Anatomia di un’Automazione – parte 1

Ciao e bentornata/o sulla rubrica del Fabbro,
Ho deciso di scrivere l’articolo di oggi per cercare di semplificare un argomento in grado di spaventare anche gli imprenditori più coraggiosi ma che, come poi vedremo, è una bestia facilmente domabile se destrutturata e schematizzata.

Mi riferisco all’automazione, uno strumento in grado di far evolvere la tua comunicazione online al livello di sofisticazione che i tempi di oggi richiedono.

Molti aziende, grandi e piccole, stanno già utilizzando con successo le automazioni e se non ci credi ho pubblicato un po’ di tempo fa dei dati che puoi andare a consultare facendo click qui.

potresti non credere ai tuoi occhi!

Le automazioni, infatti, sono fondamentali per ogni tipo di attività. Anche noi Sarti le utilizziamo da anni e con ovvi benefici!

Gestire un’attività imprenditoriale di successo senza considerare le automazioni oggi è impossibile e quindi devi comprenderne i meccanismi e le possibilità.
Se al momento l’argomento ti appare ostico, don’t panic: giuro che farò il possibile per semplificare tutto al massimo.

Visto che nelle scorse settimane ti ho parlato di Active Campaign, il miglior CRM e software di automazioni per gli imprenditori, ti spiegherò qual è la logica delle sue automazioni e perché puoi iniziare ad implementarle con facilità da subito.

Prima di iniziare però raccogli tutta la concentrazione che puoi e afferra una tazza del tuo caffè preferito!

caffè

Come si avvia un’automazione e come si ferma

La vita di ogni automazione ha un inizio e una fine.

Da ciò ne consegue che ogni automazione ha una “condizione di inizio” e una “condizione di fine”, che si tratti di una semplicissima sequenza di due o più mail o di un funnel più avanzato.

Naturalmente sei tu a decidere come avviare l’automazione e come terminarla.

Per meglio chiarire questo concetto, ti mostro vari esempi di come può iniziare un’automazione:

  • un utente si iscrive alla newsletter della tua attività;
  • un utente ti scrive un messaggio su un modulo del tuo sito;
  • un utente acquista un prodotto specifico sul tuo e-commerce.

Questi 3 sono esempi di avvii “automatici”. Per farla breve, una volta realizzata l’automazione, questa si avvierà automaticamente quando accadrà uno dei 3 eventi mostrati nell’elenco sopra.

Vuoi creare un’automazione che invii una mail di ringraziamento quando un utente ti scrive un messaggio sul modulo del sito? Tipo:
“Grazie per averci contattati. Un membro del nostro staff ti risponderà non appena possibile.”

Molto bene. Si tratta del tipo di automazione più semplice che esiste.

In questo caso dovrai soltanto scegliere la giusta condizione di avvio e includere l’invio di una mail di ringraziamento nell’automazione.

E la condizione per terminarla? In questo caso è implicita: l’automazione termina quando l’utente riceve la tua mail di ringraziamento.

Prendiamo invece in oggetto la condizione di avvio “un utente acquista un prodotto specifico sul tuo e-commerce”.
Qui puoi creare un’automazione per spingere l’acquirente ad effettuare l’acquisto di un altro prodotto ancora, tipo:
“Ciao, dato che hai acquistato questo prodotto, pensiamo potresti trovare utile anche quest’altro e abbiamo deciso di offrirtelo con uno sconto del 20%”.

Nota bene: sono soltanto esempi e non dovresti mai scrivere le mail con queste esatte parole. Se hai bisogno di affinare la tua scrittura per comunicare al meglio consulta la rubrica del Modellista. Lui è l’esperto assoluto in materia!

Torniamo all’automazione. Non è detto che ti basti una sola email per convincere l’utente ad effettuare un secondo acquisto, perciò in questo caso dovresti utilizzarne più di una. Quello che devi fare è inserire una “sequenza di più email” all’interno dell’automazione.

sequenza mail

Facciamo finta tu decida di inserirne 3, ognuna a distanza di 48 ore dalla precedente (questa operazione è semplicissima da configurare all’interno di Active Campaign e te la mostro all’interno del videocorso Automazione su Misura).

A questo punto, così come nell’esempio di automazione precedente, il termine dell’automazione sarà implicito e, apparentemente, da parte tua non ci sarà bisogno di specificarlo:
l’automazione terminerà non appena l’utente avrà ricevuto la mail finale della sequenza.

Fai attenzione però, ho scritto “apparentemente” per un motivo:
in realtà dovrai necessariamente impostare anche un’altra condizione per terminare l’automazione.

Quale? Dovrai fare in modo che l’automazione termini anche se l’utente effettua l’acquisto dopo aver ricevuto la prima o la seconda email della sequenza.

Per chiarirti meglio quest’ultimo concetto ti faccio un esempio:

  • io, Il Fabbro, acquisto un prodotto sul tuo e-commerce;
  • la tua automazione si avvia e ricevo una mail che mi chiede di acquistare un altro prodotto;
  • la tua mail mi ha convinto, perciò effettuo un secondo acquisto sul tuo e-commerce;
  • 48 ore dopo ricevo una tua mail che mi chiede nuovamente di acquistare lo stesso prodotto che ho acquistato due giorni prima;
  • 48 ore dopo ancora ricevo un’altra tua email che mi chiede di nuovo di acquistare lo stesso prodotto che ho già acquistato 4 giorni prima.

Adesso avrai capito che così non va bene e all’interno di un’automazione di questo tipo deve essere specificata per forza una condizione per terminarla.

Ti riassumo tutto lo schema dell’automazione:

  1. condizione di avvio (acquisto di un prodotto specifico sull’e-commerce);
  2. svolgimento (invio della sequenza email);
  3. fine (l’utente ha acquistato il secondo prodotto oppure l’utente ha ricevuto tutte e 3 le mail ma non ha effettuato l’acquisto del secondo prodotto).

Ecco: ogni automazione (semplice o complessa che sia) si sviluppa in queste 3 fasi.

Non esistono automazioni infinite a meno che non siano programmate male. Ad un certo punto, così come comincia, dovrà pur finire!
Ho scritto “a meno che non siano programmate male” perché, teoricamente, esiste il modo di creare un’automazione infinita, ma non avrebbe senso. Invieresti automaticamente un’infinità di mail finché l’utente non si incazza e ti blocca dalla sua casella di posta elettronica: a quel punto game over, non potrai più comunicargli nulla.

game over

Se ogni automazione si sviluppa in sole 3 fasi perché viene percepita come una cosa complicata? Perché la fase di svolgimento (fase 2) può comprendere al suo interno non soltanto una mail o una sequenza di più mail, ma tante altre operazioni.

Può, ad esempio, compilare in automatico un file Excel con i dati di chi si iscrive alla tua newsletter.

Ti descriverò molte di queste operazioni martedì prossimo, all’interno della seconda parte di questo articolo, per ora semplifichiamo il più possibile!

Concentrati per un momento solo su questo:
ogni automazione ha un inizio, uno sviluppo e una fine.

Come si imposta l’avvio di un’automazione? Nella maggior parte dei casi attraverso l’utilizzo di moduli di contatto (o “form”) o di applicazione di “tag”.

Finora, infatti, ti ho spiegato come creare un’automazione dall’avvio “automatico”, ovvero attraverso un evento (te li ripeto: iscrizione alla newsletter, compilazione di un modulo di contatto sul sito, acquisto sull’e-commerce); ma con Active Campaign hai anche la possibilità di inserire uno o più utenti all’interno di un’automazione manualmente.

In che modo? Applicando dei tag ai tuoi contatti. I tag sono delle etichette che puoi creare, assegnare e rimuovere a piacimento.
Un esempio di tag potrebbe essere “avvia nome_automazione”.
Facciamo finta tu abbia creato un’automazione con avvio manuale e l’abbia chiamata “Automazione 1”. Dentro la fase 2 dell’automazione hai inserito una sequenza di due mail.

Puoi creare il tag “avvia automazione1” e impostare come condizione di avvio dell’automazione l’applicazione di questo tag.

A questo punto, in qualsiasi momento, puoi selezionare tutti i contatti che vuoi e applicargli il tag “avvia automazione1”.
Dopo averlo fatto, i contatti così selezionati verranno inseriti all’interno dell’automazione e riceveranno le mail che avevi programmato.

Quando è meglio utilizzare un avvio manuale o un avvio automatico? Di solito è meglio usare l’avvio manuale quando una precisa condizione si è già verificata e non avevi collegato un’automazione.

Don’t panic: se ti sembra arabo ho pronto un esempio, perciò non mi abbandonare e se ne hai bisogno afferra un’altra tazza del tuo caffè preferito.

bottone don't panic

Facciamo finta che io abbia acquistato un prodotto sul tuo e-commerce 2 settimane fa.
Se oggi crei un’automazione con condizione di avvio automatico “all’acquisto di questo prodotto” includendo una sequenza di 3 email, tutti gli utenti che da questo momento in poi acquisteranno quel prodotto entreranno nell’automazione e riceveranno le mail.

Ma io che l’ho acquistato quando ancora l’automazione non c’era?

Per farmi entrare nell’automazione dovrai aggiungere una seconda condizione di avvio.

Proprio così. Un’automazione può avere più di una condizione di avvio.

Crea quindi la condizione “applicazione del tag avvio_automazione” e poi assegnami questo tag.
A quel punto entrerò anche io immediatamente dentro l’automazione e potrò ricevere la sequenza di 3 mail.

Naturalmente una comunicazione online di successo si basa anche sul tempismo. Dovresti cercare di pianificare le tue automazioni prima di mettere in vendita prodotti a cui vuoi collegarle, però in condizioni estreme non c’è nulla di male nell’aggiungere eventi di avvio manuali, perciò sentiti libera/o di farlo.

tempismo

Terminologia di Active Campaign

Dentro Active Campaign la condizione di avvio delle automazioni si chiama “trigger”.

Trigger in italiano si traduce “innesco”.

Se possiedi già Active Campaign, sappi che quando ho scritto “condizione di avvio” all’interno dell’articolo intendevo proprio il trigger. Non ho scritto subito trigger per far comprendere i concetti anche a chi non possiede ancora il programma.

La funzione per inviare una mail 24 o 48 ore dopo quella precedente dentro Active Campaign si chiama semplicemente “Attendere” e la trovi dentro “Condizioni e flusso di lavoro”.

Come ti ho anticipato, la prossima settimana vedremo nel dettaglio la fase 2 (o “svolgimento”) delle automazioni e per semplificare utilizzerò la terminologia di Active Campaign, perciò prendi nota sulle parole “trigger” e “attendere”.

Conclusioni
Oggi ti ho introdotto all’anatomia di un’automazione e l’ho schematizzata in 3 fasi per rendere più semplice l’argomento.

Se dovessi ancora avere dubbi non esitare a scrivermi un commento sotto all’articolo!

Hai deciso di fare sul serio con le automazioni ma non sai da dove iniziare? Allora collegati subito ad automazionesumisura.it!
È da poco disponibile, infatti, il mio primo videocorso su Active Campaign, in cui ti guido passo passo alla realizzazione della tua prima automazione e ti fornisco tutto l’occorrente per sfruttare al meglio tag, liste, note e campagne email!

Inoltre martedì prossimo non perderti la seconda parte di questa guida e iscriviti subito alla rubrica del Fabbro! Ti invierò l’anteprima di ogni articolo tutte le settimane direttamente all’interno della tua casella email preferita, perciò fai click qui, compila il modulo e non lasciarti sfuggire neanche una guida gratuita su automazioni e siti web!

Continua a seguirmi e vedrai che presto per te sarà facilissimo usare il martello per spaccare il web!

A martedì prossimo,
Il Fabbro

Tags

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Copyright 2024 © Upbrain srl | Via Giovanni Tommaso Blanch 22, 80143 – Napoli
P.iva 03625651207 – Cap. soc.: 10.000 euro – Nr. REA: NA-1074376
Ufficio del registro delle imprese di Napoli

Apri la chat
Hai bisogno di aiuto?
Ciao 👋
Hai bisogno di aiuto?