E non lasciare per strada i dati dei tuoi clienti
Se la scorsa settimana hai letto la mia rubrica hai capito che è importante che colleghi al più presto Google Analytics al tuo sito per avere sempre a portata di click dati fondamentali per gestire la tua comunicazione online.
Se invece ti fossi perso l’articolo per qualsiasi motivo, vallo a recuperare subito o il tuo sito non funzionerà mai come si deve!
Esistono diversi modi per collegare Analytics al tuo sito web, ma quello che ti mostrerò in questa guida è quello che fa per te.
L’unico requisito fondamentale è possedere un account Google.
La buona notizia è che se utilizzi già Gmail, Drive, Google Fogli o almeno uno di questi servizi, vuol dire che sei già in possesso di un account Google e sei pronto a iniziare. Se invece non ce l’hai sappi che sei un tipo strano, ma per fortuna puoi rimediare subito: è gratis!
1. Collegati al sito di Google Analytics
Per cominciare, digita Google Analytics sul tuo motore di ricerca preferito oppure fai click qui.
La prima cosa che Analytics ti chiede è di digitare il nome utente e la password del tuo account Google. Si tratta delle stesse credenziali che usi per accedere al tuo account di posta Gmail.
Se le hai dimenticate, niente paura: succede alla maggior parte delle persone e, soprattutto, puoi re-impostarle grazie ad un procedimento assistito molto rapido e intuitivo. In alternativa, puoi creare un account Google nuovo da associare ad Analytics. Se dimentichi spesso le credenziali del tuo account e non hai mai preso l’abitudine di scrivertele su un foglio o su un blocco note del tuo pc, ti sconsiglio assolutamente di gestire più di un account. Fidati, evita di creare confusione e usa il tuo account principale.
Ci vuole un attimo a fare un gran casino!
Fatto? Bene! Clicca su “Configura gratuitamente”.
2. Configura l’account di Analytics
In Analytics esistono Account e Proprietà. L’account è il contenitore dove metti dentro le proprietà, che sono in tutto e per tutto i tuoi siti web. Puoi collegare ad un account fino a 50 proprietà, parliamo quindi di 50 siti web.
La prima schermata ti chiederà di dare un nome al tuo account. Visto che un account può contenere più siti web, dagli il nome della tua attività e non quello del singolo sito.
Non sottovalutare questo passaggio! Se dai al tuo account il nome del singolo sito e in futuro aggiungi altri siti all’account, poi non ci capisci più una mazza (o un martello, se preferisci).
Dammi retta e crea un ambiente di sviluppo il più chiaro possibile per evitare di complicare inutilmente la gestione di Analytics.
Se segui questo Blog, vuol dire che vuoi far crescere la tua azienda e con lei crescerà la tua presenza online. Più te la fai facile, meglio sarà in futuro!
Lascia attive tutte le opzioni che trovi nella sezione “Impostazioni di condivisione account” perché ti consentiranno di ricevere dati più precisi e clicca il tasto “Successivo”.
3. Seleziona l’opzione “Web”
Qui Analytics ti chiede cosa vuoi monitorare, se si tratta di un sito web, di un’app o entrambe le cose. Le App sono le applicazioni che scarichi sul tuo cellulare per gestire l’home banking o per giocare. Per il momento ci interessa solo collegare il sito web, perciò scegli “web”.
Ultima schermata: inserisci il nome del tuo sito, il suo URL, il settore a cui appartiene e il fuso orario.
L’URL non è altro che il nome del dominio associato al tuo sito. Se sei stato bravo e hai sempre applicato alla lettera i miei consigli, sceglierai come prefisso dell’URL il protocollo https:// , perché hai installato un certificato di sicurezza SSL sul tuo sito. Se non l’hai ancora fatto, interrompi questa procedura e vai ad acquistarne subito uno!
Non puoi fare business online senza un certificato SSL, non mi stancherò mai di ripetertelo. Puoi anche fregartene e andare avanti scegliendo http:// senza installare un certificato, Analytics funzionerà uguale, non te lo nascondo. È doveroso però che io ti presenti lo scenario a cui andrai incontro:
- scegli di non installare un certificato SSL e di continuare la configurazione di Analytics.
- cominci a usare Analytics e a leggere i dati degli utenti che atterrano sul tuo sito.
- raccogli dati inutili perché il motivo per cui il tuo sito non funziona è che viene bollato da Google come sito non sicuro. Il browser del tuo utente gli consiglia di chiudere il tuo sito! Ti rendi conto della gravità della cosa? Non importa quanto tempo e fatica hai dedicato ai contenuti delle tue pagine, non importa se la tua Call to Action è unica e chiara, non importa se il prodotto che vendi risponde a un’esigenza specifica del tuo utente medio, non importa se hai fatto operazioni di SEO avanzate. Quello che importa è che il browser sta dicendo ai tuoi utenti che non devono entrare sul tuo sito
Non vuoi che questo succeda, giusto? Allora rimedia subito e compra un certificato SSL per il tuo sito. Molto spesso il provider su cui hai acquistato lo spazio fisico dove è è appoggiato il tuo sito ti mette a disposizione un certificato SSL ad un prezzo vantaggioso o addirittura gratis. Domanda al loro servizio clienti come fare per installarlo se non sai come si fa. Per ogni provider c’è una procedura d’installazione differente e ne esistono tanti in circolazione, ragion per cui non mi è possibile scrivere su queste pagine una guida.
Se invece mi stai leggendo ma non hai ancora realizzato un sito web per la tua azienda, valuta di acquistare dominio e hosting su OVH seguendo questa guida che ho scritto un po’ di settimane fa. Facendo così, non avrai bisogno di installare il certificato SSL perché se ne occuperanno loro senza costi aggiuntivi e in tempi immediati.
Finito? Andiamo avanti!
4. Adesso ci sporchiamo le mani sul serio
Come ti dicevo, Analytics chiama i tuoi siti “Proprietà”, quindi fai click su “Crea” per confermare i dati che hai inserito e crea lo stream per il tuo sito web.
Lo stream non è altro che una “vista”, ovvero una schermata in cui puoi visualizzare tutti i dati relativi agli utenti che navigano il tuo sito. Si tratta di una schermata personalizzabile e che ti fornirà grafici per facilitarti la lettura dei dati raccolti
A questo punto il sistema ti da un ID di monitoraggio che dovrai installare nel tuo sito web. Si tratta di un codice che è in grado di tenere traccia delle interazioni degli utenti con il tuo sito. Lo so che può sembrarti una cosa complessa ma in realtà ti mostrerò un metodo semplicissimo per installarlo che ho pensato apposta per chi è alle prime armi!
Se salti questo passaggio avrai vanificato tutto e il tuo stream non mostrerà mai dati, perciò concentrati: ci siamo quasi.
5. Installa un plugin sul tuo sito
Un plugin che ho testato più volte e che ti consiglio di usare per aiutarti in questo compito è Insert headers and footers.
Si tratta di un plugin molto leggero, composto da poche righe di codice, che puoi installare in totale sicurezza. L’ho selezionato proprio per te! Così come sto selezionando tanti altri plugin che puoi utilizzare in sicurezza per aumentare le funzionalità del tuo sito web, perciò ti consiglio di iscriverti subito alla mia newsletter e di seguirmi ogni settimana!
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Il plugin ti permette di incollare il codice di Analytics nel posto giusto con un click (senza che ti scervelli per trovarlo all’interno del codice sorgente PHP e quindi senza rischiare di fare casini).
Se non hai mai installato un plugin su WordPress, niente paura: è una cosa semplicissima! Accedi al pannello di amministrazione del tuo sito e fai click sulla barra laterale sinistra alla voce “Plugin” -> “Aggiungi nuovo”.
Scrivi nella barra di ricerca Insert headers and footers e fai click su “Installa”.
Quando WordPress ha finito di installare il plugin per te, devi fare click su “Attiva”.
Se non fai click su Attiva, WordPress non lo fa funzionare.
Attivato? Adesso portati di nuovo sulla barra laterale sinistra e cerca la voce “Impostazioni” -> “Insert headers and footers”.
Te lo ricordo nuovamente: se non hai attivato il plugin, questa voce non compare. Se inavvertitamente sei uscito dalla pagina del plugin senza attivarlo, ti basta fare click di nuovo su “Plugin” e cercare nella lista dei plugin “Insert headers and footers”, infine fai click su “Attiva”.
6. Incolla l’ID di monitoraggio
Dentro la schermata del plugin vedrai due moduli vuoti: “Header” e “Footer”. Quello che devi fare è semplicemente copiare l’ID di monitoraggio di Analytics e incollarlo dentro al modulo “Header”. Quando l’hai copiato, clicca su “Save” e… complimenti! Missione compiuta!
Conclusioni
Se sei arrivato fino a qui sei stato bravissimo e presto Analytics ti ricompenserà mostrandoti tutti i dati che ti servono per fare comunicazione online nel modo più performante!
Non devi fare nient’altro, solo attendere qualche giorno (anche Google ha dei tempi tecnici) e poi tornare dentro il tuo account Analytics e selezionare la Proprietà del tuo sito per vedere quanti utenti lo stanno visitando e tante altre statistiche.
Sei contento? Allora iscriviti subito alla mia newsletter e presto per te diventerà facilissimo usare il tuo martello per spaccare il web!