi estetici, affettivi, fantastici riduce notevolmente (spesso anche per specifico programma ideologico e poetico) la spontaneità e l’immediatezza dell’espressione: poesia, pittura, musica, arte c.; una commedia c., troppo cerebrale

 

In sostanza, cerebrale oggi si usa: 

  • in ambito medico/anatomico per indicare tutto ciò che concerne il cervello
  • in modo metaforico, per indicare qualcosa di basato prevalentemente sul raziocinio, la riflessione e l’abilità tecnica

 

Vediamo alcuni esempi:

  • Se non metti il casco e sbatti la testa, rischi una commozione cerebrale.
  • Una lesione cerebrale può provocare la paralisi di un lato del corpo.
  • Possiamo definire Kafka uno scrittore cerebrale.

 

Come vedi, l’unico modo di scrivere questo aggettivo è, come abbiamo appena visto, cerebrale, ovvero con la r.

Lo stesso vale per tutte le parole derivate da cerebro, come cerebrospinale, cerebroleso, cerebropatia, cerebriforme, cerebrovascolare e via dicendo.

 

Ma perché a volte il correttore automatico non segna celebrale come errore?

 

Perché, di fatto, questa parola esiste…

ma significa tutt’altra cosa, e l’accento cade sulla prima e e non sulla a: cèlebrale è un verbo all’imperativo, voce del verbo celebrare.

 

Ed ecco una possibile spiegazione per tutti quelli che vengono tratti in errore: esiste effettivamente un’intera famiglia di parole con radice celebr-, ed è quella legata al sostantivo celebrazione.

 

Da qui derivano celebrità, celebre, celebrare, celebrazione, tutti legati al latino celĕber -bris -bre, ovvero «frequentato, popoloso, affollato», quindi «solenne, rinomato».

 

Ma come vedi…

si tratta di un’altra parola, decisamente non intercambiabile!

 

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QUINDI…

Stavolta, la questione si risolve in maniera estremamente semplice e chiara:

 

si scrive sempre

CEREBRALE 

(e non celebrale)

 

A meno che tu non voglia usare l’imperativo presente del verbo celebrare!

 

Ora tocca a te.

Cosa serve ai tuoi testi, oltre alla correttezza grammaticale e ortografica, per attirare frotte di clienti che non chiedono altro che leggerne ancora…

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E per scoprire altri errori da NON fare…

… ci vediamo lunedì prossimo!

 

La Penna Rossa

 

BIBLIOGRAFIA

BARATTER P., Il punto e virgola. Storia e usi di un segno, Carocci, Roma 2018.

BECCARIA G.L., Dizionario di linguistica e di filologia, metrica, retorica, Einaudi, Torino 2004.

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CANNAVACCIUOLO A., Manuale di copywriting e scrittura per il web, Hoepli, Milano 2019.

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D’ACHILLE P., L’italiano contemporaneo, Il Mulino, Bologna 2006.

DEL BONO G., La bibliografia, Carocci, Roma 2000.

DELLA VALLE V., PATOTA G., Piuttosto che: cose da non dire, cose da non fare, Sperling&Kupfer, Milano 2013.

FANCIULLO F., Introduzione alla linguistica storica, Il Mulino, Bologna 2007.

EDIGEO (a cura di), Manuale di redazione, Editrice Bibliografica, Milano 2013.

GHENO, V., Guida pratica all’italiano scritto (senza diventare grammarnazi), Franco Cesati Editore, Firenze 2016.

GIUNTA, C., Come non scrivere, Utet, Milano 2018.

MARTINUCCI A., Guida alla bibliografia internazionale, Editrice Bibliografica, Milano 1994.

MIDDENDORP J., TWOPOINTS.NET, Type Navigator. The Independent Foundries Handbook, Gestalten, Berlin 2011.

MORTARA GARAVELLI B., Prontuario di punteggiatura, Laterza, Bari-Roma 2020.

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SCALA F., Piccolo manuale del correttore di bozze, Modern Publishing House, Milano 2011.

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SERIANNI L., Italiano, Garzanti, Torino 2000.

 

SITOGRAFIA

Accademia della Crusca – accademiadellacrusca.it

Campagna a sostegno dell’uso corretto di Piuttosto che – piuttostoche.com

Treccani online – treccani.it

Zanichelli online – dizionaripiu.zanichelli.it

 

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