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scrivi chiaro e semplice

Come si scrive un libro 13 – Scrivi chiaro e semplice

Scrivi chiaro e semplice: perché?

  • Scrivi chiaro e semplice e conquista i lettori
  • Fatti capire: evita l’antilingua
  • La scala dei pensieri

 

Vuoi conquistare lettori?

Scrivi chiaro e semplice!

 

Per scrivere un libro NON ti servono paroloni astrusi: il tuo obiettivo non è stupire il lettore con dettagli complicati e tecnicismi…

ma avvicinarti a lui e farti capire in modo il più possibile lineare, chiaro e semplice.

 

Il linguaggio è uno strumento potentissimo.

 

Grazie ad esso, puoi comunicare informazioni, esprimere sentimenti ed emozioni, dare istruzioni, raccontare storie, relazionarti con le altre persone…

il che può voler dire anche persuaderle, annoiarle o allontanarle.

 

Il “lato oscuro” del linguaggio è questo: può essere usato per confondere le persone.

Prova a pensare a Don Abbondio nei Promessi Sposi e al latinorum che usa con Renzo per cercare di confondergli le idee mentre cerca una scusa per non celebrare il matrimonio: un insieme di paroloni astrusi e complicati…

 

proprio quello che tu devi evitare assolutamente quando scrivi il tuo libro.

 

Di fronte al latinorum, Renzo non capisce e giustamente si arrabbia: perciò, se non vuoi che succeda la stessa cosa ai tuoi lettori, scrivi chiaro e semplice!

 

Se ci pensi, succede anche a te: dai più fiducia a qualcuno che ti sa spiegare le cose in maniera chiara e comprensibile, o a qualcuno che infila un parolone e un tecnicismo dietro l’altro parlando di cose che non conosci o conosci poco?

 

Qui c’è da fare una puntualizzazione, quella che potremmo definire la Regola Numero 1: 

 

Parla al tuo cliente, sempre…

e ricordati che il tuo cliente non sa le cose che sai tu, e di solito non parla come te.

 

Nell’articolo Per chi scrivi? abbiamo visto insieme che il libro che stai scrivendo non deve essere per te, ma per i tuoi lettori, mentre nello scorso articolo, Parla al tuo cliente, abbiamo visto che devi adottare il suo linguaggio: oggi facciamo un passo in più.

 

Ovvero, dopo aver scelto il registro linguistico adatto

 

  • qual è il tipo di linguaggio che devi assolutamente evitare…
  • e come creare un discorso fluido e comprensibile che catturi i tuoi lettori!

 

Sei pronto a scoprire come fare?
Continua a leggere!

 

angelina litvin K3uOmmlQmOo unsplash

 

FATTI CAPIRE: EVITA L’ANTILINGUA

L’antilingua (così come la chiamava Calvino) anche conosciuta come burocratese è un nemico terribile per tutti i tuoi testi scritti, specialmente quando si tratta della comunicazione della tua azienda…

e ancora di più quando c’è in ballo il tuo libro!

 

Si tratta di uno stile comunicativo, un uso particolare del linguaggio, inutilmente complicato e verboso.

 

La Treccani lo definisce così:

burocratése agg. e s. m. […]. – Termine scherz. o polemico con cui viene talvolta indicato il linguaggio e lo stile particolare, involuto e scarsamente comprensibile, in uso nei vari settori della burocrazia e in genere nella pubblica amministrazione.

 

Capisci perché il burocratese è da evitare assolutamente?

Perché rende la comunicazione INCOMPRENSIBILE… e quindi INUTILE.

 

Stai scrivendo un libro: qual è il tuo scopo? 

 

Crogiolarti nella soddisfazione di averlo fatto… o farti capire, conquistare lettori e alla fine trasformarli in clienti? 

(Se non sei convinto della risposta a questa domanda, ti consiglio di rileggere Perché devi scrivere un libro?)

 

E ti assicuro che se tu lo facessi usando il burocratese, renderesti i tuoi testi illeggibili e inutili… riducendo il tuo libro a carta straccia.

 

A questo punto potresti obiettare che burocratese è un tipo di linguaggio che non ti appartiene: cosa c’entri tu con la burocrazia?

Tuttavia, il rischio di ritrovarti a usarlo inconsapevolmente c’è.

 

Ma facciamo un passo indietro.

 

Questo linguaggio nacque nel Quattrocento per necessità giuridiche: poiché si stavano costituendo le prime entità sovramunicipali di tipo giuridico e amministrativo, era necessario in qualche modo uniformare questo linguaggio per favorire la comunicazione

L’influsso del latino giuridico e di quello della curia fu perciò una componente importante, così come il modello toscano che andava imponendosi.

 

Seguendo questa linea, nel corso di secoli la lingua amministrativa e giuridica si arricchì con diversi stranierismi, a seconda dei rapporti che venivano intrapresi con altri Stati… con il risultato di allontanarla ancora di più dalla lingua “normale”, quella comunemente parlata.

 

Gli intellettuali che si scagliarono contro questa lingua incomprensibile furono molti, come ad esempio Vincenzo Monti, che lo definiva “dialetto barbaro” e “orrida mistura”.

 

Tuttavia, nonostante le proteste, le esigenze alla base della nascita di questo tipo di linguaggio erano troppo forti:

  • La necessità di unificare le procedure burocratiche nello Stato italiano, superando le divisioni degli Stati pre-unitari
  • La creazione di un gergo elitario, che, come sempre succede in questi casi, è contestuale all’esistenza di gruppi che, in quanto tali, per mantenere il loro potere escludono nettamente tutti gli esterni anche passando attraverso il linguaggio

 

E così…

arriviamo al ‘900, e al già citato Italo Calvino, che contro l’antilingua scrisse e parlò più volte, perché troppo astratta, distante dalla realtà e “più utile a non dire che a dire”.

 

E oggi?

 

Purtroppo, la questione non è risolta: il burocratese resiste, imperterrito, e non ci sono segni di miglioramento.

 

Il linguaggio amministrativo, giuridico e quello della burocrazia rimangono perlopiù assurdamente complicati e grotteschi, impersonali e freddi.

 

Ed ecco che veniamo al punto che ti tocca da vicino: a volte, troppo spesso, questo tipo di linguaggio viene usato in contesti diversi da parlanti che vogliono in qualche modo “darsi un tono” o camuffare l’inconsistenza di ciò che hanno da dire tramite parole di fatto vuote.

 

Uso inutile ed esagerato di tecnicismi, forme passive come se piovessero, sintassi inutilmente elaborata, perifrasi non necessarie e via dicendo: tutto ciò che devi evitare quando scrivi il tuo libro.

(Vuoi saperne di più? Ne abbiamo parlato qui: Il burocratese)

 

Come? Facile: scrivi chiaro e semplice!

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LA SCALA DEI PENSIERI

Dopo aver stabilito che il linguaggio che devi usare NON è inutilmente forbito e complicato, è il momento di fare un passo in più:

 

in che modo devi strutturare i pensieri? 

 

  • Ordinato
  • Consequenziale
  • Comprensibile

 

In un precedente articolo, Come scrivere l’indice, abbiamo già visto insieme che prima di scrivere un libro devi dargli una struttura logica, creando un percorso che il lettore possa seguire:

 

la stessa cosa deve avvenire all’interno dei capitoli.

 

 

Detto in altre parole, quando scrivi chiaro e semplice devi 

 

creare una scala di pensieri.

 

 

Cosa significa nel pratico?

 

Che ogni frase deve accompagnare il lettore a leggere la successiva, proprio come se stesse salendo una scala.

 

Mai saltare di palo in frasca! Ogni concetto che esprimi deve essere inscritto in un ragionamento logico che il lettore possa seguire…

esattamente come quando scrivi usando la Scrittura Persuasiva.

(Se vuoi scoprire di cosa si tratta nel dettaglio, ti consiglio questo articolo del Modellista: La scrittura persuasiva: come trasformare le tue parole in soldi)

 

Solo così potrai creare un discorso fluido, scorrevole, chiaro e interessante, capace di tenere incollati i lettori alle tue pagine.

 

 

Nel pratico, eccoti qualche utile consiglio per riuscirci:

 

  • Utilizza parole di raccordo: Termini come “infatti”, “inoltre”, “per questo motivo” aiutano a collegare le frasi e a evidenziare le relazioni logiche tra i concetti.

  • Riprendi parole chiave: Richiamare parole o espressioni già utilizzate rafforza la coesione del testo e facilita la comprensione.

  • Crea parallelismi: Strutturare frasi o paragrafi con una forma simile crea un effetto di armonia e coerenza.
  • Sfrutta il meccanismo di causa-effetto: Quando affermi qualcosa, spiega sempre il perché e le conseguenze che questo comporta.

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QUINDI…

In questo articolo abbiamo definito cosa significa scrivi chiaro e semplice e perché devi farlo. evitando a tutti costi gli inutili paroloni dell’antilingua, e come riuscirci.

 

Ricapitolando, ricordati sempre che la chiarezza è fondamentale: 

 

  • Efficacia: Un testo chiaro e semplice è più facile da leggere e da comprendere, favorendo una migliore assimilazione dei contenuti.
  • Accessibilità: La semplicità del linguaggio rende il testo accessibile al tuo pubblico, abbattendo le barriere di comprensione.
  • Professionalità: Una comunicazione chiara e concisa mostra competenza e sicurezza, rafforzando la tua Autorità.
  • Coinvolgimento: Un testo scorrevole e accattivante cattura l’attenzione del lettore, aumentando la sua concentrazione e il suo interesse.

 

Per ottenerla, ricordati di:

  • Scegliere le parole con cura: Opta per termini comuni e di facile comprensione, evitando il gergo tecnico e le espressioni inutilmente complesse.
  • Costruisci frasi brevi e concise: La brevità facilita la lettura e la memorizzazione dei concetti chiave.
  • Utilizza un linguaggio attivo: La forma attiva rende il testo più dinamico e coinvolgente.
  • Organizza il testo in modo logico: Struttura il contenuto in paragrafi e sezioni con titoli chiari e accattivanti.
  • Cura la punteggiatura: Usa correttamente i segni di punteggiatura per scandire il ritmo del testo e facilitare la comprensione.
  • Rileggi e rielabora: Non aver paura di rivedere il tuo testo più volte, perfezionando la forma e la chiarezza del messaggio.

 

In questo modo, il tuo Lettore Su M.I.S.U.R.A. ti seguirà ovunque vorrai portarlo con il tuo libro

 

e tu potrai sfruttare tutto il potenziale nascosto in un oggetto semplice soltanto in apparenza…ma che ti permetterà di far crescere la tua azienda come mai prima d’ora!

 

Perciò, preparati e impugna la penna: non hai scuse.

 

Ma come si fa?

 

Non è semplice, non è immediato; anzi, è faticoso, impegnativo e se vuoi che funzioni devi seguire delle regole ben precise. Ma alla fine, avrai tra le mani un potentissimo strumento di marketing! (Oltre alla soddisfazione di vederti nella tua libreria, in quella dei tuoi amici e dei tuoi clienti.)

 

Ecco perché ti aiuto io con questa rubrica: Come si scrive un libro.

Insieme vedremo nel dettaglio tutto ciò che devi fare e come devi farlo per scrivere finalmente il tuo libro da imprenditore!

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E, se intanto vuoi iniziare a imparare nel pratico qualcosa sul tipo di scrittura da utilizzare, ti consiglio di iniziare dal libro del Modellista Umberto Masiello:

 

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Ti aspetto al prossimo articolo… per scrivere insieme il tuo libro!

 

La Penna Rossa

 

BIBLIOGRAFIA

CECCHINI Enrico, Comunicazione Su Misura. La strategia digitale che porta la tua azienda al successo, I Sarti del Web, Bologna 2022.

CECCHINI Enrico, Vestiti bene e prendi il web a mazzate, I Sarti del Web, Bologna 2021.

FALCINELLI Riccardo, a cura di di, Fare i libri, Minimum Fax, Roma 2011.

GUERRINI Mauro, a cura di, Guida alla biblioteconomia, Editrice Bibliografica, Milano 2009.

GUIDA Diego, Editoria istruzioni per l’uso, Editrice Bibliografica, Milano 2013.

MASIELLO Umberto, Trasforma le tue parole in soldi. La Scrittura Persuasiva che alza il tuo fatturato, I Sarti del Web, Bologna 2022.

PONTE DI PINO Oliviero, I mestieri del libro, Tea, Milano 2008

 

SITOGRAFIA

Accademia della Crusca – accademiadellacrusca.it

Treccani online – treccani.it

Zanichelli online – dizionaripiu.zanichelli.it

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